I Sumeri, il Vaticano e Siloe, una presunta sonda spaziale segreta.
In passato, con un articolo di Giorgio Pattera, ci siamo già occupati della presunta sonda spaziale "Siloe" segretamente lanciata verso i margini del Sistema Solare e della possibile implicazione del Vaticano in questa storia. In questa intervista esclusiva approfondiamo il tema nei suoi aspetti più sconcertanti e rimandiamo i lettori interessati al coinvolgimento Vaticano-UFO-alieni al volume di Roberto Pinotti
"La Capitale esoterica: da Roma occulta all'Urbe cosmica" (Oscar Mondadori, Milano 2006).
Che cosa sappiamo del Sistema Solare e della sua genesi?
Che la nostra conoscenza scientifica, sempre più accurata man mano che procede l'esplorazione con sonde spaziali automatiche è ancora in fieri e che si stanno spalancando orizzonti
inaspettati.
Dal 1995 ad oggi, per esempio, non solo sono stati scoperti più di 170 pianeti extrasolari, ma, addirittura è stata corroborata da sempre più sorprendenti dati sperimentali, l'ipotesi della
Fascia di Kuiper-Edgeworth: una larga zona esterna alle orbite di Nettuno e Plutone e precedente la Nube di Oort, popolata da centinaia di corpi planetari (in futuro il numero delle
identificazioni è destinato a crescere).
Mondi inesplorati, aridi, desolati, freddi e dalla tenue atmosfera.
Il più grande di questi KBO ("Kuiper Belt Objects", Oggetti della Fascia di Kuiper) scoperti sinora, catalogato 2003 UB313 (vedi: "Un Decino Pianeta che non è... il Decimo Pianeta" nota di Edicolaweb), ha una dimensione superiore a quella di Plutone e presenta persino un satellite naturale. Nondimeno c'è un fatto incontestabile e poco noto all'opinione pubblica di oggi. Negli Stati Uniti d'America, nel 1983, ci fu una conferenza stampa del JPL della NASA, in cui si presentarono sommariamente i risultati sperimentali del satellite-telescopio all'infrarosso lRAS (Infrared Astronomical Satellite).
Ciò che fu riportato sui giornali, fu un'eclatante notizia in merito ad un anomalo dato lRAS, che indicava un corpo planetario di dimensioni superiori a quelle della Terra, a circa 50 miliardi di miglia dal nostro pianeta.
Il 31 Dicembre (30 Dicembre n.d.A ) il "Washington Post" titolò:
"Possibly as Large as Jupiter; Mystery Heavenly Body Discovered".
L'articolo conteneva una dichiarazione del Dr. Gerry Neugebauer, lo scienziato responsabile della missione IRAS del JPL della California e direttore del Palomar Observatory al Caltech:
"tutto quello che posso dire è che non sappiamo che cosa sia".
Più avanti, ad onor del vero, egli disse che l'oggetto non si stava approssimando alla Terra allo scopo di raffreddare alcune voci che invece lo davano in avvicinamento.
Ma se così invece fosse, non è verosimile pensare che ambienti dell'intelligence (civile e militare) si sarebbero subito interessati alla questione, prodigandosi a ridimensionare la notizia per non allarmare nessuno e studiare con calma la situazione?
Sarebbe stato più che comprensibile.
Le rivelazioni e lo scenario che emergono da questa intervista a Cristoforo Barbato sono plausibili, anche se difficili da digerire.
Pur non essendo la posizione ufficiale del CUN, ma, la testimonianza di un ricercatore indipendente, esse meritano di essere prese seriamente in considerazione per alcune ragioni.
Due precisazioni importanti.
È davvero curioso come, ultimamente, i più alti esempi di dedizione ed umanità provengano proprio da ambienti tanto vituperati in passato (Servizi e Vaticano).
Nel caso del Gesuita, "scheggia impazzita" come verrebbe definito dal "sistema", non si può non cogliere l'audacia con cui è venuto allo scoperto con Barbato.
Ora, se ciò che qui viene prospettato sarà in futuro confermato, forse si assisterà a rotture epistemologiche epocali. In proposito, gli antropologi parlano di riposizionamento di valori a
seguito di un "clash" culturale, più o meno indolore, fra culture e gruppi etnici diversi venuti a contatto. Ma, poiché una classe dirigente (civile, militare e politica) si giudica anche dalla
responsabilità, lungimiranza e scaltrezza con le quali affronta una situazioni di crisi, non posso esimermi dall'augurarmi che, chi di dovere, qualora ravvisi con sicurezza la fondatezza delle
notizie di Barbato prenda per tempo le decisioni opportune.
Anche se sofferte, tuttavia esse potrebbero accrescere la modesta fiducia nutrita dai cittadini nei confronti della società civile e delle figure istituzionali.
Se la riservatezza in materia di sicurezza nazionale è necessaria, non fosse altro per scongiurare quell'anomia e quel caos spauracchio da sempre di qualunque ordine civile, essa non può essere
l'unica anima di un governo che si proclama democratico sulle sue carte costituzionali. Ma il tempo come si sa è galantuomo e ci darà presto alcune risposte.
1) Cristoforo Barbato, sappiamo che in passato sei stato caporedattore di alcune riviste a distribuzione nazionale ("Stargate Magazine" ed "Extra Terrestre", ora cessate) e che hai
collaborato, scrivendo servizi e realizzando interviste, sulle pagine dei più noti magazine ufologici italiani. Ora sei un ricercatore indipendente.
Puoi dirci qualcosa di più su di te, sulla tua vita e la tua formazione e raccontare ai lettori un episodio significativo che in gioventù ti avvicinò alle tematiche di frontiera ed al
fenomeno U.F.O..
Cristoforo Barbato: sin da ragazzo ho sempre manifestato un forte interesse per tutte quelle tematiche legate al mistero ed allo spazio in generale.
Appartengo a quella generazione che è cresciuta con serie televisive quali Star Trek, Spazio 1999 ecc., per cui, certi stimoli in un certo qual modo sono sempre stati una costante.
Sin da piccolo intuitivamente ho sempre dato per assodato che l'uomo non fosse l'unica forma di vita intelligente nel vasto cosmo, ma che vi fossero altre forme di vita intelligente come noi sparse sulle miriadi di stelle che ci circondano. Il mio avvicinamento all'ufologia non è avvenuto in seguito ad un avvistamento UFO diretto o incontri ravvicinati.
Ripeto, c'è stata sempre una forte intuizione interiore che mi ha spinto nel continuo approfondimento della tematica che si è poi evoluto da una semplice passione ad una vera è propria ricerca attiva nel momento in cui ho avuto la possibilità di conoscere determinati personaggi e ricercatori del panorama ufologico.
I miei primi passi nell'intricato ed affascinante mondo ufologico li ho fatti al CUN a cui mi avvicinai grazie all'amico Umberto Telarico (allora responsabile CUN della Campania) che mi propose di iscrivermi e collaborare attivamente nelle ricerca e divulgazione della tematica UFO-Alieni. Da quel momento in poi ho iniziato a conoscere, partecipando a vari convegni e simposi, numerosi ufologi e personaggi noti dell'ufologia italiana e internazionale: da Roberto Pinotti ad altri (con i quali ho lavorato nella prima redazione romana di "Notiziario UFO" e "Dossier Alieni"), lo scomparso Mario Cingolani, il Gen. Marcelletti, Robert Dean e Philip Corso e tanti altri che non cito perché sarebbero numerosi. In seguito, come hai giustamente sottolineato, ho fatto parte dello staff di altre testate del settore.
L'esperienza di "Extra Terrestre" in particolar modo è stata quella fondamentale nella mia maturazione ufologica e non, in quanto, mi ha dato la possibilità di esprimermi anche su tematiche
che apparentemente sembrano sganciate dal fenomeno UFO, ma che in realtà sono ad esso collegate. A partire dal 2000 ho poi fatto parte dello staff redazionale delle testate
"Stargate" e "Stargate Magazine" con cui ho condiviso gli alti e i bassi, ma sempre impegnandomi nella ricerca e divulgazione di quelle tematiche scomode per un certo establishment ufficiale. Nel
2003, cessata la mia attività redazionale con "Stargate Magazine" ho continuato privatamente le mie ricerche e la divulgazione ufologica o dei miei lavori attraverso manifestazioni a cui ho
partecipato e attraverso Internet.
2) Ora veniamo al tema principale di questa intervista: sappiamo che da quasi un anno intervieni a convegni e ad incontri culturali non solo relazionando sulle basi sotterranee statunitensi (underground bases) e sul cosiddetto "Miracolo del Sole" di Fatima (sulla scorta dei tuoi studi sul saggio "Intervenção Extraterrestre em Fátima - As aparições e o
fenómeno OVNI", dei ricercatori portoghesi Joaquim Femandes e Fina d'Armada, 1982), ma che già in 2 Convegni, nel 2005, hai mostrato al pubblico un documento video scottante ed inedito.
