La sera del 12 Settembre 1952, intorno alle 19.15, i fratelli Edward e Fred May giocavano a palla con l’amico Tommy Hyer sul campetto della scuola di Flatwoods in un piccolo villaggio tra le colline del West Virginia (Stati Uniti); quando, all'improvviso, una scia luminosa attraversò il cielo e sembrò finire oltre la collina dove si trovava la fattoria di G. Bailey Fisher.
Colpiti dall’accaduto, i ragazzi corsero dalla madre dei fratelli May e le raccontarono di avere visto precipitare un "UFO". Vista l'agitazione dei ragazzi, la donna decise che sarebbe stato bene controllare di persona. Non prima però, di avere chiesto ad altri 3 ragazzi di unirsi al gruppo, tra questi, c'era il diciassettenne Gene Lemon che si era arruolato nella Guardia nazionale. Giunti sulla collina, videro una «sfera di fuoco pulsante» a una quindicina di metri sulla destra. Improvvisamente, Lemon scorse nel buio, tra gli alberi, 2 occhi luminosi e rossi, come quelli di un animale. Li per li pensò trattarsi di un opossum o di un procione, ma, quando puntò la torcia verso gli alberi, la luce rivelò una figura umanoide.
Aveva un volto rotondo, circondato da una sorta di cappuccio che ricordava un asso di picche; il corpo era scuro, forse verdastro e sembrava avere 2 corti artigli all’altezza del ventre. Tuttavia, il gruppo poté osservare la creatura solo per un breve istante, perché, subito dopo, questa emise uno stridio acuto, spiccò un balzo e con un movimento ondulatorio si diresse verso di loro. Lemon a quel punto urlò lasciando cadere la torcia e tutti se la diedero a gambe levate.
Più tardi, avrebbero detto di avere visto una nebbiolina nella zona e di avere sentito un forte odore nauseante e irritante. "Quella creatura era più terrificante di Frankenstein" disse la Sig.ra May. Più tardi, quando lo sceriffo tornò sul posto per controllare e accompagnato da alcuni uomini armati, non trovò nulla.
Solo il giornalista di un quotidiano locale, il Braxton Democrat, notò il giorno seguente 2 solchi paralleli e una macchia oleosa dove i solchi si interrompevano: poiché non era una strada trafficata, ipotizzò potessero essere le tracce lasciate dall’UFO al momento dell’impatto (o dell'atterraggio).
Il mostro di Flatwoods, come sarebbe stata chiamata la misteriosa creatura, avrebbe fatto parlare di sé per decenni, ispirando anche numerosi videogiochi giapponesi e un “Festival del Mostro” che si tiene ogni anno nel parcheggio del centro commerciale di Flatwoods.
Ma che cosa videro veramente i ragazzi e la Sig.ra May quella sera del 1952?
❖ Sul luogo dell’“atterraggio”
"Per capirlo, occorre risalire prima di tutto all’oggetto volante di quella sera, perché qualcosa che cadde dal cielo ci fu davvero" disse Joe Nickell, investigatore di misteri americano e responsabile ricerche del Center for Skeptical Inquiry.
"Ho avuto modo di parlare con alcuni testimoni di quell’avvistamento che fu segnalato anche in altre cittadine e visibile in almeno 3 Stati americani:
Si trattò di una meteora.
I ragazzi ebbero l’impressione che stesse atterrando nel campo quando la videro sparire dietro la collina, ma, si trattò solo di un’illusione".
La Maryland Academy of Sciences, infatti, segnalò che il 12 Settembre 1952, intorno alle 19.00, una meteora «passò sopra Baltimora a una velocità di circa *100 Km all’ora», lanciata in direzione del West Virginia, dove sarebbe stata avvistata pochi minuti dopo.
*Nota Silverland: 100km/h non sono un po' pochini?
Se l’UFO era una meteora, come si spiegano allora i solchi paralleli sulla terra, la luce infuocata e pulsante, la nebbiolina, l’odore nauseante e soprattutto, l’inquietante creatura?
"Quella luce fu descritta come un globo rosso lampeggiante" continua Nickell.
"Fu un insegnante locale a spiegare che cosa fosse: un faro di segnalazione per aeroplani, per evitare che volassero troppo bassi.
Su quella collina, infatti, si scoprì che ce n’erano ben 3 di fari simili: tutti rossi e lampeggianti".
Quanto ai solchi nel terreno, furono lasciati non da un disco volante ma da uno Chevrolet del 1942, il furgone di Max Lockard.
Continua Nickell: "Lockard, con cui ho parlato, mi ha detto di essersi recato sul luogo dell’avvistamento subito dopo che la notizia si era sparsa per Flatwoods e, prima che, arrivassero i giornalisti il giorno dopo.
Non notò nulla di strano e se ne andò. Cercò poi di spiegare al giornalista del Braxton Democrat che quelle tracce e la macchia d’olio erano del suo furgone, ma chiaramente al reporter interessava solo fornire ai suoi lettori la descrizione più misteriosa possibile».
