❖ Biografia
Alfredo Lissoni (nato a Milano, 3 Aprile 1966) è un ufologo, conduttore televisivo, insegnante di religione e scrittore. Ha scritto per le principali riviste italiane del settore ufologico (Notiziario UFO, Dossier Alieni, Area di confine, Giornale dei misteri, X-files, UFO dossier X) e ha diretto le riviste Oltre la conoscenza e Oltre l'ignoto.
Ha al suo attivo 19 titoli sugli UFO. Attualmente è un autore e conduttore di programmi radio e televisivi, ha realizzato opere multimediali per Peruzzo e l'enciclopedia Misteri e verità.
Intervista rilasciata da Alfredo Lissoni in esclusiva a Dario Mammoliti
Quando e da cosa è nata la ricerca dei File Fascisti?
Nel 1999, dopo che la rivista del contattista Giorgio Bongiovanni ha pubblicato i primi telegrammi dell'Agenzia fascista Stefani (da poco ricevuti) in cui si annunziava il recupero segreto di un UFO nel '33. A quel punto, parlandone con Roberto Pinotti del CUN, ho saputo (anche se la notizia, a grandi linee, mi era già stata data anni prima) che anche lui aveva ricevuto del materiale, questa volta in originale (diversi carteggi contenenti disegni di UFO visti nel '36) e che da tempo anche lui si era attivato in questa ricerca che però, in mancanza di ulteriori elementi, era stata momentaneamente accantonata.
Chiesi ad entrambi di avere copia del materiale da studiare e, poco alla volta é stato possibile ricostruire la vicenda. In pratica, l'anonimo mittente di questi documenti, che ho ribattezzato "Mister X", stile il film "La nona porta", aveva spezzettato le informazioni e le aveva inviate in giro a diversi giornali e riviste (anche al quotidiano bolognese "Resto del Carlino"), spedendo ad ognuno solo un pezzetto della storia che, una volta ricostruita é risultata essere assai ben più articolata di una serie di avvistamenti tra il '33 ed il '40 o del semplice recuperato di un disco volante. In buona sostanza, nel '33 Mussolini aveva istituito una commissione segreta di studio sugli UFO, la prima della storia contemporanea; il team, denominato "Gabinetto RS/33", aveva raccolto testimonianze, foto e filmati dei misteriosi oggetti, per forma e prestazioni identici ai moderni UFO.
Hai incontrato grosse difficoltà a trovare i riscontri?
Enormi; i testimoni son tutti morti o irrintracciabili; gli archivi dell'epoca sono stati distrutti dai bombardamenti durante la guerra o misteriosamente bruciati dopo la guerra (con la scusa del dover "fare spazio", com'è accaduto con l'Archivio di Stato di Bergamo); altra parte del materiale è stata secretata dai militari. Il tempo, poi, lavora contro questa ricerca; 2 testimoni chiave, un veneto che avvistò gli UFO sul capoluogo nel '36 (caso descritto dettagliatamente in un rapporto fascista), ed un tecnico bresciano che ha ricostruito il disco volante recuperato nel '33, sono morti alcuni anni fa a causa dell'età avanzata.
Inoltre, una parte consistente dei testimoni di quegli eventi venne uccisa durante la guerriglia partigiana. Fortunatamente, "Mister X" ha rintracciato (casualmente) un memoriale scritto direttamente da un membro del team fascista che studiò gli UFO; era un suo parente e gli ha lasciato in eredità diversa documentazione originale segreta.
Ciò che Mister X ha scoperto, a suo dire, è stato talmente sconvolgente da spingerlo a celare la propria identità e a depositare il principale documento (originale), il memoriale, presso un avvocato.
Hai notato qualche reazione da parte di qualche organo ufficiale Italiano?
Si ; ma preferisco non parlarne. E' facile intuire chi si sia mosso...
Di questo caso si può parlare di evento UFO=ET?
Certo, non solo. Questa scoperta dimostra inequivocabilmente che gli UFO sono extraterrestri, che non sono un mito del dopoguerra, in quanto retrodatano la nascita ufficiale dell'ufologia dal '47 al '33, spostandola dall'America all'Italia. Nessun mito, dunque, ma velivoli non terrestri.
Si può paragonare al caso Roswell e se si quali analogie troviamo?
Si, con la differenza che il crash di Roswell si verificò in una repubblica democratica e la notizia, pur se in seguito occultata, filtrò massicciamente alla stampa di tutto il pianeta; nel caso del crash italiano la polizia segreta fascista (che operava in una dittatura) lavorò meglio dei servizi segreti USA; e per più di mezzo secolo nessuno seppe nulla.
Oggi intorno all'ufologia c'è grande confusione e si assiste alla nascita continua di nuovi gruppi, alcuni dopo poco tempo spariscono, altri invece continuano e seguono la corrente a loro più congeniale, quale é il tuo pensiero in merito?
Chi ha veramente nel cuore la fiamma dell'ufologia va sempre avanti, al di là delle bandiere, dei gruppi, delle tifoserie. Importante non è' l'appartenenza ad un centro, ma che la ricerca vada avanti.