Si tratta di un breve filmato (all'infrarosso o nel visibile?) realizzato da una presunta sonda spaziale segreta di nome Siloe, inviata anni fa nel cosmo per monitorare l'avvicinarsi alla
Terra di un misterioso planetoide.
Puoi rievocare i primi contatti con la gola profonda che ti ha passato questa importante prova che, se confermata, potrebbe incidere sul futuro socio-politico di noi tutti?
Cristoforo Barbato: Nel 2000 lavoravo a Roma in qualità di redattore della rivista "Stargate" dove pubblicai una serie di articoli inerenti le mie ricerche sulle apparizioni di Fatima e il
famoso Terzo Segreto, i vari misteri coinvolgenti il Vaticano nonché le possibili implicazioni aliene delle stesse apparizione portoghesi avvenute nel 1917.
In seguito alla pubblicazione iniziai a ricevere una serie di e-mail da un personaggio che si definiva un "insider" del Vaticano il quale fu spinto a contattarmi, attratto proprio dalle mie
ricerche inerenti l'inchiesta sulle apparizioni di Fatima e non solo.
Dalle lettere, inviatemi da questo personaggio, emergeva che il Vaticano annoverava una struttura d'intelligence, chiamata dal mio interlocutore "Servizio Informazioni del Vaticano" (in breve
SIV). Nelle mail erano contenute delle informazioni ed in una di esse mi fu preannunciato che molto presto avrei ricevuto del materiale tra cui un video, fattomi recapitare in seguito per posta,
inerente l'osservazione del presunto decimo pianeta in avvicinamento al sistema solare; la ripresa sarebbe stata effettuata da una sonda spaziale inviata nello spazio remoto, facente parte di un
programma spaziale avviato nei primi anni '90, denominato "Siloe".
In merito alle basi sotterranee i vorrei sottolineare che tali strutture non sono presenti solo ed esclusivamente negli USA ma
sono presenti anche nel nostro paese.
3) Quando hai avuto la ragionevole certezza che questo Gesuita ed "insider" del Vaticano, appartenente a questa presunta struttura di intelligence (creata stando, a quanto hai dichiarato,
dal pontefice Pio XII negli anni '50 del secolo scorso), non era un mitomane o un "debunker" ma era attendibile e ti stava mettendo al corrente di notizie riservate ai massimi livelli di
segretezza?
Cristoforo Barbato: Per un anno circa vi furono contatti informali via e-mail e per posta, nei quali mi rivelò di essere un Gesuita membro del SIV e di lavorare a Roma presso alcune strutture
della Santa Sede, cosa che in seguito verificai essere vera, informandomi a sua insaputa. Ci fu successivamente un primo incontro fisico in un luogo pubblico della capitale, dove iniziò a
rivelarmi alcune informazioni.
L'incontro, avvenuto nel 2001, fu voluto fortemente da me, in quanto condizione necessaria e sufficiente per il proseguimento dei nostri contatti, dato che fino ad allora il mio atteggiamento, nonostante il videotape, fu contraddistinto da un ovvio scetticismo e diffidenza nei suoi confronti. Fu in quella occasione che i miei dubbi si dissiparono, quando mi mostrò le sue credenziali e non solo, alcune delle quali corrispondevano in buona parte con quanto da me precedentemente appurato.
Inoltre mi rivelò di usufruire di un'autorizzazione alla supervisione denominata "Secretum Omega" che è la più alta categoria di classificazione di segretezza in Vaticano equivalente al "Cosmic Top Secret" della Nato, Per quanto riguarda il SIV il Gesuita mi ha ribadito che la struttura è top secret ed è costituita in maniera analoga alle altre agenzie d'intelligence preesistenti quali CIA, MI6 l'ex KGB ecc. Non ha una sede ufficiale fissa ma sceglie di volta in volta un sito dove riunirsi, in strutture però sotto il controllo del Vaticano.
La scintilla che ha innescato l'avvio di tale organizzazione scaturisce da un evento avvenuto nella prima metà degli anni '50 negli Stati Uniti, per l'esattezza nel Febbraio del 1954.
L'evento in questione fu l'incontro di una delegazione aliena avvenuto in California nella base di Muroc Airfield (divenuta poi la sede della base aerea di Edwards) con il presidente Dwight Eisenhower e a cui presenziò l'allora Vescovo di Los Angeles James Francis McIntyre.
L'incontro venne opportunamente filmato dai militari.
A tale proposito ricordo un dettaglio curioso che mi venne detto.
Furono impiegate 3 cineprese 16mm, dislocate in vari punti, ognuna caricata con pellicola a colori e motore con caricamento a molla. Quest'ultima soluzione piuttosto scomoda, perché costringeva ogni operatore a cambiare bobina ogni 3 minuti circa di ripresa, si rese necessaria in quanto in presenza degli alieni e delle loro astronavi i motori elettrici delle cineprese più grandi non riuscivano a funzionare. Comunque, al termine dell'incontro ogni membro della delegazione terrestre giurò solennemente di non rivelare a nessuno quanto visto e sentito degli alieni. Nei giorni a seguire McIntyre, probabilmente contrariato per aver prestato un giuramento che in coscienza riteneva iniquo, partì di gran fretta per Roma al fine di incontrare il Santo Padre Pio XII per riferirgli dell'incredibile evento.
2 giorni dopo il Pontefice Pio XII ricevette il Vescovo McIntyre.
Dopo aver meditato molto sulle implicazioni che avrebbe potuto avere un rapporto esclusivamente militare con gli alieni, il Santo Padre decise di istituire un servizio di informazioni
segreto, il SIV appunto, che avrebbe dovuto raccogliere tutte le informazioni possibili sulle attività delle entità aliene e sulle informazioni che su di esse avrebbero raccolto gli
americani. Era di fondamentale importanza tenere aperto il canale di comunicazione con il presidente Eisenhower. Il SIV sostanzialmente venne costituito per acquisire e gestire
tutte quelle informazioni riservatissime che riguardavano soprattutto la tematica extraterrestre coordinandosi con le altre strutture di intelligence preesistenti di altri paesi.
4) Nel comunicato stampa che tu hai diffuso parli di un incontro, che potremmo definire ufficioso, fra il pontefice Papa Giovanni XXIII (al secolo Angelo Giuseppe Roncalli e
soprannominato il "Papa buono", il cui pontificato andò dal 1958 al 1963) e George Adamski, discusso contattista americano di origine
polacca.
Non è poi tanto inverosimile, se è vero che Pio XII ordinò la costituzione del SIV.
Ricordo poi che Giovanni XXIII fu celebre per la sua apertura e capacità diplomatica (celebri i suoi incontri con i presidenti americani Dwight David Eisenhower e John Fitzgerald Kennedy). In base a quanto hai esposto durante le tue conferenze sembra anche che alcuni membri del SIV si siano incontrati in passato con esseri provenienti dalle Pleiadi, che avrebbero messo in guardia il Vaticano dagli accordi segreti presi dall'amministrazione statunitense nel 1954 con una delegazione di umanoidi del tipo grigio. Quando e dove sarebbero avvenuti gli incontri di cui sopra nell'ambito Vaticano?
Cristoforo Barbato: Secondo me gli incontri hanno avuto luogo certamente.
Una volta tornato negli Stati Uniti McIntyre e l'allora Arcivescovo di Detroit Edward Mooney in un secondo momento, furono i principali coordinatori delle operazioni di passaggio delle informazioni al Vaticano. Gli eventi però presero una piega inaspettata in quanto lo stesso McIntyre ed altri esponenti del SIV iniziarono ad avere degli incontri diretti, in assenza e all'insaputa dei militari, con una razza aliena di tipo nordico proveniente dalle Pleiadi; questi alieni misero in guardia dagli esseri che erano stati incontrati in precedenza dagli americani nel deserto della California. Questi incontri con esponenti del SIV si verificarono più volte negli USA e 2 volte anche all'interno dei Giardini Vaticani presso la Pontificia Accademia delle Scienze, alla presenza dello stesso Papa Pio XII.
In base a quanto riferitomi dal Gesuita questi esseri asserirono di aver scoperto nella Chiesa Cattolica, o meglio nel Messaggio Cristico, la presenza autentica di Dio e si dichiararono disponibili alla collaborazione per il bene dell'umanità.
Fu proprio questa affermazione da parte di questi esseri che convinse Pio XII a collaborare con loro, considerandoli addirittura autentici convertiti alla Fede Cristiana.
