Bernard Haisch (Stoccarda, ...) è un astrofisico statunitense di origine tedesca.
❖ Biografia
Dopo avere frequentato a Indianapolis la Latin School (una scuola secondaria cattolica), Haisch ha intrapreso gli studi universitari in astrofisica a Bloomington presso l'Indiana University, dove
ha conseguito il Bachelor of Science nel 1971.
Nel 1975 ha conseguito il PhD in astronomia all'University of Wisconsin-Madison.
Conclusi gli studi, Haisch ha subito ottenuto una borsa di studio post-dottorato in astrofisica della durata di 3 anni a Boulder presso l'Università del Colorado.
Fra il 1977 e il 1978 Haisch ha trascorso un periodo nei Paesi Bassi presso l'Università di Utrecht come "scienziato visitatore". Nel 1979 Haisch ha cominciato a lavorare al Solar & Astrophysics Laboratory della Lockheed Martin a Palo Alto, in California, istituzione in cui ha lavorato per vent'anni. Nel 1991 è stato "scienziato visitatore" all'Istituto Max Planck di fisica extraterrestre a Garching, in Germania; tra il 1992 e il 1994 è stato Direttore incaricato del Center for Extreme Ultraviolet Astrophysics Laboratory presso l'Università di Berkeley.
Nel periodo dagli anni 70 agli anni 90, Haisch si è dedicato a ricerche sull'astrofisica delle alte energie, con particolare riguardo alle emissioni nell'ultravioletto e nei raggi X del Sole e di altri tipi di stelle. Ha inoltre collaborato con la NASA per alcuni programmi scientifici.
Nel 1999 Haisch ha fondato il California Institute for Physics and Astrophysics, un'istituzione privata dedicata a ricerche sulla teoria delle stringhe, la relatività generale e l'elettrodinamica quantistica. Dal 1999 al 2002 Haisch è stato Direttore dell'Istituto da lui fondato.
In seguito Haisch si è dedicato al campo dei servizi internet.
Dal 2002 al 2009 è stato capo dell'ufficio scientifico della ManyOne Networks; compagnia di servizi internet con sede in California.
Nel 2004 è diventato Presidente della Digital Universe Foundation.
Haisch ha pubblicato 2 monografie scientifiche e più di 130 articoli scientifici in giornali prestigiosi tra cui Nature, Science, Physical Review, Astrophysical Journal e Annalen der Physics. Per 10 anni (dal 1993 al 2002) è stato caporedattore di Astrophysical Journal.
Haisch si interessa anche di scienza di confine e insieme al fisico Alfonso Rueda, docente al Department of Electrical Engineering della California State University, ha sviluppato una controversa ipotesi nell'ambito dell'elettrodinamica stocasica.
Secondo quest'ipotesi, sviluppata in una serie di articoli pubblicati a partire dal 1994, esisterebbe una correlazione fra inerzia, vuoto quantistico ed energia di punto zero.
❖ Interessi in ufologia, parascienze e spiritualità
Haisch si interessa anche di discipline non ortodosse, come l'ufologia e le parascienze.
Ha pubblicato articoli sul Journal of Noetic, un giornale di parapsicologia pubblicato dall'Institute of Noetic Sciences, ed è stato caporedattore dal 1988 al 1999 del Journal of Scientific Exploration, che pubblica articoli sugli UFO e i fenomeni paranormali.
In campo ufologico, Haisch ha creato il sito web Ufoskeptic, per promuovere lo studio sugli UFO in modo critico, ma senza pregiudizi.
Haisch si interessa anche dei rapporti tra scienza e spiritualità ed ha pubblicato articoli sulla rivista Science and Spirit. Nel 2006 ha pubblicato il libro The God Theory, in cui tenta di riconciliare le moderne credenze scientifiche con le tradizionali credenze religiose.
Nel libro Haisch critica sia l'ateismo che il teismo tradizionale, prendendo posizione a favore del pandeismo.
Washington - Gli alieni potrebbero essere proprio sotto il nostro naso, semplicemente non siamo abbastanza intelligenti per vederli.
Questo è stato il messaggio della scorsa settimana degli UFOlogisti presenti a un simposio ospitato della George Washington University di Washington DC e sponsorizzato dalla SyFy.
Syfy è un canale televisivo statunitense via cavo e satellitare di proprietà della divisione NBC Universal Cable Entertainment di NBCUniversal, una sussidiaria di Comcast.
Syfy nasce come Sci-Fi Channel il 24 Settembre 1992 da USA Network, controllata unitamente da Paramount Pictures e MCA/Universal Studios Inc. grazie a un accordo di collaborazione. Il canale tratta argomenti di fantascienza, fantasy, horror, soprannaturale, paranormale etc.
