James Edward Oberg, noto anche come Jim Oberg (New York, 7 Novembre 1944), è un ingegnere, giornalista e scrittore statunitense.
È considerato uno dei maggiori esperti del programma spaziale sovietico e russo.
❖ Biografia e carriera
Oberg ha ottenuto il Bachelor of Arts in matematica nel 1966 all'Ohio Wesleyan University e il Master of Science in matematica applicata alla Northwestern University nel 1969.
Dopo il servizio militare svolto nell'United States Air Force, ha conseguito il Master of Science in informatica nel 1972 all'Università del New Mexico.
Dal 1972 al 1975 ha lavorato al Defence Computer Institute a Washington contribuendo allo sviluppo di ARPANET, precursore di internet.
Nel 1975 è entrato alla NASA, dove ha lavorato a Houston come ingegnere specializzandosi in tecniche di rendezvous orbitali per le missioni spaziali dello Space Shuttle.
Questo lavoro ha raggiunto l'apice con la pianificazione dell'orbita della missione STS-88, il primo volo spaziale per la costruzione della Stazione Spaziale Internazionale.
Oberg ha scritto manuali tecnici sulla procedure di rendezvous e sulle operazioni di controllo della missione. Durante gli anni '90 è stato coinvolto dalla NASA negli studi sul programma spaziale sovietico, con particolare riguardo agli aspetti riguardanti la sicurezza; questi aspetti erano stati spesso dissimulati oppure esagerati e, con l'avvento dei programmi di collaborazione spaziale come lo Shuttle-Mir e la ISS, la NASA era interessata a studiarli nel miglior modo possibile. Grazie alla conoscenza del russo e del francese, Oberg ha potuto avere accesso al cuore dei programmi spaziali della Russia e dell'Agenzia Spaziale Europea diventando uno dei pochi esperti occidentali del programma spaziale sovietico e poi russo, cominciando a pubblicare i suoi primi libri sull'argomento.
In seguito ha esteso i suoi studi anche al programma spaziale cinese.
Nel 1997 ha lasciato la NASA e si è dedicato completamente all'attività di giornalista e scrittore.
Nel 1999 ha pubblicato il libro Space Power Theory, che gli è stato commissionato dalle Forze Armate statunitensi. Oberg ha scritto 10 libri e più di 1000 articoli per vari quotidiani e riviste, tra cui Washington Post, Wall Street Journal, USA Today, Science Digest, Sky and Telescope, Space Review, Spaceflight, National Review, Der Spiegel.
Ha inoltre collaborato con diverse reti televisive, tra cui CNN, United Press International, MSNBC, BBC e Russia Today; la PBS ha trasformato il suo libro Red Star in Orbit in una serie di documentari, mentre la HBO ha ottenuto un'opzione sullo stesso libro per la realizzazione di una futura miniserie televisiva.
Oberg è anche consulente scientifico del Boston Museum of Science e del National Air and Space Museum. In qualità di esperto è stato chiamato a tenere relazioni al Congresso degli Stati Uniti d'America. Oberg fa parte dell'American Institute of Aeronautics and Astronautics, della British Interplanetary Society e della Russian Academy of Cosmonautics, dove è stato ammesso nel 1993 diventandone il primo membro straniero.
Oberg è anche impegnato nel campo dello scetticismo scientifico; fa parte del Committee for Skeptical Inquiry e collabora con la rivista Skeptical Inquirer.
Lo scetticismo di Oberg è orientato prevalentemente sugli UFO, la teoria dei cosmonauti perduti e la teoria del complotto lunare.
Sugli UFO pensa che il fenomeno si basi principalmente su osservazioni poco precise e frodi; sulla possibilità che dietro i casi non spiegati possano esserci veicoli extraterrestri dice:
"i casi non spiegati sono semplicemente non spiegati.
Non possono costituire evidenza per qualsiasi ipotesi".
Per quanto riguarda la teoria dei cosmonauti sovietici deceduti nel corso di missioni spaziali rimaste ignote al pubblico, le sue ricerche sugli archivi dell'URSS hanno fatto luce su avvenimenti sconosciuti in occidente, come la catastrofe di Nedelin, ma non è risultata alcuna evidenza della morte di cosmonauti nel corso di missioni spaziali, fatta eccezione le missioni Sojuz 1 e Sojuz 11, già note. Sulla teoria del complotto lunare, Oberg ha rilevato che le obiezioni dei fautori della teoria del complotto non sono scientificamente fondate, pertanto, l'idea del falso sbarco sulla Luna è da considerare un mito.
La NASA aveva proposto ad Oberg di scrivere un libro per ribattere alle accuse di avere falsificato lo sbarco sulla Luna, ma poi ha cambiato idea per non essere accusata di sprecare denaro pubblico; nonostante ciò, Oberg ha affermato di avere intenzione di scrivere ugualmente il libro.
