❖ RENDLESHAM'S FILES: LA FORESTA DEL MISTERO
Per gentile consessione di Roberto La Paglia 2008
❖ I fatti
Nel 1983, il ricercatore americano Robert Todd, documentò alcuni misteriosi fatti accaduti nella foresta di Rendlesham, in Gran Bretagna, dando inizio a un caso che, per importanza è stato
paragonato all’avvistamento di Kenneth Arnold oppure ai fatti che si svolsero a Roswell.
Raccogliendo oggi le 178 pagine pubblicate da Todd, le inchieste che vennero subito dopo e i documenti resi noti dal Governo Britannico, ci è possibile tracciare una mappa degli avvenimenti molto
più vicina alla realtà, pur non riuscendo comunque a risolvere il mistero.
Il 27 Dicembre del 1980, intorno alle 3 del mattino, 2 uomini del servizio di sicurezza, notarono delle luci fuori dal cancello della base di Woodbridge; sospettarono subito di un aereo
precipitato, oppure, di un atterraggio forzato; chiesero il permesso di uscire e si avviarono verso il luogo dell’avvistamento.
Ritornati alla base riferirono di aver visto un oggetto di forma triangolare, luminoso e dall’apparente aspetto metallico; l’oggetto si trovava ad una distanza di 2 o 3 metri dalla base e, al momento dell’osservazione, si librava a circa 2 metri da terra.
Un’ora più tardi lo tesso oggetto venne avvistato vicino al cancello posteriore.
Il giorno seguente, sul luogo dell’avvistamento, vennero osservate 3 profonde depressioni nel terreno di un pollice e mezzo per 7 di diametro; la stessa zona venne setacciata al fine di rilevare
eventuali radiazioni, ma, gli unici picchi vennero registrati nelle depressioni e al centro del triangolo formato dalle depressioni stesse.
Durante lo stesso giorno, una intensa luce pulsante rossa fu vista muoversi attraverso gli alberi, che, successivamente, si divise in 5 oggetti di luce bianca per poi sparire alla vista degli
osservatori. Quasi contemporaneamente, nel cielo apparvero 3 oggetti molto simili a delle stelle, 2 a nord e 1 a sud; che si trovavano a circa 10 gradi sull’orizzonte e si muovevano rapidamente
producendo movimenti angolari illuminati da luci verdi, rosse e blu.
I 2 oggetti avvistati a nord erano ellittici e rimasero visibili per più di 1 ora, quello a sud venne osservato per ben 3 ore. Questa la testimonianza, oggi resa nota dal Tenente Colonnello Charles Halt, anch'egli testimone diretto del fenomeno insieme a numerose persone.
Le indagini iniziarono subito a sollevare numerosi interrogativi:
❖ I testimoni
James Penniston, 1 dei 2 uomini della sicurezza, in seguito interrogato a lungo sull’accaduto, disse che l’oggetto non assomigliava a nessun aereo convenzionale da lui conosciuto, tanto meno
ricordava di averne visti di simili nella guida pubblicata dal Ministero della Difesa Britannico; così continua il suo interrogatorio:
Quando si riferisce ad un oggetto triangolare intende dire che a 3 facce o simile ad una corvetta?
No, era triangolare e dritto su ogni lato
Ripensi a quanto ha visto; riesce a descriverne l’esterno?
Era di forma triangolare.
La parte superiore non era visibile perché nascosta da una forte luce bianca, una parte di questa luce si notava nel fondo dell’oggetto.
A sinistra c’era una luce bluastra, mentre dall’altro lato era rossa.
Le luci sembrava fossero come integrate nella parte esterna della struttura.
In che senso?
Non saprei spiegarlo, la struttura era liscia, quasi come in dissolvenza.
Poi ho iniziato a scattare delle foto, ricordo che avevo un rullino da 36 in bianco e nero.
Dove avete portato quelle foto?
Al laboratorio fotografico della base.
Dove si trovano adesso?
US Air Force.
Quindi il rapporto steso a suo tempo e quello trascritto in seguito non sono completi?
No; gli inglesi sapevano e sanno molto poco di quanto accadde, tutto il resto passò per i canali degli Stati Uniti e giunse al Pentagono.
E’ riuscito ad avvicinarsi all’oggetto?
Si, gli ho girato intorno e l’ho anche toccato. Era opaco, nero, sembrava di toccare del vetro anche se a distanza sembrava di consistenza metallica.
❖ Conclusioni
Cosa vide esattamente James Penniston?
Certo non un pallone sonda e neanche un aereo in avaria; le possibilità che un militare esperto si ingannasse in tal senso sono praticamente nulle e il conforto della testimonianza del Tenente Colonnello Charles Halt le eliminano del tutto.
Ancora una volta rimane il mistero, reso ancora più fitto dall’ipotesi portata avanti da alcuni ricercatori che vedrebbe nell’oggetto avvistato il leggendario TR3B, anche questo coperto dal segreto militare. Su questa ultima ipotesi sarà bene, in conclusione, spendere qualche parola in più: in realtà non esistono prove
relative ad un misterioso velivolo militare denominato TR3B, si tratterebbe di un esperimento nato insieme al Progetto Aurora, ma, da molti considerato come una vera e propria leggenda
metropolitana.