I relatori presenti all'incontro che hanno esposto i temi: "Il potenziale per i viaggi interstellari e i fenomeni aerei non identificati", hanno esaminato le prove sugli UFO, i resoconti dei testimoni oculari, le fotografie, i segnali radar e i pezzi di "metallo fuso".
I relatori hanno anche insistito sul fatto che l'ufologia sia una scienza e non una superstizione. Hanno invitato la comunità scientifica a smettere di ridicolizzarli e unirsi a loro nella ricerca della vita extraterrestre.
"Gli scienziati", ha detto Bernard Haisch, Ph.D., Direttore del California Institute for Physics and Astrophysics, "hanno una mentalità più chiusa sull'argomento UFO rispetto al pubblico in generale. Molti di loro hanno poco o nessun rispetto per l'ufologia".
Haisch, che ha studiato per diventare sacerdote prima di diventare un astrofisico, ha detto che molti scienziati respingono le storie sugli UFO perché attirano mistici e leader religiosi che hanno una pessima esperienza nel promuovere la ricerca scientifica.
"Molti scienziati", ha detto Haisch, "potrebbero ancora reagire alla crudeltà della Chiesa (cattolica) nei confronti degli scienziati nel XVI secolo.
Ma i teologi di oggi ci possono aiutare a risolvere alcune delle questioni sollevate dalle scoperte sugli UFO. La religione potrebbe approfondire la nostra comprensione sui fenomeni UFO. Potrebbero esserci cose più profonde in opera rispetto a quelle già conosciute".
Ma gli scettici sugli UFO, che gli ufologi preferiscono chiamare cinici, credono che gli UFO siano un fenomeno strettamente religioso.
"Tutti vogliono credere in qualcosa di più grande di loro stessi", ha affermato Pat Linse, co-fondatore della Skeptics Society . "Fa parte della natura umana".
Linse, che crede che l'ufologia sia una rivisitazione del mito cristiano, ha detto, che il segreto militare degli Stati Uniti ha anche incoraggiato la fede dei credenti UFO.
"Per chiunque andasse Roswell (per la prima volta), nel New Mexico", ha detto Linse, "e con tutti quegli strani aerei che volano in giro, non sarebbe così insensato iniziare a credere negli UFO".
Tuttavia, i relatori del simposio GWU (George Washington University) sembravano trarre ispirazione da un mito americano più recente. Molti infatti hanno esposto le loro presentazioni con immagini e riferimenti alla navicella spaziale e alle specie di Star Trek .
Ma gli ufologi hanno affermato di essere seriamente intenzionati a trovare prove scientifiche reali delle visite sulla Terra da parte di extraterrestri. E quella prova potrebbe essere in agguato appena fuori dalla portata dei nostri attuali sensori.
"Gli alieni", ha detto il fisico della City University di New York Michio Kaku, "potrebbero essere qui ora, in un'altra dimensione, a un millimetro di distanza dalla nostra".
Kaku teorizza che l'universo esista in 11 dimensioni, di cui gli scienziati ne hanno identificate solo 4. Ma gli scienziati, ha detto, potrebbero voler dare un'altra occhiata alle prove già visionate degli UFO presenti nella nostra stessa dimensione.
Kaku ha detto che una civiltà galattica in grado di visitare la Terra dovrebbe essere avanzata come i Borg di Star Trek e, probabilmente, utilizzerà la nanotecnologia per visitare la Terra.
"Siamo sempre alla ricerca di navi spaziali", ha detto Kaku.
"E se invece usassero nanosonde per esplorare la Terra?"...
Nota Silverland:
Molto probabilmente, pecchiamo (anche in questo campo) di presunzione (dote tipicamente terrestre), ritenendoci intelligenti (più del dovuto) e forse, proprio in quest'ottica, stiamo cercando la cosa sbagliata, facendo chissà quali ricerche, magari anche complicate o complicandoci letteralmente la vita ignorando la risposta che ci volteggia sotto il naso.
Penso spesso al fatto che noi terrestri abbiamo inviato dei messaggi e stiamo inviando tutt'ora messaggi nel cosmo alla ricerca di tracce di vita intelligente diversa dalla nostra.
Ma abbiamo mai pensato al fatto che il ricevente potrebbe non riuscire a capire il nostro messaggio perché troppo complesso o perché troppo antiquato?
La NASA, senza dover andare a cercare chissà quale alieno nel cosmo e senza dover spendere milioni di dollari, per avere questa risposta, ha mai provato a far decifrare uno dei suoi messaggi a un terrestre (intelligente) qualsiasi per vedere se egli è in grado di tradurre il suo messaggio?
Idem per il SETI e anche per tutti gli enti governativi e non che si cimentano in operazioni del genere. Se il soggetto preso a caso non dovesse riuscire a risolvere il quesito ad egli sottoposto, allora ponetevi una domanda: è forse troppo complesso? Si lo è!...
Racconto un breve aneddoto calzante realmente vissuto:
Poco tempo fa, mi è capitato di parlare con un giovane (laureato, quindi presumo dotato di intelligenza) di musica, ricordando le vecchie cassette con nastro magnetico e, dopo un po', mi resi conto che questa persona non sapeva cosa fosse una cassetta musicale.
Gli dovetti spiegare cos'era e come poteva essere ascoltata perché che lui NON L'AVEVA MAI VISTA! Questo solo per rendervi l'idea.
Degno di nota: le cassette musicali a nastro magnetico non erano appartenenti ad un'altra era geologica, ma, parliamo di poche decine di anni e sono ancora in uso.
In più, sia io che l'essere "intelligente" siamo dello stesso pianeta, eppure, lui (laureato e intelligente) non sapeva cosa fosse una musicassetta. Qui un esempio...
... Sarà forse questo il motivo per cui non abbiamo mai ricevuto alcuna risposta?
Si, potrebbe essere.
Prendiamo il caso del disco d'oro inviato con la missione Voyager, questo benedetto disco come lo dovrebbero decifrare? Dovrebbero avere un giradischi con la puntina?
E se staccandolo questo si rovinasse in modo tale da non essere utilizzabile?
Avremmo vanificato un viaggio di milioni di Km se non miliardi per una puntina, un giradischi mancante o per via di un bullone troppo stretto che teneva il nostro bel dischetto dorato etc.?
Tra le altre cose, canti degli uccelli, messaggi in non so quante lingue, saluti e quant'altro su quel disco non è un po' troppo incasinato?
Per assurdo, se prendessimo il nostro bel disco dorato e insieme ad esso ci mettessimo anche il giradischi, la puntina, una bella cassa della BANG OF OLUFSEN per sentirlo come Dio comanda e lo portassimo a una tribù Masai in Africa o a una delle tribù isolate sparse sul nostro pianeta, pensate che questi riuscirebbero a collegare tutto per ascoltare il nostro bel disco? Ma assolutamente no!
E se mai ci riuscissero, credete veramente che riuscirebbero a interpretare correttamente quella miriade di informazioni contenute nel disco? Ne siete davvero sicuri?
Seguendo lo stesso criterio logico e riagganciandoti al punto dove avevamo interrotto l'articolo per aprire questa parentesi di riflessione, siamo sicuri che il nostro (QI) sia abbastanza alto da poter decifrare il loro messaggio più basilare?
Quante volte in ufologia abbiamo letto dell'enorme considerazione che gli alieni hanno di noi e di quello che questo pianeta rappresenta per loro, una sorta di laboratorio - zoo da cui poter accingere in qualsiasi momento per fare ciò che gli pare.
Siamo davvero sicuri che qualcuno voglia sapere la nostra opinione?
Voi chiedereste l'opinione a un *topo da laboratorio?
NB. topo che in quel laboratorio ci avete messo Voi.
E se invece fosse realmente successo (il contatto tra 2 civiltà), siamo sicuri che gli altri terrestri (i contattati, quelli al potere) siano così felici di voler divulgare quanto scoperto sugli alieni con le altre nazioni?
...ma torniamo all'articolo.
Kaku chiese all'astrofisico Jacques Valle, Ph.D., di considerare di riesaminare i campioni di frammenti di UFO di Valle analizzando le strutture microscopiche che avrebbe potuto trascurare. I medici, ha aggiunto Kaku, dovrebbero anche essere autorizzati a esaminare quelli che si autodefiniscono addotti alieni, ponendosi come obiettivo quello di rintracciare DNA alieno.
"Se potessimo trovare un pezzo di nanotecnologia", sostiene Kaku, "o DNA alieno, lo inchioderemmo al muro. Non ci sarebbe più un dibattito".
Ma una ricerca di prova UFO/Alieni fino a livello microscopico richiederà risorse di cui gli ufologi non dispongono (ma nemmeno i ricercatori freelance).
"Gli scienziati", ha detto il fisico della Stanford University Peter Sturrock: "non sono incoraggiati, supportati o finanziati nella loro ricerca sugli UFO".
Sturrock, che ha ricevuto finanziamenti dalla filantropa Laurance Rockefeller, affermando che gli ufologi otterrebbero un maggior rispetto se riviste accademiche rispettabili aprissero le loro pagine editoriali alla loro ricerca.
Le università scoraggiano anche la ricerca non concedendo incarichi agli scienziati che si danno da fare per studiare gli UFO, sostiene Kaku e aggiunge: "sarebbe una buona idea iniziare a rispondere a queste domande solo dopo aver ottenuto l'incarico".