Quante volte c'è capitato di sentire notizie in cui persone scompaiono misteriosamente senza lasciare traccia.
Ossessive sono le indagini che vengono svolte nei giorni, mesi e a volte anni seguenti.
Queste misteriose sparizioni il più delle volte sono messe in atto dalla crudele mano dell’essere umano e sono rari i casi in cui le indagini si concludono nel migliore dei modi. Purtroppo, quasi la totalità di queste sparizioni rimane un vero e proprio rompicapo, nonché, un mistero destinato a rimanere tale per sempre.
La storia che vi stiamo per raccontare ha a che fare esattamente con questa categoria di sparizioni, la sparizione di Zigmund Adamski, che rimane sicuramente ancora ad oggi una delle più contorte ed enigmatiche sparizioni della storia.
Zigmund Jan Adamski era un minatore che viveva a Tingley, in una piccola cittadina dello Yorkshire, nei pressi di Wakefield. Polacco di nascita, viveva in Inghilterra dal 1960 insieme alla moglie Leokadia Kowalska, conosciuta anche come Lottie, la quale, soffriva di sclerosi multipla. Zigmund e Leokadia, sposati da quasi 30 erano una coppia perfettamente normale e senza pretese. Tutto ciò rese la scomparsa e la successiva morte di Zigmund un mistero, nonché, un vero e proprio rompicapo per gli investigatori che si occuparono del caso.
Collegamenti con strane storie riguardanti gli UFO arricchiscono ancor più di fascino e mistero questa storia. Ma partiamo dall'inizio...
...Alle 15.30 di pomeriggio del 6 Giugno 1980, il 56enne Zigmund uscì di casa a piedi per acquistare delle patate in un negozio vicino, mentre lasciava l’abitazione, salutò anche il vicino di casa che lo vide allontanarsi in direzione del negozio.
Tutto sembrava esattamente come doveva essere quel pomeriggio di estate, ma il Signor Adamski non venne mai più visto… Vivo… E per 5 giorni a seguire le sue sorti rimasero un mistero.
5 giorni dopo, Mercoledì 11 Giugno, venne rinvenuto il suo corpo privo di vita disteso sulla cima di un mucchio di carbone poco distante da un deposito di carbone nei pressi di una linea ferroviaria a Todmorden, a pochi chilometri dall’abitazione della vittima.
La macabra scoperta venne fatta alle 15:45 del pomeriggio da Trevor Parker, il figlio del proprietario del deposito. Venne subito allertata la polizia e sul posto giunse l’ufficiale Alan Godfrey che, insieme a un collega, procedette ad esaminare la scena del crimine.
Qualcosa di strano emerge fin da subito: il corpo era stato trovato alle 15:45, mentre la chiusura del deposito era avvenuta alle 11:00.
Quella si trattava di una zona altamente trafficata, quindi, era impossibile che il cadavere potesse trovare lì quel mattino, dunque, Alan giunse alla conclusione che il corpo doveva essere stato scaricato lì per forza in quel lasso di tempo che va tra le 11.00 e le 15.45 di quel pomeriggio dell'11 Giugno.
Ad un primo esame effettuato sul corpo di Jan Adamski, si constatò che probabilmente era morto a causa di un attacco cardiaco; ma ciò che aumentava il mistero, erano degli strani segni di bruciatura presenti sul collo e sulle spalle coperti da una strana sostanza gelatinosa verdastra che, a seguito di analisi, risultò composta da una materiale sconosciuto.
Tutto si complica ulteriormente quando vengono controllati i vestiti che l'uomo aveva indosso: l’uomo è perfettamente vestito, ma, stranamente, non indossava la maglia, rimossa probabilmente da qualcuno (ma chi?).
Ciò fece pensare agli investigatori che questo qualcuno l’abbia spogliato e rivestito senza accorgersi della mancanza della maglia.
A sostegno di quest’ipotesi, c’erano anche le scarpe allacciate al contrario, il giubbotto abbottonato non correttamente e la patta dei pantaloni aperta.
Sui suoi vestiti inoltre, non vi era alcuna traccia di polvere, fatto molto strano per un corpo lasciato in un deposito di carbone. Difatti, tutt’intorno e per centinaia di metri, il suolo è ricoperto di polvere nerastra.
