In questo articolo cercheremo di dimostrare che esistono delle correlazioni inquietanti tra alcuni casi di rapimento alieno e la possessione diabolica.
John Alva Keel sosterrebbe la tesi, secondo cui, in alcuni casi di rapimento alieno le vittime cadrebbero in uno stato di coscienza alterato.
Conseguentemente, verrebbe alterato il livello di percezione della realtà, cosicché, il rapito diventerebbe vittima di quel fenomeno noto come “missing time “(tempo perduto - mancante) ovvero, si riferisce a una lacuna nella memoria di un soggetto relativa ad un determinato periodo di tempo in cui, chi ne è vittima, non ricorderebbe quanto tempo sia trascorso, se pochi minuti o diverse ore o addirittura giorni.
Il “missing time” trova solide basi in tutti i casi di rapimento alieno, come anche nei casi di contattismo. Infatti, molti contattisti hanno la convinzione di essere saliti a bordo di astronavi aliene e sono altresì convinti di essere stati portati dagli alieni nel loro mondo dal nome solitamente inesistente.
Talvolta, tale esperienza rimane impressa nei ricordi coscienti del soggetto nonostante il missing time. Mentre, altre volte, tale ricordo viene fatto riemergere mediante l'utilizzo di una tecnica sperimentale nota come ipnosi regressiva.
Tuttavia, gli alieni che rapirebbero gli esseri umani sembrerebbero anche essere in grado di inculcare visioni fittizie della realtà al soggetto e/o soggetti rapito/i.
Per dirla in altro modo, tali esseri sembrerebbero in grado di influire sull’intelletto dell’uomo agendo sulla sua mente, manipolandola e alterandone la percezione.
In ultima analisi, tali esseri sarebbero in grado di far passare ai rapiti come realtà determinate situazioni che in verità sono fittizie.
Dobbiamo anche dire che tale metodo adottato dalle entità che effettuano i rapimenti ricorda quello attribuito ai demoni delle religioni tradizionali.
A nostro avviso, tale dato, di fatto, deve far riflettere soprattutto nel momento che si cerca di spiegare i rapimenti alieni utilizzando la teoria parafisica.
Infatti, approfondendo determinati aspetti della teoria parafisica, ci si imbatte in sconcertanti analogie tra il fenomeno dei rapimenti alieni e la possessione demoniaca (che richiede il rito dell'esorcismo). In Italia sono pochi i ricercatori che hanno condotto studi finalizzati ad evidenziare le correlazioni tra ufologia e demonologia; il primo che ha cercato di mettere in evidenza tali correlazioni è stato Rocco Manzi, autore del libro “UFO e potere delle tenebre”.
Poi, in tempi più recenti, Alfredo Lissoni ha tentato di mettere in evidenza tali inquietanti correlazioni nel suo ultimo libro “UFO passaporto per l’inferno”.
Nel suddetto libro Alfredo Lissoni pone in risalto come sostanzialmente i resoconti antichi di ciò che oggi verrebbero interpretati come i rapimenti UFO ante litteram, influenzati però da una presunta ignoranza popolare e per questo riferiti in un contesto demoniaco, fossero invece davvero di natura demoniaca e di conseguenza speculari ai casi di possessione demoniaca.
Descrizione del libro:
dietro certe odierne apparizioni “aliene” potrebbe forse celarsi il Maligno?
Le manifestazioni soprannaturali, riconducibili alle religioni e alle epoche più disparate, potrebbero essere solo le diverse sembianze assunte da una medesima, costante presenza aliena sulla Terra? Se i principi del Bene e del Male sono universali, tale presenza potrebbe essersi manifestata da sempre mediante interazioni con esseri sia positivi sia negativi.
Questo libro di Alfredo Lissoni, sondando il rapporto tra la Chiesa e gli extraterrestri e mettendo a confronto demonologia e ufologia, getta una luce provocatoria e inquietante al riguardo.
Se dunque mettiamo a confronto determinati racconti coi moderni rapimenti alieni, possiamo constatare come il fenomeno abbia in realtà solo cambiato maschera nel corso dei secoli ma non il modus operandi.
