Il Vaimanika Shastra (वैमानिक शास्त्र Vaimānika Śāstra, "Scienza dell'Aeronautica") anche Vimanika è un testo scritto in sanscrito risalente agli inizi del XX secolo.
Esso descrive la costruzione e i metodi di pilotaggio dei Vimana, mitici veicoli aerei descritti nei testi vedici e dell'antica India. È composto da 3000 shlokas (versi), distribuiti in 8 capitoli che venne attribuita a Maharishi Bharadvaja da Shastry stesso.
I cultori dell'archeologia misteriosa ne sostengono invece un'origine antichissima, facendolo risalire al XIII secolo a.C.. Poiché non ne esistono copie antiche che ne attestino la trasmissione,
chi ne afferma l'antichità sostiene che sia stato raccolto da Pandit Subbaraya Shastry attraverso la pratica divinatoria detta "canalizzazione" (channeling).
Uno studio condotto da ingegneri meccanici e aeronautici dell'Indian Institute of Science di Bangalore, ha concluso, nel 1974, che i velivoli descritti nel testo sono "intrugli di scarso valore"
e che, l'autore rivela una totale mancanza di comprensione dell'aeronautica.
Lo studio inoltre, afferma che "Il Rukma Vimana era l'unico dotato di senso.
Possiede lunghi condotti verticali che aspirano aria dalla parte superiore e la spingono in basso con un processo che genera un sollevamento"
❖ L'intervista
G. R. Josyer, direttore dell'accademia internazionale di ricerche sanscrite in Mysore, nel corso di una recente e non meglio precisata intervista, ha mostrato una collezione di antichissimi manoscritti di proprietà dell'Accademia.
In alcuni di essi, risalenti a diverse migliaia di anni fa, compilati da antichi rishi, Bharadwaja, Narada e altri, vengono descritte vicende mondane importanti per l'esistenza e il progresso degli uomini e delle nazioni, sia in tempo di guerra che in tempo di pace [...].
Uno di questi manoscritti si occupa di aeronautica e descrive la costruzione di diversi tipi di aeroplani per l'aviazione civile e per la guerra [...].
Josyer mostra alcuni disegni e progetti, un velivolo simile ad un elicottero, ad un aereo cargo, soprattutto utilizzato per trasportare combustibile e munizioni, velivoli civili che trasportavano
da 400 a 500 persone e addirittura velivoli muniti di doppio o triplo ponte, ognuno descritto minuziosamente.
❖ Origine e pubblicazione
L'esistenza del testo fu resa pubblica nel 1952, tramite un comunicato stampa diramato da G. R. Josyer, fondatore nel 1951 nella città di Mysore dell'"International Academy of Sanskrit Research".
Secondo Joyser, il testo stesso sarebbe stato dettato tra il 1918 e il 1923.
Una traduzione in hindi fu pubblicata nel 1959 da Swami Brahmamuni Parivrajaka, con il titolo di Brihad Vimana Shastra. Il testo in sanscrito, con la relativa traduzione in inglese, fu pubblicato nel 1973 con il titolo di Vaimanika Shastra.
L'edizione di Josyer venne integrata con delle illustrazioni di T. K. Ellappa, un disegnatore della locale università di ingegneria a Bangalore, ma che non fu menzionato come coautore nell'edizione del 1959. Ci sono tuttavia notizie frammentarie riguardo a copie precedenti.
Un manoscritto tenuto in custodia da Venkatachalka sarebbe apparso nella libreria Rajakiya Sanskrit nel 1944. La stessa edizione di Josyer sarebbe stata compilata sulla base di un vecchio archivio trascritto dal telegu in sanscrito da Pandit Tallapragada Subba Row (1856-1890), che lo avrebbe consegnato ai suoi committenti, dei monaci Gelugpa autori di traduzioni in tedesco fra il 1918 e il 1923. Di tale documento si sono perse le tracce.
❖ Struttura e contenuto
A differenza di un moderno trattato di aeronautica che inizia, prima di dettagliare i concetti e i disegni dei velivoli, con il descrivere i principi generali del volo, il Vaimanika Shastra senza
indugio, inizia con una descrizione quantitativa di un particolare velivolo.
La materia comprende "una definizione di velivolo, come si deve istruire e alimentare un pilota, piste di atterraggio, cibo, vestiti, metalli e le loro produzioni, specchi e il loro uso in guerra ed una varietà di congegni e yantra.
I velivoli venivano definiti con diverse tipologie:
...con dei nomi:
..tutti descritti dettagliatamente.
Si sostiene inoltre che il Vaimanika Shastra sia solo una piccola parte (un quarantesimo) di un testo molto più grande, lo Yantra Sarwasa (tutto sulle macchine), scritti da Maharishi Bharadwaj e altri saggi per il "beneficio di tutta l'umanità".
Nel 1991, la traduzione inglese e le llustrazioni del libro di Josyer furono ristampati da David Hatcher Childress con il titolo: Vimana Aircraft of Ancient India & Atlantis come parte della serie Scienze Perdute. Secondo Childress, gli 8 capitoli si trattano:
La propulsione dei Vimana secondo Kanjilal (1985) sarebbe dovuta a un "motore a vortice di mercurio", un concetto apparentemente simile alla propulsione elettrica, del quale Childress ha
individuato un importante riferimento in un trattato di architettura dell'XI secolo: il Samarangana Sutradhara.