È bene pubblicare analizzare e criticare un articolo di circa trent’anni fa scritto dall'esperto astronautico, giornalista e scrittore, James E. Oberg, con il quale vinse nel 1979 un premio concesso dalla rivista New Scientist come miglior articolo scientifico sugli UFO?.
Credo di sì, soprattutto per il fatto che questo articolo è ancora presente in tanti siti che a torto lo utilizzano come valido studio che certifica scientificamente l'inutilità e l'inconsistenza delle ricerche ufologiche, rappresenta quindi una buona occasione per smentire molti luoghi comuni sull'ufologia ed è soprattutto un interessante materiale per poter analizzare in maniera critica il pensiero dello scetticismo che si attribuisce alla capacità di giudicare il fenomeno. Di seguito verrà riportato nella sua interezza l’articolo in questione, anche se mi accorgo che questo fatto potrebbe annoiare il lettore, ma è necessario proprio per evitare l’accusa del tipo: avere estrapolato parti del discorso per dare un significato diverso da quello che voleva intendere l’autore, inoltre, le mie ovvie critiche verranno divise in sezioni per dare una maggiore chiarezza ed ordine.
❖ L'articolo
Nei trent'anni da quando è scoppiata l'attuale febbre dei dischi volanti (70 anni ad oggi), il fenomeno si è apparentemente trasformato da un terreno di stramberie e stupidaggini a oggetto di un vero studio scientifico. Il termine a effetto "disco volante" divenne il più semanticamente neutrale "oggetto volante non identificato" o UFO (sigla di "unidentified flying object"). Lo studio di queste segnalazioni (gli oggetti, non essendo fisicamente presenti, non possono essere studiati) è venuto ad essere chiamato "ufologia".
La parola ha tutte le apparenze di una vera scienza, eppure, in un certo senso, questa specifica branca di studi non è stata accettata come scienza.
Può l’ufologia essere considerata una vera scienza, o forse una scienza in fasce, o addirittura una scienza non ancora nata? O si tratta invece soltanto di una falsa gravidanza? Dopo
tutto il travaglio, cosa si è prodotto?
L'ufologia è stata evitata dalla scienza "tradizionale", un rifiuto che molti partecipanti del movimento ufologico vedono come una reazione istintiva a ogni idea nuova o anticonformista. Gli
ufologi si regalano aneddoti su Galileo, Giordano Bruno, Louis Pasteur e Charles Darwin e spesso sembrano sostenere che l'avversione odierna per l'ufologia sia in pratica una canonizzazione del
loro interesse come una scienza futura.
"Quanta dell’eresia di ieri è scienza di oggi?"
Chiedono con aria complice.
La risposta è, purtroppo: "molto, molto poco".
La maggior parte delle eresie scientifiche del passato si sono perse per la strada, dimenticate dai nostri libri di storia e ignorate dai moderni aspiranti Galileo.
L’ufologia deve possedere credenziali migliori che un semplice rifiuto da parte della scienza moderna. Dopo tutto, in questi 30 anni dall’apparizione degli UFO (che diventano 70 anni ad
oggi), la scienza moderna ha visto parecchie generazioni di sconvolgimenti radicali nella sua comprensione dell'Universo, dal cosmico e macroscopico al microscopico e subatomico.
Il sospetto con cui la "scienza ufficiale" moderna considera il movimento ufologico sembra invece più strettamente connesso con alcune preoccupanti caratteristiche della stessa "ufologia".
Anche se molte impressioni negative sono state indubbiamente generate dall'alone di "suonati" con cui il movimento dei dischi volanti è stato a lungo associato (nonostante i migliori sforzi
di pochi ufologi seri), altre critiche sono state mirate a livello delle stesse fondamenta filosofiche dell'ufologia.
L’incapacità dei teorici dell'ufologia a risolvere queste obiezioni rappresenta il più serio impedimento all'accettazione dell'ufologia come branca legittima della scienza moderna.
Le critiche sono essenzialmente queste:
l’ufologia si rifiuterebbe di seguire le regole del pensiero scientifico, chiedendo invece particolari esenzioni dalle consolidate procedure di controllo dei dati, di verifica delle teorie e dell'onere della prova. Gli ufologi affermano l'esistenza di un qualche stimolo straordinario dietro una piccola parte delle decine di migliaia di segnalazioni UFO archiviate.
La pietra angolare della pretesa prova è l’indiscutibile osservazione che un piccolo residuo di tali segnalazioni non può al momento essere spiegato in termini di fenomeni prosaici (sia pure rari). Però, questa affermazione non è valida: è evidentemente illogico basare l'esistenza di un positivo ("esistono veri UFO") sulla base di un ipotetico negativo ("per quanto impegno ci si metta, alcuni avvistamenti UFO non possono essere spiegati").
Quest'errore può essere chiamato "sofisma del residuo", ed è stato trattato numerose volte nel passato dai filosofi della scienza, evidentemente però, senza effetto sugli ufologi.
