Il seguente articolo, tradotto da Tiziano Morresi, in quanto è uno dei pochi ad affrontare alcune scottanti tematiche dell’ufologia.
La gente si chiede se gli alieni sono buoni o cattivi. Io sostengo che ci sono gli uni e gli altri.
Quelli dell’isola di Colares, anni 70, hanno manifestano certamente molta negatività.
Tanta al punto da far intervenire gli apparati militari, di far evacuare l’isola, tanta da riscontrare un certo numero di decessi per causa loro.
Sopra tutto emerge il fenomeno detto dai locali “chupa-chupa” che significa succhia-succhia. L’antesignano del chupacabras, ovvero succhia capre, che si vuole far passare per un particolare tipo di cane o animale selvatico.
In questo caso però, non si parla di animale che pratica ematofagia, ovvero necessita di approvvigionarsi di sangue; ma di interventi di entità, che, mediante i loro artifizi (luci, raggi, UFO/sfere ecc.) hanno praticato ematofagia sugli esseri umani.
Ovvero, avrebbero lasciato i malcapitati, depredati del loro sangue e con alcuni fori riscontrati sulla pelle. Insomma, qualcosa di poi ampiamente riscontrato negli anni seguenti con le mutilazioni degli animali e il chupacapras.
Le testimonianze, non parlano mai del tipico fenomeno di "Missing time o mancanza di tempo” che avviene nei casi di rapimento, probabilmente, perché non noto allora, ma che traspare dai loro racconti. Vediamo l’articolo:
Nel 1977 l'isola brasiliana di Colares durante diversi mesi è stata visitata da “oggetti volanti” non identificati. Si vedevano tutti i giorni ogni sorta di oggetti di qualsiasi dimensione e forma, quasi sempre in arrivo da Nord.
Provenivano dal cielo, per inabissarsi e per poi uscire fuori dalle profondità marine!
35 abitanti dell’isola sono stati feriti da raggi diretti su di loro da questi “oggetti”.
E’ intervenuto l’esercito, ha filmato, fotografato, interrogato, poi infine è arrivata anche la stampa. Finalmente davanti alla minaccia, tutti gli abitanti evacuarono l'isola.
Non ne avete mai inteso parlare? Se è così, leggete semplicemente questo dossier.
Gli avvenimenti si sono principalmente concentrati nella città di Colares, circa 2000 abitanti, sull'isola omonima, che si trova nello Stato del Pará, nel delta del fiume Amazzonia, sulla costa nord-est del Brasile. Ma l’intera regione è stata visitata dallo stesso fenomeno.
Nell'Agosto del 1977 sull’isola di Colares, un fenomeno sconosciuto a cominciato a prodursi, e gli autoctoni l’hanno chiamato “chupa-chupa”, cioè “succhia-succhia” Oggetti luminosi sconosciuti sono apparsi sopra alcune città della regione.
Questi oggetti proiettavano spesso raggi sottili, apparentemente di luce, diretti verso la gente. Le persone colpite da questi raggi svenivano e si svegliavano con un'anemia strana e sconosciuta. Le vittime di questi fatti, testimoniano che si sentivano come se una parte del loro sangue fosse stata prelevata da questi raggi sconosciuti.
Ad esempio: il pescatore Manoel João di Oliveira Filho, di 44 anni, sposato e residente al 64 della via Carneiro di Mendonça, che una mattina di buon’ora stava andando verso la spiaggia con alcuni compagni, per passare una giornata di pesca in mare.
All’improvviso, prima che essi avessero potuto raggiungere le loro barche, videro, sopra la spiaggia di Rio Novo, un oggetto dalla forma di ’”ombrello”, stazionario a circa 4 metri dal suolo. Dalla sua parte più bassa, emetteva una viva luce bianca.
Nessun rumore era udibile da dove l’”oggetto” stazionava.
L'UFO si è allora allontanato sempre in silenzio verso Machadinho, spegnendo la sua luce quando ha cominciato ad allontanarsi. Un carpentiere di nome João Dias Costa di 44 anni ed un pescatore chiamato João da Cruz Silva di 54 anni, tutti e 2 della città di Colares, avvistarono delle "sfere luminose”, spaventandosi parecchio, poiché queste “luci” erano in procinto di perlustrare e monitorare la loro imbarcazione.
Un altro uomo della città di Colares, tale Zaccarias Dos Santos Barata, di 74 anni, vide delle “sfere incandescenti” durante 2 notti.
