Questo caso è anche conosciuto come “l'‘incidente di Livingston”, perché avvenne nei pressi di Dechmont Law, presso una collina vicino a Livingston in Scozia.
L’anno era il 1979 e il protagonista di questa vicenda è la guardia forestale del luogo, Robert “Bob” Taylor. L’evento fu molto importante perché fino al 2007 fu l’unico caso di incontri ravvicinati e quindi fu soggetto ad indagine nel Regno Unito.
Tutto iniziò la mattina del 9 Novembre, mentre Robert Taylor faceva il suo giro di controllo nei boschi di Dechmont Law. L’allora 61enne, a metà mattinata, mentre si trovava nei pressi dell’autostrada che collega Edimburgo a Glasgow assieme al suo fedele cane di nome Lara, posteggiò sul ciglio di una stradina di campagna il suo pick-up e si mise in cammino verso un folto gruppo di alberi dove poter controllare meglio il territorio.
La zona non era particolarmente battuta, ma, di tanto in tanto, qualche contadino o i cacciatori seguivano il sentiero fino al bosco; quel giorno però, Taylor non incrociò nessuna macchina lungo la stradina e non ne vide nessuna parcheggiate negli slarghi. Era solo.
Giunto quasi a destinazione, vide in lontananza un oggetto metallico di grandi dimensioni sospeso sopra gli alberi e, sin dall’inizio, provò un profondo senso di timore.
Lentamente, l'uomo si avvicinò entrando nella radura dove l’oggetto stava stazionando a mezz’aria e; ad un primo sguardo, l'uomo attribuì all'oggetto una forma circolare con una larghezza di circa 6 metri e alto 4 metri circondato da un anello che lui descrisse simile alla visiera di un cappello da baseball.
A metà altezza, c’erano delle zone a distanza regolare di colore scuro (lui pensò fossero degli oblò) e, nella parte sottostante, il colore mutava, mentre il resto dell'oggetto era di colore grigio-argento; la zona più bassa invece era scura e sembrava assumere il colore della vegetazione su cui si trovava (pensò fosse una sorta di mimetismo); infine, ancora più sotto, sembrava esserci una sorta di nebbia o fumo, ma di consistenza quasi solida.
In quel frangente, la curiosità di Taylor ebbe la meglio sulla paura, si avvicinò sempre di più a quello strano oggetto che stazionava dinnanzi a sé, ma sempre con estrema cautela.
Giunto a circa una trentina di metri dall’oggetto, Taylor vide 2 sfere di circa 1 m di diametro sganciarsi dalla fusoliera, che, nell’aspetto, ricordavano le mine di profondità usate durante la seconda guerra mondiale; in realtà, la 2 sfere avevano 2 moti di rotazione: uno orizzontale su 4 spuntoni che permetteva loro di avanzare e uno di rotazione attorno all’asse verticale.
Le 2 sfere presero immediatamente la direzione della guardia forestale che, intuendo che quella poteva essere una situazione di pericolo, si voltò rapidamente per scappare, ma, un movimento maldestro lo fece inciampare e cadere a terra.
Negli istanti successivi, mentre Taylor si trovava ancora a terra per via della caduta, le sfere lo sopraggiunsero e, una volta giunte al suo cospetto, si attaccarono alle sue gambe per trascinarlo di "peso" verso l’oggetto circolare più grande.
L’ultima cosa che l’uomo ricordò di quella circostanza, fu, che la vicinanza di quelle di 2 sfere aveva reso l’aria attorno di un odore intenso e nauseabondo, ad un punto tale, che la guardia svenne. Un’ora dopo circa, la guardia riprese i sensi e si ritrovò nello stesso punto che ricordava prima che perdesse i sensi. In preda al terrore per quello che aveva appena vissuto, Taylor urlò, ma dalla sua bocca non uscì alcun rumore.
...Poi, senza perdere altro tempo e senza ragionarci troppo, Taylor si alzò repentinamente e si mise a correre verso il camioncino e solo allora si accorse che l’oggetto era sparito e che il suo cane mancava all’appello.
Quegli attimi crearono una forte agitazione nell'uomo per via dello spavento appena preso.
Una volta salito e a bordo e dopo aver messo in moto il camioncino, l'uomo erroneamente inserì la prima marcia invece della retromarcia, facendo così finire il camioncino in un ruscello dal quale non riuscì più a risalire.
Scese quindi dal mezzo e iniziò a camminare a passo sostenuto lungo la stradina.
Per sua fortuna, la sua abitazione non era molto lontana dal punto in cui avvenne questa strana esperienza e, verso mezzogiorno, arrivò a destinazione.
Nel frattempo, il suo fedele compagno a 4 zampe, forse più impaurito di lui, si rifugiò nel retro del furgoncino senza batter ciglio e non si mosse da quel giaciglio, dove si sentiva sicuro, fino a quando non venne recuperato nel pomeriggio con tutto il pick up.
Una volta giunto a casa l'uomo accusava un fortissimo mal di testa e un bruciore al petto e alla gola; sua moglie Mary rimase profondamente scossa nel vederlo in quello stato, pensò infatti che il marito fosse stato aggredito, spettinato e con il marito incapace di parlare in modo sensato che diceva di essere stato attaccato da una “astronave”.
Di conseguenza Mary chiamò subito la polizia e il medico.
Gli investigatori giunti sul posto, affiancati da Malcolm Drummond, un supervisore della forestale, fecero un sopralluogo per capire cosa fosse successo e, sul luogo indicato da Taylor rinvennero sul terreno strani segni.
Inizialmente, la polizia pensò che Taylor fosse stato aggredito da qualche sconosciuto.