Scrivendo sulla rivista Science nel 1969, Hudson Hoagland lo espresse in questi termini:
"La difficoltà basilare inerente ogni indagine su fenomeni come […] gli UFO è che sarà sempre impossibile per la scienza dimostrare un negativo universale.
Ci saranno sempre casi che resteranno inspiegati per carenza di dati, per mancanza di ripetibilità, a causa di falsità, di "voler credere", di illusioni, voci, bugie e frodi.
Un residuo di casi non spiegati non è una giustificazione per proseguire un'indagine dopo che prove schiaccianti hanno rigettato le ipotesi di soprannaturalità, come gli esseri extraterrestri.
I casi inspiegati sono semplicemente casi non spiegati.
Non possono mai costituire una prova per alcuna ipotesi".
Non è necessario evocare scenari di testimoni ciechi, ubriachi o in malafede per avere dubbi sui rapporti ufologici. La maggior parte dei testimoni sono evidentemente persone oneste, sobrie e
intelligenti che si trovano di fronte a una percezione straordinaria.
Però c’è un numero sorprendentemente grande di modi più o meno ovvi in cui queste percezioni possono essere generate in maniera comprensibile.
E ci deve necessariamente essere un residuo artificiale di casi inspiegati, un residuo creato puramente da coincidenze bizzarre, da limitazioni della percezione e della memoria, oppure, da eventi naturali rari o non documentati.
Ulteriori fonti di avvistamenti non spiegati potrebbero essere attività umane che non sono mai rese pubbliche per ragioni di sicurezza militare, di attività illegali o dalla pura e semplice ignoranza dei loro autori umani di aver causato un simile putiferio.
Questo residuo non sarà mai risolto e non c’è necessità alcuna di fare riferimento a una causa straordinaria. In modo simile, l’esistenza di crimini irrisolti, di persone scomparse e mai
ritrovate, di incidenti aerei o d’auto inspiegabili e simili manifestazioni fin troppo familiari della nostra men che perfetta comprensione degli eventi, non possono essere portate come prove
dell'esistenza di criminali, rapitori o sabotatori del traffico dotati di poteri straordinari.
"I casi non spiegati sono semplicemente non spiegati", per ripetere la penetrante affermazione di Hoagland. "Essi non possono mai costituire una prova per alcuna ipotesi".
Secondo gli ufologi più impegnati, questa linea di ragionamento va denunciata come confusione tra IFO (oggenti volanti identificabili) e veri UFO.
Secondo il Dott. J. Allen Hynek , il cui Centro di Studi Ufologici di Evanston (nell’Illinois) ritiene che almeno il 95% di tutti i casi di avvistamento UFO sono in effetti IFO:
"inquirenti esperti riconoscono rapidamente gli IFO per quello che sono, ma talvolta è necessario un duro lavoro per smascherare l'impostore".
Scettici come il giornalista aeronautico "scettico" Philip Julian Klass trovano da ridire su questa
fiduciosa convinzione di Hynek e puntano il dito sui casi pubblicati dal suo stesso centro, risolti solo con inaspettati colpi di fortuna da parte dei ricercatori.
Troppo spesso, affermano questi scettici, il "duro lavoro" prescritto da Hynek è assente e la "vera e propria fortuna" che ha consentito di smascherare alcuni IFO travestiti da UFO non è disponibile. Il risultato è che molti (se non tutti, come affermano gli scettici) degli UFO ufficialmente nella lista dei casi irrisolti sono ancora degli IFO camuffati.
Questo confine vago tra gli IFO (che forniscono solo dati sulle limitazioni dell'affidabilità dei testimoni oculari) e gli UFO (che, stando a quanto asseriscono gli ufologi, marcano un potenziale passo avanti nella scienza umana) è una base spaventosamente debole per le fondamenta della nuova aspirante scienza dell'ufologia.
Questa debolezza è accentuata da un altro aspetto altamente sospetto e non scientifico dell'ufologia, un atteggiamento estremamente sportivo verso la verifica dei dati.
L'ufologia sta ancora combattendo per raggiungere la rispettabilità scientifica e popolare, ragion per cui, forse è comprensibile che le affermazioni pubbliche degli ufologi siano orientate principalmente all'aspetto persuasivo piuttosto che a quello espositivo.
Si può perciò osservare come tutti i trucchi dei pubblicitari siano seguiti alla lettera:
In prima approssimazione, non è necessario esaminare l'effettiva validità di tali affermazioni.
È importante riconoscerle per ciò che sono: tattiche di persuasione illogica.
Allo stesso tempo, la maggior parte di ciò che è comunemente pubblicato sull'ufologia è innegabilmente privo di senso. I sostenitori degli UFO come Hynek, sono altrettanto ostinati nella critica allo sfruttamento delle storie di UFO da parte dei mass media di quanto potrebbe esserlo qualunque scettico. Per l'industria editoriale e i mezzi di informazione, le storie di UFO sono un buon affare; combinano interesse umano, aspetti comici, storie che mettono paura e sbeffeggiano le insabbiature governative e gli scienziati "so tutto io".