La prima volta, l’oggetto veniva dalla direzione della contea di Marajó, che poi rapidamente scomparve verso l'interno dell’isola di Colares.
La seconda notte invece, un'altra sfera di colore blu passò volando sopra il campo di calcio della squadra locale, illuminando tutti gli alberi attorno al campo per poi andare decisamente verso il centro della città.
Il Signor Sebastião Vernek "Zizi" Miranda descrisse la sua esperienza come segue:
"mi trovavo là con mia moglie, Palmira, davanti alla chiesa di fronte alla spiaggia, quando, verso le 20:00 circa, vedemmo una luce intensa, arancione, arrivare dal mare verso la città.
Mentre si avvicinava, la “luce” si alzava, quindi si muoveva, spostandosi rapidamente e scomparendo verso la parte interna dell’isola."
Il parrucchiere Carlos Cardoso de Paula, di 49 anni, abitante al numero 231 della Travessa Deodora da Fonseca, ebbe un incontro ancora più ravvicinato con le "luci", come riporta lui stesso:
"tutti, a parte me, erano addormentati. Ero intento a fumare un'ultima sigaretta, quando, improvvisamente, una “sfera di fuoco” è entrata nella nostra casa dall'alto vicino al soffitto.
Ha iniziato a girare in tondo nella sala e quindi è finalmente venuta giù, molto vicino alla mia amaca. Questa “sfera di fuoco/luce” ha cominciato a risalire sulla mia gamba destra fino all’altezza del ginocchio (senza toccare la mia pelle).
L’ho osservata con molta curiosità mentre si spostava verso l’altra gamba (la sinistra).
In quel momento, ho iniziato a sentirmi debole e sonnolente, come rapito.
Però, nel momento in cui la sigaretta mi cadde dalla mano, mi alzai d’istinto e mi misi a gridare e a correre uscendo dalla porta di casa. Prima che tutti si fossero svegliati, l'aerolite era già scomparso. Penso che, la “sfera di fuoco” o di “luce”, abbia cercato una vena nel mio corpo, ma che non ci sia riuscita per un qualche motivo, forse, per la mia reazione.
Inoltre, mentre la “luce” aumentava d’intensità, sentivo come una sorta di calore venire da essa”.
L'operaio Raimundo Costa Leite, molto conosciuto nella città di Colares per la sua competenza nelle riparazioni delle reti da pesca, descrive così la sua esperienza:
"verso le 04:00 di mattina presto, sono andato a pescare con il mio amico "Baixinho" (Orivaldo Malaquias Pinheiro) al largo della spiaggia di Cajueiro.
Mi ricordo che "Baixinho" gridò: "guarda! È là”, scappando subito dopo a gambe levate e lasciandomi solo sulla spiaggia. L'oggetto era delle dimensioni e dalla forma di un elicottero, non faceva alcun rumore e volava molto alto.
Avrei potuto sparargli contro fino a colpirlo se avessi avuto una pistola con me.
Mi spaventai molto quando l’oggetto emise un tipo di raggio luminoso verso il basso in direzione della spiaggia. Questa luce monitorava il suolo, illuminando tutto intorno!
Era una luce bluastra (un tipo di "luce fredda").
Era assai facile per me vederlo, perché l'UFO aveva molte piccole luci rossastre sotto la sua parte anteriore. L' “oggetto” sembrava cercare qualcosa al suolo.
Avevo timore che questa “luce” potesse toccarmi e, nonostante il mio debole stato fisico, fui in grado di correre su una lunga distanza, fino a che "Baixinho" mi trovò e aiutò.
L'UFO era venuto dalla direzione del mare e ora si dirigeva lontano nella parte interna dell’isola." Di fatto è talmente tanta la gente che ha riportato di essere stata attaccata da fasci di luce usciti da piccoli mezzi o da grandi UFO in questo settore, che riporterò soltanto alcuni casi citati qui di seguito.
A seguire, alcuni documenti sugli eventi, scaricabili in forma completa in fondo al presente articolo. Al fondo)
Il 20 Ottobre, 3 donne sono state colpite sul loro petto da fasci di luce: "ciascuna delle 3 a causa di questi fatti hanno subito una enorme tensione nervosa e una specie sconosciuta di lassitudine "come se avessero ricevuto scariche elettriche di continuo" scrisse un giornale.
