Un informatore dei servizi segreti americani rivela che una squadra di umani sia stata inviata per 13 anni in missione esplorativa presso il pianeta degli alieni di Roswell.
Molti di voi ricorderanno le scene finali dello splendido film di Steven Spielberg "Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo" risalente al 1978.
In quella pellicola si narrava di un'ondata di avvistamenti UFO che aveva colpito la tipica provincia americana: il protagonista era un operaio (interpretato da Richard Dreyfuss) che, dopo essere stato testimone di un avvistamento del primo tipo con una luce nella notte che compiva incredibili evoluzioni, ridicolizzato e abbandonato dalla famiglia e dagli amici a cui aveva rivelato il fatto, sognava intensamente una montagna peculiare degli Stati Uniti, il Devil's Peak, al punto da sentire l'irrefrenabile impulso di recarvisi.
Dopo aver superato numerose peripezie ed aver oltrepassato le misure di sicurezza imposte dal governo americano che si svegliava la zona, il protagonista riuscì ad assistere al primo contatto di un'immensa astronave aliena e al suo atterraggio in una base posta proprio dietro la montagna che lo ossessionava nei suoi sogni.
Lì assiste attonito, assieme a scienziati e militari, allo sbarco sulla Terra di dolcissimi alieni grigi, evidentemente non cattivi ma interessati, come noi, alla conoscenza e allo sviluppo di rapporti con civiltà evolute nella galassia...
Il protagonista, ignorato a quel punto dai militari, si avvicina all'astronave aliena e viene riconosciuto dai piccoli grigi, che, come bambini, lo accolgono festosamente, facendolo salire con entusiasmo sulla loro astronave.
E così, tra la sorpresa e la curiosità, il nostro testimone bistrattato viene arruolato sul posto come astronauta dalla NASA e parte per il mondo sconosciuto diventando, attraverso la sua bontà e la sua intraprendente tenacia di credere al suo sogno, l'ambasciatore dell'umanità presso questi alieni esploratori... Fantasia?
Pare proprio di no, anche se forse i termini della questione appaiono un po' meno poetici.
Pare infatti che un'equipe di umani abbia effettivamente operato per 13 anni, dal 1965 al 1978, su un pianeta distante 42 anni-luce da noi.
Forse Spielberg, per il suo film, si è ispirato a un fatto realmente accaduto?
I termini della questione però sono assai complessi.
Le rivelazioni su quanto diremo infatti, provengono da un ufficiale militare della DIA (Defense Intelligence Agency) in pensione, che si autodefinisce "Anonimo" e che per un anno e mezzo ha contattato via email un funzionario governativo americano chiamato Victor Martinez.
Le informazioni ricevute da Martinez attraverso uno specifico forum ufologico privato sono sbalorditive, anche se ovviamente non possono in alcun modo trovare conferma certa.
L'alieno dolce e buono del finale di "Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo" fu creato da Carlo Rambaldi, che lavorò con Spielberg anche per il celeberrimo film "ET".
L'ufologo Bill Ryan, grande conoscitore del Progetto Serpo sul cui caso ha realizzato un sito web.
Tali informazioni oggi sono integralmente contenute negli articoli di un sito web curato dall'ufologo Bill Ryan www.serpo.org a cui vi rimandiamo per approfondimenti.
Tuttavia, la questione rimane assai interessante, anche per via di alcuni commenti effettuati da un ex agente speciale dell'AFOSI (Ufficio per le investigazioni speciali dell'U.S. Air Force,
l'aeronautica americana). Richard Doty, questo il nome del secondo informatore, che ha confermato che le notizie rivelate da "Anonimo" sono vere, per quando non del tutto complete. Insomma, che
sta accadendo?
Possibile che l'America sia piena di ex agenti segreti in preda ai dubbi di coscienza?
Mentre gli ufologi tendono a screditare il tutto ritenendolo solo un'opera di disinformazione effettuata dal Governo americano, noi di Satorws.com pensiamo che questa storia presenti alcuni aspetti interessanti e per certi versi illuminanti.
Come è nostro modo di fare, non riteniamo che ciò che mostreremo sia la verità assoluta, ma pensiamo possa essere un valido spunto di riflessione e che, se fosse vera, chiarirebbe molti punti oscuri delle vicende ufologiche degli ultimi 60 anni.
"Anonimo" racconta come la storia ebbe inizio proprio 60 anni fa, nel 1947.