In poche parole, il massimo della tecnologia terrestre nato dal massimo della tecnologia aliena; nonostante tutto, le considerazioni di Charles Halt assegnano con certezza caratteristiche
extraterrestri all’avvistamento di Woodbridge, il timore dei testimoni a contatto con l’oggetto ne confermano la natura sconosciuta e, un'ulteriore conferma in tal senso viene dall’ex sergente
dell’USAF Clifford Stone, convinto assertore della natura aliena del velivolo. Nonostante tutto, al TR3B sono stati equiparati molti
avvistamenti di oggetti dalla forma triangolare, cerchiamo quindi di capire meglio quale sarebbe la sua natura.
La realizzazione dell’aereo, costruito con materiali in effetti già disponibili prima degli anni ’80, sarebbe stata sviluppata sotto il Progetto Aurora e con i finanziamenti destinati al famoso
Scudo Stellare, oltre che fondi neri sui quali forse è meglio non indagare; l’intera operazione avrebbe avuto importanti partecipazioni statali e il controllo diretto della CIA.
lo scopo dell’esperimento sarebbe stato il raggiungimento di una non ben precisata forma di propulsione inerziale che annullerebbe il campo gravitazionale dell’89%.
In realtà, non esiste alcuna foto realmente accreditata e, anche questo mistero, insieme ai files di Rendlesham, rimane campo aperto in attesa di serie e documentate ricerche.
"...Ho sentito come strano andare là fuori ed ecco che ho trovato. L'oggetto è stato scoperto lo scorso martedì, il 16 Giugno, nella foresta, situato sulla sommità di una strana roccia piatta. Si sente che è metallico, ma è più pesante di quanto dovrebbe essere. Ha un disegno su di esso e che si è rivelato un codice binario"...
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I documenti ufficiali relativi alla foresta di Rendlesham/Bentwaters 1980 incidente UFO, rilasciati dal Ministero della Difesa britannico nel mese di Novembre nel 2002.
Mentre la cultura occidentale utilizza un sistema di numerazione decimale, il computer basa il proprio funzionamento su un sistema di numerazione binario, basato cioè su 2 soli numeri: l'1 e lo
zero. Ciò avviene per un motivo fondamentale: gli elaboratori sono costituiti da un insieme di circuiti elettronici che conoscono solo 2 possibili stati: acceso (c'è corrente) o spento (non c'è
corrente), proprio come le comuni lampadine.
Sono quindi accettabili solo 2 valori, convenzionalmente fissati in 0 e 1, valori abbinabili al cosiddetto bit. Il passaggio di corrente è contraddistinto dal numero 1, mentre l'assenza di
corrente è rappresentata con lo zero. Mediante combinazioni di vari bit è possibile rappresentare, in una maniera comprensibile anche per il computer, l'insieme di lettere, numeri e simboli
normalmente utilizzati.
Per soddisfare tutte le esigenze di rappresentazione si è scelto di utilizzare 8 bit per l'identificazione di un carattere, in modo da disporre di 2^8 = 256 configurazioni.
Per esempio la lettera A può essere rappresentata come 00000001, la lettera B come 00000010, la lettera C come 00000100 e così via, fino a codificare tutti i possibili caratteri.
Un gruppo di 8 bit, cioè la rappresentazione binaria di un carattere, prende il nome di byte.
Per fare in modo che computer diversi tra loro attribuiscano ad ogni combinazione lo stesso significato è stato generalmente adottato il codice ASCII (American Standard Information Interchange).
Qui sopra viene riportata la tabella ASCII ristretta, versione in cui vengono usati solo 7 degli 8 bit disponibili. Per tale motivo sono esclusi alcuni caratteri come per esempio le vocali accentate. I codici da 0 a 30 sono generalmente utilizzati come codici di controllo e non sono quindi di uso comune.
Come si è visto, ogni carattere occupa uno spazio di memoria pari ad un byte, cioè 8 bit.
L'unità di misura è quindi il byte (B), mentre i suoi multipli sono:
il Kilobyte (KB = 2^10 = 1024 byte)
il Megabyte (MB = 2^20 = 1024*1024 byte)
il Gigabyte (GB = 2^30 = 1024*1024*1024 byte)
il Terabyte (TB = 2^40 = 1024*1024*1024*1024 byte)
La memoria RAM in genere è espressa in Megabyte, mentre i dischi fissi misurano alcuni Gigabyte. Vengono spesso citati, nell’informatica, i numeri esadecimali.
In realtà i computer lavorano esclusivamente in numeri binari.
Per comodità i programmatori usano rappresentare sia i numeri decimali (con 10 cifre) che i numeri binari (con 2 cifre) con numeri esadecimali.
Questi hanno 16 cifre: le 10 cifre da 0 a 9 e quindi le 6 lettere da A a F.
Lo 0 esadecimale equivale al valore decimale 0, mentre la F esadecimale equivale al valore decimale 15. L’avere inventato una rappresentazione dei numeri usando 16 cifre, rende i numeri più
compatti. Così il numero decimale 100, rappresentato dal binario 1100100, in esadecimale è 64. Dal punto di vista dell’utente ciò non ha alcuna rilevanza.
Il messaggio ricavato dal codice di Rendlesham è il seguente:
Esplorazione dell'umanità continua per il progresso planetario
E queste le coordinate:
Le coordinate puntano ad una isola dell'Oceano Atlantico famosa nelle leggende con il nome Hy Brasil. Si racconta che, in questa isola, migliaia di anni fa, abitasse una civiltà molto progredita
che aveva dei stretti contatti con gli extraterrestri e che, considerava tutti i popoli d'Europa dei barbari con cui non volevano mescolarsi.