Nella serata del 29 Ottobre, Benedito Campos e sua moglie di 17 anni, Silvia Mara, si trovavano al loro domicilio, quando improvvisamente avvistarono un oggetto ovale ed argentato che emetteva un fascio di luce verdastro, come un faro, in direzione della sala dove si trovavano. Molto stupiti, si avvicinarono ad una piccola finestra e, nel momento di aprirla, un raggio si proiettò attraverso la finestra e raggiunse direttamente Silvia, gettandola in una sorta di stato di trance. Silvia, che allora era incinta, svenne nel momento in cui 2 entità entrarono apparentemente nella casa, portando qualcosa che somigliava ad una torcia dorata il cui fascio che colpì nuovamente Silvia, questa volta, nel braccio sinistro all’altezza del polso. Le sue vene sembrarono "sollevarsi" come gonfiate dal fascio che la colpiva." Più tardi, quando Benedito recatosi da un vicino, venne ugualmente colpito per breve tempo e paralizzato da un raggio luminoso.
Temendo la perdita del bambino ancora in grembo, il marito e la moglie vennero trasportati in piena notte su una barca alla Clinica Medica di Mosqueiro, seguiti durante tutto il tragitto dall’UFO, che, non effettuò altri tentativi di nuocere loro.
Rimasti in Clinica per 3 giorni, la sposa si rimise in salute, ma non fu lo stesso per il marito, Benedito Campos. Rimase in uno stato di grave depressione per diversi giorni, le sue funzioni motorie erano perturbate e, secondo le opinioni di sua madre, piangeva frequentemente. L'attività degli UFO sopra l'isola di Colares era così intensa che la gente iniziò a pensare che i "chupa-chupa" tentassero di stabilire un tipo di contatto con loro.
Tale era l'opinione espressa dal Sr. Raimundo Ferreira "Mimi" Monteiro.
Egli pensava che le “macchine” provenissero dalle profondità del mare o da una sorta di base subacquea situata nella contea di Marajó o forse nella regione di Caldeirão.
Alfredo Bastos Filho, ex sindaco della città, confermò tutto dicendo:
"si, in effetti posso dirvi che allora non c’era un momento di tranquillità.
La popolazione era terrorizzata da quest'affare dei "chupa-chupa".
Sono anche riuscito a vedere personalmente "Mirota", una delle donne vittime dei raggi e che era in cura medica alla Clinica della Sanità."
I residenti dell’isola rimasero molto colpiti, a tal punto che molte delle donne e dei bambini lasciarono la città di Colares. Gli uomini rimasti, accendevano fuochi per montare la guardia di notte, facendo scoppiare, sparando in aria, anche fuochi d'artificio o battendo sui bidoni ogni qual volta vedevano avvicinarsi i “chupa-chupa”.
Altri, si barricavano nelle loro case per timore del fenomeno.
Più tardi si scoprì che il rumore e i fuochi d'artificio che avevo l'intento di allontanare questi “oggetti volanti”, ottenevano l'esatto effetto contrario, cioè, attiravano la loro attenzione con un conseguente avvicinamento degli stessi.
❖ Feriti e un decesso
Nel Novembre del 1977, il medico incaricato della sanità pubblica nell'isola, il medico Wellaide Cecim Carvalho, prese in cura circa 35 persone che dichiararono di essere state toccate/colpite da
uno strano raggio.
La dottoressa, prese campioni di sangue e ne concluse, che le vittime soffrivano d'iperemia generalizzata (aumento del volume e del flusso di sangue nei tessuti indotto dal riscaldamento
profondo), di cronici mal di testa, dolori superficiali, di ustioni, di intense febbri, di nausee, di tremolii nel corpo, rigidità, astenia e infine presentavano come dei piccoli fori nella pelle nel punto in cui erano stati colpiti dai raggi.
Ella scrisse:
"tutti soffrivano di lesioni al viso o nella regione toracica".
Le lesioni erano similmente paragonabili se non identiche a quelle da esposizione a radiazioni, apparse in principio come un arrossamento intenso della pelle nel settore infettato.
Successivamente, i peli cadevano e la pelle volgeva al nero (necrosi), non manifestando nessun dolore, ma, soltanto, un leggero calore.
Presenti, anche piccole/i punture/segni sulla pelle che si potevano scorgere.
Le vittime erano uomini e donne di età variabile, "senza legami tra essi."