Nota Silverland: quindi, la Maryland Academy of Sciences formula la sua spiegazione, ma che poi viene subito smentita da un'insegnante (un insegnante mette a tacere un'intera accademia delle scienza? Ma chi era quest'uomo Einstein?)
Perché dovremmo prendere per buono quello che dice lui e non tutti i testimoni?
Poi, arriva il Sig. Lockard, che va sul posto (senza che nessuno gli abbia detto il luogo preciso) dopo l'avvistamento e guarda caso la sua auto perde olio.
Qualcuno ha analizzato l'olio?
Tra solchi e impronte di auto c'è una bella differenza, come avrebbe fatto a lasciare dei solchi così marcati con un solo passaggio del suo veicolo?
Alla luce di ciò noi ci chiediamo: quanto olio avrà perso e da quanto lo perdeva?
Se avesse perso solo una goccia ogni tanto, dubito FORTEMENTE che in mezzo alla vegetazione si riesca a vedere quella goccia d'olio assorbita dalla terra.
Avremmo potuto capire se ci fosse stato parecchio olio, ma se così fosse, il Sig. Lockard avrebbe già fuso il motore. Ma poi, a che ora ci sarebbe andato?.
Quindi, ci piacerebbe capire chi sia riuscito a vedere qualche goccia d'olio tra la vegetazione e soprattutto, come abbia fatto a trovare il posto preciso se nel 52 non avevano neanche gli smartphone con il GPS.
Sarebbe come dire che: dopo essere stato in un determinato luogo e, dopo averlo spiegato a qualcuno, questo qualcuno riesca a trovare il posto esatto.
Detto ciò, non capiamo perché si propenda a dar adito a perfetti sconosciuti prendendo le loro affermazioni come verità assolute e non a quelle rilasciate dai testimoni presenti all'evento.
Questo si che è il vero mistero dell'ufologia.
L’odore nauseante non fu rilevato da nessuno di coloro che vennero dopo.
Solo il giornalista ne parlò nel suo resoconto. Ivan T. Sanderson, celebre studioso di creature misteriose che visitò Flatwoods nella speranza di imbattersi in un’autentica creatura sconosciuta, disse che l’odore «era quasi certamente prodotto dal tipo di erba che abbondava nella zona. Ho trovato campioni di erba simile anche altrove e avevano tutti lo stesso odore». La nebbiolina, infine, era proprio quella: nebbia. Lo sceriffo, al suo arrivo, notò infatti che «la nebbia si stava alzando sulla collina». Un fenomeno normale per la zona.
❖ Una creatura alata
Resta da spiegare il particolare più misterioso e inquietante di tutti, lo strano essere dagli occhi rossi. Nel tempo, sono state suggerite varie ipotesi.
Alcuni parlarono subito di un extraterrestre, almeno finché si scoprì che da quelle parti non era caduto un UFO ma solo una cometa.
Alcuni hanno addirittura ipotizzato che fosse il vapore fuoriuscito dalla meteora ad assumere una forma che a quei testimoni, suggestionati dall’evento, poteva avere ricordato un mostro umanoide. «Mi sembra molto improbabile» dice Nickell.
«Come anche l’ipotesi di chi sosteneva che fosse un esperimento segreto del Governo americano. Tuttavia, sono sicuro che non si è trattato di uno scherzo.
La signora May, i suoi figli e gli altri ragazzi videro davvero qualcosa di strano che li spaventò profondamente. Alcuni di loro, in preda all’agitazione, vomitarono e si sentirono male.
Personalmente però, credo che la misteriosa creatura fosse un innocuo barbagianni.
Nota Silverland:
per carità, non escludiamo nulla, ma anche se fosse stato un barbagianni "enorme" come detto sotto questa nota di 40- 50 cm e lo paragonassimo a una semplice bottiglia d'acqua da 1,5 litri che è alta 33 cm, a voi vi sembra così enorme?
Possibile che la Sig.ra May, i figli e i ragazzi, tra cui, (ripetiamolo) Gene Lemon che si era arruolato nella Guardia nazionale, non sono stati in grado di distinguere un uccello da qualcos'altro? Anche senza una laurea in ornitologia credo di poter dire che i ragazzi e la mamma sarebbero stati in grado di identificare un uccello grosso come un tacchino, soprattutto durante una descrizione, ma non si sa perché risulta tutt'altro.
Aggiungo inoltre, che la faccia del volatile ha più la forma a cuore più che di picche, sempre che qualche esperto non ipotizzi che il barbagianni sia in grado di volare anche al contrario (magari da ubriaco, dopo aver bevuto un fusto di birra, soprattutto se nella zona ci sono delle birrerie), questo forse spiegherebbe la forma simile all'asso di picche. Ma per favore!
Chi come me si interessa di ornitologia saprà che di notte gli occhi di alcuni uccelli risplendono di colore rosso se illuminati.
Colore che non appartiene all’iride, ma alla membrana vascolare sottostante.
Dunque, immagino un grosso barbagianni, che nella femmina può raggiungere anche i 40/50 centimetri, appollaiato su un ramo.
