Una delle storie di rapimento più interessanti e documentate di tutta la casistica ufologica, fu di certo quella che accadde ai coniugi Barney e Betty Hill nella notte tra il 19 e 20 Settembre 1961. Tutto iniziò verso le 22.00 di un venerdì sera, mentre i 2 coniugi ritornavano da un viaggio in Canada. Attraversando le White Mountains, per raggiungere la loro casa nel New Hampshire, la loro attenzione venne attratta da una luce in direzione di Lancaster, il cui comportamento era anomalo. Barney, incuriosito dal fenomeno, decise di fermare l’auto e di osservare la luce con il binocolo che portava sempre con se.
In un primo momento, pensò che doveva trattarsi di un satellite o di una stella, ma una volta inquadrato l’oggetto, non riuscì a percepirne la struttura e le forme grazie alle sue incredibili capacità prestazionali di volo.
Decise allora di continuare a guidare senza però perdere di vista l’oggetto.
Dopo quasi 2 ore però, non resistette più alla sua curiosità e decise di fermarsi nuovamente per riosservare quella strana luce col suo binocolo.
Questa volta era chiaro, l’oggetto non somigliava a niente di conosciuto: era enorme e lasciava vedere nettamente 2 file di finestrini con forme umanoidi dietro gli stessi.
A questo punto, Barney fu preso da uno stato di eccitazione tale da sfiorare l’isterismo: rientrò subito in macchina asserendo a gran voce che degli individui volevano catturarlo.
Decise quindi di ripartire al più presto per cercare di seminare l’oggetto; ma, mentre era alla guida dell’auto, lui e Betty avvertirono un leggero e allo stesso tempo strano sibilo che si trasformò in un “bip-bip” lancinante. Da quel momento la loro memoria si offuscò!
Ripresero conoscenza soltanto 2 ore dopo, ma, esattamente, a 60 km a sud da dove avvertirono quello strano rumore.
In questo breve tragitto, Betty e Barney persero 2 ore della loro vita di cui non avevano alcun ricordo. Fu forse proprio in queste 2 ore che i coniugi Hill furono rapiti da forme di vita extraterrestri? Il giorno seguente alla loro esperienza, Betty decise di raccontare tutto alla U.S. Air Force e così, pochi giorni dopo, vennero interrogati dal maggiore P. W. Enderson, il quale, dopo un lungo interrogatorio, decise di mandare un rapporto all’allora Project Blue Book, dichiarando fra le note, che non vi era alcun dubbio sulla buona fede dei testimoni.
Dopo l’incontro avuto con il maggiore Enderson, gli Hill (in particolar modo Betty), decisero di documentarsi sul problema UFO procurandosi il libro del Maggiore D. Keyhoe (The Flying Saucer Conspiracy).
Dopo aver letto il libro, Betty decise di scrivere a Keyhoe raccontandogli nei minimi termini l’esperienza vissuta da lei e suo marito. 3 settimane dopo, gli Hill ricevettero la visita di Walter Webb, inviato dal NICAP (National Investigation Committee on Aerial Phenomena) su richiesta del Maggiore Keyhoe. Il ricercatore W. Webb ebbe modo di poterli interrogare per diverse ore, senza però riuscire a farli cadere in contraddizione.
Nel suo rapporto scrisse:
“...sono convinto che dicano la verità e malgrado non esercitino professioni che esigono l’acutezza di osservazione dello scienziato, sono stato particolarmente impressionato dalla loro intelligenza, dalla loro apparente onestà e dalla loro voglia evidente di attenersi ai fatti, diminuendone il loro dato sensazionale”.
Pochi mesi più tardi, esattamente nell’estate del '62, Barney incominciò ad avere problemi di salute, accusando degli stati di ipertensione e una forte ulcera al duodeno.
Decise così di rivolgersi al Dr. D. Stephens a Exeter.
Quest’ultimo infine, dopo una lunga serie di analisi, fece notare a Barney che il suo stato generale era assai complesso e che a causa di problemi di ordine psicologico, in lui si creavano conflitti interni responsabili di uno stato depressivo.
Il Dr. Stephens consigliò quindi a Barney di consultare uno dei migliori neuropsichiatri di Boston, il Dr. Benjamin Simon. Il loro incontro ebbe luogo nel Dicembre del '63 e proseguì insieme alla moglie Betty fino al Marzo del '64.