Ma è proprio su tale cattiva informazione (e non poca disinformazione) che la stragrande maggioranza del pubblico ha formato il suo atteggiamento verso gli UFO.
Dire quindi che "la maggior parte degli americani crede agli UFO" sta a testimonianza non tanto delle credenziali scientifiche dell'ufologia quanto dell'efficacia dei creatori di miti.
Pochi scelgono di andare oltre il mito.
Il pluricitato "Jimmy Carter vide un UFO", per esempio, non è mai stato oggetto di indagini da parte di nessuno degli ufologi che l’hanno sbandierato o dei giornalisti che ne hanno parlato: l'hanno semplicemente ripetuto come una buona storia, un aneddoto utile ai loro scopi.
Quando però un giovane scettico di nome Robert Sheaffer ricostruì il caso, scoprì grandi imprecisioni nei ricordi (di 4 anni prima) di Carter circa la data e il luogo dell’avvistamento e inoltre trovò le dichiarazioni di altri testimoni che aiutarono a determinare una soluzione del tutto banale per il caso. Ciò nonostante, l'UFO di Jimmy Carter è ancora costantemente citato dai portavoce dell'ufologia, che probabilmente, neppure sono a conoscenza del fatto che il caso sia stato investigato e "risolto", forse a causa di un inconscia censura dei mass media verso il lavoro di scettici come Sheaffer.
Un altro esempio lampante del disinteresse totale della maggior parte degli ufologi per l'autenticità delle prove è la continua ripetizione dell'affermazione che "anche gli astronauti li hanno visti". Sono stati raccolti decine di racconti di piloti spaziali che avrebbero visto e fotografato degli UFO; più di 20 di queste storie si trovano nel libro di Hynek Edge of Reality traduzione italiana UFO: realtà di un fenomeno, un volume presentato come "il punto" sullo stato di avanzamento dell'ufologia.
Eppure nessuno di questi casi ha nessuna rilevanza con i "veri UFO", poiché per la maggior parte si tratta di burle e frodi architettate da scrittori senza scrupoli o da fanatici di UFO (sono stati individuati molti flagranti montaggi fotografici), o fraintendimenti del significato del gergo astronautico, o in alcuni casi testimonianze del passaggio di satelliti che nulla hanno di straordinario. Però, grazie all'omissione selettiva di dati esplicativi, ad esagerazioni, a citazioni erronee o addirittura all'invenzione di "trascrizioni di dialoghi", ad accuse di "censura governativa", tali storie formano un pilastro centrale della "credenza" del pubblico negli UFO.
Hynek visitò il centro spaziale di Houston nel Luglio del 1976 e gli furono mostrati i film e i nastri originali relativi alle più conosciute storie spaziali di UFO.
In seguito, disse ai colleghi di essere profondamente dispiaciuto di avere incluso nel suo libro le storie di UFO senza verificarle e che si era convinto che tra queste non vi fosse nessun "vero UFO". Riferendosi alle storie di astronauti e UFO, in un'intervista apparsa su Playboy nel gennaio del 1978 Hynek affermò testualmente:
"sono andato a Houston, ho visto le foto e confesso di non esserne stato impressionato".
Nota Silverland:
allo stesso modo ufologi (seri) e ricercatori potrebbero dire la stessa cosa sulle formulazioni qui espresse basate su racconti, per sentito dire, questo ha detto quello o tizio ha verificato e poi è rimasto deluso; sulla base di tali dichiarazioni come si spiegano i filmati recenti rilasciati dall'aviazione americana nel 2022?
E le dichiarazioni del Presidente Obama (ricordiamolo, il Presidente degli Stati Uniti d'America e non di un circolo di giocatori di briscola in pensione)?
E quelle di ex membri governativi (un lungo elenco) che stanno rilasciando dichiarazioni di ogni tipo? E vogliamo parlare delle migliaia e migliaia di pagine scritte e desecretate che sono state rese praticamente illeggibili riguardanti il fenomeno UFO?.
Perché coprire tutto se non c'è niente da nascondere?
Forse segreti militari? Ma segreti militari di cosa se gli UFO non esistono
Se fosse tutta "fuffa - aria fritta" come ci vuol dare a credere, perché gli STATI UNITI avrebbero impegnato miliardi di dollari, in uomini, mezzi, tecnologia e un tempo infinito per scrivere pagine e pagine sul nulla? Chissà come mai questa cosa non ce la spiega mai nessuno.