❖ Il libro di Davenport e Vincenti
Nel 1979 D. W. Davenport e Vincenti sul libro 2000 a.C.: distruzione atomica attribuiscono la distruzione di Lanka (secondo Davenport da identificarsi con Mohenjo-daro, una città appartenente
alla civiltà della valle dell'Indo) a un'esplosione atomica, pur ammettendo di non essere esperti in materia di reperti distrutti da un'intensa fonte di calore (e per questo si sono rivolti
all'Università "La Sapienza" di Roma, presso un gruppo di lavoro composto dal Prof. Bruno Di Sabatino, dal Prof. Amleto Flamini e dal Dott. Gianpaolo Ciriaco).
Sostenendo ipotesi tipiche dell'archeologia misteriosa, essi ritengono che la civiltà indiana del tempo fosse molto avanzata, addirittura superiore a quella attuale.
Gli stessi Vimana sarebbero stati avanzatissimi veicoli volanti, in alcuni casi adatti a viaggi interplanetari. Nel libro gli autori hanno dato una personale interpretazioni dei 32 segreti degli antichi piloti, sulla base della traduzione fatta da Josyer, a loro dire "con il maggior spirito critico possibile". Il contenuto dei 32 segreti è preceduto da un'introduzione in cui si indica il motivo per cui sono stati dettati.
Procedendo oltre l’introduzione si scopre che sono 3 i tipi principali di segreti:
❖ Interpretazione dei 32 segreti
Il pilota deve imparare 32 segreti da precettori competenti e soltanto ad una persona che li avrà imparati può essere affidato un aeroplano e non a altri.
Questi segreti sono così spiegati da Siddhanaatha:
1° SEGRETO - Maantrika
«come prescritto nel Mantraadhikaara, invocando le Mantras di Chhinnamasta, Bhairavee, Vgine, Siddhaamba, si acquista il potere di ghutikaa, paadukaa, visibile ed invisibile, ed altre Mantras con
potenti erbe ed olii efficaci e Bhuvaneswaree Mantra, che conferisce poteri spirituali, per costruire aeroplani che non si rompono, non possono essere tagliati, non possono essere bruciati e non
possono essere distrutti.»
2° SEGRETO - Taantrika
«acquisendo Mahaamaaya, Shambara ed altri poteri tantrici si possono trasferire all'aeroplano».
3° SEGRETO - Kritaka
«studiando architetti come Vishwakarma, Chhayaaparusha, Manu, Maya ed altri (il pilota o lo specialista) imparerà a costruire aeroplani di vari modelli».
Questi primi 3 segreti sarebbero l'obiettivo del manuale, precisando alcune prerogative cui il pilota deve far fronte. Come i moderni piloti di velivoli, anch'essi avrebbero dovuto conoscere la
tecnica costruttiva, in modo da saperli pilotare meglio e saper fare piccole riparazioni.
Secondo il testo, i Vimana sarebbero stati indistruttibili, in relazione con i materiali disponibili all'epoca (legno, ferro, bronzo, tela, vetro) e presumibilmente ci sarebbe stato bisogno di una scuola con tecnici e specialisti capaci di realizzare e mettere a punto il veicolo.
4° SEGRETO - Antaraala
«nel cielo, nelle regioni atmosferiche battute dal vento, nello scontro ai bordi di correnti potenti, l'aereo inavvertito ha la probabilità di essere schiacciato e ridotto in pezzi.
Ma essendo avvertito dell’avvicinarsi di tali punti pericolosi, l'aereo può essere arrestato e guidato con prudenza». Il testo sembra indicare una possibile vulnerabilità dell'aeromobile ad alta quota. In effetti, oltre i 12.000 metri, soffiano correnti fortissime a velocità oltre 400 km/h, ben conosciute dai piloti militari durante la Seconda guerra mondiale.
Tali correnti vennero scoperte solo negli anni trenta, quindi, sempre ammesso che il testo sia autenticamente antico, l'autore aveva a disposizione conoscenze avanzatissime oppure ha lavorato di fantasia azzeccando la cosa.
5° SEGRETO - Goodha
«come spiegato nel Vaayatstva-Parakarana, utilizzando i poteri Yaasaa, Viyaasaa Prayaasaa nell’ottavo strato atmosferico attorno alla Terra, si attraggono i contenuti bui dei raggi solari e si
possono usare per nascondere il Vimana ai nemici».
Davenport spiega questo segreto affermando che l'occhio umano è incapace di vedere bande di frequenza luminose oltre una certa soglia, azzardando anche l'ipotesi che i Vimana riflettessero
soltanto raggi luminosi ultravioletti o infrarossi; azzarda anche l'ipotesi che i Vimana potessero essere intercettati da una sorta di radar, per difendersi dai quali avrebbero dovuto essere resi
invisibili.
6° SEGRETO - Drishya
«dalla collisione nell’atmosfera della forza elettrica e della forza del vento, viene creato uno splendore incandescente, il cui riflesso, catturato dallo specchio frontale del Vimana, può essere
manipolato per produrre un Maaya-Vimana, o Vimana camuffato».
L'autore accenna solo alla possibilità di un gioco di luci tale da alterare l'aspetto esterno del Vimana. Alla luce delle conoscenze attuali, pur senza riferimenti precisi nel testo, si potrebbe
pensare a un fenomeno legato alla ionizzazione dell'atmosfera prodotta dal vento solare.