Descrivendo le loro esperienze con questi fasci luminosi, la maggior parte delle vittime affermarono che essi vennero immediatamente immobilizzati, come se un forte peso spingesse contro il loro petto.
Il fascio aveva un diametro di circa 7 o 8 centimetri, ed era di colore bianco.
Non li inseguiva, ma li prendeva improvvisamente.
Quando essi (i testimoni) provavano a gridare, nessun suono usciva dalla loro bocca, pur avendo i loro occhi aperti.
Il fascio era percepito come calore, quasi quanto un'ustione di sigaretta appena tollerabile.
E dopo alcuni minuti, la “colonna di luce” si ritirava lentamente per poi sparire.
La maggior parte dei sintomi in generale scompariva dopo una settimana.
Ad Agulhas Fincadas, la signora Maria Lopes, che abita a Vila Gorete, ai confini del Rio Tapajós nelle vicinanze di Santarém (Pará), racconta il suo incredibile caso con oggetti sconosciuti che
assorbono l'energia degli esseri umani, conosciuti sotto il nome di “chupa-chupa”. "Io ho visto un oggetto posarsi tranquillamente nei cespugli molto vicino a qui.. ed in seguito, attaccare 2
uomini ed una donna che avevano iniziato a spostarsi con 2 pescatori", racconta Maria.
Altra gente presente in quel momento sul luogo dell’avvistamento era stata paralizzata osservando la scena, inoltre, degli uomini vennero uccisi in circostanze identiche.
Nel corso dell’autopsia su queste morti, vennero trovati un insieme di piccoli fori, come delle punture! Molti, si ferirono nel tentativo di scappare da uno di questi oggetti sconosciuti.
In numerosi casi, i segni lasciati dai raggi sulla pelle delle vittime, erano dei segni che potevano avere fino a 8 piccoli fori.
In questi casi, l'appellativo di “chupa-chupa” sembrava ben appropriato giacché si poteva perdere fino a 300 ml di sangue a causa di queste ferite.
Fu il caso di Claudomira, un’abitante sull'isola di Colares.
Essa afferma, che nella sua famiglia non si dormiva più normalmente per il timore di queste macchine volanti. "In uno di quei giorni, dopo mezzanotte, mi svegliai in ragione d'un flash potente, tipo raggio di luce verde chiaro messo a fuoco che scese dalla cima del tetto verso il mio petto sul lato sinistro. Ho provato a gridare, ma la mia voce non usciva.
Sentivo un calore piacevole...
Più tardi, questo fascio di luce diminuì e mi accorsi di essere ustionata."
Claudomira raccontò di aver visto un oggetto sconosciuto, assomigliante ad un ombrello, dal quale uscì un essere dalla pelle chiara con occhi "orientali" e grandi orecchie.
Secondo lei, la creatura era vestita con un abito verde stretto e attillato ed impugnava una sorta di pistola che emetteva un fascio luminoso.
In quel momento Claudomira sentì come numerosi aghi sul suo petto.
"Poco dopo, ho cominciato ad avere mal di testa ed una grande debolezza che mi lasciò debilitata per molti giorni."
Infatti il giorno dopo l’avvenimento, era stata indirizzata verso l'unità sanitaria della città, dove venne presa in cura dal medico Wellaide Cecim Carvalho, che l'ha inviata all’Institut Medical
Renato Chaves, a Belém per degli esami complementari.
Il suo disagio e le sue emicranie costanti durarono molti giorni, susseguiti da stanchezza e da debolezza. Ancora oggi, a più di 20 anni dagli avvenimenti, Claudomira non si è ancora
completamente rimessa. "La mia salute non fu più la stessa da quella notte."
Purtroppo non è la sola ad avere vissuto una situazione simile.
Secondo una stima approssimativa, migliaia di persone hanno patito/sofferto dagli attacchi dei “Chupa-Chupa” negli anni che vanno dal 1970 al 1980. Tuttavia, questi incidenti si manifestano ancora ai nostri giorni, benché meno frequentemente.
"Le ripercussioni emotive e fisiche sono molto comuni in questi casi," afferma il medico Wellaide Cecim Carvalho, che si prese cura di Claudomira.
Benché essa sia stata scettica e che abbia dal principio creduto che le storie dei “chupa-chupa” fossero credenze popolari o della leggende metropolitane, il Dr. Wellaide ha finito col convincersi della veridicità dei casi quando si dovette confrontare con la loro crescente frequenza.