L'ex ufficiale parla di un UFO crash in cui una nave aliena di piccole dimensioni si schiantò al suolo nel Nuovo Messico. E' chiaro il riferimento al celebre incidente di Roswell che ha fatto scrivere fiumi di inchiostro: ma secondo il nostro informatore, le cose non andarono come è stato divulgato e poi di schianti ce ne furono ben 2.
Il 1° è quello noto a sud-ovest di Corona non distante appunto dalla cittadina di Roswell. L'altro invece sarebbe avvenuto a Pelona Peak, a sud della città di Datil.
Del 1° si sa molto, anche se probabilmente alcune informazioni rilasciate anche a distanza di anni sugli alieni di Roswell sono false, realizzate ad arte per depistare ciò che accadde in realtà. "Anonimo" afferma che l'UFO si era schiantato provocando un solco molto profondo: quando le autorità giunsero sul posto trovarono 5 corpi di alieni morti e 1 ancora vivo, seppur ferito e disidratato. L'alieno, alto poco più di 1 metro, con la pelle bianco-grigiastra, occhi neri e cranio gigante su una struttura corporea esile, fu subito catturato e curato: gli venne data dell'acqua che bevve, mentre rifiutò il cibo.
Dopo la sosta alla base di Roswell per le prime cure, l'entità biologica (in gergo ufologico definita EBE, anche se il termine preciso usato da "Anonimo" è "Eben") venne trasferita ai laboratori di Los Alamos assieme ai corpi dei compagni e ai frammenti dell'astronave raccolti dagli uomini dell'aviazione.
A Los Alamos si provvide a conservare gli alieni deceduti in speciali celle frigorifere e iniziò il loro studio; contemporaneamente, iniziarono i tentativi di comunicare con l'extraterrestre.
Dopo alcuni mesi, si decise di portarlo nella base aerea di Wright-Patterson in Ohio, quartier generale dell'USAF. Qui l'alieno ebbe visite importanti: scienziati, politici e militari di rilievo, tra cui, il presidente Truman.
Il trasferimento degli alieni deceduti a Los Alamos per essere conservati in stato di ibernazione è da sempre oggetto delle contraffazioni più incredibili.
Comunque sia, questa ricostruzione da l'idea di come avvenne.
Un secondo UFO crash, secondo il misterioso informatore, sarebbe avvenuto nel territorio desertico nei pressi di Datil, sempre nel New Mexico.
I rottami furono recuperati dai reparti militari di stanza nella base aerea di Kirtland.
L'alieno riusciva a comunicare in inglese attraverso uno speciale dispositivo traduttore, con il quale poté anche chiamare il suo pianeta. Si scoprì così che proveniva da Zeta Reticuli, stella
distante 42 anni luce nella costellazione omonima del Reticulum, visibile nei cieli australi.
Attraverso le comunicazioni interspaziali si seppe di un UFO crash coevo a quello di Roswell, avvenuto appunto a Datil. Nell'agosto 1949, dei mandriani scoprirono in una zona assai remota le tracce di un UFO precipitato e avvertirono le autorità.
Immediatamente una squadra di recupero partì dalla base aerea di Kirtland, a Sandia, vicino ad Albuquerque e recuperò i rottami e altri 6 corpi di alieni.
La Eben (l'alieno) superstite della missione visse fino al 1952, ma fu sufficiente per comprendere le intenzioni di questi alieni: fu fissato, non si sa come, un appuntamento per l'Aprile del 1964 e, in quella data, un'astronave reticoliana prese terra nei pressi di Alamogordo, sempre nel New Mexico.
Le Eben ebbero modo di recuperare i corpi dei visitatori morti nel 1947 e di scambiare numerose informazioni, tra cui, anche l'idea che un gruppo di esploratori fosse inviato sui pianeti reciproci per condividere conoscenze e le informazioni.
Gli americani colsero al volo l'occasione e, nel 1965, nacque il Progetto Crystal Knight, che prevedeva l'invio per 10 anni su Serpo, questo il nome del pianeta dei Reticoliani, di una squadra composta da 12 persone, 10 uomini e 2 donne selezionati per le loro capacità tra le fila delle forze armate: 8 dell'Usaf, 2 dell'esercito e 2 della US Navy.
L'equipe umana era formata da esperti di tutte le discipline, che, in breve tempo, subirono un addestramento di tipo astronautico: dopo 6 mesi furono pronti, furono fatti salire a bordo di un'altra nave reticoliana atterrata per l'occasione nel nord del Nevada.
L'operazione, ribattezzata immediatamente Progetto Serpo, ebbe il via.