E vogliamo citare anche i famosi ormai arci conosciuti fulmini globulari (che non ha mai visto nessuno) ma spesso citati in ufologia? E i palloni sonda in grado di compiere evoluzioni di ogni tipo e di illuminarsi se irradiati dal sole in modo da confondere anche il più esperto dei piloti che spesso (per non dire praticamente sempre), fatti passare come veri e propri rimbambiti in grado di non distinguere un uccello, da un disco volante (intanto però a queste persone affidiamo la vita di migliaia di altre persone ogni giorno mettendoli al comando di aerei di linea e/o militari). E i gas di palude non li vogliamo citare?
Presenti in ogni fenomeno ufo anche quando la palude non c'era.
Senza parlare poi di stormi di uccelli in grado di essere fotografati a distanze disarmanti, illuminati dai fari dei lampioni sottostanti mentre volavano a circa 800 Km/h (avete letto bene, a
un'altezza compresa tra 1 e 2 Km (e ricordiamolo, gli uccelli non sono grandi come auto o campi di calcio); questi sono solo alcuni esempi delle dichiarazioni rilasciate dagli "esperti", peccato
però che alcune di queste persone che rilasciano tali dichiarazioni si occupavano di tutt'altro, per fare un esempio calcante, sarebbe come chiedere a un pasticcere di spiegarci il funzionamento
di un motore a scoppio o chiedere al meccanico i tempi di cottura e ingredienti per la preparazione di una torta TODOS). E concludiamo questa breve parentesi sulle dichiarazioni rilasciate dagli
astronauti e non dai video, ove chissà quante manipolazioni avranno subito prima di arrivare in mano agli esaminatori, lo stesso Hynek molto probabilmente è stato preso in giro sulla veridicità
di tutta una serie di documenti spacciati per "originali" e non ritoccati. Saremo tutti complottisti? Forse, ma il dubbio è giustamente lecito.
L'UFO di Carter e gli UFO degli astronauti sottolineano un problema centrale nell'accettazione dell'ufologia come scienza: gli ufologi in generale non sono stati così disposti come Hynek nel ritrattare l'appoggio a casi spiegati e hanno invece preferito riciclare continuamente e arricchire sempre le stesse storie. L'autenticità delle segnalazioni di UFO, così come sono ritratte dalla stampa popolare, rimane perciò alquanto discutibile (e giustamente).
Un tale problema circa la "confutazione" delle prove a favore degli UFO rappresenta un'altra grande debolezza dei fondamenti filosofici dell'ufologia.
L'onere della prova, che solitamente ricade su chi sostiene la soprannaturalità (o, in un processo giudiziario, la colpevolezza dell'accusato, che è "innocente fino a prova contraria") è stato spostato sugli scettici, ai quali è stato chiesto di confutare le prove a favore.
Nel caso dell'UFO di Carter e in quello degli astronauti, furono gli *scettici a indagare e risolvere i casi, mentre gli ufologi diedero per scontato che i casi fossero autentici fino a che non fosse stato provato altrimenti (e la maggior parte di loro ci crede ancora).
*Nota Silverland
avendo preso degli scettici per esaminare i questi casi, secondo voi, quale potrà mai essere il responso di ogni caso? Non voglio citare gli scettici più famosi, perché a parer nostro hanno avuto già sin troppa popolarità per avere semplicemente detto l'esatto opposto su ogni cosa, un po' come fa l'opposizione di ogni governo, ma alcuni sono arrivati al punto di smentire persino se stessi, quindi lascio a voi lettori l'arduo compito d'interpretare l'affidabilità di questi scettici.
Eppure le regole della scienza sono chiare:
*affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie.
*Nota Silverland
forse bisognerebbe inserire una nuova regola anche per le smentite, non basta un nome altisonante per smentire chiunque, ma, anche in questo caso, sarebbe quantomeno plausibile fornire prove
affidabili che dimostrino il contrario.
E' troppo facile dire che qualcuno si sia confuso o che abbia mal interpretato o che abbia preso un veicolo militare segreto per un UFO, come se chi fornisse tali dichiarazioni fosse a conoscenza di velivoli militari Top-secret.
Prendere per oro colato le spiegazioni degli scettici non supportate da prove che smentiscano affermazioni di qualsivoglia essere umano a mio avviso è del tutto discutibile.
Spesso infatti le fantomatiche spiegazioni non sono riproducibili ne in laboratorio ne in un ambiente esterno, questo vorrà pur dire qualcosa.
Oppure diciamo solo quello che ci fa comodo?
La tesi dell'ufologia è un'accusa verso la capacità della scienza contemporanea di spiegare l'Universo e deve provare tale accusa così come deve provarlo qualunque altro accusatore: la necessità di una revisione del nostro modello corrente di realtà deve essere stabilita oltre ogni ragionevole dubbio. Il fondamento stesso dell'ufologia è contrario a questa procedura ormai consolidata nel tempo. Per gli ufologi, la semplice esistenza di casi irrisolti sarebbe la prova della necessità di modificare la scienza moderna.
