❖ Biografia:
Grant Cameron venne coinvolto nell'Ufologia nel 1975 con avvistamenti personali di un oggetto che localmente divenne noto come Charlie Red Star.
Gli avvistamenti sono avvenuti a Carman, Manitoba.
Grant Cameron è una figura rinomata nel campo dell'ufologia, noto per le sue vaste ricerche e pubblicazioni sugli UFO e il loro collegamento con le politiche governative.
Il viaggio di Cameron nell'ufologia iniziò negli anni '70, dopo aver osservato un oggetto inspiegabile noto come Charlie Red Star nei cieli di Carman Manitoba, in Canada, che scatenò una ricerca, durata tutta la vita per comprendere il fenomeno UFO.
Nel corso degli anni ha approfondito vari aspetti dell'argomento, compreso il ruolo delle agenzie governative, le implicazioni degli avvistamenti UFO e la connessione tra coscienza ed esperienze UFO. Il suo lavoro lo ha portato a esplorare l'intricata relazione tra gli UFO e le politiche governative, portando alla luce una ricchezza di informazioni attraverso le richieste del Freedom of Information Act e le interviste con addetti ai lavori.
La ricerca di Cameron è stata fondamentale nel portare alla luce le complessità del fenomeno UFO e le sue potenziali implicazioni per l'umanità.
Negli ultimi anni Cameron ha rivolto i suoi interessi di ricerca al coinvolgimento e alle azioni del Presidente degli Stati Uniti nel problema degli UFO.
Ha effettuato più di 20 viaggi negli Archivi Nazionali e nella maggior parte dei vari archivi presidenziali alla ricerca di materiale sugli UFO presidenziali.
Uno dei momenti salienti della sua ricerca presidenziale sugli UFO è stata la possibilità di interrogare il vicepresidente Dick Cheney sulla sua conoscenza dell'argomento UFO.
Un altro punto saliente della ricerca presidenziale sugli UFO è stato un FOIA all'Ufficio di Scienza e Tecnologia della Casa Bianca che ha prodotto 1.000 pagine di documenti sugli UFO dell'amministrazione Clinton. Molti di questi risultati sono stati riportati sul suo sito web, www.presidentialufo.com. Al momento Cameron sta aspettando quasi 100 richieste FOIA dalla Clinton Presidential Library di Little Rock, Arkansas, relative alle azioni e alle politiche relative agli UFO durante i due mandati presidenziali di Bill Clinton.
A parte la sua ricerca sul coinvolgimento del governo, Cameron si è concentrato anche sulla connessione tra coscienza e UFO. Egli postula che la comprensione di questo collegamento sia cruciale per comprendere le implicazioni più ampie del fenomeno UFO.
Il suo approccio combina l'indagine scientifica con una profonda esplorazione degli aspetti metafisici di questi incontri. I contributi di Grant Cameron al campo dell'ufologia sono stati riconosciuti a livello internazionale. È stato relatore in numerose conferenze ed eventi, condividendo le sue intuizioni e scoperte con un pubblico globale.
La sua dedizione alla scoperta della verità sugli UFO lo ha reso una figura rispettata e influente nella comunità.
Nel complesso, il lavoro di Grant Cameron in ufologia è caratterizzato da un'incessante ricerca della conoscenza, da un impegno nella scoperta della verità e da un'apertura all'esplorazione degli aspetti più profondi, spesso inespressi, del fenomeno UFO.
I suoi contributi continuano a ispirare e informare coloro che sono interessati a comprendere i misteri dell'universo e il nostro posto al suo interno.
Abbiamo trovato sul web questo interessante articolo di qualche tempo fa, ma ancora molto attuale, che fornisce un quadro più completo sulla questione UFO, cover-up e il coinvolgimento dei Presidenti, tema molto caro a Grant Cameron.
di Maverick
Tutte le agenzie internazionali e diversi quotidiani anche in Italia hanno dato nei giorni scorsi rilievo alle dichiarazioni della candidata presidenziale in materia di UFO.
Hillary Clinton disse in Tv che se eletta si impegnerà a desecretare i files riguardanti gli UFO e la presenza aliena. L’aveva già detto a Gennaio al “Conway Daily Sun” del New Hampshire e ora l’ha ribadito. Non è la prima a dire di volerlo fare e bisognerà verificarne la vera volontà: Hillary è una consumata politicante e la circostanza può essere letta come una astuta mossa elettorale, una strizzata d’occhio a quel 57% di americani che è convinto che gli vengano nascoste molte informazioni sull’argomento.
Anche ammesso che sia cosi è una mossa impegnativa e rischiosa, in molti sensi.
I media hanno attribuito all’influenza dell’amico e finanziatore Laurance Rockefeller, fondatore della Rockefeller Initiative e convinto sostenitore dell’ipotesi extraterrestre, l’interesse della lady per l’argomento e alle pressioni simultanee di John Podesta, il suo Direttore della campagna elettorale (e di Bill, precedentemente), da tempo sulla breccia con una sua organizzazione, il Center for American Progress, per perorare la fine del cover-up per ragioni di democrazia e trasparenza.
Ad una tv di Las Vegas Podesta aveva fatto seguito alle prime dichiarazioni della Clinton dicendo di averla voluta convincere ad “andare a fondo della questione“.
Prima di lei fu J.F. Kennedy a procurarsi la diffidenza dei militari e del mondo della ricerca aerospaziale, NASA compresa, con l’espressa volontà di voler condividere con i sovietici le risultanze della ricerca spaziale. C’è chi afferma che quell’intenzione contribuì a decidere la sua sorte, poiché sembrò evidente la sua intenzione di scambiare informazioni anche sul fenomeno UFO con i sovietici, mettendo cosi a repentaglio l’esclusività o la prevalenza degli elementi di conoscenza in mano americana.
Poi ci fu Nixon, che con la materia UFO giocò sporco, come suo solito, per mania di grandezza. Al culmine del primo mandato, nel 1973, “Tricky Dick” pensò forse di voler passare alla storia non solo per i successi in politica internazionale (la fine della guerra in Vietnam, l’apertura alla Cina, il trattato per la limitazione delle armi nucleari con l’Urss) ma anche per aver rivelato la verità sugli UFO.
Lo volle fare in modo trasversale, ambiguo, sostenendo indirettamente il progetto del cineasta Robert Emenegger e del produttore Allan Sandler per la realizzazione di un documentario in cui fossero inserite immagini clamorose top secret fornite dall’Air Force.
Due alti ufficiali si misero in contatto con i due, li accompagnarono presso le videoteche di alcune basi aeree, concordarono i filmati, sensazionali a detta di Sandler, da inserire; si fecero avanti finanziatori inaspettati come la John MacArthur Foundation, che aveva stretti rapporti (come molte Fondazioni dei nostri giorni) con ambienti di intelligence; ci furono anticipazioni di un possibile rilascio di informazioni da parte di alcuni media e personaggi dell’establishment culturale che sembravano voler preparare il terreno per le rivelazioni.
Poi venne il Watergate e tutto si fermò.
Il documentario si fece (Ufos, past, present and future) e andò in onda su Nbc ma senza le clips promesse (tranne una di 12 secondi – sostennero gli autori) ed ebbe un certo successo ma non suscitò le reazioni previste in mancanza di footage inedito e sensazionale.
Il ricercatore Grant Cameron fa 2 ipotesi:
Anche Jimmy Carter si era sbilanciato in campagna elettorale dicendo di voler far luce sul fenomeno UFO, prima di imbarcare nella sua amministrazione buona parte della neonata Trilateral (ben 26 nomine), non proprio gente interessata alla trasparenza sull’argomento.
Carter confessò di avere avuto personalmente 3 avvistamenti e affidò al suo Capo Ufficio Stampa Jody Powell l’incarico di occuparsene.
Il quale volle farsi protagonista di una fuga in avanti dichiarando a US News and Worls Report che prima della fine dell’anno (1977) il Presidente avrebbe fatto “sconvolgenti dichiarazioni sul tema UFO” e che su informazioni della CIA ci sarebbe stata “un’ inversione di marcia della politica ufficiale che fino ad allora aveva sottostimato gli eventi“.
La ricerca di informazioni avviata da Carter si scontrò apertamente con l’apparato militare che gli oppose un rifiuto ad informarlo perchè non aveva il “need to know” (estremo livello di top secret). Dopo breve tempo, Jody Powell fu smentito dalla Casa Bianca con l’affermazione che “era stato frainteso”.
A fine Dicembre 1978 ci fu un’interrogazione al Congresso del Democratico Samuel S. Stratton, Presidente di Sottocommissione sulle Investigazioni Militari, riguardo intrusioni di UFO nel sistema di difesa di 3 anni prima.
Stratton esprimeva preoccupazione: “sulla presunta capacità di velivoli sconosciuti di penetrare lo spazio aereo e di rimanere fermi sopra basi militari, depositi di armi, siti missilistici e di controllo di lancio senza che l’Air Force riuscisse a intercettarli e a identificarli“.
La risposta dell’Air Force fu che “i rapporti sugli UFO erano di interesse transitorio e che non si disponeva di files permanenti in merito“.
Oggi, grazie ai documenti declassificati sappiamo che non era vero.
Curiosamente, proprio durante la presidenza Carter, si verificarono dei fatti internazionali che i complottisti hanno evidenziato: su pressioni di Eric Gairy, premier di Grenada, il 27 Novembre 1978 l’Onu aveva deciso di stabilire uno Special Political Committee che raccogliesse e analizzasse i dati in un programma internazionale con l’obiettivo di cercare e dare risposte sulla materia UFO.
Ci furono diverse riunioni concluse con la decisione di aprire un’agenzia ONU apposita (Determina 33/426 dell’8 Dicembre) con l’appoggio dell’amministrazione Carter.
Dopo 3 mesi, il 13 Marzo 1979, un golpe militare a Grenada esautorò Gairy e lo sostituì con Maurice Bishop. Tutto si arenò e non ci fu più seguito.
E’ noto quanto Ronald Reagan fosse interessato al fenomeno (lui stesso disse di avere avuto 2 avvistamenti) e ne desse un’interpretazione minacciosa.
Di lui si ricordano le frasi che più volte usò per manifestare di avere elementi di conoscenza.
Come la sua risposta alla domanda su quale fosse la maggiore necessità nel campo delle relazioni internazionali: “mi sono sempre chiesto se il mondo scoprisse di essere minacciato da una potenza dallo spazio, da un altro pianeta.
Non scopriremmo subito che non ci sono differenze tra noi esseri umani, cittadini del mondo e non ci uniremmo per combattere quella particolare minaccia?“.
Ma sentiamolo in diretta nel video dell'epoca qui sotto riportato.
George Bush sr., da ex Direttore CIA e candidato presidenziale, dichiarò che “ne sapeva parecchio“. Lo stesso Bill Clinton interpellato in merito in un’intervista del 2005 a Hong Kong, disse che non aveva trovato niente, ma alluse a verosimili "difficoltà interne“:
“ho cercato di scoprire se ci fossero documenti segreti e, nel caso, se mi fossero nascosti.
Non sarei il primo Presidente a cui i sottoposti abbiano mentito o a cui dei burocrati abbiano trattenuto informazioni. Ma ci possono essere individui in carriera che nascondono questi oscuri segreti anche ai Presidenti. Se è cosi, be’ sono riusciti ad evitare di coinvolgermi e se è cosi, mi sento quasi imbarazzato a dire che ho provato a sapere”.
Una risposta contorta che suggerisce che Clinton avesse capito che le difficoltà provenissero dall’interno dell’amministrazione, dall’apparato.
Da cui anche il rafforzamento delle tesi più recenti, secondo cui, i Presidenti, come tutti i politici o i dirigenti di nomina politica, non sono al corrente della complessità del cover-up che affonda nei programmi segreti (Special Access Programs) finanziati con fondi neri e sprofondati nel magma del complesso industrial-militare .
La loro possibilità di penetrare i livelli di sicurezza del “need to know” è molto limitata e quasi impossibile nel settore privato. E’ tuttavia importante che un Presidente, o un candidato Presidente come la Clinton, voglia “forzare” in qualche modo la questione.
Realisticamente, potrebbe rischiare la pelle, come Kennedy o più facilmente non andare da nessuna parte, come i suoi predecessori.
Per tornare quindi alle recenti dichiarazioni, ci sono diverse contraddizioni nelle parole della candidata che rendono la questione poco chiara, anche perché certe cose già le dovrebbe sapere:
1) L’Area 51 può essere stata interessata in passato a esperimenti di retroingegneria sugli UFO, ma non dovrebbe più essere il posto giusto.
I ricercatori indicano con buone argomentazioni la base aerea Wright-Patterson in Ohio come la sede vera dove si custodiscono i veri segreti.
Del resto è proprio li che le testimonianze multiple indicano che i reperti (e i corpi?) di Roswell furono immediatamente trasportati in quel Luglio 1947.
Sembra quindi un’ingenuità quella di pensare a una “task force” per investigare dove probabilmente non c’è più niente da tempo se non velivoli sperimentali e progetti aerospaziali che probabilmente impiegano propulsione e tecnologia derivate da un pregresso lavoro di retroingegneria.
2) Rockefeller. Non è chiaro cosa spinga Laurance Rockfeller a occuparsi cosi appassionatamente di una materia che la sua famiglia dovrebbe conoscere meglio di tanti.
O è una pecora nera, emarginata, o chi lo sa…
3) E’ interessante il fatto che la Clinton usi l’espressione UAP (Unidentified Aerial Phenomena), invece che UFO. Questo indica che è informata della distinzione prudentemente generica che si fa in ambienti “moderati” militari e scientifici e che quindi si tiene “aggiornata”. Ma quanto veramente sa?
4) E’ improbabile che la sortita sia solo una mossa elettorale.
Come suggeriscono i toni delle cronache giornalistiche, la Lady rischia di imbrigliarsi nel consueto ridicolo mediatico che quindi potrebbe nuocerle.
E’ invece probabile che sia stata realmente persuasa da chi le è vicino e che la spinta al “disclosure” si stia facendo sentire. Quanto sia personalmente convinta e sincera, visto il soggetto è dubbio ma prima o poi lo sapremo.
5) E’ rilevante che un personaggio di cosi alto livello accenni apertamente a una “presenza” aliena tra di noi (“La Terra può essere stata visitata” – Daily News).
E’ un ulteriore elemento di forzatura perché si presta ad essere interpretato come allusione al fenomeno dei rapimenti. E’ in grado di procedere su quella ancora più difficile strada?
6) Le allusioni del 2005 di Bill Clinton (sottoposti… burocrati… individui in carriera…) dimostrano che l’ex Presidente avesse capito dove si annidava l’infezione e dovrebbero avergli dato la nozione che il cover-up è gestito da una catena trasversale di operativi di medio livello gerarchico nell’amministrazione pubblica, negli ambienti militari e di intelligence, dai project managers dei programmi segreti nel settore privato.
La cosa più efficace che potrebbe fare un Presidente sarebbe un provvedimento per sciogliere dai giuramenti di segretezza imposti per contratto a chi ha responsabilità importanti nella catena di gestione dentro gli enti governativi, e ai tanti testimoni vincolati da impegni analoghi o terrorizzati negli anni dalle pressioni a tacere.
Da ciò che ha detto, o da come lo dice, Hillary non sembra consapevole della complessità del cammino da percorrere. Certo, potrebbe come minimo seguire le tracce del marito, che, con l’Ordine Esecutivo n. 12958, fece desecretare oltre ottocento milioni di pagine classificate, Ordine che fu poi stemperato dalla successiva presidenza con l’effetto di ridurre il numero.
L’iniziativa mediatica della candidata è comunque da considerarsi come un piccolo passo in avanti sulla strada della Verità, utile se non altro per far sapere che il fenomeno UFO è trattato a livelli top, il che già di per sé dovrebbe pesare come segnale sia nei confronti dell’opinione pubblica, sia per gli oscuri ambienti “che sanno”.