7° SEGRETO - Adrishya
«secondo il Shaktitantra, per mezzo del Vynarathya Vikarana ed altri poteri nel cuore della massa solare, si possono attrarre le forze del flusso etereo nel cielo e mescolarle con il
Balaahaa-vikarana shkati nel globo aereo, produrre in questo modo una copertura bianca che renderà il Vimana invisibile».
L'autore non azzarda nessuna ipotesi per spiegare il segreto.
Con l'immaginazione potremmo pensare a un raffreddamento della superficie del Vimana tale da produrre la condensazione del vapore acqueo e quindi una sorta di nebbia.
8° SEGRETO - Paroksha
«secondo il Meghotpatthi-parakarana, o Scienza della Nascita delle Nubi, entrando nel secondo strato delle nubi estive e attraendo il potere interno con lo specchio di attrazione di forza del
Vimana e applicandolo al Parivesha o alone, del Vimana, si genera una forza paralizzante e i Vimana nemici sono messi fuori uso».
Davenport collega il segreto alle nuvole temporalesche delle quali gli antichi piloti sarebbero stati in grado di utilizzare la carica elettrica.
9° SEGRETO - Aparoksa
«secondo il Shakti-tantra, con la proiezione del raggio di luce Rohinee, le cose di fronte al Vimana sono rese visibili». Secondo l'autore, si tratterebbe di un dispositivo a raggi infrarossi
capace di vedere nel buio.
10° SEGRETO - Sanochka
«come prescritto nel Yantraango-pasamhaara, quando il Vimana sta andando in velocità, con le ali completamente stese e c’è un pericolo davanti, azionando il settimo interruttore del Vimana, le
sue parti possono essere fatte contrarre».
Davenport interpreta il termine come “contrazione” e lega il segreto alla possibilità del Vimana di viaggiare a 2 velocità differenti a seconda dell'altitudine; i velivoli avrebbero avuto la
possibilità di far uscire ali e coda per aumentare la portanza.
In caso d'emergenza avrebbe potuto ritrarle, con conseguente accelerazione verso l'alto.
11° SEGRETO - Vistrita
«secondo l’Akaashatantra quando il Vimana è nella corrente aerea centrale nella prima e nella terza regione del cielo, azionando l’interruttore nell’undicesima sezione del Vimana, questi si espande convenientemente». Questo segreto rappresenterebbe il caso opposto al precedente.
12° SEGRETO - Viroopa parana
«come affermato nel Dhooma Parakarana, producendo il 32º tipo di fumo con l’apposito meccanismo, caricandolo con la luce delle ondate di calore nel cielo e proiettandolo attraverso il tubo
Padmaka Chakra sullo specchio Vyroopya, cosparso d’olio bhiravee in cima al Vimana e facendolo girare al 123º tipo di velocità, ne emergerà una forma fiera e terrificante del Vimana che causerà
grande spavento in chi lo guarda».
L'autore, come per il segreto successivo, pensa a una specie di cortina fumogena che terrorizzerebbe le popolazioni.
13° SEGRETO - Roopaantara
«come stabilito nel Tylaprakarana, preparando gli oli griddhrajihwaa, kumbhinee e kaakajangha e ungendone lo specchio distorcente del Vimana, applicandovi il 19º tipo di fumo e caricandolo col
Kuntinee shakti nel Vimana, ne appariranno forme come il leone, la tigre, il rinoceronte e il serpente, la montagna e il fiume che confonderanno e stupiranno gli osservatori». In assenza di una
spiegazione, noi di Silverland ci sentiamo di dire che questo segreto sembrerebbe una sorta di proiettore.
14° SEGRETO - Suroopa
«attraendo i 13 tipi della forza Karaka menzionati nel Karaka-Parakarana, applicando aria sovraccarica di neve e proiettandola attraverso il tubo convettore d’aria verso gli specchi
pushpinee-pinjula nel lato anteriore destro del Vimana e focalizzandoli sopra il raggio Suragha, apparirà a chi guarda il Vimana una donzella celeste coperta di fiori e di gioielli».
Davenport non accenna a nessuna interpretazione; con un bel po' di azzardo potremmo pensare a un laser capace di disegnare una figura olografica.
15° SEGRETO - Jyotirbhaava
«come affermato nel Amshubodhinee dal Samgnaa e altri 16 digitis dello splendore solare, attraendo il 12º e 16º digitis e focalizzandoli sulla forza dell’aria nella sezione Mayookha del quarto
sentiero del cielo e similmente, attraendo la forza dello splendore etereo e mescolandola con lo splendore del settimo strato della massa d’aria e poi proiettando queste forze attraverso i tubi
del Vimana sulla sezione dello specchio ghuaa-garha, sarà prodotto un ricco splendore come quello del sole del mattino».
Per Davenport è un passo oscuro che potrebbe essere spiegato come la capacità del Vimana di riflettere, a grandissima altezza, la luce solare illuminando una vasta zona dove è già notte.
16° SEGRETO - Tamonaya
«come è descritto nel Darpana Parakarana per mezzo dello specchio della forza buia, catturarndo la forza dell’oscurità, passandola attraverso il meccanismo Thamo nella sezione Nord-Ovest del
Vimana e azionando un interruttore, si produce a mezzogiorno la totale oscurità di una notte di Luna nuova».
