"La Chiesa ha 4 vangeli, l'eresia ne ha moltissimi...", così lo scrittore cristiano Origene nel III secolo stigmatizzava la severità con cui la Chiesa di Roma aveva selezionato il ricchissimo patrimonio scritturale e documentario relativo al vangelo di Cristo.
Chiunque abbia avuto modo di leggere alcuni di questi vangeli definiti apocrifi, così come la Bibbia, non può non aver notato la presenza di eventi che oggi vengono descritti come incontri ravvicinati e avvistamenti UFO.
Tuttavia, riguardo la Bibbia, ci viene chiesto di leggere senza porci domande e di credere per dogma! Guai a mettere in dubbio la "parola di Dio e la verità rivelata!".
Le religioni in generale, vogliono la fede cieca, non la fede che si pone domande e dubbi, perché questo metterebbe a dura prova il castello di sabbia su cui hanno basato il loro potere spirituale e temporale con la minaccia dell'inferno e la promessa di un falso paradiso!
Ma cosa si intende con il termine Apocrifo?
Il termine deriva dal Greco e significa "Nascondere" o "ciò che è tenuto nascosto".
In ambito liturgico, a questo termine viene attribuito un diverso significato, infatti vengono definiti apocrifi tutti i testi e i documenti che vengono ritenuti contrastanti con la dottrina ufficiale. Ad esempio, la stessa natività di Gesù, che nei vangeli canonici risulta essere molto scarna nella sua essenza, negli apocrifi, in particolare in quello attribuito a Gioacchino suo fratello, vi sono particolari relativi a quell'evento che lasciano riflettere sulla matrice del concepimento e della nascita di questo essere.
La stessa cosa si può dire della cosiddetta "assunzione in cielo di Maria" o "Dormizione", divenuta dogma il 1° Novembre 1950 per volere di Papa Pio XII e della quale non si trovano che pochissime informazioni frammentarie sia nel Nuovo Testamento che in rete.
Infatti, i credenti sanno che essa venne deposta in un sepolcro e che al ritorno dei discepoli, questi venne trovato vuoto.
Tuttavia, come si vedrà di seguito, le cose sembrano essere andate in maniera assai diversa.
Quelli che verranno riportati di seguito, sono passi degli apocrifi attribuiti a Gioacchino, fratello di Gesù, riguardo la sua nascita e a Giuseppe di Arimatea per quanto riguarda la dormizione di Maria. Il primo, conosciuto anche come Protovangelo, venne intitolato così da G. Postel verso la metà del ‘500, che ne tradusse una versione dal Greco al Latino probabilmente risalente al III secolo. Il secondo, è stato ricostruito sulla base di manoscritti latini custoditi nella Biblioteca Vaticana e nella Biblioteca Ambrosiana.
Riguardo la datazione, sembra che si possano far risalire al VI secolo, anche se molti di essi hanno un antecedente storico anteriore al IV secolo.
❖ La nascita di GESU'
A quel tempo, l'Imperatore Augusto aveva ordinato di fare il censimento di tutti gli abitanti di Betlemme di Giudea. Giuseppe si disse:
"farò iscrivere i miei figli, ma come mi regolerò per questa fanciulla?
Come la farò censire?
Come mia moglie?
Me ne vergogno. Allora come mia figlia?
Ma tutti i figli di Israele sanno bene che lei non è mia figlia.
Il giorno stesso del Signore darà concepimento alla cosa secondo la volontà del Signore".
Giuseppe sellò poi l'asina e vi fece accomodare Maria, suo figlio guidava la bestia e Giuseppe li seguiva. Percorse 3 miglia, Giuseppe volgendosi a guardarla la vide afflitta e disse tra sé:
"forse l'essere che porta in seno la fa soffrire".
Poi si voltò un'altra volta e la vide radiosa in volto.
"Che cos'hai Maria" le chiese "che vedo sul tuo viso ora il sorriso ora l'angustia?"