Puoi darci una tua opinione su: Roswell - Corso - Area 51 - Lazar
Roswell, vero crash alieno, con tanto di insabbiamento.
Troppi testimoni credibili hanno confermato la vicenda; inoltre abbiamo i giornali dell'epoca, oltre 200 testimonianze registrate o filmate di protagonisti di quei fatti, persino frammenti del disco volante. Più di così...
Circa Corso, non ho prove certe che abbia raccontato la verità nel suo celebre libro; posso solo basarmi su delle impressioni, maturate parlandogli, in quanto Corso ha rivelato molte vicende segrete ma non ha fornito prova alcuna che quanto dicesse fosse vero.
Secondo me aveva veramente visto un alieno morto; quando ne parlava aveva la tipica inflessione vocale, lo sguardo ed il trasporto emotivo di chi racconta eventi reali e non di chi mente. So che questo per la scienza non è una prova, certamente...
Per questo dico che la mia impressione (e non potrei basarmi su altro) era positiva.
Così come il suo libro "Il giorno dopo Roswell" presenta una miriade di eventi e connessioni logiche decisamente pertinenti; il volume, a parte alcune parti dubbie (come ad esempio i veri prototipi tecnologici ricavati da un processo di retroingegneria aliena), appare molto credibile; anche la ricostruzione storica, sia del periodo descritto (dal 1940 agli anni 1960), sia del crash di Roswell è in larga parte coerente.
Senz'altro poi, il Pentagono studiò la retroingegneria aliena (sarebbero stati degli sciocchi, a non farlo); non so quanto ciò abbia realmente influito sulle nostre conoscenze tecniche.
Non credo invece che Corso abbia avuto contatti telepatici ed incontri con gli alieni, come rivelato a posteriori. Circa l'Area 51, esiste ed è stata fotografata in lungo e in largo sin dagli anni '60 dai satelliti sovietici; indubbiamente al suo interno custodisce segreti ben più importanti degli aerei invisibili; troppi episodi confermano che la tecnologia che si sviluppa al suo interno va ben oltre quella terrestre: decine e decine di video che mostrano ordigni decisamente non terrestri librati (alcune volte addirittura immobili a mezz'aria) in volo sopra la base; processi ed azioni legali, volte a gettare luce sui black projects della base, regolarmente bloccate dalle alte sfere governative USA; decine di testimoni intimiditi perché avevano solo osato avvicinarsi alla base; piloti (c'è un caso documentato dell' '82) sottoposti a cancellazione "selettiva" della memoria (distruzione dei ricordi compresi entro un ristretto arco di tempo, con una tecnica sconosciuta alla nostra scienza, ma ricorrente nei casi di rapimento UFO) e solo perché avevano osato atterrare senza permesso nel perimetro della base; ex militari che hanno confessato di avere visto al suo interno tecnologie non terrestri; ma ciò che sconcerta è l'imperforabile cappa di segretezza stesa sulla base dalla Presidenza degli Stati Uniti, che ha permesso che:
Se il governo USA tiene così tanto alla segretezza di questa base e non di altre, un motivo ci deve essere. E deve essere un motivo di notevole spessore.
Quanto a Lazar, é un personaggio considerato assai controverso da molti ufologi, ma credo veramente che abbia lavorato per un certo tempo a S-4 (il suo nome compare in un'agenda scovata all'interno della base); l'ufologo Jacques Vallée, che l'ha intervistato, afferma che il suo background è realmente quello di un fisico; ritengo sia sincero, anche se credo che, dopo le prime interviste (evidentemente ben pagate) si sia fatto prendere un po' la mano e si sia abbandonato a dichiarazioni un po' sensazionalistiche.
Ma nel complesso, a naso, gli darei un alto grado di credibilità.
Cosa pensi del contattismo?
Che per molti è una fantasia compensativa; per 50 anni i contattisti di tutto il mondo ci hanno raccontato storie diversissime e spesso risultate infondate, a differenza dei testimoni di avvistamenti UFO (o addirittura di rapimenti), che riferiscono tutti le stesse cose, pur senza nulla sapere degli UFO o dei racconti altrui.
D'altra parte, essendo il contattismo una "tecnica" in larga parte mentale, non disponiamo di alcuno strumento che ci permetta di verificare se il contattista stia veramente ricevendo messaggi. Nell'ottica dell'ufologia "viti e bulloni" il contattismo stona (ed anzi, scredita); per l'ufologia parafisica, ricevere messaggi da mente a mente è invece possibile.
A parte questo, non si può escludere che alcuni contattisti abbiano effettivamente filmato o fotografato qualcosa di reale; quanto al fatto di essere stati investiti dall'alto di una missione superiore, beh, questo è da vedere (e da dimostrare).
Pensi che un giorno la scienza ufficiale si occuperà del fenomeno ufologico come materia di studio, oppure resterà chiusa a riccio come è oggi?
