Quello che segue è ben lontano da ciò che si trova nei libri scolastici e nei libri di storia moderna. Esiste un'altra archeologia, non molto nota al pubblico di massa.
Non è mia intenzione tessere qualsiasi cospirazione, tuttavia è un dato di fatto che molte delle grandi scoperte archeologiche fatte nel corso degli ultimi decenni non sono mai state presentate
al grande pubblico sulle riviste di settore e, difficilmente, lo hanno fatto i media.
Questo contestato campo dell'archeologia è stato coniato come "Archeologia Proibita" e tratta di artefatti conosciuti come (Oopart) "Artefatti fuori luogo", cioè fuori tempo , secondo la
cronologia storica ufficiale riguardo l'evoluzione tecnologica dell'uomo.
Il punto è che stiamo costantemente riscoprendo noi stessi, la nostra origine e la storia.
Uno tra i più misteriosi artefatti è il disco genetico .
Molto credito va al Signor Klaus Dona, ricercatore indipendente che per primo rese pubblica l'immagine del disco. Ha trascorso più tempo sul campo lui che molti acclamati archeologi accademici. Dedica i suoi giorni, a parte il suo lavoro principale, come curatore d'arte, cercando di far luce tramite la ricerca di molti altri manufatti del genere.
❖ Introduzione
Il Disco Genetico è un reperto archeologico unico e straordinario, un disco in pietra di epoca precolombiana che sulle sue 2 facce racchiude i "segreti della vita".
Su questo Disco Genetico ritrovato in Colombia ed ora esposto al Museo di Scienze Naturali di Vienna, che misura circa 27 centimetri di diametro per di 2 Kg di peso vi sono ancora molti enigmi da
risolvere. Il materiale di cui è composto risulta essere LIDITE, una pietra nera. Per quanto riguarda la sua datazione, anche essendo di pietra non è stato possibile assegnarlo ad un periodo
storico ben preciso, comunque, sembra risalire a circa 6000 anni fa. La particolarità del disco consiste nelle incisioni che sono presenti sulle sue 2 facciate che sembrano contenere informazioni
genetiche.
Secondo il noto designer e architetto Jaime Gutierrez-Lega, scopritore di questo oggetto, queste incisioni rappresenterebbero il processo evolutivo che porta dalla rana all'uomo.
Il padre del design industriale in Colombia Jaime Gutierrez-Lega, oltre al disegno ha l’hobby di collezionare manufatti curiosi ed antichi, rinvenuti in Colombia, oggetti di centinaia o migliaia di anni, egli ha raccolto strani artefatti dal suo paese per decenni.
Altri dettagli che si possono notare sulle due facce del disco genetico sono la visibile presenza di organi genitali, spermatozoi, ovuli e perfino la fecondazione dell'ovulo che si trasforma in embrione fino ad arrivare alla formazione del feto.
Un altro mistero che avvolge la pietra è il metodo di lavorazione: infatti gli esperti hanno escluso che sia stato lavorato manualmente, escludendo inoltre che possa trattarsi di un falso, infatti, chi lo ha realizzato, data la durezza del materiale, avrebbe dovuto impiegare ben 30 anni. I ricercatori escludono che si tratti di un falso prodotto in epoca moderna.
Tornando alla tipologia di materiale con cui è stato realizzato, la Lydite o Lidite (quasi nessuno saprà di questo materiale, tranne nel caso in cui voi siate degli esperti di materiali), è un
materiale duro quanto il granito (che rispetto al diamante su una scala Mohs sarebbe tra 6-7 circa), ed è di colore nero, vi è da dire inoltre, che, rispetto al granito, la Lidite ha una
struttura simile a quella delle foglie, quindi, secondo il ricercatore indipendente Klaus Dona, utilizzando lo stesso materiale, il disco risulterebbe impossibile da realizzare anche ai giorni
nostri. Tuttavia, la Lidite è si dura quasi come il granito, ma anche molto fragile a causa del fatto che internamente è composta a strati, come dei fogli di carta sovrapposti.