Maria rispose:
"è perché vedo con i miei occhi 2 popoli: uno che geme e si batte il petto, l'altro che si rallegra ed esulta".
Giuseppe allora le rispose:
"resta seduta e tieniti salda in groppa, non pronunciare parole vane".
Allora apparve davanti a loro un fanciullo bellissimo, che indossava una veste di luce e disse a Giuseppe:
"perché hai definito parole vane quelle a proposito dei 2 popoli di cui ha parlato Maria?
Essa ha visto afflitto il popolo dei Giudei perché si è allontanato dal suo Dio ed esultante quello dei Gentili perché si è rivolto al Signore e gli si è avvicinato, secondo la promessa fatta ai nostri patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe.
Infatti si è compiuto il tempo nel quale per tramite della discendenza di Abramo a tutte le genti sarà concessa la benedizione divina".
Nota personale:
chi ha letto il libro di Jacques Vallèe, Passaporto per Magonia e la sintesi dei libri di Fernandes e D'Armada sulle apparizioni di Fatima presenti nel sito (1 - 2), in particolar modo la testimonianza della quarta testimone delle apparizioni, potrà notare le analogie con gli esseri descritti in altre culture nel libro di Vallèe, l'essere vestito di bianco osservato da Carolina e quello che indossava un abito di luce a cui fa riferimento Lucia riguardo ad un precedente contatto avvenuto nel 1916 in presenza dei suoi cugini Giacinta e Francisco.
Il fanciullo visto da Giuseppe, da suo figlio e da Maria, molto probabilmente corrispondeva nella descrizione a quelli osservati nel 1917 a Fatima e a quelli descritti da Vallèe.
Quando furono a metà del cammino, Maria disse a Giuseppe:
"fammi scendere dall'asina, perché quello che è in me preme per venire alla luce".
Egli allora la fece scendere e le disse:
"dove mai potrò condurti per salvaguardare il tuo pudore? Questo luogo infatti è deserto".
A questo punto del racconto è Giuseppe stesso a parlare in prima persona, probabilmente, perché la fonte scritta da cui è stato tradotto era diversa.
Ecco che io, Giuseppe, camminavo e non camminavo più.
Alzai gli occhi alla volta celeste: la vidi immobile, badai all'aria, era di una fissità stupefatta, gli uccelli del cielo erano fermi, guardai a terra e vidi che vi era posata una ciotola con degli operai distesi a mangiare, le mani bloccate dentro la ciotola, mentre quelli che stavano masticando non muovevano più le mascelle, quelli che stavano afferrando il cibo avevano lasciato il movimento sospeso e quelli che stavano portandolo alla bocca non ce lo mettevano; i volti di tutti erano intenti a guardare in alto.
Ecco allora che delle pecore guidate al pascolo non procedevano, restando immobili, mentre la mano del pastore che si alzava per percuoterle con la verga si arrestò in aria.
Rivolti poi gli occhi alla corrente del fiume, vidi i musi dei capretti sul pelo dell'acqua che non bevevano. All'improvviso, ogni cosa riprese il suo corso.
Sulla base di questo passo, l'esperienza vissuta da Giuseppe sembrerebbe essere avvenuta di giorno, ma successivamente invece si legge che gli eventi si sono verificati di sera.
E' interessante notare che i fenomeni da lui descritti, sono gli stessi che oggi vengono segnalati da molti testimoni di avvistamenti e contatti con gli UFO ed i loro occupanti.
Proseguiamo con il racconto...
Vidi allora una donna che stava scendendo dalla montagna e mi disse: "uomo, dove sei diretto?"
Le risposi: "vado in cerca di una levatrice ebrea."
"Sei d'Israele?" mi domandò lei di rimando. "Si" le dissi io.
E allora mi chiese: "chi è colei che è sul punto di partorire dentro la grotta?"
"La mia promessa sposa" risposi.
"Non è tua moglie?" chiese ancora.
