Il 13 agosto 2001 apparve un pittogramma che mise in ombra tutto quello che fino ad allora si era visto e detto … La storia cominciò nella notte dell’11 agosto; era un sabato, pioveva a catinelle e gli scienziati che erano nei campi per studiare e avere nuove informazioni, avevano lasciato il luogo a causa del brutto tempo.
Deve essere stata pura intuizione quella che spinse Charles Mallet, un ricercatore interessato al fenomeno degli UFO e dei Cerchi nel Grano da tanti anni, a resistere, nonostante la pioggia, per 2 ore sul pendio di una collina verso Devizes. Improvvisamente scorse un lampo di luce che rischiarò la cima di una collina completamente al buio: doveva trattarsi della Milk Hill. Anche se pioveva a dirotto, non si trattava di un fulmine: non si erano sentiti tuoni. Pochi secondi dopo lampeggiò nuovamente nella stessa direzione.
In un istante Mallet intuì che stava accadendo qualcosa d’importante, tuttavia era troppo buio e Mallet troppo stanco, così dopo un’ora tornò a casa.
Il giorno dopo, in effetti, lì era comparso qualcosa … il più grande "pittogramma" mai trovato fino allora: erano 409 cerchi su una superficie di 90.000 metri quadrati.
Un cerchio centrale di 25 m di diametro, circondato da 6 bracci ricurvi formati ognuno da 86 singoli cerchi, formavano una galassia in piena regola di 280 m di diametro, una ruota del sole orientata a sinistra con 6 raggi. Ma gli esperti poterono raggiungere il posto, inzuppato d'acqua, solo il 14 agosto e fu una grande emozione per tutti i ricercatori.
Tutti coloro che fino allora avevano attribuito i cerchi nel grano a falsificatori umani dovevano ricredersi: i falsari avrebbero infatti dovuto fare un cerchio ogni 30 - 60 secondi, senza commettere errori o asimmetrie. E tutto questo sotto una pioggia battente, in un campo diventato un acquitrino, senza lasciare tracce e senza schizzare fango sugli steli stesi sul terreno. Finalmente anche la stampa dovette arrendersi alla conclusione che il pittogramma non poteva essere opera umana.
La formazione di 409 cerchi, 787 piedi di diametro, scoperta domenica 12 Agosto dopo una notte di pioggia. Questo campo di grano si trova sull'altopiano più alto di Milk Hill e nel punto più alto della regione del Wiltshire, Inghilterra.
Il campo non è visibile da nessuna strada e per arrivarci la gente deve camminare circa un quarto d'ora dal posto più vicino dove parcheggiare la macchina.
Foto di Lucy Pringle © 2001
Alla prima investigazione da parte dei 2 ricercatori Janet Ossebard e Robert Boerman si osservò che:
Se compito del pittogramma di Milk Hill era quello di richiamare nuovamente l’attenzione pubblica sul fenomeno, sicuramente aveva raggiunto lo scopo egregiamente, ma l’evento che seguì risultò un
vero enigma.
Forse si trattava della prima risposta “ufficiale” al progetto SETI che continua ad inviare
radiomessaggi nello spazio, nella speranza che qualche intelligenza extraterrestre li possa captare, o forse fu soltanto uno scherzo a scopo di distogliere l’attenzione da quanto appena accaduto.
Per trovare una risposta bisogna esaminare i fatti senza pregiudizi.
Nello stesso giorno in cui i primi ricercatori entravano nella campagna di Milk Hill per osservare il mega pittogramma, veniva annunciato un nuovo pittogramma a Huish, nella contea di Wiltshire. Da un cerchio partivano 10 anelli e 5 linee rette che raggiungevano altri 7 cerchi. Il disegno sembrava essere il simbolo di un messaggio radio.
Anche qui Osserbard e Boerman trovarono le stesse anomalie del pittogramma di Milk Hill. Ma ancora un altro fenomeno attirò la loro attenzione: su molti steli di frumento pendevano mosche morte, rimaste attaccate allo stelo con la lingua.
Ciò significa che lo strato esterno di paraffina della pianta si era riscaldato improvvisamente e quindi fuso, ma nuovamente solidificato a contatto con l’aria fredda: le mosche che erano state
attirate dal calore e volevano suggere il fluido della pianta rimasero intrappolate nella pellicola esterna.