Jan Adamski, in quel frangente, sembrava completamente fuori luogo, come se fosse apparso lì su quella pila di carbone dal nulla.
A conferma di tutto ciò, vi era anche la totale mancanza di tracce di carbone sotto le dita o sulla pelle, segno che l’uomo non si era arrampicato volontariamente su quella pila di carbone. Le stranezze però non finiscono qui, i medici legali che esaminarono il cadavere nei giorni successivi rimasero decisamente perplessi da alcuni dati emersi da quegli esami.
Infatti si scoprì che Adamski, nonostante fosse scomparso per ben 5 giorni, non soffrì né la fame né il sonno; il corpo non presentava nessun segno di violenza, fatta eccezione per le bruciature sul collo e sulle spalle. I medici confermarono che morì per un arresto cardiaco tra le 11.00 del mattino e le 13.00 del giorno del ritrovamento, mentre quelle strane bruciature vennero fatte un paio di giorni prima.
Una delle cose più strane però la troviamo nell’aspetto dell’uomo, avvolto in una terribile smorfia di terrore, come se fosse stato preda di una grande paura prima di morire, ma sul volto di Adamski c’era un’altra stranezza: la lunghezza della barba.
Questa infatti non coincideva, era cresciuta troppo poco, come se il giorno prima del ritrovamento la vittima avesse avuto modo di radersi, cosa abbastanza difficile da credere se pensiamo che l’uomo fosse stato veramente rapito "da qualcuno".
Sembrava non vi fosse alcuna ragione per l’improvvisa scomparsa di Adamski.
Venne riferito inoltre, che il giorno dopo la sua scomparsa sarebbe dovuto partire per partecipare a un matrimonio di famiglia, evento a cui non vedeva l’ora di partecipare.
Tuttavia, a seguito di un’indagine avvenuta nel 2005 per conto della BUFORA, la British UFO Research Association, in base alle testimonianze raccolte all’epoca del caso, sembrava che Adamski non avesse alcuna intenzione di partecipare al matrimonio previsto, a causa di tensioni familiari con altri 2 invitati (marito e moglie) che avevano ottenuto contro di lui un ordine restrittivo.
Si credette dunque che proprio queste 2 misteriose persone siano state gli artefici del rapimento, rinchiudendo Adamski in un capannone dove poi sarebbe stato colpito da un attacco cardiaco. Tutto questo potrebbe anche essere la spiegazione del mistero, d’altronde, sentiamo spesso di famiglie in cui si consumano vere e proprie tragedie, anche ben più gravi di questa. Tuttavia, dobbiamo chiudere non un occhio, bensì tutti e 2 per poter considerare chiuso il mistero con questa spiegazione, difatti, sono parecchi i conti che ancora non tornano. Ad esempio:
Tutte domande a cui moltissime persone oggi rispondono con un’unica parola: alieni!
Proprio gli anni 80 furono teatro di numerosissimi avvistamenti UFO in Inghilterra e, Todmorden, era considerato un vero e proprio hotspot.
Il primo a mettere in gioco gli extraterrestri fu lo stesso Alan Godfrey, l’ufficiale di polizia che per primo arrivò sulla scena, che, alcuni mesi prima, secondo la sua descrizione, venne addirittura rapito da entità aliene.
❖ La sua storia
Il 28 Novembre 1979, a notte fonda, Godfrey viene inviato dal distretto ad indagare su una mandria di mucche sparita nel nulla.
Alle 05:00 del mattino, mentre sta guidando lungo la Burnley Road A646 di Todmorden, a circa 1.5 Km dal deposito di carbone, quando vede qualcosa ai bordi della strada.
A prima vista, sembra trattarsi di un autobus a 2 piani uscito dalla carreggiata, così, l’agente decise di andare a vedere (accendendo le sirene) ed eventualmente per prestare aiuto.
Una volta avvicinato però, la paura prese il possesso del suo corpo.
Di fronte a lui c’era un disco volante che aleggiava ad un metro da terra, emettendo una debole luce e nessun rumore, la forma ricordava vagamente un diamante con la parte superiore fissa e quella inferiore che ruotava lentamente su sé stessa.
Spaventato, corre immediatamente a chiedere aiuto via radio, ma questa non funziona, così, come la sua automobile di pattuglia.