E le dissi: "è Maria, colei che venne allevata nel tempio del Signore, io l'ebbi in sorte come moglie, tuttavia non è ancora mia moglie, ma ha concepito per opera dello Spirito Santo.
"E disse la levatrice: "ma è proprio vero questo?" Al che Giuseppe rispose: "vieni a vedere!"
Ed ella andò con lui.
A questo punto, si nota la stranezza riguardo al fatto che Giuseppe incontra "casualmente" una levatrice Ebrea, la quale, come vedremo, non avrà alcuna funzione nel parto di Maria, ma sarà semplicemente testimone di qualcosa di straordinario. Perché proprio lei?
Personalmente ritengo che se non fosse stata Ebrea, Giuseppe non l'avrebbe mai condotta da Maria e non avrebbe mai potuto assistere a quello che leggeremo più avanti.
In effetti, leggendo il Vecchio e il Nuovo testamento, così come gli apocrifi, negli eventi principali, pur essendoci molte persone, il testimone essenziale è sempre uno.
Questa cosa risulta verificarsi spesso sia negli eventi ufologici che nei casi delle cosiddette apparizioni Mariane. Si fermarono dunque dove c'era la grotta, una nuvola di luce l'avvolgeva completamente.
Disse la levatrice, "l'anima mia è stata magnificata, perché i miei occhi hanno visto un prodigio; è nata la salvezza per Israele".
E subito la nuvola incominciò a dissiparsi e apparve nella grotta una grande luce, tale che occhio umano non poteva sopportarla.
A poco a poco questa luce si attenuava, fino a quando apparve il Bambino che si attaccò al seno della madre Maria. La levatrice allora proruppe in una nuova esclamazione:
"questo per me è davvero un gran giorno, perché ho visto un prodigio straordinario!"
Uscita dalla grotta, si imbatté in Salomè
Nota:
anche in questo caso viene da chiedersi come ci fosse arrivata Salomè casualmente proprio in quel punto, visto che il luogo doveva essere isolato e che tranne Giuseppe, suo figlio e la levatrice, nessuno sapeva che si trovavano in quel luogo. Purtroppo, non ci è dato sapere, ma la risposta potrebbe venire da quanto dirà poi la stessa Salomè.
La levatrice disse:
"Salomè, Salomè, devo raccontarti un portento inaudito, una vergine ha partorito, il che è contrario allo stato della sua matrice!"
Le rispose Salomè: "come è vero Dio, se non introdurrò il mio dito e non esaminerò la sua matrice non potrò mai credere che una vergine abbia partorito".
La levatrice entrò e disse a Maria: "mettiti giù come si deve, perché su di te è aperta una questione di non poco conto".
E Salomè introdusse un dito nella natura di lei, mandò un grido e disse:
"maledette siano le mie empietà e la mia incredulità, perché ho tentato il Dio vivente".
In effetti, quanto detto dalla prima levatrice giunta al capezzale di Maria riguardo l'"impossibilità" di partorire da vergine, risultava essere corretto per il livello tecnologico ( pari a zero ) della scienza medica di quei tempi.
Tuttavia, chiunque volesse, potrà fare una ricerca e vedere come oggi, la scienza medica sia in grado di inseminare una donna vergine e dopo il parto, riportarla alla verginità attraverso la ricostruzione delle relative zone interessate.
Quanto avvenuto, non era un miracolo, ma semplicemente l'opera di una razza tecnologicamente avanzata che stava portando avanti un progetto ben preciso.
E' inoltre possibile che quel bambino non sia mai nato per via naturale!
Infatti, nessuno lo ha visto uscire, ma bensì, è stato visto già nelle braccia di Maria che si attaccava al seno.
❖ Dormizione di Maria
2 anni dopo l'ascensione di nostro Signore Gesù Cristo, la beatissima Vergine Maria si dedicava costantemente alla preghiera, il giorno e la notte.