"Con l'aumento del numero delle persone ferite, iniziai a prestare maggior attenzione ai danni subiti dalle vittime ed ai loro racconti.
Ho visto ferite e patologie che non esistono nei libri di medicina", racconta.
Secondo lei: le vittime dei “Chupa-Chupa” presentavano ustioni delle più sconosciute, non come quelle causate dal fuoco o dall’acqua calda come si potrebbe pensare; ma molto simili a quelle prodotte da un’irradiazione di cobalto! Cosa ne dice a riguardo?
"Le ferite cambiavano col tempo. Da principio, cominciavano con una rigidità intensa nel settore interessato, ciò che noi chiamiamo iperemia.
Più tardi, la pelle nella regione interessata, iniziava a cadere (alopecia) e, alcuni giorni più tardi, la pelle si spellava via.”
"In questo periodo di sviluppo", ha detto Wellaide, "era possibile notare fori, simili alle punture di aghi, di siringhe". Uno dei casi più interessanti al quale ha dovuto prestare le cure è avvenuto con una signora che aveva problemi cardiaci.
La vittima, arrivò nell'ufficio del medico molto nervosa e immediatamente mi mostrò il suo seno sinistro, sul quale c'erano 2 fori strani e misteriosi.
Soffriva di nausea, di respirazione e di debolezza, sintomi caratteristici già conosciuti dalle persone colpite dal fenomeno.
Il medico provò a calmarla, dopo di ché, rientrò al suo domicilio.
Ma verso circa le 15:00, la Dott.ssa Wellaide venne chiamata nella camera delle cure intensive, perché la donna in questione si era aggravata di molto.
Il suo intero corpo era immobile ed aveva difficoltà a respirare, ma, curiosamente, non aveva né febbre né vomito. Vedendo la gravità della situazione, il medico la trasportò in un ospedale di Belém. Alcune ore più tardi, ricevette le carte mediche e l'estratto dell’atto di decesso spedito dall’Institut Medical Renato Chaves, il quale refertò che una crisi cardiaca fu la causa di morte. Il fatto che destò maggior perplessità fu, che in nessun momento i medici di Belém citarono i danni sul suo corpo e, non effettuarono o venne richiesto nessun esame complementare.
❖ Elettricità
Per quanto riguarda gli effetti possibili degli UFO su l'approvvigionamento della elettricità, il Senor Geraldo Aranha di Oliveira del C.E.I.P.A. (centrale elettrica di Pará) spiegò:
"nel 1977 la sotto-stazione del C.E.I.P.A. si componeva di 3 motori Scania da 125 Kilowatt, che garantiscono la luce alla città a partire dalle 18:00 fino a mezzanotte.
Non mi ricordo di avere visto l’UFO al di sopra della centrale elettrica.
Mi ricordo semplicemente che in quel periodo un buon numero di gambi di parafulmini erano bruciati e, a volte, anche dei fusibili."
❖ Forze e aree allertate
Il COMAR (Comando Aereo Regionale dell'Aria Brasiliana), arrivò a Belém e fece una serie di ricerche nella regione, sotto il nome di “Operazione Prato" (“Piatto”, o anche “Disco").
Il Capitano Uyrangê Bolivar Soares Nogueira di Hollanda Lima diresse tutte le operazioni nella regione. Durante le indagini, le Forze Armate girarono 4 pellicole e scattarono centinaia di fotografie di dischi volanti nel bacino di Marajó.
Furono di grande aiuto per la popolazione, fornendo, l'aiuto di psicologi per eliminare il panico che si era propagato in tutta la regione.
I raggi di luce di questi “oggetti volanti” vennero descritti così luminosi quanto quelli usati negli stadi per illuminare le attività sportive durante la notte.
Le luci erano sempre dirette con precisione verso qualsiasi bersaglio scelto.
Case, gente, barche, alberi e anche agli elicotteri della Forza Aerea Brasiliana dispiegati sopra l'isola durante le indagini. In un'occasione, si riporta che uno di questi fasci luminosi e potenti costrinse uno degli elicotteri ad atterrare, tuttavia, la ragione tecnica esatta del black-out non fu mai comunicata (secretato).
Secondo una dichiarazione del Senor Sebastião V. Miranda, un anziano residente di Colares:
"le Forze Armate Brasiliane hanno impiegato più di 35 giorni nella città, ed hanno installato diversi dispositivi, tra cui, anche armi pesanti, batterie antiaeree ecc. vicino alla spiaggia di Bacurí.”
