Carlo, un uomo della provincia di Napoli, nel pomeriggio del 16 Febbraio (2019) era solo nei pressi del Fiume Volturno, tra Alvignanello e Castel Campagnano.
Intento a svolgere le solite attività di pesca, venne interrotto bruscamente da un umanoide simile a un gigantesco coccodrillo che emerse dall’acqua, palesandosi in tutta la sua imponenza. Chi e cosa era quella creatura? La stessa che ha lasciato le orme?
Carlo ha rilasciato una testimonianza a Vincenzo Tufano che verrà divulgata nel nuovo servizio Reportage/ inchiesta pronto a fine Aprile.
Insieme a lui interverrà lo stesso Vincenzo Tufano, inquirente del caso e, Agata Cusano, la seconda testimone. I casi recenti di Alvignanello hanno attratto l’interesse non solo di Riviste e Blog, ma anche di Emittenti Televisive.
Sarà infatti la prima TeleJonio, (TV calabrese) dopo aver stretto una collaborazione con Vincenzo Tufano, a trasmettere i servizi su questi casi partendo dal documentario reportage ”La Forma Giurassica”, (già pubblicato su YouTube” l’anno scorso e che noi di Silverland abbiamo ripescato per voi da You tube e reso disponibile in fondo a quest'articolo) riguardante i casi occorsi ad Alvignanello tra il 1997 e il 2012 che verrà trasmesso a più riprese prossimamente sulla stessa emittente. Lo stesso avverrà anche per i servizi sui nuovi eventi alvignanellesi (che verranno comunque anche pubblicati su YouTube e sui social). Le indagini in questi giorni continueranno e Vincenzo Tufano ha già ascoltato nuovi testimoni…
By Mattia Branco
La pelle del mostro?
Venerdì 15 Marzo, durante una delle mie esplorazioni a tappeto mi sono imbattuto, dopo circa un’ora di indagine, in quella che in apparenza sembrava essere una poltiglia senza senso sparsa a
circa 50 metri dal Fiume Volturno per un'area approssimativa di 10 metri, in un punto isolato del ”canale”, precisamente in direzione Castel Campagnano.
Ad un’ attenta analisi della stessa, nell’apparente gelatina melmosa, spiccava una sostanza differente, a scaglie e squamosa. Il tutto era circondato da una struttura sintetica che sembrava tenere insieme un secondo composto biologico, molto più simile a una crema viscida. Al tatto, usando un piccolo bastoncino, era evidente.
Ma la cosa più anomala era che l’intero composto era combusto, arso, come se fosse stato sottoposto a una forte fonte di calore e puzzava di bruciato.
Dopo circa 30 minuti, infatti cominciò a sgretolarsi sino a divenire una poltiglia impalpabile simile alla polvere, vanificando così ogni possibilità di eventuali indagini scientifiche.
Fortunatamente, avevamo fatto delle foto quando ancora il tutto era visibile e inviai il materiale documentale a un esperto Zoologo di Napoli.
Il giorno dopo, l'esperto mi disse di aver fatto tutto il possibile e di aver analizzato le fot e stilando un parziale referto che confermava le mie impressioni iniziali.
2 dei composti non erano identificabili dalle sole foto, mentre, un 3° composto, che dalle analisi fotografiche aveva una certa "compatibilità" con qualcosa di molto simile e avente una struttura squamiforme a scaglie, tipica dei grandi rettili” (coccodrilli, alligatori, etc).
Se e ripeto se, questo campione dovesse appartenere alla creatura, (in quanto, il primo sito di ritrovamento delle orme segnalatomi il 4 Febbraio si trova a 200 metri da qui) sarebbe plausibile pensare che possa essere ferita in seguito ad un’ustione, rilasciando parte della sua epidermide a terra insieme alla struttura sintetica che fungeva da collante/da benda.
Ovviamente quelle appena citate sono solo supposizioni (per il momento) ma che potrebbero essere un buon punto di partenza da prendere in considerazione in un'ottica di ulteriori e future indagini per esplorare meglio ogni punto senza lasciare nulla al caso.
Grazie a una vasta coordinazione di ricerca che ingloba diversi collaboratori ed esperti, non solo qui sul posto (scelti da me in modo oculato e secondo dei dettami precisi) ma anche in varie regioni d’Italia è stato possibile collegare una serie di punti e identificare di conseguenza delle similitudini incredibili tra i casi di Alvignanello e decine di altre manifestazioni alienologiche. Ci troviamo probabilmente, dai dati raccolti, davanti a una creatura anfibia che lascia tracce della sua presenza soprattutto lungo i corsi d’acqua (fiumi, laghi, ruscelli). Una sorta di nuova specie bipede descritta da alcuni testimoni come un ”coccodrillo umanizzato” di enormi dimensioni e, per molti studiosi del fenomeno, un’entità proteiforme, in grado cioè di *mutare il suo aspetto, sviando alle attenzioni e agli sguardi indiscreti e insistenti dei curiosi. Nella maggior parte dei casi, questo essere non sembrerebbe ostile o aggressivo. Le orme apparse ad Alvignanello non rappresentano un unicum nella casistica (vedi il mostro uomo/coccodrillo del lago Kwania in ”Africa”, oppure, l’uomo lucertola della Contea di Lee County, etc), verosimilmente quindi, gli spostamenti di queste creature abbracciano in modo periodico molti siti e località a livello mondiale.
Certo, vi sono degli epicentri portanti dove il fenomeno si ripete ad intervalli quasi regolari e, uno di questi, potrebbe essere Alvignanello, la Terra millenaria dei serpenti centenari, delle Janare e delle entità mutaforma.
By Mattia Branco