3 giorni prima che morisse, così come le era stato detto da suo figlio prima della sua passione, si presentò a lei un angelo del Signore che la salutò dicendole:
"Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te". Ed ella rispose: "siano rese grazie a Dio".
Allora egli continuò: "prendi questa palma, che il Signore ti ha promesso".
Ed ella con grande letizia, rendendo grazie a Dio, prese dalla mano dell'angelo la palma che le era stata inviata. L'angelo del signore le disse: "la tua assunzione sarà fra 3 giorni."
"Siano rese grazie a Dio" rispose ella.
Mandò allora a chiamare Giuseppe della città di Arimatea e altri discepoli del Signore, e quando si furono tutti radunati, con i parenti e i conoscenti, annunciò a tutti i presenti l'imminenza del proprio trapasso. Poi la beata Maria si lavò, si vestì come una regina e restava in attesa dell'arrivo di suo figlio, come le era stato promesso.
Pregò tutti i parenti che pregassero e le dessero conforto.
Aveva presso di sé anche 3 vergini:
Ma i discepoli di nostro Signore Gesù Cristo erano sparsi per tutto il mondo a predicare al popolo di Dio. Ecco che all'ora terza si produssero grandi tuoni, pioggia, lampi e un infuriare degli
elementi e terremoti, mentre la regina Maria era nella sua stanza da letto.
Giovanni, apostolo ed evangelista, fu immediatamente trasportato da Efeso con una nube, entrò nella stanza da letto della beata Maria, la salutò e le disse:
"Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te" ed ella rispose: "siano rese grazie a Dio".
Poi, levatasi, baciò San Giovanni.
Dopodiché: "figlio carissimo" gli disse: "perché mi hai lasciata sola per tanto tempo, dimenticando il compito di proteggermi affidatoti dal tuo maestro quando pendeva dalla croce? " Ed egli, in ginocchio, le chiedeva perdono.
Allora la beata Maria lo benedisse e lo baciò nuovamente.
Mentre stava per chiedergli da dove venisse e per quale ragione fosse venuto a Gerusalemme, ecco che tutti i discepoli del Signore tranne Tommaso, detto Didimo, furono portati da una nube all'ingresso della camera da letto della beata Maria.
Lì deposti, entrarono e salutarono la Regina in atteggiamento di adorazione con queste parole: "Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te".
Ed ella premurosa si alzò subito e, inchinandosi, li abbracciò rendendo grazie a Dio.
Questi sono i nomi dei discepoli del Signore che furono trasportati da una nube, Giovanni evangelista e suo fratello Giacomo, Pietro e Paolo, Andrea, Filippo, Luca, Barnaba, Bartolomeo e Matteo, Mattia detto il Giusto, Simone Cananeo, Giuda e suo fratello, Nicodemo, Massimiliano e molti altri che non sarebbe possibile enumerare al completo.
Allora la beata Maria disse ai suoi fratelli:
"per quale motivo siete venuti tutti a Gerusalemme?"
Pietro rispose dicendole: "veramente, avremmo dovuto chiederlo noi a te, mentre sei tu a chiederlo a noi. In verità, come io credo, nessuno di noi sa perché oggi siamo venuti qui tanto celermente. Io mi trovavo ad Antiochia," ed ora eccomi qui!"
Tutti dettagliatamente rivelarono dove si trovavano in quel giorno.
E tutti erano stupiti di trovarsi lì, ad ascoltare quei discorsi.
Nota personale:
non credo servano commenti per spiegare questo evento.
Nel vecchio testamento, il carro di Dio si presentava sempre come una nube.
Uno degli eventi più celebri è quello del monte Sinai quando Mosè sale sulla sua cima per ricevere le tavole dell'alleanza. Il carro di Dio si manifestò con lampi, tuoni e terremoti e una nube scese sulla cima del monte.
Non dimentichiamoci un fatto importantissimo!
Il monoteismo è stato una conseguenza di quell'evento!