Davenport reputa impossibile realizzare una cosa simile secondo le nostre nozioni, ovvero un annullamento della propagazione delle onde elettromagnetiche nella gamma del visibile su una zona
molto vasta.
17° SEGRETO - Pralaya
«come descritto nel libro della distruzione, attraendo i 5 tipi di fumo attraverso il tubo della macchina concentratrice, nella parte frontale del Vimana e immergendoli nella nube del fumo
menzionata in Shadgarbha-Viveka e spingendola per mezzo di energia elettrica, attraverso il tubo aereo dai 5 rami, si distrugge tutto come in un cataclisma».
L'autore sostiene che il Vimana potrebbe produrre una piccola tromba d'aria; si tratterebbe quindi di un'arma meteorologica.
18° SEGRETO - Vimukha
«come menzionato nel RgHridaya, proiettando la forza del Kubera, Vimuka e della polvere velenosa Vyshawaanara, attraverso il tubo dello specchio Roudree e azionando l’interruttore del meccanismo
dell’aria, si produce una totale insensibilità e coma».
Si tratterebbe, secondo Davenport, di un'arma chimica sparsa sul terreno tramite un irroratore.
19° SEGRETO - Taara
«mescolando con le forze eteree 10 parti di forza dell’aria, 7 parti di forza dell’acqua e 16 parti di splendore solare e proiettandole, per mezzo dello specchio a stella attraverso il tubo frontale del Vimana, si crea l’apparenza di un cielo stellato». Una possibile interpretazione è quella di un apparecchio per ottenere una specie di mimetismo.
20° SEGRETO - Mahaashabda vimohana
«concentrando la forza dell’aria nei 7 tubi del Vimana e azionando un interruttore si produce, come stabilito nel Shabda-parakaashikaa, un crescendo di tonante rumore che fa tremare la gente di
paura, la stordisce e la rende insensibile». Si tratterebbe di un'arma stordente che produce un'intensa e continua onda sonora capace di avere effetti sul sistema nervoso.
21° SEGRETO - Langhana
«come stabilito nel Vaayu tattva prakarna, quando si passa da una corrente d’aria ad un’altra, il Vimana affronta lo splendore baadaba del sole e prende fuoco.
Per evitare che ciò avvenga, l’energia elettrica e l’energia dell’aria del Vimana devono essere congiunte e concentrate nel centro vitale del Vimana e, azionando un interruttore, il Vimana
salterà verso la salvezza».
Passo incomprensibile per l'autore; dovremmo ipotizzare un riferimento al rientro nell’atmosfera di un mezzo che si trova a passare da una corrente d’aria in un’altra (cioè dallo spazio esterno
all’atmosfera terrestre); in questo caso, come noto, si crea una forza d’attrito in grado di distruggere il mezzo volante; ci sarebbe poi un dispositivo nella parte più protetta (centro vitale)
capace di prevenirlo.
22° SEGRETO - Saarpa-gamana
«attraendo il dandavaktra e le altre 7 forze dell’aria, aggiungendovi raggi solari, passando attraverso il centro zig-zagheggiante del Vimana e azionando un interruttore, il Vimana assumerà un andamento a zig-zag come un serpente».
Secondo l'autore si tratterebbe di una serie di rapidi e bruschi cambiamenti di rotta.
23° SEGRETO - Chapala
«quando si avvista un aeroplano nemico, azionando un interruttore nel centro di forza della sezione mediana del Vimana a 4087 giri all’ora atmosferica, sarà generata un’onda di velocità che squasserà l'aereo nemico». Secondo Davenport il Vimana sarebbe stato capace di generare turbolenze per poi dirigerle verso un veicolo nemico; l’ora atmosferica è una classica misura del tempo locale.
24° SEGRETO - Sarvatomukha
«quando una formazione di aerei nemici arriva all’attacco, azionando l’interruttore nella corona del Vimana, lo si fa girare con agilità per fronteggiare gli attacchi da ogni lato».
Si tratterebbe di una manovra a trottola, che avrebbe richiesto degli accorgimenti (per esempio delle postazioni attaccate cardanicamente al veicolo) per proteggere l'equipaggio; ancora una volta
dal testo emerge che la tecnologia dei Vimana avrebbe controllato sia la forza elettromagnetica che quella gravitazionale.
25° SEGRETO - Parashabda graahaka
«come spiegato nel Sowdaaminee Kaala, o Scienza dell’Elettronica, per mezzo del meccanismo catturatore di suoni nel Vimana, si possono sentire le parole e i suoni negli aerei nemici che volano nel cielo». Per l'autore sarebbe qualcosa di simile a una radio capace di captare le conversazione dei veicolo nemico, oppure (addirittura) di un sistema capace di rilevare le vibrazioni sonore prodotte all'interno del veicolo nemico, come un raggio laser puntato sulle pareti esterne dell'ambiente da spiare.
26° SEGRETO - Roopaakarshana
«per mezzo del meccanismo fotografico del Vimana, si ottiene un’immagine televisiva dell’interno di Vimana nemici». Per Davenport questa è fantascienza pura, oggi forse un po' meno, grazie alla diffusione dei videotelefonini e apparecchi simili.
27° SEGRETO - Kriyaagrahana
«girando la chiave sul fondo del Vimana, si fa apparire uno schermo bianco.