Probabilmente il Pontefice pensò che la Chiesa Universale doveva cominciare ad estendere il suo messaggio anche ad esseri provenienti da altri mondi.
Inoltre questi alieni negli anni a seguire furono d'aiuto determinante per la Chiesa nel portare avanti specifici compiti nel mondo. In particolare, intervennero in determinate situazioni di carattere politico e sociale di portata mondiale e su questo punto invito a rileggere quanto scritto a suo tempo dal console Alberto Perego in alcuni dei suoi libri.
In seguito anche Giovanni XXIII beneficiò dell'appoggio di questi esseri che avevano sposato la Causa Cristiana ma preferì rendere sempre comunque il merito a più vaghi "interventi angelici".
Papa Giovanni aveva ereditato, se cosi si può dire, un accordo di collaborazione tra la Santa Sede e gli alieni di razza nordica stipulato con il predecessore.
La cosa andò avanti per tutta la durata del pontificato di Roncalli, il quale però, in alcune occasioni, aveva espresso ai vertici del SIV il suo disappunto per l'estrema fiducia che si stava riponendo in quelle creature, "tanto che oggi - mi confidò il Gesuita - si è portati a pensare che uno dei motivi che diede il via al Concilio Ecumenico Vaticano II sia stato proprio il bisogno di fare il primo di una serie di passi concreti verso il rinnovamento interno della Chiesa, anche in vista di un futuro contatto. Per quanto riguarda la vicenda dell'incontro tra Adamski e Giovanni XXIII ho avuto conferma che il contattista americano incontrò realmente il Papa ma una volta soltanto; la sua visita fu dettata da un motivo ben preciso. Adamski fu un messaggero per conto degli extraterrestri, gli stessi che incontrarono Pio XII, ovvero i Pleiadiani.
Il contattista si recò a San Pietro per incontrare l'allora Pontefice, il quale aveva maturato in cuor suo la decisione che la Chiesa non doveva più intrattenere rapporti e collaborazioni con gli alieni, seppur positivi. Giovanni XXIII riteneva inoltre inaccettabile che una simile relazione potesse essere rivelata al popolo cristiano.
A tale proposito il Gesuita mi disse che il compito affidato dagli alieni ad Adamski fu quello di tentare un estremo ed ultimo accordo con il Pontefice ormai morente.
Queste entità incaricarono lo stesso Adamski di consegnare al Papa un "pacco"; questo dono, che conteneva una sostanza liquida che avrebbe fatto sparire in pochi giorni l'eteroplasia gastrica da cui era affetto, peggiorata in quelle ultime ore da una peritonite acuta.
Ma il Papa, ho appreso dal Gesuita, non bevve quella sostanza; disse in punto di morte guardando il Crocefisso:
"Quelle braccia allargate del Cristo sono state il programma del mio pontificato.
Un pontificato umile e modesto quanto volete, di cui mi sono assunto tutte le responsabilità.
Sono contento di quello che ho fatto e di come l'ho fatto...".
Tuttavia questo dono fece concludere al Papa, con quel poco di lucidità ed energie che gli erano rimaste, che gli alieni avrebbero potuto condurre un'attività sicuramente positiva e benevola
verso l'umanità ma che avrebbero dovuto operare autonomamente e distintamente dalla Chiesa e, in generale, dall'operato dell'uomo che, con la preghiera, agisce secondo la Legge di Dio e, in
particolare, sotto l'azione dello Spirito Santo.
Con il tentativo di Adamski terminò il rapporto diretto tra queste creature ed il Papa stesso e i suoi successori i quali, fidandosi dell'illuminazione di Giovanni XXIII, stabilirono che non
era più opportuno avere rapporti diretti.
Inoltre, mi è stato rivelato, che, poco prima della sua morte, Papa Roncalli fece redigere dal suo segretario di fiducia un memorandum segretissimo per il suo successore, con allegato un
dossier riservato sul SIV: In questo memorandum c'era un manoscritto riservato di Roncalli per il futuro Paolo VI, nel quale il Pontefice menzionò un passo del Vangelo che chiudeva e spiegava
chiaramente l'atteggiamento - attualmente penso sia lo stesso - della Chiesa nei confronti degli esseri positivi provenienti dallo spazio profondo.
Dal Vangelo secondo Marco (9,38 e segg.):
«In quel tempo, Giovanni rispose a Gesù dicendo: "Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demoni nel tuo Nome e glielo abbiamo vietato, perché non era dei nostri".
Ma Gesù disse: "Non glielo proibite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me. Chi non è contro di noi è per noi.
Chiunque vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa"...»
Il senso, come mi è stato sottolineato, in estrema sintesi è che la presunta attività positiva di questi alieni, che avevano aderito al Messaggio Cristico, non doveva essere ostacolata, ma
"benedetta", doveva essere però un'attività disgiunta e parallela a quella della Chiesa.
Gli alieni di conseguenza, erano da considerarsi alla stregua dello straniero che guarì nel nome di Cristo e questi, non gli impedì di farlo. In tal senso, andrebbe inserito il discorso che Giovanni XXIII, insediatosi al defunto Pio XII, fece il 5 Aprile 1961 quando rivolgendosi alla folla riunitasi in Piazza San Pietro per l'udienza generale accennò ad "...alcune voci che prima ci erano ignote.
Ma si tratta sempre di voci che dal cielo scendono sulla Terra, voci che hanno il riflesso dell'onnipotenza del Padre Celeste".
Inoltre, alla luce di quanto finora esposto, vorrei evidenziare quanto scritto dallo stesso Adamski in passato è più precisamente, il 15 Luglio 1964 in una lettera rivolta a Roberto Pinotti e riportata nell'appendice scritta da quest'ultimo nell'edizione italiana del primo volume d'Adamski "I dischi volanti sono atterrati", dove dice:
"credo che il messaggio dei 'Fratelli' per il Papa avesse qualcosa a che fare con il suo successore, in quanto questi era il favorito di Papa Giovanni".
"Cattolico praticante - scrive Pinotti a seguito di queste righe - Adamski vide nell'ecumenesimo conciliare la migliore conferma della sintesi fra cristianesimo ed esoterismo orientale che,
in un clima evangelico e comunitario, aveva perseguito fin dagli Anni '30 col suo 'Ordine Reale del Tibet'": una sintesi che a suo dire si identificava con la visione del mondo degli
Extraterrestri.
5) Perché sei stato scelto come referente per l'opinione pubblica?
Cristoforo Barbato: Come ho già detto furono alcuni miei articoli sui vari retroscena legati alle apparizioni di Fatima, ma in realtà, come venni a sapere dopo durante il primo incontro col
Gesuita, sia la mia attività divulgativa cosi come la mia persona in veste di ufologo, erano stati già in passato oggetto di attenzioni. Che posso dire? Onestà morale?
Perché non ho paura di espormi e raccontare questa storia? Bella Domanda!
6) Cosa ha spinto questo Gesuita a rischiare così tanto?
E quali relazioni ci sono, se ci sono, fra quella che sembra un'azione di graduale rilascio di informazioni e le sconcertanti affermazioni di padre Malachi Martin (1921-1999)?
Questo controverso teologo Gesuita irlandese, dispensato dai suoi voti nel 1965 dopo aver lavorato per molti anni nell'ambiente cattolico romano, in un'intervista del 5 Aprile del 1997 alla celebre trasmissione radiofonica statunitense Art Bell, disse qualcosa a proposito del VATT (Vatican Adavanced Technology Telescope), telescopio del Vaticano costruito negli anni '90 sul Mount Graham, in Arizona, qualcosa che sembra essere correlato alle attività della missione Siloe, anche se egli non ne parlò esplicitamente:
"... la mentalità, l'attitudine, la mentalità tra coloro che sono ad alti livelli, fra i più alti livelli della geopolitica e dell'amministrazione vaticana, sa che la conoscenza di
ciò che sta accadendo nello spazio e che si sta avvicinando a noi, potrebbe essere di grande importanza nei prossimi 5-10 anni." Padre Malachi è morto 7 anni fa e sembra
che le sue sibilline parole abbiano trovato nel tuo contatto un loro degno seguito.
Cristoforo Barbato: A questa domanda, compreso l'aggancio che fai su padre Malachi Martin (di cui parlai nel mio dossier sul Terzo Segreto di Fatima), posso risponderti che a suo tempo ad un
analogo interrogativo da me posto, il Gesuita mi rispose che se aveva deciso di parlare è perché alcuni componenti del SIV non volevano più tenere nascoste certe informazioni. Affermò
testualmente:
"Siamo 'schegge impazzite' secondo il sistema, ma consapevoli che certi eventi che stanno per verificarsi coinvolgeranno tutti gli esseri viventi del pianeta, nessuno escluso.