Alla fine di questo lungo periodo di sedute, nel quale si è potuto estrapolare anche il bozzetto di una mappa stellare studiata ed analizzata in seguito dalla Dr.ssa Marjory Fish, il Dr. Simon concluse che i coniugi Hill furono oggetto di rapimento da parte di entità sconosciute che, seppur trattenendoli per un periodo di circa 2 ore, non fecero loro alcun male.
Ora facciamo qualche passo indietro e ritorniamo al bozzetto estrapolato dal Dr. Simon, mentre, sotto ipnosi, la signora Betty Hill descriveva e disegnava in modo così preciso quella strana mappa.
Cosa voleva poter significare quello strano disegno?
Per poterlo capire, ripercorriamo l'intera storia leggendo la testimonianza lasciata dalla Signora Hill in un noto documentario della Columbia Tristar dal titolo: “UFO Contact Alien Abduction”.
Di seguito riportata, la storia non sarà del tutto completa, saranno indicati solo i passi più importanti dell’intera vicenda.
❖ Prima testimonianza di Betty Hill:
”L’oggetto apparve in cielo come una nuova stella, poi, all’improvviso incominciò a muoversi.
Passò davanti al disco lunare e allora fermammo la macchina per guardare meglio...
Barney decise di prendere il binocolo per cercare di identificare quell’oggetto strano, ma quello che vide gli destò molta preoccupazione e paura.
Asserì di aver visto degli esseri molto simili a noi che lo guardavano da dietro i finestrini e che, a quel punto, il veicolo incominciò a scendere.
Barney ebbe la sensazione che stessero cercando di catturarlo, quindi risalì in auto e partimmo a tutta velocità verso l’autostrada per evitare di essere presi.
Udimmo una serie di suoni intermittenti quindi, per motivi inspiegabili, Barney prese ad imboccare una stradina secondaria, dove vedemmo quella che pensavamo essere la Luna al tramonto. Poi,
ci rimettemmo in autostrada e di li a poco, udimmo di nuovo quei suoni intermittenti, ma proseguimmo senza più fermarci verso casa”.
❖ Seconda testimonianza di Betty Hill:
”Gli esseri erano 11, ma ce ne era uno che per identificarlo meglio decidemmo che doveva essere il capo, infatti, era quello che si esprimeva in inglese.
Poi c’era l’esaminatore che faceva i test, poi gli altri 9, che secondo noi facevano parte dell’equipaggio. Le fattezze dei miei esaminatori erano essenzialmente simili: minuti, glabri, macrocefali e con una fisionomica simile a un incrocio tra suino e uomo.
Mi ispezionarono il naso, la gola, gli occhi, le orecchie, prelevarono campioni di capelli, di pelle ed erano molto interessati ai nostri piedi.
Mi stesero sul tavolo e cercarono di infilarmi uno strumento appuntito nella vagina, dicendomi, che era un test di gravidanza, allorché, io replicai che non esistevano test di gravidanza e che simili cose erano per me sconosciute.
Barney era di vedute alquanto ristrette e per lui fu uno choc emotivo notevole; iniziò ad avere problemi di salute, stati d’ansia, pressione a sbalzi, problemi di stomaco e non rispondeva alle cure. Il suo medico pensò che forse l’impatto emotivo dovuto a un forte choc, gli impediva di guarire e decise di mandare mio marito da uno psichiatra che esercitava nel suo stesso edificio. Barney iniziò a frequentarlo regolarmente e a parlare della sua infanzia e di tutto il resto. Il Dottore lo analizzò a lungo e dopo qualche seduta ci indirizzò, Barney ed io, dal Dott. Benjamin Simon di Boston”.
❖ Terza testimonianza di Betty Hill:
”Dopo varie sedute, il Dott. Simon mi fece vedere il bozzetto di una mappa stellare che il capo degli alieni mi aveva
mostrato. Non so se ci fosse un'apertura nello scafo o cosa fosse, ma ad un tratto ecco, la mappa con alcuni degli
oggetti sembravano muoversi realmente.
L’essere però non aveva attivato uno schermo o quant’altro, ma era così realistica, proprio come guardare il cielo stellato. Mi chiese se dalla mappa potevo dire dove ci trovavamo, allorché, io risposi di no. Mi disse che era un’informazione importante, senza la quale, non potevano mostrarmi da dove venivano”.
Quindi, ciò che vide la Signora Betty Hill non era una mappa bidimensionale, ma era sostanzialmente un ologramma a 3 dimensioni. Per lei le 2 stelle più grandi apparivano come oggetti sullo
sfondo, dunque, dovevano essere alquanto vicine... probabilmente, le stelle base. Erano visibili alcune linee più marcate fra le 2 stelle che indicavano (forse) traffici intensi, rotte
commerciali o almeno così spiegò quello che per lei sembrava il più alto in carica. Altre linee piene raggiungevano le stelle che gli alieni avevano apparentemente visitato, mentre, quelle
tratteggiate, indicavano gli avamposti più remoti dove forse gli alieni erano stati raramente o una volta sola.
❖ Quarta testimonianza di Betty Hill:
”Riguardo alla mappa stellare, posso dire che successivamente venni contattata da un'insegnante dell’Oahio, tale Marjory Fish.
Iniziammo una serrata corrispondenza epistolare, finché mi disse che voleva venire a casa per parlarmi.
Passammo giorni interi a parlare di quella mappa e mi fece molte domande.
Incominciò poi a costruire modellini usando scatole e corde, mettendo il nostro sistema solare al centro e iniziò a calcolare la distanza in anni luce.
Al termine aveva disposto quasi tutte le stelle nella stessa posizione che avevo visto su quella mappa, ma ne mancavano
2. Non fu in grado di completare la ricerca fin quando gli astronomi non scoprirono quelle
2 stelle nel '69”.
Anni dopo, quindi, questa insegnante dell’Oahio decise di verificare se la mappa corrispondeva alla realtà e stabilire se davvero esisteva una configurazione a 12 stelle simile a quella
realizzata di Betty Hill. In un periodo di circa 6 anni, costruì modellini tridimensionali degli agglomerati stellari in movimento più prossimi al Sole.
All’inizio pensò che avrebbe trovato vari posizionamenti casuali in grado di duplicare caratteristiche simili alla descrizione fatta da Betty Hill.
Ma non andò così, per 6 anni, non riuscì a trovare un nesso, finché, un giorno, sdraiandosi sulla schiena, guardò in alto da una angolazione particolare e per magia l’intero quadro delle 12 stelle apparve ai suoi occhi! Tutte le stelle erano state identificate e dunque sembrava poco probabile che si trattasse di una coincidenza casuale.
Le 12 stelle che erano collegate da linee intere o tratteggiate si rivelarono potenziali stelle adatte alla vita; il loro spettro era molto simile a quello del nostro Sole e nelle loro orbite potrebbero esserci dei pianeti sui quali la vita si sarebbe potuta sviluppare.
Non è improbabile che lì ci siano forme di vita! Quante sono le probabilità di trovare 12 stelle collegate in questo modo? Solo quelle 12 in quella zona sembrano ospitali e, per giunta, tutte collegate tra loro, come a voler dire che sono state tutte visitate da intelligenze aliene.
Nel 1967, gli Hill chiesero di nuovo di essere interrogati sotto controllo scientifico.
Vennero quindi di nuovo ipnotizzati dal Dr. Simon, in presenza del Dr. J. Allen Hynek (maggiore consigliere del Project Blue Book) e di numerosi
consiglieri scientifici dell’U.S. Air Force. Nonostante le domande tecniche che furono loro rivolte, il racconto degli Hill non mutò di una virgola. Una delle tante ragioni per cui oggi la
stragrande maggioranza degli ufologi crede che il caso degli Hill sia vero è perché accadde troppo all’inizio del fenomeno UFO, quando le persone che riferirono dell’esperienza (Betty e Barney
per l’appunto), non potevano avere preconcetti in merito.
Oggi, il rapimento degli Hill rappresenta una pietra miliare e fu in quel caso che si accertò per la prima volta il fenomeno del “Missing
Time” ossia, vuoto temporale, che poi, col passar del tempo, divenne un parametro per i rapimenti successivi.
Il caso degli Hill è stato un interessante concomitanza di fattori; infatti, se Barney non avesse reagito così male a quell’esperienza, evidenziando problemi psicologici, insonnia, ulcera etc.
forse non avrebbe consultato un medico e il medico non gli avrebbe consigliato lo psichiatra per portare alla luce un trauma sepolto.
Ci furono quindi inquietanti coincidenze attinenti questo interessante caso di rapimento.
Betty Hill occupa attualmente un posto importante in una organizzazione sociale dello Stato del New Hampshire. Barney Hill morì di infarto il 25 Febbraio 1969 all’età di 46 anni.