La scienza ufficiale non ama essere messa in discussione, né perdere di autorità o credibilità, e l'ufologia ha in sé una carica innovativa dirompente.
E' dunque più facile che vi sia un giorno un riconoscimento se si attiverà un gruppo di scienziati dissidenti; la scienza legata all'establishment non ha alcun interesse a mettere in discussione le proprie comode, sicure e ben pagate posizioni ufficiali.
3 anni fa fu firmata la carta di San Marino da parte dei partecipanti al Congresso e provenienti da tutto il mondo. Con questa carta veniva chiesto che i Capi dello Stato e del Governo della Repubblica di San Marino presentino alle Nazioni Unite una mozione sollecitante "la costituzione di una Agenzia o Dipartimento delle Nazioni Unite per affrontare, coordinare e divulgare i risultati della ricerca sugli oggetti volanti non identificati e i fenomeni connessi". Ha avuto un seguito, oppure è rimasta lettera morta?
E' rimasta - ahimè - lettera morta.
Segno che l'ONU non ha intenzione di "sporcarsi" nuovamente le mani con gli UFO.
Grazie per la tua disponibilità e a rivederci presto a Lugano.
Sarà un piacere. Saluti
Alfredo Lissoni
Divinità o alieni? Un'attenta lettura delle tradizioni ebraiche svela la presenza di precisi riferimenti a possibili contatti spaziali nell'antichità mediorientale.
In un precedente articolo sugli UFO files islamici abbiamo sottolineato come il fenomeno dei "dischi volanti" fosse presente in Medio Oriente sin dai tempi più remoti, con modalità analoghe a quelle della casistica occidentale (il che dimostra come gli UFO non siano solo un mito). Lo stesso accade peraltro con i "jewish UFO files", i "files UFO" ebraici dell'antichità, ovvero in tutti quegli scritti apocrifi, ortodossi o didascalici della tradizione rabbinica.
In essi si parla dei "se'irim", i satiri irsuti e caprini che ricordano molto il chupacabras e, degli "accoliti di Lilith", che penetravano nottetempo nelle stanze da letto per sottoporre, come i moderni Grigi, gli ignari dormienti a pratiche sessuali; e troviamo gli "'ofannim", angeli "in forma di ruota" che scortavano il "carro celeste" (merkavhah) di Dio, che corrispondono agli dèi civilizzatori Oannes venerati da fenici, siriani, aramei ed amorrei; ed i "bene-Elohim" ed i "Nephilim" (i giganti), che nella notte dei tempi si unirono carnalmente con "le donne della Terra"; i "figli dei dèi", nati cioè dalle unioni tra terrestri e "celesti", che avevano la particolarità di avere il volto splendente, i capelli bianchi e gli occhi lampeggianti (come il Noè della tradizione ebraica) o il volto completamente verde come la bella Esther, secondo il testo Megilla o Talmud babilonese.
❖ Il cosmo abitato dai Rabbini
Il primo dato che emerge da un'approfondita lettura dei testi della tradizione ebraica (Torah, Talmud Jerushalmi, Capitoli dei Padri o Pirqè Avot, Mishnah, Tosefta', Midrash, Haggadah o Leggende degli ebrei) è che le iniziali credenze cosmologiche fossero assai diverse dalla più tarda visione antropocentrica del mondo (con un Dio Unico per un'umanità unica nell'universo).
"Migliaia di mondi ha creato il Signore in principio (riferiscono le "Saghe ebraiche delle Origini" nella traduzione del 1913 di Bin Gorion) poi, Dio ne creò di nuovo altri e, sono tutti insignificanti al suo cospetto. Il Signore creò altri mondi e li distrusse, seminò piante e le divelse perché erano ancora confuse e si contrastavano a vicenda.
E continuò a creare e a distruggere mondi, finché non creò il nostro."
27 sono gli universi descritti nel "Manoscritto copto" conservato presso la collezione Borgia di Napoli attribuito all'ebreo Simon Mago e che, rifacendosi palesemente alla tradizione rabbinica, riferisce:
"quando il Padre ebbe finito di creare i 12 universi che nessun angelo conosceva, creò allora 7 altri universi. Oltre quei 7, ne creò altri 5; poi, all'esterno di quei 5, ne creò ancora 3.
Questi 27 universi sono tutti al di là del Cielo e di questa Terra".
7 sono invece i mondi secondo i libri della "Qabbalah" (1200 d.C.), contenenti la conoscenza esoterica rabbinica; mondi descritti in maniera simbolica e a volte apparentemente infantile, ma con il chiaro intento di fornire elementi sull'abitabilità degli altri pianeti.
Di questi ultimi si parla anche nel "Sepher ha-zohar", il "Libro dello Splendore" del rabbino Shim'on barJochai (130-170 d.C.) dove viene addirittura riferito del dialogo tra il rabbino Yosseph ed un sopravvissuto dal misterioso mondo di Arqa ("Hurqalya" presso i musulmani, che con tale termine indicavano un universo paradimensionale affine al nostro).