Ma solo 5 giorni dopo la formazione del pittogramma si capì il motivo per cui il simbolo del radiosegnale era così importante: il 19 agosto, esattamente una settimana dopo la comparsa del
pittogramma di Milk Hill, apparve una nuova formazione su un campo di frumento vicino al radiotelescopio di Chilbolton in Hampshire, un’area recintata e circondata da alti reticolati, con molte
telecamere di controllo che però non ripresero nulla.
Quello che era comparso non era un semplice pittogramma: somigliava ad un codice binario, costituito da centinaia di sentieri di steli intrecciati e di cilindri di grano in piedi; il tutto era lungo 67 m e largo 28 m. Il codice era un messaggio simile a quello che era stato trasmesso il 16 novembre alle 13:13 dal radiotelescopio di Arecibo ( Portorico ) verso un gruppo di stelle M13: forse qualcuno dal cosmo aveva risposto ora a quel messaggio?
Per capire la formazione del messaggio occorre conoscere i principi del sistema binario, basato sui numeri 1 e 0 che si alternano costantemente potando così formare tutti i numeri. Si può così ottenere la seguente tabella:
Decimale |
Binario |
1 |
1 |
2 |
10 |
3 |
11 |
4 |
100 |
5 |
101 |
6 |
110 |
7 |
111 |
8 |
1000 |
9 |
1001 |
10 |
1010 |
11 |
1011 |
12 |
1100 |
13 |
1101 |
14 |
1110 |
15 |
1111 |
16 |
10000
|
Per esprimere gli 1 e gli 0si utilizzano
campi neri ( 1 ) e campi bianchi ( 0 ).
Il radiomessaggio conteneva una serie di informazioni sull’uomo e sul nostro pianeta: la nostra posizione come terzo pianeta del sistema solare, la popolazione della Terra ( allora 4,29 miliardi ), il nostro aspetto ( uno schizzo di un omino tratteggiato ), la nostra statura media ( 176,40 cm ), un paio di informazioni sulla nostra struttura biologica ( il DNA e alcuni fondamenti di biochimica ) e uno schizzo del radiotelescopio che inviò il messaggio.
In alto a sinistra si vede l’Osservatorio di Chilbolton, un’istallazione governativa britannica che originariamente venne costruita, nel 1965, per lo studio della propagazione delle onde radio nello spazio. L’Osservatorio è off-limits per il pubblico. Il campo di grano che si estende lungo il suo perimetro, come si vede nella fotografia, è di proprietà privata
ed è lavorato dalla Leckford Estate. La “Faccia” è apparsa per prima il 14 Agosto poi seguita dal “Codice” il 20 Agosto 2001
La formazione detta "Chibolton Code" può a prima vista sembrare uguale al messaggio lanciato dal telescopio di Arecibo nel 1974, ma osservando con attenzione si notano alcune differenze. La
più importante è la presenza del Silicio oltre ai 5 elementi ( che diventano quindi 6 ... ) fondamentali per la vita sulla Terra: un riferimento ad un altro Pianeta?!
A prima vista il messaggio di Chilbolton può sembrare uguale, ma guardandolo attentamente si può notare che il pianeta degli alieni è il quarto di un sistema solare con nove o dodici pianeti, anche il 3° e il 5° pianeta ( raffigurato come un gruppo di 4 globi, forse le 4 lune di Marte ) sembrano essere abitati. L’omino tratteggiato è sostituito da una piccola figura con una grossa testa e l’altezza media è di 108 cm.
La popolazione ammonta a 21,3 miliardi, 3 volte e mezzo la nostra.
Al posto del radiotelescopio c’è un tipo di sonda simile a un “piatto volante” di 850 m di diametro, ma la differenza più grande è quella biochimica: oltre ai 5 elementi fondamentali per la vita terrestre riportati sul messaggio di Arecibo, ne compare un 6° … il silicio.
È quindi possibile che su un altro pianeta l’elemento dominante sia il silicio.
Un’altra importante differenza è nella struttura del DNA: quello degli alieni sembra avere una tripla elica, forse dovuta a una variazione genetica o a una mutazione.
Nonostante tutto ciò l’Istituto SETI è scettico al riguardo.
è comunque difficile credere che sia un falso, perché i falsificatori avrebbero dovuto: