Debbie Jordan Kauble vive con i suoi 2 figli (che all'epoca dei fatti avevano 3 e 4 anni) ed i suoi genitori ad Indianapolis, Indiana, negli Stati Uniti.
Da ragazza le capitavano spesso strani fenomeni in perfetto stile poltergeist (fenomenologia paranormale, come oggetti che si muovevano da soli, etc, N.d.R.), a cui si era abituata.
Ma, il 30/06/1983 accadde qualcosa che avrebbe cambiato la sua vita per sempre.
...Quella sera d'estate, Debbie stava uscendo per recarsi da una sua amica per cucire dei vestiti, quando, vide una luce brillante provenire dal cortile, la fece notare anche a sua madre che poi salutò e se ne andò. Una volta giunta a casa dell'amica però, ricevette una telefonata: era sua madre, spaventata che le chiedeva di tornare subito a casa...
...Debbie fece il più in fretta possibile e, una volta giunta a casa, imbracciò il fucile scarico del padre e si mise a esplorare il cortile, poi, entrò in garage e venne assalita da vampate di calore che non le diedero neanche il tempo di pensare: "Dio, devo uscire da qui immediatamente!" che subito venne colpita al petto da una luce bianca e brillante.
Si trovò paralizzata con ogni muscolo del suo corpo che vibrava.
In quel frangente Debbie poteva muovere solo gli occhi. "Era come se vedessi continui flash fotografici davanti ai miei occhi". Poi, vide 6 piccole figure dalla testa grande che si muovevano nel cortile in linea diagonale per entrare dentro una piccola nave ovoidale che si trovava a circa 6 metri da lei. Quindi, sentì che qualcosa di caldo e affilato penetrarla nel suo orecchio destro; tutto questo, mentre una voce le diceva: "è una sfortuna che tu abbia dovuto provare questo dolore." Qualche istante dopo la voce aggiunse: "è finita, adesso."
Il pensiero di Debbie andò subito ai suoi figli e di rimando, qualcuno le rispose: "i tuoi bambini stanno bene". Poi... il nulla.
Il ricordo successivo fu quello di camminare in veranda con sua madre sull'uscio porta.
Istintivamente le disse: "va tutto bene" e lei rispose: "ora posso tornare a dormire."
Un paio di giorni dopo, trovarono dei segni nel cortile, esattamente dove tutto il fatto si era svolto. In seguito, Debbie entrò in contatto con il famoso ricercatore e specialista di abductions Budd Hopkins, il quale, investigò per 3 anni sul suo caso, giungendo alla conclusione che quella notte del 1983 successe qualcosa di straordinario.
Diverse prove fisiche scaturite dalle indagini fece emergere da un lato, i test medici, che evidenziarono sintomi quali: perdita di capelli, allergie, battito cardiaco irregolare, eritemi inspiegabili, ghiandole ingrossate e febbri.
Dall'altro, emersero prove più consistenti: Debbie superò il test della macchina della verità e la presenza dei segni nel cortile.
Alcuni campioni di terreno analizzati mostravano un esaurimento del 60% circa del calcio presente nel suolo, in cui, non venne riscontrata alcuna forma vitale.
Significativi anche i fenomeni connessi che la stessa notte interessarono le case circostanti.
I vicini infatti riferirono di aver visto un'enorme fiammata rossastra proveniente dal cortile, di aver sentito un terribile boato, che le loro abitazioni tremarono, le luci si spensero, gli schermi delle televisioni divennero rossi prima di spegnersi e che il tutto questo succedeva mentre gli animali domestici erano letteralmente terrorizzati.
Debbie venne sottoposta a numerosi test medici e psicologici al Columbia Hospital di New York, dove, le vennero praticate una EEG e una TAC con contrasto.
Dopo un esame completo, l'esito fu, che una massa di qualche tipo era presente nel suo utero, presumibilmente, tumorale e si ritenne quindi necessaria una visita specialistica; in seguito alla quale, dopo un'analisi agli ultrasuoni, venne fissata l'operazione per il lunedì successivo.
La sera del Giovedì precedente l'operazione, Debbie, che era seduta in salotto a guardare la Tv con il marito e 2 ospiti, notò una luce brillante nel cielo ad ovest sopra la fattoria.
Al che, tutti andarono fuori con tanto di telecamera e una radiotrasmittente amatoriale alla mano per verificare di cosa potesse trattarsi. Mentre il marito controllava in giro, tenendosi in contatto via radiotrasmittente, Debbie e i suoi ospiti continuarono a fissare la luce constatando la presenza di altre luci rosse che sfrecciavano sulle loro teste e sulla casa.
Improvvisamente, Debbie vide qualcosa che camminava verso il gruppetto sulla strada a malapena illuminata dalla Luna. Nella videocassetta (stavano filmando le luci nel cielo) si può sentire chiaramente la voce della figlia della sua ospite dire: "mamma, cos'è che cammina sulla strada verso di noi?"
A quel punto, anche Debbie scorse la figura e iniziò ad urlare.
"Non c'era luce a sufficienza per immortalare nel video quanto stavamo vedendo, ma, sembrava un essere alto circa un metro e mezzo, di colore chiaro e con il capo molto grande. Alzò la testa in maniera buffa quando i nostri occhi si incontrarono (afferma Debbie), ricordo di aver pensato che doveva essere una specie di animale."
Dalla figura che aveva iniziato a muoversi all'indietro in modo strano, quasi meccanico, sembrò provenire un suono, una sorte di bip ritmico.
Fu allora che il video balzò in avanti di 18 minuti e mezzo sullo screen clock della videocamera (l'orologio digitale che appare in sovraimpressione in alcune videocassette, N.d.R.). Si può sentire il marito di Debbie che comunica, tramite la radiotrasmittente, di vedere delle lame di luce colorate provenire dal cielo vero nord-est, nel punto dove si trovava Debbie con gli ospiti. Dopo di che, l'esperienza ebbe termine.
"Restammo svegli tutta la notte. Ci sentivamo molto strani e cercavamo di capire cosa ci fosse appena successo" sottolinea Debbie Kauble.
Qualche giorno dopo, la Kauble venne operata.
Dopo la notte Debbie si sentiva meglio, le emorragie erano cessate, ma comunque era decisa a portare a termine la cosa.
Nella stanza d'ospedale, appena sveglia dall'anestesia, il dottore le disse:
"non avevi il cancro! Ho controllato tutto 2 volte, ma non ho potuto comunque salvare nulla."
A Debbie furono asportati sia l'utero che le ovaie.
Il dottore però non riusciva a capacitarsi delle sue condizioni:
"eri completamente a pezzi, dilaniata internamente".
Ma non aveva il cancro. La massa tumorale diagnosticata con gli ultrasuoni era scomparsa. Qualsiasi cosa fosse, ora era sparita e prima che il dottore avesse avuto la possibilità di rimuoverla. Ciò che colpì maggiormente il medico furono le dimensioni dell'utero di Debbie:
"non posso credere che tu abbia avuto dei bambini (disse) è così piccolo che a malapena ho potuto metterci le mani per operare.
La gravidanza che hai portato a termine è un vero miracolo".
Ovviamente, la massa rilevata dalla precedenti analisi poteva essere di varia natura, non escludendo l'ipotesi di un feto ibrido.
Molto probabilmente, qualcosa non dev'essere andato per il verso giusto visto che, qualunque cosa fosse, ha richiesto la sua rimozione prima che potesse essere scoperta.
"O forse, avevo davvero un qualche tipo di tumore maligno e i miei piccoli 《amici》lo hanno rimosso qualche giorno prima dell'operazione per salvarmi la vita", ipotizza Debbie, che interpreta comunque la sua esperienza sotto una luce positiva.
"Credo che nessuno potrà mai trovare la risposta a questo mistero, ma mi va bene così. Sono solo grata per essere stata libera dal cancro e di essere di nuovo sana".
Debbie è convinta che, almeno in parte, le sue esperienze si siano svolte su un piano spirituale o psichico. "Non ci sono parole per descrivere le cose che ho vissuto e provato", dice. La maggior parte dei ricordi le sono tornati in mente senza volerlo e, con il passare del tempo. L'ipnosi, in lei, ha solo affinato ricordi già presenti:
"rammento solo uno 'spaccato' di 15 minuti su un'esperienza di un'ora e mezza e, anche se, forse, non la ricorderò mai per intero, per me va bene lo stesso.
Se ora non ricordo dev'essere per un motivo, riuscirò a ricordare quando sarò pronta".
Debbie è cambiata: "mi hanno terribilmente spaventato e a tratti mi sono sentita quasi morire, ma mi hanno spinta a diventare una persona più forte, non avevo altra scelta se volevo sopravvivere. Queste esperienze hanno aperto qualcosa dentro di me, nella mia mente. Qualcosa che vedo rinascere in tante persone, per molte ragioni diverse, in questi tempi. Qualcosa di profondo, spirituale, grandioso.
Ho perso ogni interesse per la religione organizzata, i pensieri negativi, la carne rossa e ho trovato la mia spiritualità e una nuova comprensione sul significato della vita, dell'amore, della fede e in Dio. I miei occhi e il mio cuore sono stati aperti da tutte queste cose strane, spaventose e meravigliose e per qualche ragione, sento di essere stata veramente benedetta. Sono sopravvissuta a tutto questo e ora sono pronta per tutto ciò che l'Universo ha in serbo per me (o per tutti noi) in futuro".
"Erano circa le 20:30, quando sono uscii sulla veranda per fumare una sigaretta.
Mi sedetti sulla sedia a dondolo rivolgendo la schiena alla strada e ai campi.
Era buio e tra le nubi si intravedevano le stelle e la temperatura era di circa 30 gradi e c'era una leggera brezza. Mi sentivo calma e rilassata e pensavo ai recenti cambiamenti avvenuti nella mia vita (avevo nuovo lavoro) e di quanto ne fossi felice.
Ero dimagrita e ne ero contenta, ma volevo perdere un altro po' di peso, il mio corpo stava cambiando (era ora!). Alle 20:33, la luce della tettoia (a 6 metri da me) si spense con un lampo e, dopo qualche istante, si riaccese nello stesso istante in cui l'allarme del camion posteggiato nel vialetto suonò 4 beep consecutivi e il telefono fece un mezzo squillo.
In quel momento, vidi un lampo di luce brillante blu e bianco venire verso di me sopra la mia testa, illuminando la veranda e tutto il cortile.
Mi sentii strana, come se all'improvviso fossi seduta al centro di un enorme tornado di energia statica scesa dall'alto. Quindi, afferrai fortemente i braccioli della sedia per paura di essere sollevata in aria, chiusi gli occhi, ma anche così vedevo dei lampi di luce bianca nella mia testa. Il mio cervello sembrava percorso da massicce scosse elettriche e i miei pensieri andavano in pezzi, ero nel panico, una sensazione molto familiare mi colse di sorpresa.
Sentivo il mio corpo invaso da uno strano calore, il cuore batteva irregolarmente e il pappagallo che stava nella sua gabbia alle spalle della casa che ripeteva sempre lo stesso verso. Era tutto rallentato, un'esperienza che credo sia durata circa 90 secondi.
All'improvviso, mollai i braccioli e rotolai giù con un movimento delicato.
A mio marito che era nel soggiorno che guardava la televisione, gridai: l'hai visto?
Che diavolo sta succedendo? Mi guardò come se fossi matta.
Aveva sentito l'allarme del camion e il telefono, ma non aveva visto il lampo di luce, né la luce nel cortile e il televisore funzionava correttamente.
I dubbi mi assalirono, allora chiamai un amico, Forest, a Collinsville, Illinois, che potrebbe testimoniare quanto fossi fuori di me per la paura in quella situazione.
Tornata in veranda e portando il telefono con me, vidi altri 2 o 3 lampi luminosi provenienti dall'alto e la luce della veranda iniziò a lampeggiare regolarmente.
Dissi a Forest (chiamato qualche istante dopo) che era al telefono con me, che stava per succedere qualcosa, nel giro di 2 minuti infatti, tutti gli animali nelle vicinanze iniziarono a emettere i loro versi contemporaneamente: strilli, stridii, ululati, vere e proprie urla.
Sembrava un coro di una trentina di animali impazziti.
Dave mi ha raggiunse per vedere cosa diamine stesse succedendo.
Anche Forest, che era dall'altra parte del telefono, mi confermava di sentire quei suoni e mi consigliò di andare subito a prendere la macchina fotografica e di scattare delle foto nella direzione dalla quale provenivano i versi degli animali. Lo feci, con e senza flash.
In 2 delle foto, in direzione della strada di fronte casa, si notano migliaia di piccolissimi punti luminosi che fluttuano nell'aria (insetti?).
Dopo circa un minuto, una grande luce brillante scese su me e Dave dall'alto, ma la potevo vedere solo io, anche se non riuscivo a spiegarne il motivo.
Comunque, di certo lui sentiva qualcosa e si spaventò molto, così tanto, da correre in casa.
Io sono rimasi in veranda e, parlando con Forest, gli dissi che secondo me stava per succedere qualcosa di importante che riguardava tutto il mondo e che sarebbe accaduto nel giro di qualche giorno.
Il panico iniziale che avevo era sparito e avevo la netta sensazione di non essere più in pericolo (una forte sensazione). Parlando con Forest, avvertivo dentro di me una strana calma, come se fossi in una specie di stato alterato, quasi di stordimento.
Quindi decisi che era meglio andarmene a letto e, tutto quello che mi viene in mente è un flash poco prima di addormentarmi, un'immagine che mi sbalordì letteralmente.
Un viso che mi scrutava attraverso la finestra: un essere di luce con bocca e naso piccoli, grandi occhi da cerbiatto con una splendente luce dorata.
È stato molto strano, ma mi stava sorridendo e mi addormentai subito.
Dopo quella notte non successe nient'altro di sconvolgente.
Di certo, l'esperienza ebbe una forte influenza sulla mia mente.
Consapevole dei poteri e della vulnerabilità del cervello umano e dell'influenza che i campi elettromagnetici possono esercitare sulla mente e sulle emozioni, forse, sono stata esposta (intenzionalmente o inavvertitamente) ad un qualche tipo di campo energetico che può aver generato una mia reazione, sia fisica che emotiva.
E forse, questi, altro non erano che i risultati voluti, nel caso si fosse trattato di una esposizione intenzionale.