La parte inferiore del “corpo” della creatura era probabilmente fogliame scambiato per una sorta di tunica». Il barbagianni, creatura notturna e per questo poco familiare, ha un volto rotondo che ricorda un asso di picche, vive nei pressi delle fattorie ed emette effettivamente un grido acuto che stride come una pentola a vapore.
Quando illuminato dalla torcia è probabilmente balzato in avanti perchè spaventato.
Il suo volo infine è tipicamente oscillante, come quello descritto dai testimoni.
«Dopo il caso di Mothman, l’uomo falena, questa è la seconda volta che mi capita di scoprire che un essere misterioso, sempre nel West Virginia, quasi certamente altro non era che un comune barbagianni. Certo, in una situazione come quella, dove il gruppetto credeva di avere appena visto cadere un UFO, non stupisce che la sorpresa, la suggestione e lo spavento possano averlo trasformato in un mostro alieno».
Quando si tratta di oggetti volanti non identificati o UFO, Flatwoods non è la Roswell del New Mexico, ma, la piccola comunità della contea di Braxton, sta abbracciando la propria storia di visita aliena e godendo del successo come una destinazione turistica anticonformista.
La leggenda di Flatwoods Monster, che risale al 12 Settembre 1952, sta guadagnando di nuovo l'attenzione grazie a una nuova serie TV di History Channel, un videogioco e un documentario. E ora, c'è anche un museo nella vicina Sutton che sta attirando visitatori desiderosi di conoscere il bizzarro evento accaduto su una collina di Flatwoods.
67 anni fa, una donna e 6 ragazzi videro quello che è conosciuto come il mostro della contea di Braxton, il mostro di Flatwoods o Phantom di Flatwoods. L'avvistamento coincise con un'ondata di rapporti UFO sulla parte orientale degli Stati Uniti nel 1952.
Per nutrire la leggenda di Flatwoods, il Flatwoods Monster Museum è stato inaugurato nell'Ottobre 2017 al 208 Main St. di Sutton, condividendo lo spazio con il Braxton County Convention and Visitors Bureau. I visitatori del museo possono conoscere il mostro di Flatwoods come descritto dai testimoni. Sulla base delle loro descrizioni, i primi rendering degli artisti lo raffiguravano (il mostro-alieno) alto circa 12 piedi, con una testa a forma di asso di picche, occhi rossi incandescenti e mani simili ad artigli.
Nonostante le illustrazioni simili a mostri dell'epoca, almeno un testimone oculare disse che l'essere sembrava di natura meccanica (una macchina strutturata di qualche tipo) piuttosto che una creatura in carne e ossa.
"Un filo conduttore che sembra passare attraverso l'intera storia è che sembrava sicuramente di natura extraterrestre," ha detto il direttore esecutivo della Braxton County Convention and Visitors Bureau Andrew Smith.
Qualunque cosa fosse, ha ottenuto una copertura di notizie nazionali quando è successo, classificandosi come una delle prime 10 notizie nel 1952.
Smith è anche il curatore del museo ed è sempre alla ricerca di oggetti legati al mostro di Flatwoods. Quando gli uffici CVB si spostarono dal centro commerciale Flatwoods a Main Street a Sutton, si rese conto che uno spazio più ampio sarebbe stato l'ideale per ospitare un museo dedicato alla famosa leggenda della zona.
Quando le insegne vennero montate sopra le vetrate, la popolarità del museo è decollata.
"Non appena abbiamo applicato gli adesivi sulle vetrate, rendendo il museo ufficiale, il traffico ha superato di gran lunga le nostre aspettative" ha detto Smith.
I viaggiatori fuori città e i residenti locali hanno abbracciato il Flatwoods Monster Museum.
Smith ha detto che molti viaggiatori fuori dallo stato conoscono il museo attraverso Internet o, utilizzando varie applicazioni di viaggio per smartphone che indirizzano gli automobilisti verso attrazioni insolite sul lungomare.
La leggenda del mostro di Flatwoods ha ricevuto un'ulteriore spinta di recente attraverso la nuova serie televisiva di History Channel intitolata "Project Blue Book".
Lo spettacolo è un racconto romanzato delle indagini dell'astronomo J. Allen Hynek sugli avvistamenti UFO in tutto il paese come parte del Progetto Blue Book dell'Air Force.
Il Progetto Blue Book cercò di spiegare i crescenti rapporti UFO degli anni '50 e '60 come errori di identificazione o fenomeni naturali.
Hynek notoriamente definì un avvistamento del Michigan come "gas di palude", ma mentre l'astronomo barbuto continuava a indagare sui casi per l'Air Force, si convinse che una piccola percentuale dei rapporti UFO non poteva essere spiegata come qualsiasi tipo di fenomeno terreno.
Il secondo episodio di Project Blue Book si è occupato dell'incidente di Flatwoods e, anche se c'erano alcuni abbellimenti per effetto drammatico, Smith ha detto che l'episodio è rimasto fedele al nucleo fondamentale della storia.
Tutto il resto della lunghissima descrizione la potrete trovare qui, che è anche la fonte di questo articolo.
Calwell è un ex giornalista e fotografo della Metro Charleston Gazette-Mail.