La Commissione Condon (per essere precisi: lo UFO Project dell’Università del Colorado, diretto dal fisico Edward Condon) ha segnato uno spartiacque nella controversia ufologica.
La storia è nota e quasi tutti i libri di ufologia ne hanno fornito una versione più o meno ampia. Fino al 1966, una delle principali battaglie degli appassionati di ufologia verteva sul fatto che non fosse mai stato condotto uno studio scientifico sul problema UFO, che era stato invece "confiscato" dai militari.
Tutta l’azione di lobby dell’organizzazione storica dell’ufologia americana, il National Investigations Committee on Aerial Phenomena (NICAP), aveva puntato per anni alla costituzione di una commissione scientifica civile.
Dopo anni di inutili testate contro il muro di gomma della burocrazia militare, la grande ondata di avvistamenti della primavera 1966 portò prepotentemente alla ribalta della cronaca l’inadeguatezza delle indagini che l’U.S. Air Force demandava al Project Blue Book (all’epoca diretto dal maggiore Hector Quintanilla).
I mass media misero alla berlina il consulente astronomico del Blue Book, Josef Allen Hynek, che, in una conferenza stampa, parlò
di "gas di palude" per spiegare un complesso incontro ravvicinato. E, l'allora deputato del Michigan, Gerald Ford, ebbe un ruolo non secondario nello spingere il Congresso (il parlamento
statunitense) ad occuparsi dell’argomento e quindi, l’Aeronautica militare ad acconsentire ad appaltare (e pagare) uno studio imparziale condotto da un’università.
Il contratto venne alla fine assegnato (il 6 Ottobre 1966 ) all’Università del Colorado, sotto la direzione di uno dei più celebri fisici americani (Condon, appunto).
In poco più di 2 anni, il Progetto UFO costò circa mezzo milione di dollari (circa un miliardo di lire) e sfociò ai primi di Gennaio del '69 in un rapporto conclusivo di 1500 pagine (il cosiddetto Rapporto Condon, anche se in realtà si trattava di un’opera collettiva coordinata dal giornalista Daniel Gillmor) nelle cui conclusioni, queste sì a firma di Condon, si affermava che non vi era alcuna prova che gli UFO fossero extraterrestri o che costituissero comunque una minaccia alla sicurezza degli Stati Uniti d’America; ma soprattutto, si affermava che in 21 anni (dal 1947) lo studio degli UFO non aveva portato nessun progresso di conoscenza e che, un eventuale più ampio studio del problema sarebbe stato uno spreco di risorse.
Nel frattempo però, alcuni degli scienziati della commissione si erano dimessi ed avevano passato agli ufologi documenti da cui sembrava risultare che fin dal principio i dirigenti del Progetto UFO avevano avuto un forte pregiudizio anti-UFO, senza alcuna intenzione di condurre uno studio veramente scientifico; ne era quindi seguito uno scandalo, ben presto però dimenticato da tutti, tranne dagli ufologi, per i quali è da allora rimasto sinonimo di "insabbiamento". E tutto questo, nonostante la lettura del testo integrale dello Scientific Study on Unidentified Flying Objects mostrasse che le drastiche conclusioni negative del suo direttore non erano giustificate dalle analisi condotte e riportate: basti pensare che su 90 casi esaminati ben 25 restavano "non identificati".
Il principale risultato immediato della Commissione Condon fu, che l’USAF ne approfittò per chiudere il Project Blue Book e per cessare ufficialmente ogni coinvolgimento ufologico.
Era realmente la fine di un’epoca durata più di 20 anni: veniva di colpo a mancare il contraltare "ufficiale" dell’ufologia privata.
Ma anche questa non ne uscì in buona salute, dato che una ricaduta indiretta del Rapporto Condon fu quella di mandare in crisi l’intero edificio dell’ufologia americana: il NICAP (che contava migliaia di iscritti e centinaia di attivisti) si sfaldò in pochi anni ed il numero degli avvistamenti crollò ad un minimo storico.
Il risultato più durevole del Progetto UFO fu però che esso tarpò per molti anni le ali ad ogni futura possibilità di uno studio ufologico da parte di scienziati.
Ogni volta che qualcuno sollevava il problema e non solo negli USA, c’era sempre chi richiamava quel precedente e le sue conclusioni.
Per una sorta di contrappasso, fu però proprio la lettura del Rapporto Condon a mettere in moto la macchina che 8 anni dopo portò (non più in America, ma in Europa) alla formazione di una commissione scientifica sugli UFO: il padrino di quel GEPAN (Groupement d’Etude des Phénomènes Aérospatiaux Non-identifiés), che nel 1977 venne costituito in seno al Centre National d’Etudes Spatiales francese, fu l’ingegner Claude Poher, che da scettico assoluto sull’argomento divenne un fervente sostenitore dell’ufologia proprio dopo aver letto ("da cima a fondo") il rapporto della Colorado University.
Questa, in sintesi è la vulgata che tutti i testi ufologici ci hanno presentato da sempre, sulla base di quanto contro la Commissione Condon scrissero all’epoca i suoi avversari:
John G. Fuller, Josef Allen Hynek, Donald Keyhoe, James McDonald, David Saunders.
A trent’anni di distanza dalla fine del Colorado Project, si può però guardare con occhi nuovi (ed in parte diversi) a quella vicenda.
Negli ultimi anni, in particolare, dopo un lungo silenzio in proposito, la pubblicistica ufologica ha proposto parecchi interventi sulla Commissione Condon, sia sotto il profilo di un’analisi più meditata che sotto quello di una più completa ricostruzione storica dei fatti e dei personaggi.
Una fonte imprescindibile è il libro di memorie scritto da Roy Craig (1995), che, della commissione fu un membro non di secondo piano, anche se il suo punto di vista è ovviamente di parte ed è bene riequilibrarlo con la lettura dei diari dell’epoca a firma di Jacques Vallée (1992), all’epoca assistente di Hynek.
Anche i diari (inediti) del maggiore Quintanilla, dal punto di vista dell’USAF, possono essere di utilità, mentre un punto di vista del tutto opposto è quello di Richard Hall che del NICAP era segretario e che già nel ’78 ha raccontato alcuni retroscena.
Altri retroscena inediti sono stati raccolti da Paul McCarthy per la sua tesi di dottorato dedicata a McDonald e riportati dal giornalista anti-UFO Philip Klass.
Nell’87 il fisico Peter Sturrock ha riproposto e aggiornato la sua analisi critica del Rapporto Condon, mentre nel 1995 gli ufologi Michael Swords e Willy Smith ne hanno riesaminato i contenuti ufologici. Un panorama completo è infine quello offerto da Jerome Clark nella sua insostituibile enciclopedia ufologica.
In questa monografia, abbiamo scelto di presentare la traduzione italiana dei 2 (in effetti 3) articoli che (oltre 10 anni fa) hanno dato il via al nuovo dibattito su Condon.
Nel primo, lo scienziato-ufologo Richard Sigismond riferisce di come un suo incontro-scontro con Condon nel 1966 lo convinse a restar fuori dalla nascitura commissione (ed Hynek aggiunge alcuni particolari sulla vicenda).
Nel secondo, il super-scettico Philip Klass riassume i retroscena scoperti da Paul McCarthy, nel palese tentativo di riabilitare la figura di Condon.
di Edoardo Russo