Questo metodo è stato ideato dal Prof. Corrado Malanga come strumento per gli addotti (persone che subiscono rapimenti da entità aliene) per riconoscere il fenomeno e liberarsi.
Tecnica Self Induced Method for Blocking AbductionsDefinitively (SIMBAD).
Costruire una tecnica di visualizzazione che producesse immagini virtuali, ma che raccogliesse anche dati sia dalla memoria visiva a lungo termine sia dalla realtà reale, cioè, dal mondo degli
archetipi, poteva essere un’idea da sfruttare; in realtà, quest’idea, come spesso capita, era già patrimonio inconsapevole della scienza ufficiale, la quale lo chiamava “psicodramma” ed
assomigliava molto a quello che volevo creare.
Nello psicodramma si fanno recitare a dei soggetti psicologicamente bisognosi di attenzione alcune parti ben precise ma dettate da momenti di creatività fantastica.
Ciascun soggetto, ad un certo punto della recita, mette la sua psiche dentro il proprio personaggio e riconosce in esso se stesso: è un’operazione che tende a far conoscere al soggetto il proprio
inconscio. L’inconscio, se riconosciuto dal subconscio, trasforma automaticamente uno schizofrenico in persona normale.
Purtroppo lo psichiatra, in genere, non desidera che ciò avvenga, perché sa che se il suo paziente guarisce, egli non avrà più modo di essere visibile attraverso la sua professione.
In altre parole, il medico della mente tende a riconoscere spesso la propria esistenza solamente attraverso l’esistenza del malato: se il malato non esiste, non esiste nemmeno lo psichiatra e guarirlo, significa per lui “morire”, ovvero, rinunciare all’idea di servire a qualcosa. Lo psichiatra in generale è molto interessato alla propria salute mentale e, sovente, considerandosi inconsciamente malato, ha studiato psichiatria per salvare se stesso attraverso le patologie altrui.
Già, perché si sta parlando di problemi reali, non di fantasie come blaterano certi esperti di ufologia nei loro vaneggiamenti. La creazione di un’immagine mentale attinge, come
abbiamo detto, dalla memoria del realmente visto e realmente immagazzinato, ma in più è possibile attingere pure dalla memoria dell’archetipicamente sempre saputo.
Sottolineo ancora una volta, che esiste una parte di cervello che segue le leggi dell’analogico (realtà totalmente virtual ), ma esiste un’altra parte, comandata dalla mente, che segue un
discorso puramente proposizionale, cioè archetipico.
Bisogna subito dire che l’immagine mentale è stata sollecitata durante la sua creazione da parti di cervello e di volontà ben precise: è come dire che, in parte, il contributo all’immagine
mentale virtuale è stato dato dal lobo destro ed, in parte, dal lobo sinistro del cervello.
Allora si chiede all’addotto di immaginarsi una scena (uno psicodramma mentale virtualmente realizzato attraverso immagini mentali) in cui gli si fa recitare la parte del giornalista che sta per
realizzare una tavola rotonda televisiva.
Il tema del giorno è: IO E GLI ALIENI!
Si dice all’addotto/a di immaginare la scena in cui lui/lei è un/una giornalista e che, attorno ad una tavola rotonda, invita alcuni personaggi per dibattere il tema.
I personaggi sono :
Tutti gli altri personaggi che vogliano intervenire.
Si può intervenire come si vuole, per telefono, via video, ecc. e viene lasciata assoluta libertà di condurre sia l’intervista che l’ipotetica trasmissione.
Non si fa altro che chiedere all’addotto/a d’immaginarsi una situazione del genere.
Dunque, si stanno adattando le tecniche dello psicodramma a quelle di visualizzazione virtuale per ottenere uno psicodramma virtuale.
Questa è la teoria e qui è descritta la pratica:
❖ Metodo pratico di impiego del metodo SIMBAD: Istruzioni per l'uso
Prima di dare inizio al vero e proprio esercizio, può essere utile allenarsi a visualizzare un’immagine in movimento accompagnata da suoni.
Per questo, ho pensato ad un esercizio preliminare in grado di verificare la capacità di immedesimazione nel vivere la virtualità. L’esercizio propone di immaginare un cubo in rapido e complesso movimento, accoppiando il tutto ad un suono di sottofondo, come per esempio una musica. Una volta diventati bravi ad immaginare un cubo che ruota su stesso con colori differenti e con una musica adeguata in sottofondo, si potrà eseguire il seguente esercizio che rappresenta il cuore del metodo SIMBAD:
Mettetevi comodi e rilassati ad occhi chiusi, senza che nessuno possa disturbare, ed immaginate di fare i moderatori di una tavola rotonda televisiva.
Immaginate lo studio televisivo ed il tavolo attorno al quale prenderanno posizione i vari ospiti da voi stessi invitati. Il tema della tavola rotonda sarà: Voi e gli alieni!
Inviterete la vostra anima, la vostra mente ed il vostro spirito.
Inviterete poi gli alieni, quanti e quali vorrete voi, a sedersi attorno al tavolo ed a discutere con voi della questione. Saranno disponibili anche collegamenti esterni, sia in videoconferenza che per telefono, per chi non voglia o non possa essere presente.
Gli invitati entreranno dalla porta mano a mano che li chiamate con il loro nome o con una sigla se non ne conoscete il nome e li farete sedere dove vogliono.
