❖ Biografia
Aimé Michel (Saint-Vincent-les-Forts, 1919 – 1992) è stato uno scrittore e filosofo francese, specializzato in ufologia. Laureatosi in filosofia, diventa poi insegnante di psicologia e nel 1944 comincia a lavorare alla RDF (Radio Diffusion Française, futura RTF poi ORTF).
Esperto di metodologia, scrittore scientifico, diviene membro del Collège Invisible ufologico di Jacques Vallée negli anni 70.
È del 1958 la sua celebre teoria sull'ortotenia secondo cui, su un periodo abbastanza corto di circa 24 ore, gli avvistamenti UFO sono allineati alla faccia della Terra.
L'uso di simulazioni al computer ha fatto sì che questa teoria fosse rigettata definitivamente nel 1976. I suoi lettori apprezzano generalmente il suo interesse approfondito per «tutto ciò che oltrepassa l'umano» e le sfide dello spirito.
Qualificato come uno spirito libero dai suoi accoliti, ha da sempre avuto come obiettivo il non lasciarsi limitare da nessun contatto esterno.
È stato un grande amico dei controversi Jacques Bergier e Louis Pauwels, autodefinendosi come un «ribelle patologico».
❖ Aimé Michel e l'ortotenia
Nel mese di Settembre 1954 la Francia è teatro di una serie crescente di avvistamenti di oggetti volanti non identificati. Aimé Michel si trova in Costa Azzurra, nella splendida villa del poeta Jean Cocteau a Saint-Jean Cap Ferrat. La conversazione tra i 2 cade sulle recenti segnalazioni che Michel sta pazientemente catalogando.
Il poeta ha un'idea:
dovresti vedere se questi oggetti si muovono lungo alcune linee, se stanno tracciando qualche disegno o qualcosa del genere. Potresti cercare di scoprire se i loro movimenti coincidono in
modo significativo con le linee magnetiche di forza o con qualche altra linea.
Cocteau è un artista visionario, che riconosce negli UFO un tentativo, da parte di forze superiori, di mettersi in contatto con noi terrestri; è naturale per lui cercare di intuirne i
messaggi leggendoli nelle traiettorie da loro descritte nel cielo, come se si trattasse di tratti eseguiti con la china su un gigantesco foglio da disegno.
Nonostante la sua mentalità più vicina alla scienza, Aimé Michel si lascia ispirare dalle parole del poeta: inizia quindi a segnare, su una mappa della Francia, tutte le località presso cui
sono segnalati avvistamenti, alla ricerca di un "disegno" globale.
Seppure queste siano sparse piuttosto uniformemente su tutto il territorio francese, a tratti emergono delle regolarità che lo impressionano molto: alcuni punti sono allineati tra loro, a
suggerire che i vari avvistamenti seguono la traiettoria di un oggetto che viaggia in linea retta. Il ricercatore capisce che è un momento storico per l'ufologia e, 4 anni più tardi, nel suo
libro Misteriosi oggetti celesti del '58 scriverà:
dal 17 Settembre 1954 in poi, il fenomeno degli UFO iniziò a perdere quella fatale caratteristica di unicità - fatale perché essenzialmente antiscientifica, costituendo un serio ostacolo
per gli studi. Ciò che emerse fu qualcosa che non era più soggetto all'incertezza della testimonianza umana; qualcosa che poteva essere esaminato, studiato ed analizzato attraverso rigorosi
metodi scientifici.
A questo "qualcosa" diedi il nome provvisorio di ortotenia.
Il termine deriva dall'aggettivo greco orthoteneis, che significa "disposto su una linea retta". Nell'ambito degli UFO, una serie di avvistamenti che si disponessero lungo
una retta potrebbero suggerire l'esistenza di qualche stimolo visivo che si manifesta su una traiettoria lineare. Forse è proprio da questo concetto che è nata anche la copertina del suddetto
libro.
Con l'introduzione di questa ipotesi, l'ufologia si dotava della possibilità di esaminare matematicamente i punti disposti su una mappa, per valutare se gli allineamenti rilevati fossero dovuti al caso o se invece suggerissero l'esistenza di "qualcosa" che viaggia linearmente e che quindi viene avvistato lungo "corridoi" privilegiati.