Elettrificando i 3 acidi nella parte Nord-Est del Vimana e sottoponendoli a 7 tipi di raggi solari, passando la forza risultante dentro il tubo dello specchio Thrisheersha e facendo in modo che
lo schermo sia di fronte allo specchio e infine, girando la chiave superiore, tutte le attività che sono in corso sul terreno verranno proiettate sullo schermo».
Per l'autore si tratterebbe di un monitor collegato a una telecamera dotata di zoom.
28° SEGRETO - Dikpradarshana
«girando la chiave sul fronte del Vimana, il meccanismo dishaampati mostrerà la direzione dalla quale il Vimana nemico si sta avvicinando».Davenport lo associa a un radar.
29° SEGRETO - Aakaashaakaara
«stando al Aakaasha-Tantra, mescolando una soluzione di mica nera con neem e decotto bhoonaaga e ungendone le parti esteriori di un Vimana fatto di placche di mica ed esponendolo ai raggi del
sole, il Vimana apparirà come il cielo e diverrà indistinguibile».
L'autore lo associa a un altro accorgimento mimetico; oggi del resto per i veicoli spaziali si usano placche di mica e mattonelle fatte di materiale ceramico, che, ungendole, possono cambiare il
colore.
30° SEGRETO - Jalaada roopa
«mescolando succo di melograno, bilva o olio di bael, sale di rame, nero fumo, granthica o liquido gugul, polvere di mostarda e decotto di scaglia di pesce, aggiungendo conchiglie di mare e
polvere di rocce di sale e raccogliendo il fumo della soluzione, inondandolo del calore solare che avviluppa la copertura, il Vimana apparirà come una nuvola».
Altro accorgimento mimetico per Davenport, messo in forma di strana ricetta di cucina.
31° SEGRETO - Stabdhaka
«proiettando il fumo avvelenato Apsmaara nel tubo situato nella parte Nord del Vimana e scaricandolo col meccanismo Stambhana, la gente negli aeroplani nemici sarà resa incosciente». Per
l'autore, un'arma chimica ad alta penetrazione capace d'infiltrarsi dentro il velivolo nemico.
32° SEGRETO - Karshana
«quando aeroplani nemici arrivano in forza per distruggere il tuo Vimana, mettendo in fiamme il Jwaakine shakit nel Vyshwaanara-naal, o tubo situato sull’ombelico dell'aereo e, girando le chiavi delle 2 ruote ad 87 gradi, il rovente Shakti avvilupperà l'aereo nemico e lo brucerà». L'unico segreto in cui apertamente si parla di distruzione del nemico, secondo l'autore potrebbe essere un raggio laser o un missile incendiario.
«Questi sono i 32 segreti che devono essere conosciuti dai piloti, secondo Siddhanaatha.»
La conclusione del manuale è tipicamente orientale e sembra di leggere un testo sacro.
Oggi si può tentare di leggere il testo come un manuale tecnico, nel quale le manovre sono piuttosto convenzionali e conosciute, mentre molto differenti sembrano essere le armi d'offesa e difesa. Volendo interpretarlo alla lettera ci troveremmo di fronte a veicoli avanzatissimi che avrebbero solcato il cielo dell'India decine di secoli fa; per i sostenitori dell'ipotesi extraterrestre, che considerano il testo originale, si tratterebbe della descrizione in termini terrestri di veicoli alieni, forse pilotati da esseri umani.
25 Vimanas di corrente Yuga sono indicati come segue:
Il testo Manibhadrakarika, cita Gowtama come anche Shounaka sootra indicano lo stesso numero di Vimanas nello stesso ordine.
Ciò, ci fa presupporre che forse entrambi i saggi avevano la stessa origine di studio.
Prescrivere leghe specifiche per la struttura di varietà Kritaka, il testo Kriyasara impone l'uso di Raja-Loha. Questa ricetta fa eco con Vishwambhara.
Il processo di fabbricazione di Raja-Loha è discusso a breve.
Qui tutte le figure e 3 Ooshmaapa core-metalli.
Soma, Soundala e Mourthweeka in proporzione 03:08:02 mescolati con borace e fusi a 272° e sbattuto formano questa lega.
Osservazioni:
Mentre Shakuna, Sundara e Rukma appaiono nell'elenco, Tripura Vimana discusso nel lavoro è vistosamente mancante. In realtà, Tripura non figura tra Vimanas di Tretha e Dwapara categorie. I
metalli di base di varietà resistenti al calore discusso sotto il Lohadhikaranam formano i componenti di lega di Raja-Loha. Ciò indica continuità da detto capitolo e quello attuale.
Lohadhikaranam affrontato metalli fondamentali della specifica varietà resistenti termica. Raja-Loha tra loro è una lega esclusiva sviluppata per le proprietà molto specifiche.
Questo Vimana contiene 28 parti. Esse sono Peetha o Floorboard; albero maestro; 3 keelakaas con le ruote; 4 caloriferi; condotto di ventilazione; water jacket; tanica dell'olio; riscaldamento dell'aria: generatore di vapore; vidijum yatra o generatore elettrico; propellente d'aria yantra; vaatapa yantra o condotto di ventilazione;dikprahsaian waiak; shakuna yantra; 2 ali; portone sulla coda; owshayaka yantra o motore; krashina mani.