Sulla Terra rimase una sola Ebe, che fu tenuta per tutto il tempo della visita nella celebre Area 51. Le informazioni che il Reticoliano rivelò furono sensazionali: la sua specie, pur avendo notevoli somiglianze, non rappresentava i "Grigi", gli alieni che effettuano i rapimenti degli umani e che hanno scopi non del tutto chiari.
I Grigi che intendiamo comunemente sono alieni provenienti da Alfa Centauri, distante 4,3 anni luce da qui, ma si tratta di creature semi artificiali, senza anima, che portano avanti esperimenti non benevoli. Diversi sono i Reticoliani, che, pur essendo molto simili fisicamente, hanno intenzioni di conoscenza e di scambio culturale pur non rivelando i segreti della loro tecnologia come invece fanno i Grigi classici.
Assieme a questi, comunque, ci sono in tutto 9 le razze aliene che stanno visitando la Terra, una proviene dalla costellazione del Leone, un'altra proviene da Epsilon Eridan, a 11 anni luce da noi. I Reticoliani hanno una struttura sociale complessa, hanno una religione e una storia millenaria e già 2000 anni fa visitarono il pianeta Terra per analizzare il Dna umano.
In tempi recenti ritornarono nei primi anni 40, attirati dalla Seconda Guerra Mondiale: l'incidente di Roswell convinse loro della necessità di collaborare con gli umani...
Il Nevada Test Center, devastato dai crateri, ospita tutt'oggi esperimenti con ordigni di tutti i tipi. Qui avvenne nel 1965 l'imbarco sulla nave reticoliana dei 12 umani appartenenti al Progetto
Serpo. Il classico "grigio" dei presunti e mai provati rapimenti alieni in realtà si differenzierebbe dalle Eben reticoliana in quanto proverrebbero da Alpha Centauri: i loro scopi non sono gli
stessi del popolo proveniente da Serpo.
Tuttavia, mentre l'alieno rimasto sulla Terra rivelava tutte queste informazioni, qualcosa non andò ai terrestri trasportati su Serpo. Dei 12 uomini, 2 morirono (un dottore, ucciso da una
polmonite e, un addetto alla sicurezza morì in seguito a una ferita); altri 2 decisero di restare là per sempre. E così, nel 1978, quando con 3 anni di ritardo l'astronave reticoliana riportò a
terra la squadra del Progetto Serpo, sempre nel nord del Nevada, solo 8 uomini erano a bordo, 7 maschi e una femmina. Recuperato il compagno in mano ai terrestri, i Reticoliani fecero ritorno al
loro pianeta. Ma cosa ne fu degli umani superstiti?
Ovviamente "Mamma America" li trattò malissimo, come sempre si fa con i reduci scomodi: li separò e li tenne in varie strutture militari in stato di assoluto isolamento.
Gli uomini del Progetto Serpo furono più volte interrogati e sottoposti al siero della verità da agenti dell'AFOSI stessa. Non fu un ritorno facile il loro, al punto che di essi non sopravvisse nessuno: l'ultimo morì nel 2002. Il successore del Progetto Serpo avrebbe dovuto essere il Progetto Bishop, ma, l'allora presidente americano Ronald Reagan lo annullò nel 1985.
Cosa accadde agli umani su Serpo per far prendere questa decisione?
Le cose che videro gli esploratori umani furono molte, ma fu tanta anche la durezza delle prove che dovettero affrontare. Pur in grado di comunicare con la Terra, i 12 erano assolutamente soli da un punto di vista organizzativo: il pianeta era geologicamente molto diverso dal nostro, poche montagne, senza oceani, con fiumi sotterranei che si riversavano in vallate aperte. Il caldo era estremo e ci volle molto tempo per adeguarvisi.
La giornata durava 43 ore circa, ma non vi era nè buio nè misurazione del tempo: il cielo era sempre chiaro e non vi erano mezzi o riferimenti per comprendere l'ora, perfino gli orologi non funzionavano. Anche il cibo era un problema: la squadra aveva con sé provviste per 2 anni e alle prime prove parve chiaro che gli alimenti alieni erano fortemente indigesti, causando a tutti problemi gastrointestinali.
Furono così costretti a razionare il cibo per altri 8 mesi, poi, i Reticoliani provarono a realizzare fonti alimentari diverse più compatibili con l'organismo umano.
Gli esploratori terrestri non furono mai tenuti in isolamento o fu loro ristretto l'accesso al pianeta, erano liberi di andare dove volevano e ovunque fossero, potevano contare sull'appoggio di un team alieno con lo scopo di assisterli.