L'umanità intera in questa attuale fase storica sta vivendo un periodo molto particolare e strettamente collegato ad alcuni eventi 'chiave' contenuti nel libro dell'Apocalisse.
Il genere umano deve affidarsi completamente al messaggio di salvezza e di redenzione di Cristo, quello che San Paolo ha definito il Kerigma, quello che Giovanni Paolo II cerca di portare in tutte le nazioni del mondo.
Crede che il Papa non sappia quanto siano vicini certi avvenimenti?".
In effetti come scrissi già a suo tempo in quel dossier sul Terzo segreto di Fatima in un paio di occasioni, l'allora pontefice Giovanni Paolo II dichiarò che l'umanità si trovava nel mezzo
del Libro dell'Apocalisse, capitolo 12 verso 3:
"E comparve un nuovo segno in Cielo; si vide un grande Dragone Rosso, con 7 teste e 10 corna, e sulle teste aveva 7 diademi..." "L'Era dell'Anticristo è giunta. Non ci sono dubbi a riguardo".
In merito alle asserzioni di Malachi Martin e del VATT in Arizona, posso aggiungere che non è la struttura che a suo tempo venne ufficialmente preposta quale centro raccolta dati durante la
missione Siloe. In realtà, mi fu detto che il Vaticano possiede e gestisce un radiotelescopio avanzatissimo, che adotta sistemi e tecnologie all'avanguardia, gestito solamente da personale
appartenente all'ordine dei Gesuiti e che è ubicato all'interno di un impianto industriale per il recupero del petrolio, apparentemente dimesso, sito nello stato americano dell'Alaska.
Il complesso è mimetizzato perché ufficialmente le attività che vi si svolgono non sono le stesse della struttura del VATT in Arizona e sono coperte dal massimo segreto.
È in questa struttura che i dati trasmessi dalla Sonda furono raccolti, elaborati e successivamente girati presso altra destinazione.
La struttura venne costruita nel 1990 con lo scopo di studiare i corpi celesti 'anomali' in avvicinamento alla Terra, analogamente a quanto fatto, per esempio dalla CIA; tra i tanti suoi 'occhi segreti' il telescopio gemello di Hubble, SkyHole 12.
Inoltre il SIV fu avvisato durante gli incontri con Pio XII dell'avvicinamento di un corpo celeste al sistema solare ospitante una razza aliena evoluta e molto bellicosa.
Il Gesuita scoprì ben presto che il materiale che doveva ricevere a Roma da elaborare al computer era molto interessante e segreto.
I dati furono ricevuti in Alaska nel mese di Ottobre del 1995.
Ben presto scoprì che non doveva essere lui a decriptare a Roma i dati provenienti da quella sessione di trasmissione, per cui, si creò una situazione pericolosa.
Fu allora che il suo referente gli rivelò che all'interno del Vaticano erano conviventi 2 fazioni che si contendevano la gestione di informazioni di carattere di gran lunga superiore al TOP
SECRET.
Tra l'altro, proprio in merito all'effettiva esistenza di sistemi spaziali operativi impiegati segretamente dall'intelligence statunitense, vorrei evidenziare quanto pubblicato nel 1999 dal
noto bollettino ufologico americano Filer's Files.
Nel Dicembre di quell'anno il bollettino (n. 50 - 1999) pubblicò una notizia "National Security Agency deep space probes" in base alla quale l'Agenzia per la Sicurezza Nazionale americana (NSA) svolgerebbe un'attività di monitoraggio di possibili segnali di origine extraterrestre.
La notizia pubblicata anche dal sito di Jeff Rense Sigthing, con un aggiornamento, fu riportata dall'ufologo Bill Hamilton, anche se in origine sembra sia stata diffusa da Robert M. Collins ex capitano dell'USAF nonché dell'AFOSI (Ufficio Investigazioni Speciali dell'Aereonautica USA) già noto in passato alla comunità ufologica quale rivelatore governativo, il cui pseudonimo era "Condor". Stando alla news l'ufologo Bill Hamilton, in passato prestò servizio nell'Aeronautica Militare degli Stati Uniti negli anni '60 dove fu assegnato al Servizio di Sicurezza che a sua volta riferiva direttamente all'NSA. Stando a quanto dichiara Hamilton, l'NSA svolge principalmente operazioni di tipo SIGINT (Signal Intelligence ossia attività informativa svolta mediante la captazione di segnali per via radioelettrica ed elettronica N.d.A.) ed impiega sofisticate attrezzature radio per sintonizzarsi sui segnali trasmessi dalle varie organizzazioni militari in tutto il mondo. Queste comunicazioni militari spesso sono così codificate che solamente chi è designato a riceverle può decifrarle.
"Abbiamo - afferma Hamilton - appreso dalle varie fonti che hanno lavorato all'interno di progetti compartimentalizzati dell'NSA, di come l'agenzia sia interessata anche all'intercettazione di segnali di provenienza extraterrestre allo scopo di mantenere la sicurezza nazionale. Sappiamo da documenti rilasciati attraverso il FOlA, che l'NSA ha mantenuto un interesse sugli UFO. La capacità d'intercettare qualche tipo di segnale da eventuali UFO che operano all'interno o all'esterno della nostra atmosfera, o da basi planetarie operative è concepibile. Ci sono diversi rapporti dell'intelligence secondo cui l'NSA avrebbe numerose sonde nello spazio profondo e alcune arriverebbero oltre l'orbita di Nettuno.
Il vero scopo di queste sonde spaziali non è stato specificato.
L'NSA/OCR è l'ufficio incaricato responsabile della localizzazione di queste sonde".
A questo punto sorgono spontanei i seguenti interrogativi:
Tra l'altro, ulteriori particolari furono diffusi, in un update della stessa news pubblicata a sua volta sul sito di Rense dall'ingegnere aerospaziale della NASA Clark McClelland (ex operatore dello Space Shuttle, che per 34 anni ha lavorato a Cape Canaveral ed al Kennedy Space Center per i progetti Atlas, Titan e Minuteman).
McClelland commenta sostanzialmente la news, fornendo tra l'altro, una tabella con un elenco di sonde dell'NSA che sono state lanciate dalla Terra e posizionate sia all'interno che all'esterno Sistema Solare a partire dal 1985. Secondo quanto asserisce lo scienziato NASA, alcune di queste Sonde dell'NSA sarebbero state lanciate dal Kennedy Space Center (KSC) durante operazioni segrete denominate missioni "Classificate".
"Di notte - afferma McClelland - il carico utile veniva sistemato sullo Space Shuttle sotto stretta sicurezza, impiegando pochi tecnici che avevano le specifiche autorizzazioni per
parteciparvi.
Inoltre, l'equipaggio (di soli uomini) impiegato durante quelle missioni era composto interamente da astronauti militari con uno speciale addestramento".
7) Veniamo a questa presunta sonda spaziale: Siloe.
Chi l'avrebbe mandata ed in quale anno?
Il filmato (che io ho visto l'autunno scorso a S.M. Maddalena, al convegno dell'Associazione USAC) riporta in apertura un titolo in latino, che fa risalire le immagini ad un anno: 1995 se ricordo bene (esatto?), scritto in numeri romani.
Siccome per una sonda spaziale del tipo NASA-ESA, sfruttando la "gravity assist" (la cosiddetta fionda gravitazionale) di Giove, ci vogliono all'incirca 10 anni per raggiungere i confini
del sistema solare, questa ipotetica sonda spaziale, per filmare nel 1995, dovrebbe essere stata spedita almeno una quindicina di anni prima (cioè nel 1980-85) per superare i confini dell'orbita
di Plutone e raggiungere a metà degli anni '90 la zona più interna della fascia di Kuiper-Edgeworth; fascia dove si presume si trovi questo ipotetico planetoide in avvicinamento. Cosa pensi in
proposito?
Che ci sia una relazione con la mappatura all'infrarosso del satellite-telescopio IRAS (1983), che individuò per 2 volte, a distanza di 6 mesi, un grande oggetto a poco più di 530 U.A.
dal Sole in direzione della costellazione di Orione (il Washington Post riportò una distanza di 50 miliardi di miglia, cioè all'incirca 80 miliardi di chilometri), corpo dalla
massa superiore a quella terrestre?
Che il telescopio abbia individuato anche un altro significativo oggetto della fascia di Kuiper (KBO), di cui non si parlò alla conferenza stampa della NASA sui risultati dell'IRAS, ed i
cui dati diedero il la alla missione spaziale segreta denominata Siloe?
Cristoforo Barbato: la sonda Siloe prende il nome dall'omonimo programma di esplorazione spaziale avviato nei primi anni '90. Inoltre, posso aggiungere che Siloe è a sua volta inserito in un
altro e più vasto programma denominato "Kerigma", ma sulla natura di quest'ultimo e degli altri sottoprogrammi che lo compongono, non mi è stato rivelato nulla.