Tuttavia, dopo aver visitato e controllato attentamente la scena del crimine, la polizia scoprì "2 rientranze a forma di scala sul terreno dove presumibilmente si trovava l'imbarcazione e 40 piccoli fori circolari che seguivano il percorso degli oggetti simili a mine.
Ciò sconcertò la polizia perché non c'erano altre profonde scie nell'erba della radura che portavano dentro o fuori dallo spiazzo e nessuno dei veicoli di proprietà della società aveva dimensioni che corrispondessero ai segni riscontrati".
Tra gli esaminatori della zona c’era anche l’ufologo inglese Stewart Campbell, che stese una relazione della ricostruzione.
Anche l’analisi dei pantaloni di Taylor portò a pensare che fosse stato effettivamente trascinato: erano lacerati nella parte alta, come se queste lacerazioni fossero state prodotte da un tentativo di trascinamento.
I jeans vennero sottoposti a varie indagini da parte del British UFO Research Association, che effettuò diverse analisi, analisi che non vennero mai rese pubbliche.
In mancanza di altre spiegazioni, la polizia classificò l'evento come un'aggressione comune, sebbene lo stesso Taylor non pensasse che fosse stato preso di mira per un'aggressione.
Più tardi, avrebbe detto alla stampa:
“non credo che volessero farmi del male, ma ero molto spaventato. Sono un connazionale e non ho mai visto niente di simile prima. Ero ipnotizzato da quella cosa che era seduta a circa 12 piedi da me".
Nessuno ha mai spiegato adeguatamente come si siano verificate le altre prove di rientranze metalliche nel terreno. Qualche tempo dopo, la BBC riferì che l'ufficiale investigativo senior dell'incidente, un agente investigativo di nome Ian Wark, disse che i segni insoliti sul terreno si trovavano solo nella radura, cosa già riscontrata dalla polizia.
Wark disse:
“questi segni erano freschi (fatti da poco).
Non venivano da nessuna parte e non andavano da nessuna parte.
E' come se fossero arrivati con un elicottero o qualcosa del genere atterrato dal cielo”.
Il rapporto della polizia dell'epoca affermava che i segni sul terreno indicavano che "un oggetto di diverse tonnellate si trovava lì, ma non c'era nulla che indicasse che fosse stato portato via o rimorchiato via".
Nel suo rapporto sull’incidente, l’agente William Douglas scrisse:
“sembrava che non ci fosse alcuna spiegazione razionale per questi segni”.
I segni vennero esaminati attentamente e non corrispondevano con quelli lasciati dagli altri veicoli presenti nella zona in quel momento.
Come spesso accade, a dare la notizia furono i giornali locali.
Il Livingston Post ottenne un'intervista completa con Taylor, che a quel punto era stato intervistato per ben 3 volte da Wark senza mai cambiare il suo resoconto una volta.
Il Post uscì con il titolo: My Brush With The Aliens e Taylor con una fotografia in prima pagina.
Il West Lothian Courier riferito che Malcolm Drummond, il manager della divisione forestale della Livingston Development Corporation a Rosebank, e per il quale Taylor lavorò per 16 anni, era inizialmente scettico, ma disse che c'erano prove di macchinari pesanti nel sito e aggiunse che non c'era alcun motivo di dubitare del suo dipendente.
Disse al giornale:
“all'inizio non presi troppo sul serio le affermazioni di Bob, ma lui balzò in piedi insistendo per portarmi sul posto. Devo ammettere che ero molto scettico, ma rimasi stupito nel trovare delle rientranze molto marcate in quel punto. Sembrava che un bulldozer fosse stato piazzato lì e poi sollevato dal posto, senza alcuna traccia che portasse da o verso i segni".
Robert Taylor, dopo quell’incidente, parlò sempre con una certa difficoltà di quello strano incontro, perché lui per primo era sempre stato molto scettico riguardo agli UFO e anche perchè, era considerato da tutti come una persona razionale e onesta, quindi, questo avrebbe potuto metterlo in cattiva luce.
Reporter, fotografi e troupe televisive scesero nel West Lothian per Taylor e chiedere informazioni in giro; sorprendentemente, notarono che le persone che conoscevano Bob Taylor lo sostenessero.
Vennero formulate molte spiegazioni alternative per ciò che accadde quel giorno di Novembre del 1979. L'affermazione più persistente sosteneva che Taylor avesse avuto una sorta di allucinazione legata alla sua precedente storia di meningite, ma ciò era accaduto 14 anni prima. In ogni caso, c'erano evidenti prove sul terreno che suggerivano fortemente che Taylor non avesse avuto alcun tipo di allucinazione.
Taylor morì nel 2007 all'età di 88 anni. Tutte le volte in cui raccontò la sua storia nel corso degli anni, non si discostó mai da quanto dichiarò per la prima volta nel 1979.
L'investigatore UFO Malcolm Robinson, originario del Clackmannanshire, scrisse un libro sugli eventi del 1979 intitolato The Dechmont Woods Incident – An Ordinary Day, An Extraordinary Story. Quando fu pubblicato disse: “come uomo che ha parlato con centinaia di testimoni UFO nel corso di molti anni, nessuno mi ha convinto tanto quanto Bob Taylor.
Il suo comportamento, il suo carattere e la sua personalità in generale si sono rivelati onesti".
Spesso la gente pensa che il paranormale sia uno scherzo, ma il numero di avvistamenti negli ultimi anni è sicuramente aumentato".
Il caso dell’incidente di Dechmont Woods non è certamente chiuso.
Rimarrà aperto fin quando non arriverà qualcosa di nuovo.
“Anche se Robert Taylor è morto nel 2007, la sua storia vivrà ancora a lungo.
Un giorno forse troveremo una risposta, ma, fino ad allora, continueremo a cercare.
Le prove dimostrano che c'è qualcosa "là fuori" ma non sappiamo ancora cosa sia.