La senora Alba Câmara Vilhena, una donna sposata e abitante al 683 di via 15 Novembre, aggiunse:
"all’epoca del “chupa-chupa” tutti erano troppo spaventati per dormire la notte e, praticamente, tutte le sere si mettevano in marcia per essere a casa con i genitori prima del calare della sera.
In un'occasione, alcuni nostri vicini di casa, videro un oggetto:
era rotondo e molto luminoso. In quel momento, un elicottero delle F.A.B. (Forza Aerea Brasiliana) stava arrivando verso la nostra casa.
Successivamente, vedemmo che l’UFO diresse un raggio molto potente verso l'elicottero obbligandolo ad atterrare sul terreno d'aviazione di São Pedro.
Tutto ciò avvenne alle 20:00 circa".
Il Prof. Raimundo Sebastião Aranha a questo proposito dichiarò:
"In quel periodo stetti in stretto contatto con alcune indagini delle Forze Aeree.
Cercavano più informazioni sui “chupa-chupa”."
Egli dichiarò che le F.A.B avevano portato un mucchio di equipaggiamento:
automobili, elicotteri, emittenti radiofoniche, apparecchi-foto, teleobiettivi ecc., per non parlare della armi… Si ricorda inoltre, che oltre alle reclute ed alle truppe delle F.A.B., c'era un intero gruppo di ufficiali e egli ebbe come l'impressione che ci fosse uno "straniero" fra di loro. Gli elicotteri apparsi di tanto in tanto per portare materiali e personale medico e militare, provarono a cacciare questi UFO, ma senza grande successo.
Infatti, successe l'esatto contrario, "erano gli UFO che li cacciavano!"
In una notte del 24 Maggio 1978, un giornalista ed un fotografo, vennero inviati nella regione per accertare le notizie e gli incontri ravvicinati dei vari testimoni con gli UFO.
Questi, che si trovavano nella loro automobile nonostante la pioggia incessante, vennero svegliati "da un fascio di luce così potente che, cosa incredibile, attraversò la struttura metallica del tetto del loro veicolo."
I 2 saltarono immediatamente fuori dall'automobile e videro:
"un fascio luminoso dalla forma di tubo di circa 25 cm di diametro che scendeva sul tetto dell'auto e attraversava la carrozzeria di metallo."
In altre occasioni, i 2 giornalisti riuscirono a realizzare numerose fotografie.
Il giornale più tardi vendette i negativi ad "un gruppo di Nord-Americani."
Un'altra notte, in procinto di utilizzare la loro attrezzatura fotografica; come dal nulla apparve uno di questi UFO, il quale, emise un fascio di luce così vivo e compatto che si ruppe addirittura il parabrezza della loro automobile!
Molti giornali iniziarono a scrivere che gli UFO visti da numerosi testimoni non erano altro che palloni meteo o satelliti segreti, mentre, non c'era nessuna ragione possibile per pensare questo. Gli enti locali erano alquanto contrariati a causa di tali articoli.
Elói Santos, del consiglio di l'enclôt di tauromachia dichiara:
"non è possibile negare che Belém sia oggigiorno una città spaventata.
Non siamo tecnici, né vogliamo discutere sulle conclusioni delle Autorità.
Ma noi li abbiamo resi increduli e sbalorditi con le dichiarazioni rilasciate dai testimoni che hanno visto luci attraversare i tetti delle loro case e delle auto per poi penetrare nella loro pelle prelevando del sangue e, lasciando segni visibili simili a punture e/o ustioni sulla loro epidermide."
❖ Sequenze
Durante l'ondata dei “chupa-chupa” nuovi e numerosi "siti d'osservazione" apparivano un po’ ovunque, come a Pinheiro e a São Bento nello Stato di Maranhão, o a Viseu e a Bragança nello Stato di Pará. Alcuni “settori” infatti, raggiunsero un tale livello di saturazione che era raro passare una notte senza che non fosse osservato almeno un UFO.
Uno di questi "epicentri UFO" era a Nord della contea di Baía do Sol (la Baia del Sole) e ci furono effetti diretti sull'isola di Mosqueiro.