Per l'ufologia, i resoconti di eventi straordinari possono essere considerati dati validi fino alla loro confutazione; e nella più devastante deviazione della metodologia scientifica, gli ufologi rifiutano il concetto di "falsificazione" delle teorie scientifiche.
Nessuna teoria può essere considerata scientifica fino a che possa essere formulata in modo da essere confutabile o falsificabile.
Cioè, la *teoria deve spiegare una porzione dell'Universo in modo tale che ulteriori osservazioni o esperimenti si conformino alle previsioni della teoria stessa (e, preferibilmente, non si conformino alle previsioni tradizionali).
*Nota Silverland:
il paradosso in tutto questo è che si attribuisce all'ufologia la responsabilità di ogni evento quando chi mette in discussione è la scienza, di cui l'ufologia non ne richiede nemmeno un intervento.
In sintesi: se vedo un disco volante, non ho bisogno di chiedere alla scienza di dimostrarmi se ciò che ho visto fosse vero o meno, ma è la stessa scienza, o chi per essa (soprattutto
scettici, a volte nemmeno scienziati, non ne capiremo mai il motivo, anche se un'idea ce la siamo fatta), formula spiegazioni strampalate non richieste da nessuno e tanto meno dall'ufologia
(spesso e volentieri denigrata) per spiegare eventi straordinari che nemmeno loro sono in grado di replicare ma di spiegarlo si (solo secondo loro però).
Le predizioni di Einstein sulla curvatura della luce delle stelle osservata in prossimità del Sole durante un’eclissi totale è un famoso esempio di tale procedimento.
Invece, dopo 3 decenni di speculazioni senza scopo, nessuna teoria scientifica degna di questo nome è stata prodotta dall'ufologia. È, quindi, una scienza "sterile".
Ogni stravagante congettura viene spacciata per una "nuova teoria", anche se nessuna di esse fa previsioni che potrebbero, non *realizzandosi, screditare la teoria stessa.
* Nota Silverland:
bellissima questa frase finale, perché attribuisce all'ufologia quello che fa la scienza con l'ufologia da decenni per screditare l'ufologia stessa, ufologi e tutti i testimoni.
Quante volte abbiamo sentito di psicologi, per citare un esempio, del tutto estranei al fenomeno spiegare determinati eventi ufologici, soprattutto quando il numero dei testimoni era altissimo con: è stata un'allucinazione di massa.
Ma sulla base di cosa formulano questa spiegazione?
Come si può pensare di non credere a 3.000 o + persone che dicono di aver visto tutti la stessa cosa che a uno solo che non ha visto niente e che spiega l'evento senza alcun dato scientifico, nessuna prova e che non è nemmeno in grado di replicare su un solo individuo l'allucinazione.
Anche a questo proposito, i processi di pensiero che caratterizzano l'"ufologia" non possono essere classificati come "scientifici".
L'aspetto più spiacevole di questo attuale stato a-scientifico dell'ufologia è che non si tratta di un giudizio sulla reale validità di molte delle congetture pubblicate su ciò che potrebbe esserci dietro gli avvistamenti di "veri UFO" (se ne esiste alcuno).
Potrebbero tranquillamente esserci astronavi aliene in visita sulla Terra, e ci sono almeno una dozzina di valide ragioni per cui "essi" potrebbero decidere di non avere apertamente un contatto e, invece, consentire agli uomini di intravederli di quando in quando.
Gli UFO potrebbero benissimo rappresentare qualche altro fenomeno, come "proiezioni psichiche", "macchine del tempo", una qualche civiltà terrestre o una forma di vita non ancora scoperta o molte altre possibilità altrettanto bizzarre.
L'unica cosa che si può dire scientificamente è che nessuna di queste proposte è mai stata neppure suggerita, e ancor meno dimostrata, in un qualche modo rigoroso.
Il peccato è che qualora queste eventualità si realizzassero e si provasse che gli ufologi avevano ragione, essi stessi avrebbero ostacolato piuttosto che favorito l'accettazione di quel fenomeno da parte della scienza tradizionale.
Questo perché le nuove teorie sarebbero per la maggior parte difese da quegli ufologi già pesantemente screditati dal troppo "gridare al lupo", dai troppi appoggi a quelle che poi si sono rivelate delle beffe, dalle troppe affermazioni e dichiarazioni antiscientifiche.
Avrebbero ragione solo per caso, non per merito proprio.
Se l'ufologia non è una scienza, allora che cos'è?
Potrebbe essere considerata come un movimento di protesta contro l'impersonalità e la specializzazione della scienza moderna, che ha del tutto eliminato la figura del "cittadino-scienziato", l’investigatore dilettante che in passato ha contribuito sostanzialmente allo sviluppo della scienza, anche se non professionalmente, ma come passatempo.
Il credere agli UFO è anche un innegabile "viaggio egocentrico", per cui conoscere informazioni riservate e un sapere segreto pone chi ne entra in possesso al di fuori e al di sopra del resto (privo di immaginazione) del mondo.
Tali atteggiamenti richiedono una maggiore attenzione da parte dei sociologi.
Non sarebbe opportuno giudicare l'ufologia per la qualità e la quantità dei veri e propri "suonati" che attrae: altri campi, quali la medicina, la religione, l'insegnamento e l'economia, hanno sicuramente attratto dei "suonati" allo stesso modo.
Però non si può sorvolare sul fatto che l'ufologia sembra avere attratto più pazzoidi del dovuto, e che ha fallito nell'attuare una politica di pulizia delle sue fila.
Dove potrà essere il movimento dell'"ufologia" fra altri 30 anni?
Forse finalmente appariranno nuove prove che potranno reggere un esame scientifico.
Forse alcuni ufologi auto-didatti stabiliranno dei veri standard scientifici, accetteranno l'onere della prova, produrranno teorie "falsificabili" e cercheranno di formulare la loro scienza su una logica positiva anziché negativa. Forse alla fine da tutto ciò verrà fuori qualcosa di significativo. Molti osservatori scettici si affiancano agli ufologi in questa speranza, perché se anche solo una delle affermazioni dell'ufologia venisse dimostrata valida, rappresenterebbe davvero una grande scoperta, probabilmente uno degli eventi più importanti nella storia umana (e anche in caso contrario il movimento ufologico sarebbe "solamente" la più grande e potente illusione pubblica del secolo, e in quanto tale merita comunque uno studio sociologico e psicologico).
Ma, nei momenti di maggior cinismo, quegli scettici ricadono sulla famosa citazione attribuita da Boswell a Samuel Johnson quando seppe del secondo matrimonio di un amico:
"Ah! Il trionfo della speranza sull'esperienza".
FINE ARTICOLO
Nota Silverland:
su quale fosse la finalità di quest'articolo rimane un mistero e se questo articolo doveva quantomeno chiarire alcuni aspetti dell'ufologia, sembrerebbe, che abbia fatto l'esatto opposto, creando, oltre al discredito che ormai è in atto da decenni su ufologia, ufologi e ricercatori (seri), ulteriore confusione.
Comunque ognuno è libero di fare le interpretazioni che vuole, sicuramente, un giorno la verità verrà a galla.
Inizia male questo articolo: in realtà il fenomeno non è iniziato con stramberie varie che pretendono di essere considerate cose serie, al contrario, all'inizio fu studiato in maniera molto
razionale da persone sobrie quali Coleman S. Von Keviczky, che ebbe l'onore di segnalare ed argomentare la necessità di un approfondimento sugli avvistamenti nientepopodimeno all'Onu, senza
dimenticare l'astrofisico Allen Hynek scienziato che fu chiamato dall'autorità governative USA a valutare presunti casi di
avvistamento, terribile dimenticare il progetto Sign organizzato dalle autorità USA.
Al contrario si può dire che questo fenomeno che parte col piede giusto si sia poi inquinato da alcune associazioni filosofiche o religiose che si sono appropriati di questo fenomeno
trasformandolo in vera e propria religione o filosofia.
Sicuramente rovinato da alcuni progetti quale il Blue Book, nato per ridicolizzare il movimento e le conclusioni
del precedente progetto Sign.
Non bisogna dimenticare delle numerose bufale che hanno confuso il fenomeno, ma che molti di questi non provengono da ambienti ufologici e infine non ha tratto vantaggio per una
razionalizzazione e verifica del fenomeno dalle inconsistenti ipotesi degli scettici che si attribuiscono il prestigio di aver smentito il fenomeno.
È palese che lo scrittore dell'articolo intravede il fatto che la ricerca dei fenomeni UFO sia stata chiamata (secondo suo parere) ufologia come trucchetto psicologico fatto ad arte per dare da sensazione che questo fenomeno sia una branca della scienza, non si accorge che il suo tipo di ragionamento è del tipo: ti arresto perché hai pensato di commettere un reato.
In ogni caso, penso che in qualche modo dovremo pure chiamarci se non con fischi o gesti, probabile comunque, che la dicitura perfetta sia quella di ricerca ufologica che costituisce il nocciolo
fondamentale di questo fenomeno, ovvero, quello di cercare la prova di entità extraterrestri alla base dei cosiddetti UFO.
Da qui si rileva la natura piuttosto scettica che Oberg ha nei confronti del prossimo: oltre quello di essere un grande conoscitore del male e di tutti trucchetti psicologici, se io dovessi
ragionare con gli stessi termini dell'articolo in questione, dovrei considerare l'atteggiamento dello scrittore meritevole di studi sociologici e psicologici.
Il mio pensiero non deve esistere, quindi, io non devo esistere, il ragionamento di Oberg è l'esatto contrario della locuzione citata da Cartesio, ossia, Cogito ergo sum, "penso dunque
sono", infatti, per lo scrittore la ricerca ufologica o ufologia non è scienza e su questo siamo d’accordo, non è Proto-scienza, non è pseudoscienza, non è niente, ovvero una falsa
gravidanza.