Gli apostoli hanno avuto un missing time, perché di fatto di questo si è trattato visto che nessuno sapeva come era arrivato in quel luogo e nessuno aveva memoria di ciò che era avvenuto durante quel lasso di tempo! Riguardo alla nube è interessante notare come in molti casi Ufologici, le persone abbiano descritto oggetti volanti camuffati nelle nuvole.
A Fatima, ci sono state molte testimonianze simili in merito agli eventi accaduti nel 1917.
Ci sono resoconti antichissimi di queste nuvole colorate che si alzano e si abbassano e almeno personalmente, non ci trovo nulla di divino.
Successivamente, Maria spiega ai discepoli del suo imminente trapasso, chiedendo loro di pregare e di restarle vicini.
Proseguiamo con il racconto...
Giunta la Domenica, all'ora terza, come lo Spirito Santo era disceso sopra gli apostoli su una nube, anche Cristo discese con una schiera di angeli a prelevare l'anima della sua diletta madre. La nube produsse un suono di vento impetuoso che riempì tutta la casa.
E tanti furono lo splendore della luce e la soavità del profumo, mentre gli angeli cantavano il Cantico dei Cantici al punto in cui il Signore dice: "come un giglio tra i cardi, tale è la mia amata tra le fanciulle", che tutti gli astanti caddero faccia a terra come caddero gli apostoli quando alla loro presenza Cristo si trasfigurò sul monte Tabor e per un ora e mezza nessuno poté rialzarsi. Poi la luce si dileguò e insieme con essa venne assunta in cielo l'anima della beata Vergine Maria in un tripudio di salmi, inni e cantici dei cantici.
E mentre la nube ascendeva, tutta la terra tremò e all'istante tutti gli abitanti di Gerusalemme seppero con chiarezza della morte della santa Maria.
Nubi che scendono, nubi che salgono e che trasportano persone (Gesù e angeli) che tutto sembrano, fuorché entità eteree!
Nel vecchio testamento ci sono moltissimi riferimenti ai cosiddetti angeli, ma la domanda è:
perché un angelo dovrebbe mangiare, dormire e bere come i comuni mortali?
Ma soprattutto, perché ha bisogno di un mezzo per muoversi?
Forse perché non è un angelo e come tutti gli esseri viventi ha delle esigenze fisiche e necessità di spostarsi con dei mezzi di trasporto?
Anche nel caso dell'assunzione in cielo di Maria, non si può fare a meno di fare alcune riflessioni. Prendiamo per mera ipotesi che Maria abbia generato Gesù a 15 anni, visto che venne data in "sposa" a Giuseppe a 14 anni.
Il figlio dovrebbe essere morto quando lei ne aveva 48, mentre il suo trapasso, avvenuto 2 anni dopo la morte di Gesù, sarebbe avvenuto come minimo all'età di 50 anni.
A questo punto, perché ogni volta che appare una ragazzina tutti dicono che è la madonna?
Risulta improbabile che una persona morta (perché di fatto sarà sicuramente morta come tutto ciò che vive) oltre 2000 anni fa, venga associata con/a una "bambina" o una "ragazza".
L'odore, così come la forte luce descritti all'arrivo di Gesù risulta essere anch'esso una costante nei fenomeni ufologici e nelle apparizioni Mariane.
Ma cosa è accaduto in quell'ora e mezza durante la quale nessuno poteva muoversi e vedere nulla?
Risulta essere un lasso di tempo estremamente lungo per prelevare l'anima di una persona, ma sarebbe un lasso di tempo ragionevole laddove sia accaduto qualcos'altro di cui nessuno ha memoria. Gli apostoli successivamente deposero il corpo nel sepolcro con grande onore, piangendo e cantando per il traboccare dell'amore e della dolcezza.
E improvvisamente li avvolse una luce proveniente dal cielo e, mentre cadevano a terra, il santo corpo venne levato in cielo dagli angeli.