Nel 1971, dopo 6 anni dall'inizio della missione, gli uomini emigrarono in una località più a nord per visitare nuove terre: qui il clima era più fresco e la vegetazione lussureggiante ed ebbero minori problemi. Il pianeta vantava circa 650.000 abitanti, tutti simili alle Eben di Roswell. Inizialmente sembravano fisicamente tutti uguali, poi, si riuscì a distinguere le varie persone dalle voci. Non parlavano inglese, ma emettevano dei suoni, rumori che gli umani erano in grado di tradurre in inglese e si riuscì a redigere perfino un dizionario grammaticale.
Gli alieni non dormivano, ma effettuavano 3 periodi di riposo durante il giorno serpiano, non mangiavano carne, pur se vi erano numerosi animali su Serpo, tra cui, dei giganti simili a brontosauri. Non si era in grado di capire l'età dei Reticoliani e loro non erano in grado di dirla/saperla in quanto la nozione del tempo per loro era sconosciuta.
Le Eben non capivano la nostra ossessione per gli orologi e ci definivano "strani"; furono comunque trovate tombe, segno che non erano immortali.
Infine, le Eben erano le uniche forme di vita civilizzate presenti sul pianeta.
Un pianeta orbitante attorno a una stella doppia sono le condizioni esistenti su Zeta Reticuli, in cui due stelle di massa 1,01 e 0,7 volte il Sole orbitano una intorno all'altra.
Ciò determina un clima estremamente caldo e anche le notti non sono mai del tutto buie.
Le rivelazioni di "Anonimo" (integrate da un'altra fonte che si definisce "Anonimo II") finiscono qui, ma c'è molto su cui discutere. Il principale testimone a favore della vicenda, Richard Doty,
ex agente appunto dell'AFOSI, viene ritenuto dagli ufologi americani un mistificatore, in quanto, nel 1988, aveva partecipato a una celebre trasmissione televisiva, "Ufo: Cover Up", in cui
affermava che i Reticoliani erano i Grigi classici coinvolti nei rapimenti umani: la storia di Roswell sarebbe vera, ma vero non è quello che viene dopo.
In quell'occasione si parlò di un primo contatto nella base aerea di Wright-Patterson e non ad Alamogordo; inoltre, in quell'occasione, si parlava di un pianeta orbitante alla stella Zeta Reticuli distante 16 anni luce e non 42! Insomma, verrebbe da dire "che si decidano"!
In realtà è chiaro che gli elementi di disinformazione possano essere presenti, però è chiaro anche che molti riferimenti trovano nella logica una naturale spiegazione.
E' risaputo che qualcosa cadde nel crash di Roswell; è anche risaputo che di oggetti non identificati ne caddero 2 e forse anche che un alieno superstite riuscì a comunicare con i suoi compagni sul proprio pianeta. Che si trattasse di Grigio classico o "Grigio bianco" non lo possiamo sapere: certo è che a partire dal 1947 gli USA ebbero l'ardire di inventare oggetti assolutamente incredibili e fuori posto, quasi fossero degli Oopart moderni.
Laser, kevlar, teflon, fibre ottiche, missili balistici, materiali in leghe di titanio ad altissima resistenza, per finire all'incredibile sviluppo dell'informatica e dell'elettronica.
Un progresso che fa pensare chiaramente a un inserimento di tecnologia "extra"-umana che ha prodotto questo incredibile picco di sviluppo.
Ammettendo che questa storia sia vera e che il Progetto Bishop sia stato cancellato proprio perché i Reticoliani, mossi da intenti di conoscenza culturale, non erano propensi a trasferire agli umani le loro tecnologie. E' quindi plausibile pensare, che forse, un po' di quella tecnologia, magari idee, scoperte scientifiche o progetti ingegneristici, possano essere stati copiati segretamente dal governo americano.
Del resto, tutte le invenzioni attuali hanno la loro genesi negli Anni '50...
Le 2 stelle di Zeta Reticuli fotografate dalla Terra:
farebbero parte di un sistema planetario distante 42 anni luce attorno a cui gli astronomi hanno riscontrato la presenza di 2 pianeti.
L'ipotesi della reale esistenza di Serpo dunque appare plausibile, anche se è difficile stabilire il confine della disinformazione operata dal Governo americano.
Vedendo aerei stealth, scudi stellari e velivoli robot che si pilotano da soli, vien da pensare che sia stato così... Comunque sia, pensiamo per un attimo ai 2 umani rimasti su Serpo.
Che ne sarà stato di loro?
Sono passati quasi 30 anni... Saranno ancora vivi?
E perché hanno deciso di non tornare sulla Terra?
Ma la domanda più intrigante è questa: al loro posto, VOI, che avreste fatto?
Lorena Bianchi