Nel 1961 l'Air Force presentò il Progetto Lunex, un avamposto simbolico di 3 soli uomini disarmati. Il primo sbarco sarebbe avvenuto nel 1967 e la base sarebbe stata pronta per il 1968. Il piano prevedeva l'uso di tecnologie ancora oggi avveniristiche, a partire dal modulo d'allunaggio: un'intera navetta spaziale lunga 16 metri, che sarebbe allunata in posizione verticale, poi rilanciata verso la Terra e fatta atterrare come lo space shuttle odierno.
Anche questo progetto fu poi apparentemente abbandonato.
Sopra, Il Lunex Lunar Lander dell’USAF, concepito per il rientro sulla Terra dopo essere stato portato in orbita da un missile per raggiungere la Luna.
Poteva ospitare 3 cosmonauti ed era mosso da un motore avente ossigeno ed idrogeno come materiale per la combustione. Il cargo aveva una lunghezza di 16,2 metri ed aveva un diametro massimo di 7,2 metri con un peso di 61.000 Kg.
La maggiore differenza fra Lunex e l'Apollo, consisteva nella decisione di fare scendere sulla superficie lunare l'intero veicolo, anziché un modulo apposito di discesa (il famoso LEM).
Esso sarebbe atterrato sulla propria coda, in maniera non dissimile dai diversi progetti VTOL dell’epoca. Dagli scarni documenti rilasciati negli anni Novanta, si può notare come il Project Lunex anticipasse di oltre 10 anni lo Space Shuttle (i cui studi preliminari iniziarono dopo la missione Apollo 11), prevedendo un veicolo di rientro planante del tipo lifting body non dissimile nel disegno dall'Orbiter STS, boosters a propellente solido, motore Lox/LH; immaginando, fra l'altro, anche una versione cargo senza equipaggio umano, interamente automatizzato e riutilizzabile per altri lanci.
❖ Caratteristiche tecniche:
Tutto appare assai più avanzato di quanto realizzato poi per l'Apollo.
Forse troppo avanzato, i giroscopi elettrostatici previsti sul Lunex, sarebbero stati collaudati solo alla fine degli anni Sessanta per diventare operativi nel corso del decennio successivo, i
computer che dovevano consentire il pilotaggio automatico del lifting body non erano nemmeno immaginabili in quegli anni e le stesse caratteristiche del veicolo di rientro erano forse troppo
spinte. Senza contare che l'uso di un unico veicolo per l'intera missione, se da un lato semplificava la procedura eliminando i complessi rendez vous del programma Apollo (che avrebbero richiesto
tutte le missioni Gemini per essere messi a punto), dall'altro lato obbligava a costruire un veicolo estremamente più massiccio dell'Apollo per trasportare il carburante extra richiesto per
atterrare e ripartire sulla superficie lunare (oltre che un booster semplicemente mostruoso per sollevare tutto il carico da terra).
E le date apparivano (col senno del poi) troppo ottimistiche, si prevedeva la prima missione in orbita terrestre già nel 1965, la circumnavigazione lunare e la successiva discesa in 2 diverse
missioni nel 1966, con una prima capacità operativa della base lunare entro l'inizio del 1968.
❖ I dati dell'SLS:
Dimensioni:
Massa:
Capacità di carico:
Incredibilmente, il progetto non fu ucciso dalla sua complessità, ma dai costi stratosferici della guerra del Vietnam che non consentivano all'USAF di proseguire sulla strada intrapresa per la costruzione di una base lunare.
Un analogo studio dell'US Army, Horizon, fu accantonato per le medesime ragioni.
Prima che il progetto fosse abbandonato, andarono comunque in fumo oltre 7.000.000.000 di dollari.