Per quanto riguarda la sonda, mi è stato detto che venne assemblata presso l'Area 51, disponeva di un motore a impulsi elettromagnetici e, una volta completata, venne collocata in orbita da un velivolo del tipo Aurora. La sonda, una volta raccolti i dati, si è riavvicinata al Sistema Solare ad una distanza tale da poter trasmettere le informazioni al radiotelescopio segreto posizionato in Alaska. Le tue osservazioni sul tempo di percorrenza per giungere ai limiti del nostro Sistema Solare sono esatte, ma la sonda non aveva propulsione convenzionale, per cui non viaggiava con gli stessi tempi, usuali, delle normali sonde spaziali.
Da quanto ho saputo, la sonda sarebbe partita all'incirca quando era stato ultimato il radiotelescopio in Alaska, per poi effettuare la trasmissione delle riprese nel 1995.
In merito alla scritta iniziale del video, sono visibili alcune sigle e scritte: la prima di 3 lettere SVS è in realtà la più importante è il nocciolo del mistero, ma sul suo significato per ora non voglio dichiarare nulla. Per il resto, KE indica il Programma Kerigma; si equivale al codice identificativo della sonda; la successiva serie di 6 numeri romani indica l'anno in cui le immagini sono state effettuate, mentre i successivi caratteri hanno lo scopo di fornire ai destinatari del video il codice di identificazione dell'operatore che ha gestito i dati del satellite ed altre informazioni. Sotto, invece, c'è in latino il livello di classificazione "Secretum Omega" con l'equivalente NATO "Cosmic Top Secret".
In merito alla tua osservazione sul programma IRAS, posso dirti che non è affatto campata in aria, in quanto, la missione e la stessa rotta della sonda vennero elaborate proprio sulla scorta dei dati precedentemente ottenuti dalle missioni NASA Pioneer e della stessa IRAS.
Inoltre, il video che mi è stato dato è stato fatto proprio con apparecchiature assai simili a quelle utilizzate nell'ambito dell'IRAS. Ora, sempre in merito all'IRAS, ci sarebbero alcune dichiarazioni fatte lo scorso anno dallo stesso Sitchin attraverso il suo sito internet e che concordano con alcune informazioni apprese dalla mia fonte.
Sitchin in questo testo replica con un suo commento alla notizia dell'allora scoperta di Sedna e di un altro pianeta extrasolare (oltre Plutone) che alcuni avrebbero identificato come Nibiru.
Lo studioso è decisamente contrario a questa ipotesi, in quanto, negli antichi testi sumeri, Nibiru viene descritto come un pianeta extrasolare grande 2 o 3 volte la Terra (a differenza invece dei 2 piccoli pianeti ghiacciati scoperti nel 2005) e dotato di una densa atmosfera che permette e racchiude la vita. Ma sempre in merito al Decimo Pianeta, Sitchin aggiunge nuovi particolari:
"È così accaduto che solo 2 settimane prima di queste recenti notizie alla riunione di Chicago, del 15-16 Luglio 2005 (Sitchin fa riferimento ad una sede dove lo studioso tiene incontri coi
suoi lettori ecc.) ho fatto un riassunto della ricerca del Decimo Pianeta da parte di vari astronomi. Il clou di questa ricerca è stato l'annuncio nel Dicembre del 1983 da parte del Jet
Propulsion Laboratory della NASA, che l'IRAS ha trovato un pianeta, molto più grande della Terra che si muove nei cieli lontani in direzione della Terra.
L'annuncio, precipitosamente ritirato come un "fraintendimento", ispirò l'incontro Reagan - Gorbachov e il discorso del presidente Reagan alle Nazioni Unite circa il comune pericolo per l'umanità da parte di "un pianeta alieno là fuori" (Letteralmente, Reagan parlò di "alien threat", minaccia aliena, termine non così specifico sebbene concettualmente identico).
Alle mia platea è stato offerto sia un video del discorso di Reagan (e la documentazione video dell'incidente del Phobos) e un video inedito del mio colloquio con l'astronomo incaricato ufficialmente dal governo USA della ricerca
del Decimo Pianeta Dr. Robert Harrington del Naval Observatory USA. Parlando del pianeta come un dato di fatto, il Dr. Harrington lo descrisse come 2-3 volte la massa della Terra, con una
atmosfera 'abitabile' e comparò la sua posizione a quella di una figura di un mio libro..."
8) A proposito dei presunti fotogrammi all'infrarosso rilasciati nel 1999 da una fonte anonima (possiamo ipotizzare un ufficiale o un sottufficiale in riserva della NATO) al giornalista
Adriano Forgione, pubblicati in 3 occasioni su alcune riviste ("Dossier Alieni" n. 19 e n. 20 del 1999, e "Hera" n. 1 del 2000) ed attribuiti alla sonda Siloe, pensi che l'oggetto astronomico
ritratto nelle foto sia lo stesso del filmato?
Pensi che la gola profonda vaticana sia la stessa che ha passato i documenti fotografici a Forgione, o si tratta di due fonti diverse? In quest'ultimo caso, ritieni che le 2 azioni siano indipendenti l'una dall'altra, anche se animate dallo stesso proposito, oppure "giochino" insieme pedine di una medesima mente strategica?
Cristoforo Barbato: Conosco quelle foto e credo che il planetoide visibile sia lo stesso del filmato (visibile qui sotto) che mi è stato fatto pervenire. In merito alla fonte la risposta è no.
Quando incontrai la prima volta il Gesuita (avendo già visionato il video fattomi recapitare) tra le varie domande postegli, una di queste fu proprio se le foto pubblicate da Forgione erano
riconducibili al video e se lui stesso lo avesse precedentemente avvicinato o contattato in qualche modo. Mi rispose che francamente ignorava chi potesse aver inviato quelle 2
immagini, in quanto, lui mi ha assicurato più volte di aver avvicinato (dietro autorizzazione) solo ed esclusivamente me. Allora ho chiesto se fosse o meno a conoscenza di iniziative analoghe
alla sua fatte in passato da qualche altro membro del Vaticano e se ciò rientrasse appunto in un programma divulgativo ben preciso. Mi ha detto che le foto erano attendibili, ma che ne ignorava
la provenienza, che di sicuro però non poteva attribuirsi ad altri elementi in seno allo stesso SIV; questo lo ha escluso. Tuttavia, mi ha rivelato che informazioni (non video o fotografie) molto
sommarie rispetto a quelle fornitemi da lui, erano state fatte pervenire per altri canali sempre del Vaticano ad una paio di personaggi legati all'ambiente della ricerca civile ufologica
italiana. Inoltre, mi ha fatto chiaramente intendere che nel mio caso vi era una ben precisa e pianificata volontà di divulgare con un certo anticipo informazioni riservate, non solo, ma che,
addirittura, questo programma avesse avuto la stessa approvazione dell'allora Santo Padre Giovanni Paolo II. Ora, in merito alla possibile fonte delle foto da te citate, posso solo
aggiungere quanto a suo tempo dissi al Gesuita (e che fu avanzato da molti a suo tempo) e che lui stesso mi confermò come verosimile, ossia che, non si sa come, queste foto furono pubblicate su
Internet per qualche giorno, prima di farle frettolosamente sparire probabilmente dalla NASA o dalla stessa intelligence USA.
Se poi vi sia dell'altro francamente non so che dire, in quanto la domanda andrebbe girata a Forgione. Quello che emerge però dagli articoli delle riviste da te menzionate è che sia Robert Dean che Sitchin stesso, saprebbero molto di più di quanto avrebbero rivelato pubblicamente. Per quanto riguarda Dean, ne sono certo,
alla luce di informazioni che ho avuto e di un'inedita intervista fatta nel nostro Paese nel 2001.
Dean aveva appena finito di rispondere alla domanda se, per quanto ne sapesse, il suo operato era permesso o addirittura voluto dall'Intelligence americana.
Egli rispose che sicuramente qualcuno in quegli ambienti lasciava che egli parlasse senza che ci rimettesse la vita. Analogamente, alla successiva domanda sull'operato di Mons. Corrado Balducci, Dean rispose, che l'alto prelato stava agendo pubblicamente su espressa autorizzazione del Papa ( Giovanni Paolo II ) e che di lì a poco ci saremmo dovuti attendere dal Vaticano molto di più. Dalle sue parole lascia quindi intuire che all'epoca fosse a conoscenza di qualche programma di divulgazione del Vaticano, del quale l'impegno pubblico del noto demonologo era solo una prima fase. In merito a Sitchin vorrei evidenziare una brevissima notizia inerente alcune dichiarazioni attribuite al noto studioso, in cui viene esplicitamente citato, contemporaneamente alle foto pubblicate sui 2 numeri di "Alieni", il programma Siloe e che, se fosse confermata, getterebbe un certo alone sulla figura del noto studioso.