Secondo l'antica cronaca sapienziale, dopo una grande catastrofe verificatasi sulla Terra, una distruzione "ad opera del fuoco" (una pioggia di meteoriti?), il rabbino Yotica "aveva visitato tutti i mondi che esistono": i 7 pianeti della Cabala.
Di questi mondi abitati solo la gente di Arqa "aveva mandato messaggi sugli altri", era stata cioè in grado, all'epoca, di viaggiare nello spazio.
Questi erano insomma come gli extraterrestri veri e propri, i "piloti dei dischi volanti" della fenomenologia UFO.
❖ Conoscenze perdute
Nelle "Saghe ebraiche delle origini" è detto che Noè apprese tramite un libro donatogli dall'arcangelo Raffaele "tutte le vie per comprendere i pianeti e, le vie di Aldebaran, Orione e Sirio" (3 nomi, questi, spesso associati dalla moderna ufologia a possibili "patrie" di provenienza di extraterrestri; quanto ad Aldebaran, i Sumeri credevano che da lì provenisse il Dio Anu, creatore degli Anunnaki).
Dal libro dell'angelo, Noè apprese i nomi di ogni singolo Cielo e quali sono i nomi dei Servitori Celesti. Questo libro di antichissima astronomia sarebbe stato passato di mano in mano e, secondo la leggenda, alle varie stirpi ebraiche, da Abramo sino a Salomone.
Lo stesso era avvenuto, secondo "Le antiche leggende degli ebrei", con Adamo.
Durante la sua permanenza nell'Eden "un angelo scese e lo istruì.
Scrisse per lui un libro su ciò che doveva e non doveva fare.
Gli mostrò com'erano disposti i pianeti e lo condusse in giro per il mondo..."
Componenti, come descritto nello Zohar (con termini ingegneristici equivalenti)
Non essendo sicuri di poter tradurre correttamente tutti i termini specifici in italiano, li lasciamo in inglese com'era scritto.
Ben altre conoscenze sarebbero poi nascoste nei testi "Zohar", secondo un articolo pubblicato sul prestigioso "New Scientist" nel 1976 dal glottologo George Sassoon e dal biologo Rodney Dale.
Studiando un testo ebraico intitolato Hadrazuta Odisha ("La piccola santa glorificazione"), che descriveva il miracolo della manna, prodotta per mano dell'Altissimo, i 2 giunsero alla conclusione che l'epiteto divino fosse un errore di traduzione (o di interpretazione); l'Altissimo altro non era che una macchina, tecnologica e sofisticata, in grado di produrre la manna ("pane" nel Pentateuco; una "coltura di alghe" per Sassoon e Dale).
Appoggiandosi al progettista tecnico Martin Riches e seguendo le indicazioni del testo ebraico ne ricostruiscono la forma, giungendo alla conclusione che si trattava di una macchina portata sulla Terra da alieni tremila anni fa (ed in seguito occultata, secondo il profeta Samuele - 1 Sam. 4,3 - nella città di Silo).
"Macchine come questa dovrebbero essere in dotazione sulle astronavi, giacché servono ad un duplice scopo, producendo l'ossigeno indispensabile alla respirazione ed il cibo.
Una abbastanza simile è stata costruita dai sovietici per la Saljut".
Le sconvolgenti conclusioni cui giunsero i 2 scienziati avrebbero dovuto, di regola, mettere in subbuglio gli ambienti accademici. Ma poiché l'articolo uscì sulla rivista il 1 Aprile 1976, la scienza ufficiale pensò ad una burla e la storia non ebbe più un seguito; né glielo si volle dare, in barba alle conferenze tenute dai 2 sull'argomento ed all'uscita di 2 libri ben documentati, "The Lord of the Manna" e "The Manna Machine", nel quale gli studiosi ribadivano l'eccezionalità della scoperta e la sua veridicità.
❖ La notte in cui gli angeli scesero sulla Terra
La scoperta di una misteriosa grotta in Turchia mette in subbuglio gli archeologi ed il mondo dell'ufologia. Trovate, per la prima volta, le prove indiscutibili della discesa sulla Terra di antichi astronauti alieni nella notte dei tempi?
La scoperta risale agli anni 50 (1950) e fu talmente sconvolgente che l'archeologia ufficiale vi impose una cappa di silenzio. Ma un recente libro del giornalista inglese Andrew Collins, "Gli ultimi dei" (Sperling), rischia di riportarla fragorosamente alla luce.
Il fatto in breve: quarant'anni fa i paleontologi americani Ralph e Rose Solecki scoprivano, nelle montagne del Kurdistan in Turchia, una grotta inviolata.
La caverna si trovava in un luogo chiamato Shanidar, nella valle rocciose ove scorre lo Zab Maggiore. Al suo interno, i 2 scienziati trovarono, scavando, ben 16 livelli di insediamento umano in un arco di tempo di 100.000 anni, incluse alcune celebri sepolture neanderthaliane. Ma ciò che maggiormente stupì gli archeologi fu che, all'interno della caverna, erano presenti centinaia di ali di uccello, tagliate ritualmente e sepolte sotto una sorta di antichissimo altare cosparso di ocra rossa.