Immaginate la sala, i microfoni, le sedie. Perdete tempo a guardare la disposizione ed il tipo di luci dello studio televisivo. Quando tutti si saranno accomodati, date subito un'occhiata a come li visualizzate: come sono fatti, come sono vestiti, come si considerano tra di loro e come appaiono a voi che li state osservando.
Perdete pure tempo in questa prima fase mentre attendete che vi diano la linea per la trasmissione che state per effettuare. Osservate il comportamento di ogni singola unità.
Potrà essere che rimangano delle sedie vuote o potrà essere necessario aggiungere altri posti. Osservate la loro disposizione attorno al tavolo e prendete mentalmente nota della posizione di ciascun invitato, perché dopo dovrete eseguire un disegno schematico che riproduca le posizioni dei singoli con una descrizione di tutti i partecipanti.
Quando saranno arrivati tutti i partecipanti e vi avranno dato la linea, avrà inizio lo show: rivolgetevi subito ai singoli partecipanti per chiedere loro di presentarsi rapidamente.
Partite sempre dalla vostra anima, poi fate come vi pare, ma l’anima deve sempre dare inizio a ciascun giro di interventi. Ricordate che siete il moderatore e tutti vi devono dare ascolto: se troncate una discussione, vi devono rispettare.
Dopo la fase di presentazione, cominciate con le domande: potete fare tutte le domande che volete, ma l’anima deve cominciare sempre per prima il giro delle risposte.
La prima domanda da rivolgere ad essa è obbligatoria:
Conosci gli ospiti che sono in questa tavola rotonda?
Sai chi sono e cosa vogliono?
Da questa domanda obbligatoria parte la discussione che potrà protrarsi anche per diverse puntate (per non stancarvi troppo).
Dopo la prima domanda, chiedete ai differenti personaggi cosa ne pensano del problema degli alieni e chiedete ai singoli alieni, se presenti, cosa ci fanno lì e quali sono i loro reali interessi. Chiedete loro se c’è qualcuno che li aiuta, se sono amici o nemici tra di loro, quando finiranno il loro lavoro, eccetera: il dibattito ha il compito di stabilire perché gli alieni sono qui e in che rapporto sono con la vostra anima, la vostra mente ed il vostro spirito.
Potete aiutarvi con dei filmati virtuali.
Fate calare dall’alto un grande schermo e proiettate i filmati che vi servono.
Per esempio, se la vostra anima è in disaccordo con alcuni dei personaggi invitati, mostrate loro dei filmati con il “realmente accaduto” e poi commentateli davanti a tutti gli ospiti e fateli commentare anche a loro stessi. I filmati sono stati registrati dal vostro cervello ed i dati visivi saranno forniti da esso; essi riguarderanno le vostre esperienze che ora possono comparire sul grande schermo riprese da una telecamera posta nella miglior posizione per vedere tutto. Non abbiate paura di inventarvi i fatti: la vostra mente ha registrato tutto il vostro vissuto e sa bene quali immagini mostrare agli ospiti della tavola rotonda.
In chiusura della trasmissione, per giungere ad una conclusione, chiedete se la vostra anima è d'accordo. Se per caso la vostra anima non fosse d' accordo, invitatela a rimediare lei, ad esempio, eliminando il problema. Se accetta di farlo, chiedetele di farlo subito in diretta.
Visualizzate senza fretta la scena della vostra anima all’opera, senza fretta, oppure fate sì che essa accetti di eliminare comunque il problema quando lo riterrà opportuno.
Se l’anima decide di eliminare il problema alieno subito, visualizzate bene questa scena e guardate attentamente come vi appare mentre mette in pratica la sua “volontà di farlo”.
Descriverete poi la scena in un breve racconto. Tenete conto della vostra emozionalità durante tutta la tavola rotonda e datele libero sfogo. Guardate bene in faccia tutti i personaggi come se li voleste inquadrare con la vostra telecamera mentre interagiscono con voi.
Al termine è importante che, come in tutte le tavole rotonde, gli ospiti vengano salutati, poi la tavola rotonda verrà aggiornata ad una seconda puntata nella quale interverranno gli stessi od altri personaggi che faranno di nuovo il punto della situazione.
Alla fine realizzate un disegno ed un breve resoconto di tutta l’esperienza.
Ricordo che questo esercizio è stato studiato esclusivamente per veri addotti:
i falsi addotti lo possono comunque effettuare per sancire la loro estraneità al fenomeno.
Anche questo metodo di visualizzazione è di tipo autovalutativo.
ATTENZIONE!
Prima di cominciare a fare le domande, accendete un dispositivo di allarme virtuale che suoneràin caso di addormentamento durante la trasmissione.
Se invece la vostra anima è presente, affiderete ad essa il compito di suonare l’allarme se qualcosa di volontario ed esterno a voi stessi tenterà di
farvi dormire o di distrarvi in qualche modo.
Il SIMBAD (in realtà è uno psicodramma, ma noi ormai usiamo impropriamente il termine anche quando non riguarda il fenomeno di abduction) essendo utile per comunicare con le varie parti del
proprio IO, molto spesso lo utilizziamo per conoscere meglio noi stessi, per esperimenti o per qualsiasi altro motivo.. si può risolvere praticamente ogni tipo di problema interiore, se fatto
bene.