La news in questione sarebbe quella pubblicata sul numero 3/4 di Luglio/Agosto 1999 di "Ufo Network" a pag. 6 in basso ( box azzurro ) e firmata Dalla Redazione Centrale ed è intitolata "Il ritorno di Nibiru". In essa si legge, testualmente:
"Sembra che Zecharia Sitchin possa aver ragione, e che il ritorno di Nibiru potrebbe essere imminente. Il noto studioso ha diffuso la notizia che il 12° pianeta dei Sumeri è stato recentemente fotografato da una sonda spaziale, appartenente ad un programma chiamato Siloe. La redazione è riuscita a procurarsi le due foto in questione pubblicate su Dossier Alieni n° 19 di Luglio/Agosto, attualmente in edicola.".
Quindi Zacharia Sitchin aveva dichiarato l'esistenza di un programma segreto denominato "Siloe".
Da tali incredibili affermazioni, mi sorge un interrogativo:
Se quanto riportato corrisponde al vero, non capisco perché Sitchin non abbia commentato in alcun modo tali notizie, tanto più che avrebbero confermato quanto da lui stesso asserito "profeticamente" in anticipo. Comunque sia, che esista al di là del Vaticano stesso un'unica regia che orchestrerebbe sistematicamente il rilascio di informazioni e quant'altro, non costituirebbe nessuna sorpresa, in quanto, chi conosce veramente i profondi meccanismi legati all'intelligence sa benissimo che ciò è una realtà ben consolidata da moltissimo tempo. Del resto, non è una singolare "coincidenza" che a partire dal 2000 siano state divulgate informazioni inerenti il Vaticano e dalle evidenti implicazioni ufologiche.
Affermo ciò, in quanto, in realtà ciò che è stato da me ricevuto come ho ribadito più volte pubblicamente, avrei dovuto divulgarlo entro il 2003, ma per via della mia estrema cautela (anche perché avrei vagliato nel frattempo certe asserzioni e informazioni per altre vie) questa storia è emersa a metà 2005. Ebbene, singolare coincidenza che nel 2003 la rivista americana "The Spectrum" pubblica un'intervista all'astrofisico James McCanney pubblicato a sua volta nel 2004 dall'edizione madre australiana della rivista Nexus, la cui omologa versione italiana pubblicherà lo stesso anno con il titolo "Quello che nasconde la NASA". (uno stralcio di questa intervista è al fondo di questo post). In questa intervista McCanney sostanzialmente ribadisce tra le tante cose, che esiste un vasto programma di copertura che coinvolgerebbe enti quali la NASA, la CIA, l'NSA e lo stesso Vaticano in merito all'esistenza e al prossimo avvento del Decimo Pianeta. Fa decisamente riflettere quanto McCanney replica a Rick Martin alle domande:
Risponde McCanney:
Non direi, ma la nozione che esiste questo "Grande Oggetto" che si presenta con regolarità è antica. Ciò rientra nei massimi livelli di segretezza in molti di questi gruppi, fra cui il Vaticano.
Intendo dire, che la prima cosa che ha fatto il Vaticano quando si è manifestata Hale-Bopp è stata quella di costruire in Arizona un osservatorio di classe mondiale e di riempirlo di
astronomi. Perbacco, chissà perché? Poi un secondo. Ma quello che è interessante è accaduto dopo che Hale-Bopp è passata, perché pensavano che fosse quella il "Pezzo Grosso" (con
questo termine lo studioso fa riferimento al Pianeta X).
9) Veniamo ora all'antico mito dei Sumeri.
Questo membro del SIV (Servizio Informazioni del Vaticano) che hai incontrato un paio di volte, ti ha mai parlato di un legame fra il "pianeta dell'attraversamento" (chiamato Nibiru dai Sumeri e Marduk dai Babilonesi), un corpo celeste dall'orbita molto eccentrica che giungerebbe al suo perielio ogni 3600 anni, e il filmato che ti ha passato?
Esiste cioè una connessione fra questo mito, di cui parla l'orientalista russo Zecharia Sitchin sin dal 1976 sui suoi saggi best-sellers nel mondo, ed il filmato in
questione?
Cristoforo Barbato: Sì che me ne ha parlato, considerando il contenuto principale del video che ho, in quanto mi ha ribadito che il filmato mostra proprio il Decimo Pianeta descritto da
Sitchin. Inoltre mi ha rivelato alcune cose sugli stessi Anunnaki che per il momento però non posso approfondire e che sostanzialmente lascerebbero emergere alcune omissioni fatte dallo studioso
o deformazioni vere e proprie su alcuni resoconti pubblicati nei suoi libri.
Quello che mi ha ribadito comunque è che il SIV in collaborazione con la Lockheed Martin inviò quella sonda che realizzò le immagini da lui poi elaborate; immagini di un corpo celeste molto
grande che nel giro di 3 anni al massimo, a partire dal 2001, avrebbe fatto "sentire" la sua presenza all'interno del sistema solare.
10) Il video potrebbe essere un falso, anche se è bene ricordare che tu l'hai ricevuto su nastro magnetico (è esatto?) e poi l'hai riversato in digitale.
Sarebbe molto più difficile realizzare un falso così sofisticato su supporto non digitale ma analogico.
Sappiamo, certo, che la tecnologia di oggi è dotata di un potere mai avuto a memoria d'uomo, ma la tua fonte è autorevole, per quanto voglia per comprensibili motivi restare anonima, e dunque io credo che possiamo almeno dire che il Gesuita sia in buona fede.
Avere qualche paletto sicuro a cui aggrapparsi è utile. Che pensi?
Cristoforo Barbato: Il video l'ho ricevuto su un classico nastro VHS, di qualità non molto alta.
Mi fu detto che si trattava di una copia di una copia, fatta anche frettolosamente.
Credo che il "master" del filmato da cui sono state generate quelle copie sia comunque digitale, se ne consideriamo la provenienza, ovvero una trasmissione dallo spazio profondo rielaborata da apparecchiature digitali in Alaska, sicuramente di qualità di gran lunga superiore a quella in mio possesso. Oggi credo alla totale buona fede del Gesuita, lo dimostra il fatto che sto spendendo bene la mia faccia per divulgare tutta la storia.
Se diversamente vogliamo pensare ad una manipolazione computerizzata del filmato allora, in mia presenza, dovrei far sottoporre il video VHS originale all'attenta analisi di almeno un paio di
tecnici con esperienza specifica in analisi di immagini provenienti dallo spazio, per esser chiari, qualcuno che lo faccia per mestiere. Non un semplice analista di filmati UFO su personal
computer.
11) Una domanda sul video.
In orbita attorno al planetoide che occupa il campo dell'immagine, si vede quello che sembra un oggetto in orbita (di cui non si distingue la forma).
Se non ricordo male il filmato, (di circa un minuto e mezzo) presenta una cesura all'incirca a metà, come se fosse il risultato di un montaggio di 2 diverse riprese.
L'oggetto in orbita sul lato destro, nel primo spezzone, nella seconda parte si trova sempre in orbita attorno al planetoide, ma dall'altra parte, alla sinistra del corpo madre che pare
avvolto da una densa atmosfera, anche se per discernere bisognerebbe essere certi della sorgente tecnica delle immagini. Se il video è all'infrarosso e non nel visibile, la temperatura sembra
superiore e dunque possiamo ipotizzare che questo oggetto orbitante sia di natura artificiale, perché le attività a bordo (macchine, motori nucleari o ionici, ma soprattutto l'habitat per esseri
senzienti) costituirebbero una consistente marcatura nell'infrarosso. Se invece il video è nel visibile, allora la luce dell'oggetto orbitante presenta un albedo superiore, che si potrebbe
spiegare come la presenza di un satellite naturale dalla superficie ghiacciata, (acqua, ghiaccio secco e idrocarburi ghiacciati) che riflette meglio del planetoide le fioche onde luminose del
Sole, lontanissimo. In proposito ti ha detto qualcosa, questo Gesuita?
Cristoforo Barbato: sin dal primo momento che ho osservato con attenzione la sequenza video (2 minuti, escludendo i 10 secondi iniziali con le scritte di cui abbiamo parlato prima), ho avuto la
chiara sensazione che questa sequenza avesse subito più tagli. Innanzitutto non credo che una sonda sia stata inviata per realizzare solo 2 minuti di immagini in movimento, tra l'altro, senza che
il planetoide fosse mai inquadrato per intero.