"La datazione al carbonio 14 dei reperti", ha dichiarato Collins, "indicò una data di 10.870.
Le ali fossilizzate vennero studiate dall'Università della Columbia e dalla Smithsonian Institution in America. Appartenevano ad avvoltoi, grifoni, aquile e otarde.
Delle 107 ossa identificate, il 90% per cento erano delle ali, molte delle quali possedevano ancora l'articolazione al momento della sepoltura. Segni di selce sulle ossa indicavano che le ali erano state deliberatamente troncate con uno strumento affilato e che le piume erano state asportate. La scoperta mise in crisi le nostre conoscenze antropologiche.
Perché gli antichi curdi avevano sacrificato solo 4 tipi di uccelli; e quale era stata esattamente la funzione svolta da questi enormi predatori nella mente di chi li aveva posti nella caverna di Shanidar?"
❖ Il rito delle piume
Tracce di questi riti insoliti sono state trovate, secondo Collins, anche ad un paio di centinaia di chilometri dal Kurdistan, nel lago russo di Van; ma anche in una caverna ad Hayonim, in Galilea. Quale legame vi era fra queste tre località?
"Quando lo scoprii, leggendo per caso le opere dei Solecki, la mente prese a ribollirmi.
Secondo la Bibbia, lo Zab Maggiore era uno dei 4 fiumi del paradiso terrestre; il luogo ove, nella notte dei tempi, erano scesi i Veglianti".
Costoro erano, secondo la Genesi e diverse "bibbie" apocrife, gli angeli ribelli che, disobbedendo agli ordini di Dio, scesero sulla Terra corrompendo l'umanità.
La presenza di un "culto delle ali" nel Kurdistan e nella Galilea dell'8870 a.C., per Collins, non poteva essere casuale. Esso ricordava l'effettiva discesa degli dei (il cui racconto venne scritto solo molti secoli dopo). Secondo l'iconografia antica, i Veglianti erano raffigurati con 6 ali di rapace sulla schiena. Ali simili a quelle trovate nello Shanidar.
❖ I carri degli Dei
Esistono poi i vangeli apocrifi di origine ebraica, ripresi in parte anche dai primi cristiani, che, presentano spunti ufologici, presumibilmente, posteriori ed inseriti in un contesto mitico-religioso. Come il 33° capitolo dell'"Apocalisse di Mosè", nel quale si racconta del "carro di luce guidato da 4 aquile splendenti" apparso a Eva.
"Nessun essere umano avrebbe potuto descriverne lo splendore", afferma lo pseudo Mosè, aggiungendo che dalle ruote del carro, avvicinatosi nel frattempo ad Adamo, "era uscito del fumo". E nell'"L'Apocrifo di Abramo" (18, 11-12), che chiaramente ricalca la biblica visione di Ezechiele nel deserto, si parla di esseri celesti "dietro ai quali c'era un carro che aveva ruote di fuoco e, ogni ruota tutt'intorno era piena di occhi e sulle ruote v'era un trono; e questo era coperto da fuoco che scorreva tutt'intorno".
La storia è confermata anche dal successivo apocrifo "La vita di Adamo ed Eva" del 730 d.C., dove si precisa che a bordo del carro celeste era assiso nientemeno che Dio in persona.
Dei "carri celesti" era però proibito parlare ai tempi del Talmud.
Le considerazioni sulla struttura dell'universo erano chiamate "ma'asse merkavhah", "ciò che riguardava il carro", perché pertinenti al carro divino descritto dal profeta Ezechiele.
I farisei consideravano pericolosi questi studi a seguito di una serie di leggende circa incidenti e morti misteriose fra gli studiosi che avevano cercato di capire cosa fossero in realtà i carri celesti: dal rabbino Ben Azzay, deceduto all'improvviso, a Ben Zoma, impazzito, sino ad Esisha ben Abuya, divenuto eretico (e dunque dannato); soltanto il rabbino Akiba, noto per la sua "circospezione" riuscì a studiare i carri celesti restando in vita.
Ma cosa scoprì, non ci è dato di saperlo.
Che i resoconti sui carri celesti non siano semplici leggende è dimostrabile.
Le apparizioni UFO sui cieli di Israele sono documentate, anche da fonti indipendenti, sin dall'antichità. Lo storico Flavio Giuseppe (37-95 d.C.), nella "Guerra Giudaica", segnala la comparsa di una stella simile ad una spada, immobile sopra Gerusalemme nell'anno 65 a.C., ed una strana luce nel Tempio. Più tardi, al tramonto, vennero visti in Cielo dei soldati in armatura muoversi tra le nubi; l'insolito "miraggio" ne ricorda uno analogo del 167 a.C., durante la ribellione guidata da Giuda Maccabeo.
5 soldati con armature dorate apparvero nel Cielo, secondo le fonti latine.