Uno dei casi più clamorosi di rapimento alieno non andato a segno, grazie ad un espediente tutt’altro che tecnologico è quello che ebbe come protagonista un frate missionario francescano, ovvero, padre Giuseppe Madau.
❖ Il mancato rapimento
La sera del 13 Settembre 1948, padre Madau, all’epoca novizio, stava recitando il rosario nel cortile del convento e, accanto a lui, vi era il cane del guardiano.
Alzando lo sguardo al cielo padre Madau vide una strana sfera luminosa in lontananza e, quasi nello stesso istante, saltò la luce elettrica attorno al convento e nella città vicina le luci si spensero all’improvviso. Padre Madau poi vide un bizzarro oggetto volante a forma di campana schiacciata da cui discesero due esseri umanoidi di altissima statura dall’atteggiamento in apparenza gentile ed amichevole.
Questi poi chiesero a padre Madau di seguirli, ma egli si rifiutò e, a questo suo rifiuto seguì un suono pressante dietro la testa e avvertendo una sensazione fisica terribile, come se delle dita stessero frugando nel suo cervello.
A quel punto terrorizzato, padre Madau si rese conto di sollevarsi dal suolo, letteralmente e intuendo che l'intento di quegli esseri era quello di portarlo via malgrado fosse contro la sua volontà. Il suo rifiuto a seguirli, alimentata dalla forza della disperazione lo portò a invocare
la Vergine Maria: “Madre mia aiutami non voglio!”.
In quel preciso istante padre Madau ebbe come l’impressione di udire una voce femminile che con tono pacato disse: ”lasciatelo stare”. In risposta a queste parole appena udite, padre Madau avvertì dei rumori inquietanti a lui incomprensibili e mai uditi prima.
Poi, udì nuovamente quella voce femminile, ma questa volta non più con tono pacato ordinò: ”ora basta! Lasciatelo!”. A quel punto, il rovistio nel cervello di padre Madau smise di colpo e, allo stesso tempo, si rese conto di essere tornato coi piedi a terra mentre in lontananza si udivano varie voci gridare: “è tornata la luce”.
Questo caso di tentato rapimento pone dei quesiti che difficilmente trovano risposte convenzionali attraverso una chiave di lettura ufologica extraterrestre.
Dunque, se gli alieni in questione non erano demoni, perché se la "diedero a gambe" davanti alle preghiere di padre Madau?
A sua volta, il monaco serbo ortodosso Popovic ha esaminato il fenomeno UFO dalla prospettiva dell’esperienza millenaria cristiana attinente alle manifestazioni soprannaturali, sviluppando l’ipotesi demonologica dell’origine degli UFO.
Secondo padre Popovic infatti, partendo dalla consapevolezza evangelica che ogni albero buono produce frutti buoni, mentre l’albero cattivo produce frutti cattivi, testimonianze come quelle degli UFO e dei rapimenti alieni con le loro caratteristiche al tempo stesso terrificanti e ingannevoli, posterebbero di per sé già il marchio evidente della loro natura.
Secondo padre Popovic i rapimenti alieni sarebbero quindi di matrice demoniaca e, solo la mentalità secolarizzata e l’assenza di discernimento spirituale dell’uomo moderno impedirebbe, agli occhi di molti, di prenderne coscienza.
In una di ricerca conseguita da Popovic, riporterebbe alla luce che, in molti casi, la potenza della preghiera parrebbe aver avuto la meglio sulle forze che si nascondono dietro il fenomeno UFO. Due casi non dissimili da quello di Madau sembrerebbero rafforzare la tesi della matrice demoniaca del fenomeno UFO in generale e dei rapimenti in particolare.
Secondo padre Popovic, queste ed altre testimonianze dimostrerebbero che la natura che si nasconderebbe dietro al moderno fenomeno degli UFO sia di natura demoniaca e ingannatrice. In ultima analisi, quelli che si chiamano rapimenti alieni in sostanza altro non sarebbero che gli stessi fenomeni che la tradizione definisce come possessioni demoniache. Secondo Popovic l’ufologia aldilà della maschera tecnologica e moderna che essa possiede, non sarebbe altro che una branca della demonologia.
Prof. Giovanni Pellegrino