Pertanto, sono convinto che ciò che mi è stato consegnato sia il risultato di un editing vero e proprio, rispetto alla totalità del materiale. Per quanto riguarda il tipo di ripresa, il Gesuita
mi ha detto che è stata realizzata con un sistema simile all'infrarosso, ma senza aggiungere ulteriori dettagli tecnici. Non escludo che sia stato usato contemporaneamente un sistema misto
infrarosso/normale. Per quanto riguarda l'oggetto luminoso che sembra in orbita intorno al planetoide, non saprei proprio che dirti. Se avessimo per le mani il "master" digitale di cui parlavo
prima, potremmo disporre di una risoluzione molto più alta, che ci consentirebbe di vedere l'oggetto con maggiore dettaglio.
12) Questa tua testimonianza ed attività di ricerca, se confermata in futuro da altre attendibili prove, potrebbe portare ad una rivoluzione copernicana, oltre che ad una rivalutazione
del ruolo culturale del Vaticano dal punto di vista laico.
Non solo inciderebbe sulla prassi dell'umanità, ma anche sul modo di vivere la religiosità (meno dogmaticamente, e forse sarebbe un duro colpo per il fondamentalismo) e cambierebbe anche irreversibilmente la concezione che l'umanità ha dell'universo e del posto che essa riveste in esso.
Per non parlare del fatto che darebbe nuovo slancio all'esplorazione spaziale (civile soprattutto) ed alla colonizzazione del sistema solare. Pensi che il tuo contatto si rifarà vivo, ora
che la notizia sta salendo alla ribalta sulla carta stampata?
Cristoforo Barbato: che la mia testimonianza possa innescare quanto tu dici, lo trovo alquanto azzardato, in quanto, attualmente per tematiche molto più d'attualità legate ai vari scandali e
retroscena politici, la lotta al terrorismo, lo stesso 11 settembre ecc. nonostante evidenti prove, smentite e ammissioni di colpa dopo reiterate menzogne da parte degli stessi vertici
governativi, hanno inciso marginalmente a mio avviso sull'opinione pubblica, in quanto, la gente continua a ragionare allo stesso modo e si lascia costantemente raggirare passivamente. Tutt'altra
cosa è la presa di coscienza e visione di una serie di eventi, UFO e Alieni compresi, di cui l'umanità sarà spettatrice in un prossimo futuro e con cui dovrà inevitabilmente confrontarsi che sia
preventivamente preparata o meno.
In merito all'attendibilità di altre prove non è da escludere che qualcosa in più possa uscire così come non escludo che il mio contatto si rifaccia vivo con altre novità o lo faccia qualcun altro non necessariamente proveniente dal Vaticano.
Per quanto mi riguarda posso solo dire che questa storia così come tante altre del passato legate soprattutto ai vari insider governativi o rivelatori, non può ritenersi una verità assoluta.
Il mio atteggiamento da quanto è iniziata questa storia è stato sempre guardingo ed ho cercato sempre di supportare in qualche modo certe rivelazioni, seguendo tutta una serie di ragionamenti e collegamenti di tipo deduttivo, soprattutto alla luce di quanto in questi anni è emerso nel panorama ufologico e non solo. E chi ha avuto modo di seguire l'esposizione della mia relazione ha avuto modo di rendersene conto, ed ovviamente, in questa sede, occorrerebbero pagine e pagine per farlo correttamente dando appunto un senso logico e coerente.
Un esempio pratico è la stessa esistenza del SIV; ebbene, a parte la menzione fatta dallo stesso Pinotti nel suo libro "La guerra di due mondi" ho trovato un'importante conferma in un testo di storia moderna che ai più dirà forse poco.
Il testo in questione risale addirittura ai primi anni '90 precisamente nel 1991 all'estero e nel 1993 nella versione edita in Italia. Il volume in questione, oggi praticamente introvabile è stato pubblicato dalla Newton & Compton e scritto da Mark Aarons e John Loftus e si intitola: "Ratlines. Gli archivi dei servizi segreti americani svelano l'esistenza di una rete clandestina nel Vaticano per permettere la fuga dei criminali di guerra nazisti".
Aarons è un giornalista, John Loftus invece è stato procuratore presso il Ministero della Giustizia americano e ha avuto accesso a documenti riservati, dai file classificati della CIA alle informazioni "top secret" sul nucleare, fino ai file segreti della NATO con accesso COSMIC. Ebbene, in questo testo proprio nelle pagine iniziali ad un certo punto si parla delle attività svolte negli anni '50 dall'allora monsignor Giovanni Battista Montini e vi si legge che:
"...assistente personale di Papa Pio XII nella veste di sottosegretario di Stato per gli affari ecclesiastici. Durante la guerra fu coinvolto nelle trattative fra nazisti e occidente... e fu
organizzatore, per conto del Papa, del Servizio Informazioni del Vaticano (il servizio segreto Vaticano)", pp. 25-26.
Fonte
Stralcio dell’intervista all’astrofisico James M. McCanney
Tratto da «Nexus» ed. italiana nr. 51 agosto-settembre 2004
Rick Martin, The SPECTRUM
Rick Martin: Ha qualche idea o informazione riguardo a chi, specificamente all’interno della NASA, sta dietro le quinte di questa sorta di diabolica soppressione di conoscenze?
McCanney: sì la vicenda è molto chiara. Ne sono a conoscenza da molto tempo, si tratta del controllo dello spazio.
Martin: Ce ne può parlare?
McCanney: certamente. La NASA è costituita da un gruppo di scienziati. Questo è il modo in cui la intendiamo: ingegneri che costruiscono velivoli spaziali e cose del genere. La NASA è di
proprietà ed è gestita dalla NSA (National Security Agency).
Al di sopra della NASA vi è un livello che la controlla.
Daniel Goldin, che entrò a far parte della NASA negli anni ’90, proveniva dalla CIA ed il suo lavoro fu quello di secretare o mettere il coperchio sulla NASA; una volta arrivato, la prima
cosa che fece, fu di firmare a tutti coloro che – a tutti i livelli – lavoravano per l’ente un accordo NSA per la non divulgazione di notizie. La NSA è parte integrante del governo di
sorveglianza già attivo. Il Governo Mondiale Unico è già in carica ed è intorno ad esso che ruota tutto quello che accade attualmente.
Martin: dietro questo ci sono i Gesuiti?
McCanney: Gesuiti? (Ride). Il Vaticano ha un ruolo di primo piano nel governo mondiale e ne fa parte, ma non rappresenta l’intero quadro. Si tratta piuttosto di una situazione planetaria,
nella quale sono implicate centinaia di famiglie, famiglie assai facoltose, presenti in ogni paese del mondo; esse controllano la politica, l’economia e la finanza.
Quindi si tratta di una vasta rete di personaggi di questo tipo.
Martin: Stavo per menzionare i nazisti; è questo il punto a cui volevo arrivare con la mia domanda originaria
McCanney: sì. Molti personaggi dell’amministrazione Bush sono diretti discendenti di nazisti, oppure, di coloro che hanno contribuito a finanziarli.
Costoro, ovviamente, hanno ben compreso che lo spazio rappresenta l’ultima frontiera in quanto a risorse, ed averne il controllo è essenziale per tutto quello che stanno facendo.
E’ l’ultima frontiera.
Martin: quali preoccupazioni desta alla NASA il “Decimo Pianeta”? Ha a che fare con la civiltà sumera e gli Annunaki? Oppure si tratta di qualcos’altro?
McCanney: non direi, ma la nozione che esiste questo “Grande Oggetto” che si presenta con regolarità è antica. Ciò rientra nei massimi livelli di segretezza in molti di questi gruppi, fra cui
il Vaticano. Intendo dire, che la prima cosa che ha fatto il Vaticano quando si è manifestata Hale-Bopp è stata quella di costruire in Arizona un osservatorio di classe mondiale e di riempirlo di
astronomi. Perbacco, chissà perché? Poi ne hanno un secondo.
Ma quello che è interessante è accaduto dopo che Hale-Bopp è passata – perché pensavano che fosse quella il “Pezzo Grosso”. Torniamo al 1991. Hale-Bopp fu scoperta ufficialmente nel 1995 da
Alan Hale in New Messico e da Bopp, il giapponese; vi si imbatterono entrambi la stessa notte e quindi la cometa prese il nome dall’uno e dall’altro.
Nel 1991 Harrington vide 2 cose: Hale-Bopp e, dietro di essa, qualcosa di molto più grande.
Era il Decimo Pianeta. Questa è la mia convinzione allo stato attuale delle cose.
Nel 1991 Hale-Bopp seguiva una traiettoria di collisione quasi diretta con la Terra; con un paio di fotografie fu possibile tracciare l’orbita, che era appunto di quasi-collisione col nostro
pianeta. Ciò che accadde molto tempo fa è…è che si trattava di una delle compagne di Nibiru che devastò la Terra.