❖ E l'UFO di Abramo
Un UFO sarebbe apparso in occasione della nascita di Abramo.
Riporta la tradizione ebraica: "Abramo nacque a Ur nel mese di tishri, intorno all'anno 1948 dopo la creazione. La notte in cui Abramo vide la luce, gli amici di suo padre Tare stavano banchettando. In quel momento, essi videro una stella straordinaria nella parte orientale del Cielo; sembrava correre per divorare altre 4 stelle dirette ai 4 alti del firmamento.
Tutti me rimasero meravigliati".
Non meno inquietante l'"Apocalisse di Abramo" del secondo secolo d.C., in cui viene così descritto l'improvviso rapimento al Cielo del patriarca ad opera di uno "straniero" misterioso:
"Avvenne all'ora del tramonto. C'era fumo, fumo come quello che esce da una stufa.
Mi condusse fino al limite delle fiamme. Quindi salimmo, come trasportati da molti venti, verso il Cielo, che là pareva poggiare sopra il firmamento.
Nell'aria, dall'altezza che avevamo raggiunto, vidi una luce fortissima, impossibile da descrivere e, nella luce, un fuoco violento e all'interno una schiera di figure poderose che gridavano parole ch'io non avevo mai udito"
(sembra proprio la moderna descrizione dell'incontro ravvicinato con i piloti di un disco volante). Della strana macchina volante Abramo commentava:
"a volte se ne stava dritta, a volte si rigirava, capovolgendosi".
Dunque roteava su se stessa?
Non meno curiosa la storia presente nel "Resto delle parole di Baruc", un profeta amico di Geremia, vissuto nel 604 a.C. che racconta dell'improvviso "sonno con vertigini" dell'amico Abimelec, che si risveglia nella città di Gerusalemme... 66 anni dopo.
La città è cambiata, le persone pure; solo Abimelec è rimasto tale e quale, come se per lui il tempo si fosse contratto nelle brevi ore in cui era stato privo di coscienza.
Proprio come se avesse viaggiato nello spazio seguendo le leggi del paradosso temporale di Einstein!
❖ Il viaggio di Enoch
La vicenda più curiosa è però quella che riguarda il profeta ebraico Enoch, un patriarca descritto nel libro della Genesi che, ad un certo momento, "non fu più veduto perché Iddio lo prese in Cielo". Enoch lascia intendere che esistano 2 categorie di angeli detti Veglianti (o Vigilanti): i "buoni", cioè gli angeli rimasti fedeli al Signore; e i "cattivi", i già citati Annunaki, identificati negli "angeli caduti".
Compito dei vigilanti sarebbe, lo dice il nome, vigilare sull'umanità, per tutto l'universo.
I primi, esseri di luce superiori all'uomo per natura e per saggezza, sono chiamati Cherubini, Serafini e "Osannini", essi sono soliti fornire messaggi agli umani portandoli momentaneamente in Cielo o, come precisa Enoch, "penetrando nelle loro camere da letto" (il paragone con i rapiti UFO è immediato).
Quanto ai veglianti o Vigilanti caduti, essi sono una razza che il profeta definisce "un tempo santi, puri spiriti viventi di vita eterna, contaminatisi con il sangue delle donne"; essi sono i "padri di una stirpe di giganti, esseri perversi chiamati spiriti maligni, sterminati dal Diluvio".
Anche i Vigilanti ricordano una particolare tipologia aliena.
Il nome con cui si presentano ai rapiti è identico a quello usato oggidì dai Grigi:
"Watchers", Vigilanti.
Mentre i primi riportano alla mente gli alieni detti "Nordici" (alti e biondi e spirituali, cari ai contattisti), i secondi rammentano i violenti e maldestri intrusi delle camere da letto.
Secondo lo scrittore Erich von Däniken, "il profeta Enoch parlò di 200 Guardiani del Cielo?
Scesi sul pianeta, i cui rampolli si contesero la Terra, dando vita a conflitti per conquistare territori; si verificò una chiusura a riccio di ciascuno nel proprio regno e sorsero le fortificazioni. Furono i divini rampolli a progettare i palazzi e le residenze; i lavori pesanti invece gravarono sui sudditi, spronati e soggiogati da dimostrazioni di forza che, agli umani esseri, parvero sovrannaturali. In cambio del faticoso lavoro compiuto, gli dèi si offrirono di aiutarli in caso di guerra".
Fu veramente così?
Il collegamento con l'ufologia è tutt'altro che forzato; nel testo apocrifo noto come "Libro di Enoch", di cui si possiedono 3 versioni (in ebraico, etiope e slavo) diversi ufologi hanno visto nel racconto di un viaggio nel Cielo del patriarca una vera e propria esperienza di rapimento UFO. A bordo di una strana macchina volante guidata da un gruppo di Veglianti "buoni" (da non confondersi cioè con gli "angeli caduti"), Enoch visita altri mondi; ma soprattutto apprende da un gruppo di angeli con scafandro ("dai volti di cristallo") che molti Veglianti, all'alba dell'umanità, si sono corrotti innamorandosi di donne della Terra, con le quali si erano anche uniti carnalmente.