Gli aspetti tecnici della costruzione del Vimana sono a noi dati in breve e anche senza chiarezza. Comunque, abbiamo fatto uno sforzo per analizzarla dalla traduzione inglese (letterale e frequentemente mischiata con la terminologia moderna).
Floorboard, o pianale è una lastra di metallo fatta di raja-loha, con diverse opzioni per ottenere la struttura circolare, rettangolare o a forma di culla.
Il peso della base, o Peeta è un centesimo del peso totale dell'aeromobile.
La larghezza della base è la metà dell'altezza dell'albero.
L'albero maestro viene eretto al centro della base.
Le misure Lallacharya descrivono solo il metallo Haatakasya usato per l’albero.
In questo particolare caso, una base quadrangolare converge con 2 estremità in una forma triangolare. L’albero maestro, o Naala stambha è un albero costruito con un diametro sempre più ridotto man mano che sale di altezza, sia internamente che esternamente.
Le ruote provviste per tutta la lunghezza del veicolo, non sono significative per il movimento del Vimana. Dalla descrizione disponibile, ci sono 2 ruote esterne e una ruota rotante centrale; una specie di compressore / turbina per ottenere una pressione più elevata e la giusta velocità, sembra essere al centro di una discussione.
La cupola di vetro posta in cima al Vimana è incastonata di cristalli solari.
Un cristallo solare ha grandi dimensioni. Nelle 3 file verticali del Vimana, la prima fila rimane sulla peetha. Esse sono separate da uno spesso pianale. Il primo piano ospita 4 motori sugli angoli. I piloni di supporto al piano-terra ospitano le cabine dei passeggeri.
Il secondo piano ospita angayantras. Al di sotto del piano-terra una cella ospita degli yantras; sono forniti 4 compressori d’aria intorno alla base dell’albero maestro.
I compressori sono, probabilmente, guidati dalla forza del vapore.
Un sentito ringraziamento al traduttore ufficiale, Ivan.
Molti studiosi del fenomeno UFO tendono a sottovalutare un fatto importante.
Mentre si assume che molti oggetti volanti siano di origine aliena, o forse di origine militare, un'altra possibilità è che l'origine di questi UFO sia l'antica India e Atlantide.
Altra ipotesi ormai molto nota e diffusa è invece che, anticamente, una o più civiltà aliene abbiano in qualche modo interferito ed interagito con la nostra (n.d.r.).
Ciò che sappiamo circa i veicoli volanti dell'antica India, deriva da antiche fonti indiane; testi scritti che ci sono giunti attraverso i secoli.
Non ci sono dubbi sul fatto che molti di essi siano autentici; molti sono gli stessi antichi testi epici indiani (VEDA) e ve ne sono letteralmente centinaia di questi.
Tuttavia, parecchi non sono stati ancora tradotti dal sanscrito all'inglese.
L'impero indiano Ashoka iniziò da una "Società segreta di 9 uomini sconosciuti": grandi scienziati indiani che avevano il compito di catalogare molte scienze.
Ashoka tenne segreto il loro lavoro poiché temeva che l'avanzata conoscenza catalogata da questi uomini, derivata da antiche fonti indiane, potesse essere usata per maligni intenti di guerra, alla quale egli era fortemente contrario, essendo stato convertito al Buddhismo dopo aver battuto un rivale d'armi.
I "9 uomini sconosciuti" scrissero un totale di 9 libri, presumibilmente uno a testa.
Il primo libro era "I segreti della gravitazione", questo libro, noto agli storici ma non ancora rinvenuto, riguardava essenzialmente il controllo della gravità.
Esso è presumibilmente da qualche parte, nascosto in segrete biblioteche in India, Tibet o da qualche altra parte (forse anche nel Nord America).
Chiunque può certamente capire le ragioni d'Ashoka nel voler tenere nascosta tale segreta conoscenza, ammettendo che esista. Ashoka era anche allarmato dalla devastante guerra che, attraverso l'uso di tali veicoli avanzati e altre "futuristiche armi", aveva annientato l'antico Impero Rama alcune migliaia di anni prima.
Solo qualche anno fa, un cinese ha scoperto a Lhasa, in Tibet, alcuni testi sanscriti e li ha mandati all'Università di Chandrigarth per essere tradotti.
La Dott.ssa Ruth Reyna ha recentemente affermato che questi documenti contengono direttive per la costruzione di navi spaziali interstellari!
Il loro metodo di propulsione, diceva, era "anti-gravitazionale" ed era basato su un sistema analogo a quello di "laghima", una forza centrifuga forte abbastanza da compensare tutte le spinte gravitazionali: secondo lo Yoga Indù è questo "laghima" che permette ad una persona di levitare. La Dott.ssa Reyna ha affermato che a bordo di queste macchine, che nel testo erano chiamate "Astras", gli antichi indiani avrebbero potuto mandare ordini a uomini su qualsiasi altro pianeta.
I manoscritti sostenevano di poter rivelare il segreto di "antima", del principio di invisibilità e di "garima". Naturalmente, gli scienziati non hanno preso questi testi molto seriamente, ma, stanno diventando più positivi circa il loro valore da quando i cinesi hanno annunciato che stanno includendo alcune parti di questi dati per lo studio dei loro programmi spaziali.