Poi, d’improvviso, si ritrovò a decine di metri dal luogo dell’incontro.
Il fatto strano di questa vicenda è che, erano passati ben 45 minuti senza che Godfrey se ne accorgesse, l’uomo aveva avuto un buco temporale di oltre mezz’ora.
Confuso per quello che era successo e per essere certo di non essere impazzito, decise di tornare sul luogo dove avvistò lo strano oggetto, ma, una volta giunto sul posto, scoprì solo un’enorme chiazza asciutta nel bel mezzo della strada bagnata dalla pioggia.
Dopo alcuni attimi di terrore, Godfrey tornò alla stazione di polizia, dove, con l’aiuto di alcuni colleghi, partì nuovamente alla ricerca della mandria di mucche sparite.
Infine la trovarono (la mandria) in un campo, il cui unico accesso era un cancello chiuso a chiave; la cosa strana e che, anche se aveva piovuto da poco, non c’era alcuna impronta sul terreno fangoso ( del passaggio della mandria).
Come con Adamski, la mandria di mucche sembrava riapparsa dal nulla.
Il giorno seguente, Godfrey fece rapporto su quanto accaduto e scoprì che una persona quella sera aveva allertato la polizia di Todmorden, perché, mentre stava guidando sulla stessa strada, vide una luce bianca volteggiare a qualche chilometro di distanza.
Una settimana dopo la vicenda di Godfrey trapelò alla stampa e egli contribuì a diffonderla.
Tutto ciò causò un grande imbarazzo per la polizia e Godfrey venne infine allontanato e sollevato dal suo incarico. Godfrey decise di sottoporsi a un'ipnosi regressiva sotto la supervisione della BUFORA. Sotto ipnosi, raccontò i tipici avvenimenti dei rapimenti alieni e di una luce brillante che avvolse la sua auto.
Disse che si ritrovò in una stanza arredata come in una qualsiasi casa, c’era un cane nero e un uomo con la barba accompagnati da 2 piccole figure simili a dei robot.
L’uomo con la barba gli comunicò per via telepatica di chiamarsi Yosef e che lui e Godfrey si conoscevano già. Godfrey continuò il racconto dicendo che il misterioso uomo lo invitò a sdraiarsi su un tavolo dove i robot gli tolsero le scarpe.
Vennero poi posti degli strumenti sulle sue gambe e sulle braccia che gli arrecavano un grosso fastidio, inoltre, un cattivo odore penetrò le sue narici.
Oltre a quest'esperienza, sembrerebbe che Alan Godfrey abbia avuto una vita colma di strane esperienze. Da bambino, vide una palla di luce apparire nella sua camera da letto.
Nel 1965, all'età di 18 anni, mentre stava tornando a casa con la sua ragazza verso le 2.00 del mattino, vide una donna con un cane camminare in mezzo alla strada e, quando scese dall’auto per verificare le condizioni della donna, non vide più nessuno.
Una volta arrivato a casa, Alan si rese conto che sia lui che la sua ragazza avevano un buco mancante temporale di 2 ore.
Godfrey disse inoltre di aver già visto in più occasioni quel cane nero che descrisse durante l’ipnosi regressiva e che, altro non era che un cane che viveva nei pressi della sua proprietà, morto però 2 anni prima del suo presunto rapimento.
Uno degli aspetti più sinistri di questo rapimento è che qualche tempo dopo venne vista una persona distribuire volantini nella zona con l'annuncio dell'omicidio di Alan Godfrey.
La polizia venne subito allertata, ma di quella persona non vi era più traccia.
Ritornando alla morte di Zigmund Adamski, l’inchiesta venne abbandonata quello stesso anno e ci fu immediatamente un giro di vite sulle notizie che trapelavano, proibendo anche alla stampa di
parlarne. Molti anni dopo, nel 1993, James Turnbull, il medico che esaminò il corpo di Adamski, disse che quel caso l’aveva estremamente disorientato e affermò di non escludere l’ipotesi UFO.
Col senno di poi, l’autunno del 1980 sembra essere stato un momento importante nella storia dell’ufologia con "eventi" straordinari, come quello della foresta di Rendlesham.
Alieni o no, questa sparizione rimane una delle più misteriose e a tratti inquietanti della storia.