Ancora, Enoch viene messo a conoscenza di molti "segreti spaziali":
...che, a detta degli alieni "è abitato e ricco di pianeti e sorvegliato da angeli detti Veglianti".
"Stavo benedicendo il Signore - racconta Enoch nella versione etiope del suo libro (II-I secolo a.C.) - quando gli angeli mi chiamarono e mi presero.
E mi portarono in un mondo i cui abitanti erano come fuoco fiammeggiante e, quando lo desideravano, apparivano come uomini. Una visione mi apparve e nubi mi avvolsero e persi conoscenza. E divenni sempre più veloce, come una stella cadente e come i fulmini.
E nella visione un vento impetuoso mi sollevò e mi portò in Cielo.
Io vidi l'aria, l'etere ancora più in alto. E mi portarono nel primo Cielo e mi indicarono un mare più grande del mare della Terra. E i venti, nella visione, mi facevano volare e mi portarono su, sino a un muro di cristallo, circondato da lingue di fuoco.
Ciò cominciò ad incutermi spavento. Io entrai nelle lingue di fuoco e mi avvicinai alla Grande Casa che era costruita di cristallo. E le pareti di quella casa erano come mosaico di una tavola pittorica in pezzetti di cristallo e il pavimento era di cristallo.
Il soffitto era come il corso delle stelle e dei fulmini e in mezzo a loro, cherubini di fuoco; e il loro Cielo era acqua. E vi era fuoco che bruciava intorno alle pareti e le porte ardevano per il fuoco. E io vidi un'altra cosa, costruita con lingue di fuoco.
Il pavimento era di fuoco e su di esso, il fulmine. lo guardai e, all'interno, vidi un alto trono.
E io vidi i Figli dei Santi camminare sul fuoco ardente; i loro abiti erano bianchi e i loro volti trasparenti come cristallo."
I "Figli dei Santi" (con questo termine Enoch indica gli angeli che non si sono corrotti e che sono rimasti fedeli a Dio) sono organizzati militarmente, come degli astronauti.
Lo dichiara il patriarca in un altro libro, la raccolta "Libri segreti di Enoch": "
mi fecero vedere i Capitani e i Capi degli Ordini delle Stelle.
Mi indicarono 200 angeli che hanno autorità sulle stelle e sui servizi del Cielo; essi volano con le loro ali e vanno intorno ai pianeti. Mi mostrarono le stelle del Cielo.
Vidi come venivano pesate a seconda della loro luminosità, della loro lontananza nello spazio e del giorno della loro comparsa."
Quest'ultimo elemento è sconcertante.
Studiosi di archeologia misteriosa come i già citati Erich von Däniken e Ulrich Dopatka, hanno sottolineato come gli antichi astronauti cartografassero l'universo utilizzando lo stesso sistema in uso nella nostra moderna astronomia; suddividendo cioè le stelle in base allo spettro, alla luminosità, alla distanza e all'elevazione.
A bordo della macchina volante Enoch apprende direttamente dal capo degli angeli, il "Signore che sedeva su un grosso trono", dell'esistenza di un conflitto tra i "Figli dei Santi" e alcuni Veglianti caduti, a causa della ribellione di questi ultimi.
L'episodio è brevemente accennato anche nella Genesi (6,2), ma in Enoch è descritto molto approfonditamente:
"fra i figli dell'uomo vi erano figlie belle e seducenti.
E gli angeli, i figli del Cielo, le videro, le desiderarono e dissero tra loro: andiamo, scegliamoci delle mogli che ci partoriscano dei figli. E Semyaza, il loro capo e tutti i 200 scesero nei giorni di Jared sulla cima del monte Hermon (al confine fra il Libano e la Siria); tutti presero delle mogli e cominciarono a unirsi a loro e a sollazzarsi con loro.
Ed insegnarono loro vezzi ed incanti, a tagliare radici, conoscere e distinguere le piante.
Ed esse vennero fecondate e partorirono grandi giganti, che si volsero contro gli uomini e divorarono l'umanità."
Rileggendo con occhi moderni l'episodio biblico, si ha l'impressione di trovarsi dinanzi ad una razza di colonizzatori, i Veglianti o Vigilanti, che tradiscono l'iniziale obiettivo, presumibilmente la mera osservazione a distanza della Terra e si mescolano agli uomini offrendo conoscenze e tecnologie per le quali la razza umana è impreparata.
Questa tesi è confermata dal fatto che i Veglianti insegnino agli uomini una forma primitiva di tecnologia, sino ad allora sconosciuta e, l'arte della guerra.
"E Azazel - riferisce Enoch - insegnò agli uomini a far spade, pugnali, scudi, corazze e fece loro conoscere i metalli".
Egli li ha anche istruiti nella creazione di braccialetti e ornamenti e ha mostrato loro l’uso dell’antimonio, un metallo bianco e fragile utilizzato nell’arte e nella medicina.