Martin: Una compagna?
McCanney: Una compagna. Quella che diventò Venere. Velikovsky aveva perfettamente ragione sul fatto che Venere fosse un’enorme cometa che attraversava il sistema solare e, dal momento in cui
fu catturata da Giove sino a quello in cui trovò la Terra sulla sua strada, impiegò circa 600 anni, per poi diventare il pianeta che tutti noi conosciamo.
Quindi, in origine, quello che accadde, fu che Hal-Bopp si trovava circa 4200 anni fa lo stesso periodo in cui Venere fu catturata da Giove; erano letteralmente delle compagne più piccole di
Nibiru. Questo è il motivo per cui non volevano che nessuno venisse a conoscenza della compagna, perché sapeva che era in rotta di collisione con la Terra e che fu la compagna di quella più
grande a causare il problema.
Quello che tuttavia non compresero, fu che Hale-Bopp era, letteralmente, essa stessa una delle compagne. Ora, quando il distruttore, il “Pezzo Grosso”, Nibiru, arriva, porta con sé un intero
sciame di questi corpi.
Martin: presumo che la cometa NEAT, sia uno di questi?
McCanney: questo è il punto; quando, alcune settimane fa, siamo stati tempestati da tutte queste comete e loro non hanno mai annunciato la Cometa NEAT, C-2002/VI.
Chiaramente, tutta questa roba sta arrivando dall’emisfero Sud.
Poi naturalmente, per i motivi che ho citato, Harrington sapeva molto bene dove si trovava; stava “tirando giù” i pianeti Urano e Nettuno. E’ interessante notare che quando la vicenda di
Harrington venne a galla, il governo cercò di rilasciare una dichiarazione servendosi di alcuni di quegli astronomi che parlano alla radio, i ragazzi della disinformazione, che se ne vennero
fuori con una storiella: “Oh, bé, abbiamo corretto le masse di questi pianeti in virtù di nuove informazioni, risolvendo così il problema”.
Eh no, quando si vedono i pianeti “tirati giù” non si corregge un accidente; questo correggerebbe le cose solo sul piano dei pianeti. Nel 1991 quest’oggetto era abbastanza grande da
trascinare Urano e Nettuno fuori dalle loro orbite.
Questo è l’ordine di grandezza di questo corpo! Quindi, capirà le preoccupazioni riguardanti la compagnia, dal momento che loro sanno, così come lo sa il Vaticano, che l’ultima volta fu proprio quest’ultima a provocare danni; l’unico problema è che la compagna è poi diventata il pianeta Venere. Quello che non capiscono è che risulta davvero difficile estrapolare le orbite di questi corpi, e alla NASA lo stanno imparando nel modo più gravoso.
Non riuscivano a seguire la traiettoria della Cometa Hale-Bopp; cambiava quotidianamente. Questa era una delle cose che facevamo nell’ambito di The Milllennium Group: tracciare il quotidiano
cambiamento della sua orbita sulle pagine governative delle effemeridi.
Martin: la Cometa NEAT è stata una sorpresa?
E’ sbucata fuori dal nulla o se l’aspettavano?
McCanney: no. La Cometa NEAT è un altro nucleo assai grande; di dimensioni planetarie – probabilmente pari a quelle della nostra Luna, probabilmente maggiori.
La NASA sapeva che stava arrivando, con tutta probabilità la notarono anni fa, come elemento dello stuolo di oggetti in arrivo – a cui penso come oggetti che giungono come parte dello sciame del Decimo Pianeta.
Volevano che nessuno ne sapesse alcunché, per il semplice motivo che stava giungendo proprio nei paraggi del Sole e che era di grandi dimensioni.
Probabilmente non si aspettavano che diventasse così luminosa come in effetti divenne, tuttavia, mentre passava, fu letteralmente visibile nel cielo diurno, proprio vicino al Sole, per un periodo di 12 ore circa.
Che cos'è il cosiddetto “Jesuit Footage”?
Chi scrive ha battezzato con tale espressione un breve e controverso filmato di circa 2 minuti (un montaggio di due riprese) proveniente dal materiale video realizzato da una presunta sonda
spaziale segreta denominata “Siloe” di cui abbiamo ampiamente parlato sopra, che sarebbe stata spedita dal Vaticano nello spazio remoto all’inizio degli anni ’90, con l’obiettivo di riprendere
alcune immagini del fantomatico Nibiru, decimo pianeta del Sistema Solare conosciuto ed adorato dalle antiche genti mesopotamiche.
Qui sotto il video presunto effettuato dalla sonda Siloe.
La decisione di rompere il vincolo di segretezza, stando alle dichiarazioni della gola profonda vaticana, sarebbe scaturita da drammatiche consultazioni avvenute all’interno di una minoranza del SIV (Servizio Informazioni del Vaticano), una segreta struttura d’intelligence che il Vaticano annovererebbe almeno dagli anni ’50 del secolo scorso.
Questa minoranza, costituita da teologi appartenenti all’Ordine dei Gesuiti, si sarebbe costituita come una sorta di Quinta Colonna non per tornaconto personale, ma perché dilaniata da una
questione vicina alla morale di Antigone.
La decisione di rilasciare del materiale classificato, attraverso una fuga controllata di notizie, sarebbe scaturita allora dalla volontà di rispettare al meglio il messaggio cristico, aiutando
l’umanità ad affrontare determinati eventi climatici e politici che paiono profilarsi all’orizzonte e che sembrano destinati a coinvolgere tutte le creature del pianeta.
In tal caso, il discutibile operato di questo manipolo di religiosi della Chiesa Cattolica Apostolica Romana a mio avviso onorerebbe il sangue versato sulla croce dall’ebreo Yeshū’a, crocifisso da uomini convinti d’agire nel nome della giustizia di Dio e di Cesare.
In questi ultimi anni, soprattutto a causa di dubbie notizie non verificate e poco sottoposte al vaglio del pensiero critico, la querelle sorta attorno al Pianeta X ha determinato confusione ed
anche, talvolta, una certa stanchezza presso l’opinione pubblica. Invece, le informazioni rilasciate da questo sedicente membro dell’intelligence vaticana sembrano essere attendibili. Esse si
situano in un contesto storico-scientifico già presente (quello della ricerca teorica ed osservativa di uno sconosciuto corpo planetario a lungo periodo e responsabile delle anomalie orbitali di
Urano, Nettuno e della cometa di Halley) e spiegherebbero per esempio la presenza di una struttura d’osservazione di prim’ordine che il Vaticano ha allestito in Arizona alcuni anni fa (il VATT,
un telescopio di classe mondiale); per non parlare delle sibilline dichiarazioni pubbliche di dotti ed accademici religiosi come Malachi Martin (crf. l’intervista radiofonica del 1997
all’americano Art Bell).
L’esistenza del SIV è inoltre coerente con alcune riflessioni storiografiche già emerse a partire dagli anni ’90 su un paio di testi di storia moderna e contemporanea (cfr. i saggi Ratlines, pag.
26, di M. Aarons e J. Loftus, Newton Compton Editori, 1993, e L’atlante delle spie, pag. 89, di U. Rapetto e R. Di Nunzio, RCS BUR, 2002).
Di certo c’è l’autorevolezza della fonte: Barbato ha potuto verificare con i propri occhi le credenziali di tale personaggio, che all’epoca operava effettivamente all'interno della Santa Sede
come religioso dell'ordine dei Gesuiti.
Nondimeno per deontologia professionale egli ne protegge l’identità (in gergo giornalistico si dice che salvaguarda la fonte), rispondendo alla richiesta d’anonimato rivoltagli dal padre Gesuita,
ma soprattutto consapevole degli enormi rischi al quale il religioso s’è esposto bruciandosi (anche se in minima parte) e compromettendo del materiale classificato ai più alti livelli. Il lavoro
giornalistico-investigativo di Barbato, quando minuziosamente esaminato, costituisce un’indubbia garanzia e dovrebbe da solo catalizzare almeno l’interesse, scevro da pregiudizi ideologici, degli
addetti ai lavori del mondo ufologico ed anche del giornalismo investigativo. Se Barbato ha atteso ben 4 anni prima di divulgare il “Jesuit Footage” e le informazioni ad esso inerenti, lo si deve
all’estrema prudenza del ricercatore partenopeo, il quale, nel corso di tale periodo ha effettuato tutta una serie di controlli incrociati e verifiche per capire se questa inquietante storia
avesse un fondamento di verità.
Mi chiedo, se l’onestà intellettuale diffusa presso la stampa italiana ed il mondo intellettuale d’oggi, sarà sufficiente a gettare un’occhiata più seria agli studi dell’orientalista russo Zecharia Sichin ed al lavoro giornalistico di Cristoforo Barbato.