In base ai moderni standard tecnologici, avendo questa composizione, trarre qualcosa di utile dalla Lidite sarebbe impossibile. Per esempio, se tentassimo di scolpire qualcosa, il materiale si
romperebbe al primo impatto.
Tuttavia l'immagine del disco genetico che vedete qui sopra mostra chiaramente, non solo una lavorazione ben compatta, ma anche un disco ornato, con piccoli simboli dall'immagine arrotondata e smussati perfettamente.
E quindi, gli antichi, come sono stati in grado di produrre tale pezzo d'arte vista la particolare composizione del suddetto materiale ? Il disco genetico presenta al centro un foro, dove, forse veniva inserito un bastone per far ruotare il disco.
La particolarità del manufatto, sta nell'incisione.
Il disco riporta i vari stadi della genetica, partendo dagli ovuli, fino ad arrivare al feto completo. Nella parte inferiore del disco vi sono raffigurati un uomo ed una donna con i genitali in evidenza; sul lato destro, un bambino, un uomo ed una donna, ma con tratti somatici diversi dall'uomo moderno. Secondo gli studi del suo scopritore, Jaime Gutierrez-Lega su ambedue le facciate del disco viene rappresentato il ciclo evolutivo, con tanto di dettagli come ovuli, spermatozoi e genitali.
Una vera e propria rappresentazione della fecondazione, che parte dalla fecondazione dell’ovulo, ai vari stadi della crescita del feto, dall'embrione, arrivando alla nascita di 2 creature, forse gemelli. L'aspetto interessante del disco genetico riguardo il campo biologico, sono le piccole immagini riportate su di esso, note a noi per via dell'uso dei microscopi, ma, stiamo parlando di un oggetto che ha migliaia di anni. Esso mostra le immagini di un ovulo, spermatozoi, feti, e anche l'organo sessuale femminile.
Con un minimo conoscenza di biologia del liceo e osservando le immagini, viene da pensare, che l'uomo antico potesse sapere qualcosa che a noi è profondamente noto tecnologicamente (oggi). Ma loro che il microscopio non ce l'avevano, come facevano a saperlo?
In quest'immagine viene riprodotto l'intero sviluppo fetale nei primi 60 giorni a partire dal concepimento, quando si forma la prima cellula, lo zigote.
A 60 giorni dall’ovulazione e quindi concepimento (siamo a circa 10 settimane e mezzo di gravidanza, nel terzo mese) l’embrione è grande appena 5 mm (mezzo centimetro) ma è già completamente formato.
Questo ci porta a chiederci: come hanno fatto a crearlo e soprattutto, chi lo ha creato ?
Vorrei sottolineare, che sappiamo ancora molto poco sulle capacità dei nostri antichi riguardo i loro standard tecnologici.
Quanto era avanzata l'antica conoscenza della genetica?
Siate liberi di trarre le vostre conclusioni personali sul disco genetico, dai fatti qui presentati.
Molti trarranno le proprie conclusioni in base al flusso principale del parere della scienza o da ciò che pubblicano le riviste di settore scientifico, ma non renderanno il disco genetico meno
credibile. Gli storici dovranno rivedere la loro comprensione riguardo la cronologia storica, il biologo dovrà essere aperto ad una esistenza della conoscenza del microcosmo ben prima che i
nostri libri di storia resero nota l'invenzione del microscopio.
"Due produttori olandesi di occhiali, Zaccharia Janssen e suo padre Hans iniziarono a sperimentare il microscopio intorno al 1590".
Qui invece ci troviamo davanti ad un oggetto risalente a 6000 anni fa, che raffigura ciò che è visibile ai giorni nostri solo con tale strumento.
Questo video in parte riesce a documentare quello che avviene nel primo trimestre di gravidanza, dal concepimento, passando per l’impianto in utero fino alla formazione dell’embrione che a 11-12 settimane dall'ultima mestruazione.
È completo e dovrà solo maturare e accrescersi grazie a continue divisioni cellulari.
Lo stadio embrionale termina a circa 60 giorni dal concepimento.
Poi inizia la fase fetale. Se ci pensate è straordinario.