Questa era la prima prova di un governo che abbia ammesso di compiere ricerche sull'anti-gravità. I manoscritti non dicono che effettivamente che questi viaggi interplanetari siano mai stati fatti, ma, menziona, tra le altre cose, un progetto di viaggio sulla Luna, sebbene non sia chiaro se questo viaggio sia stato effettivamente portato a termine.
Come sempre, uno dei grandi testi epici indiani, il Ramayana, riporta tra le righe una storia altamente dettagliata di un viaggio verso la Luna a bordo di un Vimana (o Astras), ed i dettagli di una battaglia sulla Luna stessa con un Asvin (o nave Atlantidea).
Per capirne veramente la tecnologia, dobbiamo andare molto indietro nel tempo.
ll cosiddetto Impero Rama del nord dell'India e del Pakistan si sviluppò circa 15.000 anni fa nel subcontinente indiano, ed era una nazione di ampie e sofisticate città, molte di esse stanno per essere ritrovate nel deserto del Pakistan e nell' India occidentale.
L'Impero Rama esisté, pare, parallelamente alla civiltà Atlantidea nel medio-Atlantico, ed era governata da " 8 illuminati Re-Sacerdoti" posti a capo delle città, le 7 grandi capitali di Rama note nei testi classici Indù come "Le 7 Città Rishi".
Secondo gli antichi testi indiani, le persone volavano a bordo di veicoli chiamati "Vimana".
L'antica epica indiana descrive il Vimana come un veicolo volante a 2 piani, circolare con oblò ed un ampio ponte. Esso volava alla "velocità del vento" ed emanava un melodioso suono. Vi erano almeno 4 tipi differenti di Vimana; avevano forme diverse, alcuni dei quali a forma cilindrica (navi a forma di sigaro). I testi antichi indiani sui Vimana sono numerosi, ci vorrebbero volumi per riferire tutto quello che hanno da dire.
Gli antichi indiani, che costruivano essi stessi queste navi, scrissero interi manuali di volo sul controllo dei vari tipi di Vimana, molti dei quali esistono ancora ed alcuni anche tradotti in inglese. Il Samara Sustradhara è un trattato scientifico concernente ogni possibile aspetto del volo aereo dei Vimana. Ci sono 230 stanze riguardanti la costruzione, il decollo, il viaggio per migliaia di miglia, atterraggi normali e d'emergenza ed anche le possibili collisioni con uccelli. Nel 1875, il Vaimanika-Satra (vedi più avanti), un testo del IV sec. A.C. scritto da Bharadvaj, usando come sua fonte testi ancora più antichi, venne riscoperto in un tempio in India. Esso riferiva le operazioni dei Vimana ed includeva informazioni sul controllo, precauzioni per lunghi viaggi, protezioni delle navi da tempeste e da lampi nonché come convertire il controllo dell'energia solare ad una sorgente di energia libera che suona come anti-gravità. Il Vaimanika-Satra ha 8 capitoli con diagrammi, descrive 3 tipi di veicoli includendo apparecchiature che non possono prendere fuoco o rompersi.
Inoltre menziona 31 parti essenziali di questi veicoli e 16 materiali con cui possono essere costruiti che assorbono la luce ed il calore; per ciò sono desiderabili per la costruzione dei Vimana. Sembra che non ci siano dubbi che i Vimana fossero equipaggiati da una sorta di antigravità. I Vimana decollavano verticalmente ed erano in grado di fermarsi a mezz'aria come i moderni elicotteri e dirigibili.
Bharadvajy riferisce di non meno 70 autorità e 10 esperti di volo aereo nell'antichità.
Queste sorgenti sono oggi perse. I Vimana erano tenuti in un Vimana Griha, una specie di hangar, ed erano talvolta alimentati da un liquido giallognolo e non solo e da una sorta di composto al mercurio, sebbene gli scrittori sembrino confusi a riguardo.
E' più probabile che le ultime persone che descrissero i Vimana non fossero più diretti osservatori ma si basassero su testi ed è quindi comprensibile una loro certa confusione sul metodo di propulsione. E' interessante notare che i nazisti avevano sviluppato un prototipo di motore a pulsazione per i loro missili V-2; inoltre Hitler e lo staff nazista erano eccezionalmente interessati all'antica India ed al Tibet tanto da mandare alcune spedizioni in entrambe le regioni annualmente a partire dagli anni '30 allo scopo di studiare avvenimenti esoterici che i loro abitanti mettevano in pratica e forse è proprio da queste persone che volevano carpire qualche segreto scientifico! Secondo il Dronaparva, una parte del Mahabarata, ed il Ramayana, un Vimana che vi era descritto aveva la forma di una sfera e si muoveva ad una grande velocità grazie ad un potente soffio generato da mercurio.
Esso si muoveva come un UFO, andando in alto, in basso, avanti ed indietro al volere del pilota. In un'altra fonte indiana, il Samar, i Vimana erano "macchine metalliche, ben rifinite e lisce, con una carica di mercurio che usciva dal retro con una forma di fiamma rombante".
Un altro testo chiamato "Samaranganasutradhara" descrive come i veicoli venivano costruiti.
E' possibile che il mercurio avesse qualcosa a che fare con il sistema di propulsione, o più probabilmente, con il sistema di guida.
Curiosamente, alcuni scienziati dell'ex-unione sovietica hanno scoperto quello che loro chiamano "antichi strumenti usati nella navigazione di veicoli cosmici" in caverne del Turkestan e nel deserto dei Gobi. Questi dispositivi sono oggetti emisferici di vetro o porcellana, che finiscono in un cono con all'interno una goccia di mercurio.