Alle donne Azazel insegnò l’arte di “abbellire le palpebre” e l’uso di “ogni tipo di pietra preziosa” e “di tinture coloranti”, presupponendo che l’uso del make-up e di gioielli era sconosciuto prima di allora. In aggiunta a questi crimini, Azazel venne accusato di insegnare alle donne come provare piacere sessuale e indulgere nella promiscuità, cosa che agli occhi dei relatori ebraici era indicibilmente blasfema.
La corruzione dell'umanità sdegnò il Signore, che decise, secondo i testi enochiani, di sterminare sia i Veglianti che i terrestri con il Diluvio Universale.
Esso ebbe ragione anche dei giganti, nati dall'unione degli angeli caduti con le donne della Terra. Secondo Enoch, nello spazio là fuori vivrebbero diverse tipologie "angeliche".
Oltre ai Vigilanti, caduti perché "non possedevano tutte le conoscenze dell'Universo" e cioè imperfetti, vi sarebbero molte gerarchie. Alcune sono spirituali, quali gli arcangeli, i giusti, gli eletti e i "non dormienti", che stanno dinanzi a Dio; altre infernali, come i "Grigori" (custodi dell'inferno), i diavoli che hanno rinnegato Dio; altre non meglio identificate, come "gli uomini dalla testa bianca", frutto dell'unione con i "figli del Signore".
Fra questi ultimi vi sarebbe anche Noè che, nella versione slava del "Libro di Enoch", si vede costruita dagli angeli - e non dai propri figli - la celebre arca che lo salverà dal Diluvio mandato per distruggere i giganti.
Fra i molti spiccano gli "Osannini", entità di luce incaricate di indirizzarci spiritualmente, dopo che noi umani abbiamo perso la nostra natura incontaminata a causa del contatto con i Veglianti. Costoro sarebbero gli alieni che hanno accelerato in positivo l'evoluzione della nostra civiltà.
❖ I 1000 mondi di Dio
La visione di un Dio creazionista esclusivista sembra avere caratterizzato solo il tardo ebraismo (ed è stata in seguito acquisita dai cristiani); questo perché nei commentari della Torah quali "Le leggende degli ebrei" è scritto testualmente che "quando Dio fece i nostri Cieli e la nostra Terra di oggi, furono inoltre plasmati i nuovi Cieli e la nuova Terra (cfr. Isaia, 66,22) e i 196.000 mondi che Dio creò per la sua gloria" e nella Mishnah (la tradizione orale ebraica) vi è un passo (sfortunatamente ritenuto apocrifo in quanto tarda interpolazione) in cui si dice che "nel tempo a venire Dio concederà ad ogni giusto 310 mondi" (affermazione confermata anche nei commentari "Petirat Mosheh" e nel "Qetoret ha-Saminr", 340 sono i mondi citati nell'"Alfa' Beta' de-Rabbi 'Aqiva"; 390 nel "Derek 'Eresh" e nel "Targum Yerushalmi"; 18.000 quelli dell'"Avodah Zareh" e del "Seder Rabbah de-Bereshit"), mentre l'"Idra Suta" arriva ad affermare l'esistenza di ben "360 miriadi di mondi".
Nel testo "La creazione del mondo" è chiaramente descritta l'esistenza di 7 Cieli (il secondo dei quali ospitante i pianeti, il quarto l'angelo Michele, il quinto le schiere angeliche, il sesto l'angelo caduto Metatron, il settimo le anime, i serafini, gli "ofannim" o osannini, le hayyot e gli angeli officianti) e di 7 Terre, ciascuna delle quali "separata dalla successiva per mezzo di 5 Strati". Nella quinta risiedono le anime dei malvagi, sorvegliate dagli angeli della distruzione; nella seconda, chiamata Tevel e considerata "la prima abitata da creature viventi", vivrebbero "365 specie, tutte affatto diverse da quelle che vivono sulla nostra Terra.
Alcune hanno teste d'uomo su corpi di leone, di serpente o di bove; altre hanno corpi umani e teste di uno di questi animali. Inoltre Tevel è abitata da esseri umani con 2 teste, 4 mani e 4 piedi: tutte le membra raddoppiate ad eccezione del tronco.
Questa specie di umanità si distingue per la sua grande rettitudine ed anche in ciò è diversa dalla specie che popola la nostra Terra..."
Sebbene nel XII secolo l'ebraismo abbia subito una profonda revisione grazie al filosofo ebraico (ed aristotelico) Mosè Maimonide, la visione che la casta rabbinica ha continuato ad imporre per secoli è stata quella di un'unica Terra abitata, popolata da uomini al servizio di un unico Dio, unico a sua volta.
Al riguardo va però ricordata, l'affermazione di quel Saul persecutore dei cristiani che, da ebreo (pur se poi divenuto cittadino romano con nome di Paolo), ricorda nelle sue "Lettere" che "vi sono molti Dei e molti Signori; ma un solo Dio..."
Alfredo Lissoni