Mosqueiro è una delle più importanti isole, ed è la più grande tra quelle che appartengono al comune di Belém. L'inquietudine degli abitanti era immensa, tutti gli uomini si riunirono per la notte con lo scopo di fornire e organizzare una sorveglianza grazie all'ausilio di fuochi all’aperto e sparando fuochi d'artificio, pensando, di allontanare gli “oggetti volanti”.
Ma nulla sembrava in grado di far cessare i voli di questi UFO, neppure le F.A.B. con le loro macchine fotografiche e le loro apparecchiature avveniristiche, ed, ancora meno, con la presenza di giornalisti dello Stato di Pará.
Ci furono osservazioni frequenti e regolari di grandi oggetti, di sonde o “dischi volanti” che effettuavano manovre incredibili sopra la contea di Baia do Sol.
Una vedova di 61 anni, Elisa Da Silva, che abita in via Do Bacari, fu uno dei testimoni di quell'ondata di avvistamenti del 1977.
Una notte, dalla sua casa, vide apparire un “disco volante”.
Una forte e viva luce bianca proveniva da piccole finestre o aperture sulla parte alta dello “scafo” (cupola?). Vista dal di sotto, racconta ancora Da Silva, sembrava completamente scura e completamente piatta. Scomparve poi verso sud in un silenzio assoluto.
Secondo l'opinione di alcuni membri del GUA (Gruppo Ufologico d'Amazonia) con sede a Belém, esiste, o è esistito per un tempo considerevole, in un certo punto sotto Baía do Sol, una base nascosta utilizzata da queste macchine extraterrestri.
Tale idea spiegherebbe la costanza, durante molti anni, di oggetti volanti non identificati sopra la regione. Nel 1981, una donna esposta ai raggi di uno di questi UFO a Colares morì, nonostante ciò, non venne stabilito se la causa del decesso potesse essere attribuita all'esposizione con l'UFO. Quasi sicuramente venne omesso di proposito, anche per non aggiungere ulteriore panico al panico che già perseverava nella zona.
Nel 1986, non lontano da Colares, ma sempre nello stesso periodo degli avvistamenti di queste “sfere di fuoco o di luce nel cielo", 2 persone sull'Isola del Granchio vennero ritrovate in uno stato avanzato di decomposizione, la cui causa era attribuibile al calore; tuttavia, la causa del loro decesso rimase sconosciuta.
Nella stessa zona, in un altro momento, una "sfera di fuoco" ustionò seriamente 3 uomini che stavano raccogliendo legna sull’Isola del Granchio; uno tra loro morì, mentre 1 dei 2 superstiti, tale Edmundo, presentava ferite aperte da ustioni di tipo elettrico sul torace.
Una riproduzione quasi perfetta all'ustione al torace di cui aveva anche sofferto Jack Angel in Georgia nel 1974. E ancora, nel 1993 a Colares, un missionario di 32 anni ed una donna di casa di 40 anni che abitavano sull’isola vennero uccisi a un mese di distanza l'uno dall'altro a causa di un incontro (troppo) ravvicinato con un UFO.
Secondo l'ufologo Pratt, queste donne che presentavano evidenti bruciature alla gola e sul torace, come la maggior parte delle altre vittime che il medico aveva avuto modo di esaminare. Dixit Pratt dichiarò:
"si conoscono circa 10 decessi che hanno una relazione certa con gli incontri ravvicinati con degli UFO. Secondo l'US Air Force, non si è mai avuta una sola prova della realtà degli UFO o di una qualunque indicazione di pericoli legati agli stessi UFO.
Secondo gli scettici... secondo gli scettici?
Gli scettici non dicono mai nulla su questo genere di fatti, in quanto, il grande pubblico non è al corrente dei fatti".
Rapporti, lettere, schizzi, disegni, fotografie, giornali, testimonianze personali e studi statistici in versione originale che costituiscono l'archivio dell'operazione Prato, che vanno dall'anno 1977 al 1983 in formato PDF.
Alcuni di questi documenti sono presenti nei dipartimenti governativi nei paesi di origine o da siti e/o istituti di ricerca. La maggior parte dei documenti brasiliani disponibili qui, sono stati ottenuti in virtù della campagna UFO - Freedom of Information Now, promossa dalla Commissione brasiliana degli ufologi. I documenti brasiliani disponibili qui, sono disponibili presso il sito web UFO www.fenomenum.com.b, oppure, presso l'Archivio Nazionale all'indirizzo www.an.gov.br/sian/inicial.asp.