E' evidente che gli antichi indiani volavano in questi veicoli per tutta l'Asia ad Atlantide, presumibilmente e forse anche verso il Sud America. Scritti trovati a Mohenjodaro in Pakistan ( che si pensa fosse una delle "Sette Città Rishi" dell'impero Rama ) ed ancora indecifrati, sono stati anche trovati in un altro posto del mondo: le isole occidentali!
Gli scritti di queste isole sono anch'essi ancora indecifrati e sono incredibilmente similari ad quelli di Mohenjodaro. Erano forse le isole occidentali un avamposto aereo sulla rotta dei Vimana? In Tibet, a non molta distanza, si parla a riguardo di "gloriosi carri": "Bhima volava a lungo sulla sua macchina, lucente come il sole e rumorosa come il tuono... Il carro volante brillava come una fiamma nel cielo notturno estivo... Era come se brillassero due soli.
Quindi il carro s'innalzò e tutto il paradiso risplendette..."
Nel Mahavira di Bahabhuti, un testo Jain dell'ottavo secolo, si legge:
"Un carro aereo, il Pushpaka, conduceva molte persone alla capitale di Ayodhya.
Il cielo è pieno di stupende macchine volanti, scure come la notte ma incastonate da luci gialle..." Sfortunatamente, i Vimana, come molte scoperte scientifiche furono alla fine usate per la guerra. Gli Atlantidiani o Atlantidei, usarono le loro macchine volanti, "Vailixi", letteralmente per soggiogare il mondo, almeno così sembrerebbe, se si deve dare credito ai testi indiani. Gli abitanti di Atlantide, noti agli scrittori indiani come "Asvins", erano apparentemente più avanzati tecnologicamente rispetto agli indiani e certamente dotati di maggiore spirito guerriero. Sebbene non esistano antichi testi che descrivano esattamente i Vaixili atlantidiani, qualche informazione ci è giunta attraverso sorgenti occulte ed esoteriche . Simili, anche se non uguali, ai Vimana, i Vaixili avevano generalmente una forma a sigaro ed erano in grado di essere manovrati tanto sott'acqua quanto nell'atmosfera ed anche nello spazio esterno. Con il cataclisma abbattutosi su Atlantide e la scomparsa dell'Impero Rama con armi nucleari o simili, il mondo collassò in una Nuova età della Pietra e la civiltà umana si sarebbe lentamente ripresa solo qualche migliaio di anni più tardi!
Tuttavia, sembrerebbe che non tutti i Vimana ed i Vaixili di Rama e Atlandite siano scomparsi. Costruiti per durare migliaia di anni, molti di essi potrebbero ancora essere in uso, come è stato provato dai "9 uomini sconosciuti" di Ashoka e dal manoscritto di Lhasa.
E' interessante notare che quando Alessandro Magno invase l'India più di 2000 anni fa, i suoi storici scrissero, che ad un certo punto, erano stati attaccati da "scudi volanti e paurosi" che rasentarono le sue truppe ed impaurirono la cavalleria.
Questi oggetti volanti non usarono nessun dispositivo atomico o quanto meno militare, come sembra, contro la truppe di Alessandro Magno ma forse mossi da benevolenza, permisero ad Alessandro Magno di portare a compimento il suo progetto.
Questa notizia è di qualche tempo fa ma presto fu messa a tacere come tante altre scoperte di informazioni tecnologiche di provenienza segreta realizzate negli ultimi
decenni.
Nell'estate del 2012 i leader dei più importanti paesi occidentali fatte visite consecutive che sono state considerate "sospette" in Afghanistan, a brevi intervalli l'uno dall'altro:
Barack Obama, David Cameron, Nicholas Sarkozy (che era allora il Presidente della Francia) Angela Merkel. Solo la visita di Nicolas Sarkozy è stata tenuta segreta perché era già in India, quando improvvisamente ha lasciato il paese per andare in Afghanistan.
La seguente domanda era naturalmente d'obbligo: perché tutta questa fretta sospetta di personalità politiche di tutto il grande mondo verso l'Afghanistan?
La perdita di informazioni, anche parziale, provenienti dalla US Air Force sembrava aver offerto la risposta:
un antico marchingegno volante di circa 5000 anni chiamato Vimana descritto negli scritti indù è stato trovato in una delle grotte di una catena montuosa da Afghanistan.
L'epopea di scrittura Mahabharata dalla tradizione indù ha fatto numerosi riferimenti a queste macchine volanti. Ci sono anche ampi riferimenti seguiti da spiegazioni, disegni di costruzione dettagliati e soluzioni energetiche in molti altri scritti indù, tra le quali la più importante è Vimanika Shastra, dove si afferma che l'Hindu Vimana aveva la capacità di volare con una grande velocità attraverso l'atmosfera terrestre, sotto l'acqua, attraverso oceani e anche nello spazio. Nel caso della grande scoperta in Afghanistan, l'elemento scioccante, che è stato tenuto segreto, era che il Vimana sembrava emettere una strana energia che poteva catturare le persone in uno strano ciclo temporale.
Fino ad ora, sembrerebbe, che 8 militari americani siano improvvisamente scomparsi dal momento in cui recarono sul posto per spostare la nave dalla sua posizione nella grotta.