Allora anche il beatissimo Tommaso venne trasportato all'improvviso sul Monte degli Ulivi e vide il beatissimo corpo alzarsi verso il cielo per cui disse a voce spiegata:
"O madre santa, Madre immacolata, Madre benedetta!
Se adesso, poiché posso vederti, godo del tuo favore, allieta il tuo servo per mezzo della tua misericordia ora che Sali al cielo!"
Allora, la fascia con cui gli apostoli avevano cinto il corpo santissimo venne lasciata cadere dal cielo per Tommaso. Egli la raccolse, la baciò rendendo grazie a Dio e scese nuovamente nella valle di Giosafat. Trovò tutti gli apostoli e una grande moltitudine di altre persone che si percuotevano il petto per lo splendore cui avevano assistito.
Non appena si videro, si baciarono scambievolmente e poi il beato Pietro disse:
"sei davvero sempre stato cocciuto e incredulo, al punto che per la tua incredulità Dio non ha gradito che tu fossi con noi a seppellire la madre del Salvatore".
Ed egli, battendosi il petto, rispose: "davvero io riconosco e ho piena convinzione di essere stato un uomo non buono e incredulo, perciò chiedo perdono a tutti voi per la mia cocciutaggine e la mia incredulità."
E tutti si unirono per lui nella preghiera.
Poi il beato Tommaso chiese: "dove avete deposto il suo corpo?"
Ed essi fecero segno con il dito al sepolcro.
"Ma qui non c'è il corpo che viene definito santissimo!" esclamò.
Allora il beato Pietro gli disse: "già in passato non hai voluto credere alla resurrezione del nostro Maestro e Signore, salvo vederlo e toccarlo con la tua mano, come potresti ora credere a noi che diciamo che il santo corpo si trova qui?"
Tuttavia egli si ostinava: "ma qui non c'è!"
Allora, sul punto di adirarsi, si accostarono al sepolcro scavato nella roccia, che era nuovo, rimossero la pietra e non sapevano che cosa dire, essendo stati vinti dalle parole di Tommaso. Poi, la stessa nube che li aveva condotti lì, li riportò al luogo di provenienza, come successe a Filippo quando diede il battesimo all'eunuco, stando a quanto si legge negli Atti degli Apostoli e al Profeta Abacuc, che portò il nutrimento a Daniele prigioniero nella fossa dei leoni e subito si ritrovò a essere in Giudea.
Così dunque, anche gli apostoli tornarono dove erano prima a predicare al popolo di Dio.
Ai lettori l'ardua sentenza.
Il termine apocrifo, dal greco ἀπόκρυϕος, derivato di ἀποκρύπτω «nascondere», indica «ciò che è tenuto nascosto», «ciò che è tenuto lontano (dall'uso)».
In origine, il termine "apocrifo" è stato coniato dalle comunità che si servivano di tali testi, poiché erano libri che, in opposizione a quelli comuni, pubblici e manifesti, venivano esclusi dalla pubblica lettura liturgica, in quanto ritenuti portatori di tradizioni errate e contrastanti quelle corrette e quindi accettate poi nell'uso liturgico.
Oggi, nell'uso corrente, la parola è riferita comunemente alla tradizione giudeo-cristiana, all'interno della quale è stata coniata. In essa il termine "apocrifo" assume il
significato di testo non incluso nell'elenco dei libri sacri della Bibbia ritenuti ispirati e pertanto non usato a livello dottrinale e liturgico. Visto che le differenti confessioni religiose
hanno adottato diversi canoni dei libri della Bibbia, la qualifica di apocrifo varia a seconda della confessione di riferimento. In ambito protestante, "apocrifi" indica anche i
libri presenti nel canone dell'Antico Testamento cristiano ma non in quello ebraico, che nella tradizione cattolica sono indicati come deuterocanonici.
Al di fuori dell'ambito religioso, il termine assume il significato di "non autentico", "non genuino"