Essendo un sostenitore della ricerca ufologica, ho avuto grande impressione leggendo questo articolo; il mio pensiero non esiste, quindi non esisto, per fortuna, si fa per dire, la banca questa mattina mi ha telefonato ricordandomi che la rata del mutuo è in scadenza, di conseguenza la banca è la prova lampante che io esista.
Oberg usa ragionando secondo i suoi parametri il trucchetto psicologico di farsi finte domande quando sa già la risposta, mira non ad accertare il fatto che l'ufologia non sia
scienza, ma proprio quello di attribuirsi cosa una persona deve pensare, credere e dubitare.
Una scienza, 2 scienze, tante scienze, infinite scienze… ma quante scienze conosce Oberg?.
E' divertente la scena creata da Oberg, ovvero, rappresentare l'ufologo come un bambino piagnucoloso che siccome non accettato dalla scienza accusa la stessa di voler creare una nuova scienza,
citando aneddoti su Bruno Giordano e Galileo Galilei.
Cosa assai strana e che per lo stesso, gli ufologi non volendo accettare di sottoporsi alle regole della scienza, vogliano creare a loro volta una nuova scienza da cui si desume che gli ufologi
per loro natura conoscono diversi tipi di scienza.
Il fatto spiegato sopra, ovvero, la falsa gravidanza di Oberg, giustifica pienamente il ricorso fatto dagli ufologi circa gli aneddoti di Giordano Bruno e Galileo Galilei, che ricordiamo sono
stati condannati solo per aver espresso il loro pensiero; anche la Chiesa riteneva che il pensiero di Giordano Bruno era una falsa gravidanza, per cui, non doveva esistere né il loro pensiero né
loro stessi. Ma qui si rivela la scarsa conoscenza di Oberg riguardo la filosofia che guida il pensiero degli ufologi, già, perché per noi, Giordano Bruno non è solo un aneddoto atto ad accusare
la scienza.
La filosofia del Nolano è la base da cui traiamo le nostre convinzioni, è stato infatti uno dei primi a prevedere che nell'universo ci siano una pluralità di mondi simili alla Terra, ipotesi nata appunto dal suo modo di intendere la conoscenza.
Con questo non voglio assolutamente dire che tutti i discepoli o ammiratori di Giordano Bruno siano ufologi, ma affermare con certezza che tutti gli ufologi provengono da questa filosofia... Molti siti che trattano temi ufologi fanno spesso riferimento a questa filosofia, ed è anche il mio marchio di fabbrica, come è evidente nell'articolo che spiega la nostra origine filosofica, cosa che dovrebbe fare anche lo scettico al fine di spiegare al prossimo o a chi lo legge, le convinzioni culturali che reggono il suo pensiero: sarebbe un modo per capire la sua imparzialità nei confronti del fenomeno UFO.
La filosofia del Giordano Bruno non prevedeva diverse scienze, un diverso intelletto o un diverso sapere, anzi l'origine la causa è l'effetto è sempre unica, toccava altresì allo scienziato o filosofo aiutare l'umanità a poco a poco a ricordarsi della vera conoscenza che era impressa ma dimenticata come idea ancestrale nella sua memoria.
Mi chiedo se sia possibile che un appassionato seguace ed ammiratore del Giordano Bruno possa prevedere diverse scienze è possibile cioè, che un ufologo possa prevedere la possibilità di creare nuove o vecchie scienze?
No! Per l'ufologo la scienza è unica.
Il pensiero di Oberg è distorto, non corrisponde alla realtà, infatti gli ufologi non hanno una visione negativa della scienza, ma di coloro che credono di essere
scienza, ovvero, degli scettici che ragionano allo stesso modo di Oberg, che vogliono, più o meno apertamente, dare la percezione di essere loro scienza quanto si sa che lo
scetticismo è solo una posizione filosofica. C’è da chiedersi se Oberg scrive quest'articolo da scienziato o da scettico (sembrerebbe più la seconda) e se chi pubblica ancora questo
articolo lo voglia presentare al pubblico come articolo scientifico o trucchetto psicologico contro la ricerca Ufologica utilizzando il prestigio dell'autore (Pseudo-Scienza certificata) è così
sicuro Oberg sulla maniacale intenzione degli ufologi di voler entrare nel mondo scientifico?
Dovrei concentrare i miei sforzi nell'assurdo tentativo di essere riconosciuto come scienziato, quando dovrei impiegare gli stessi nel difficilissimo tentativo di trovare prove scientifiche dell'esistenza di extraterrestri alla base degli UFO.
Non capisce che la sostanza dell'ufologia è proprio "la ricerca", che ad oggi non ha avuto esiti positivi e non si sa se in futuro potrà averla, ma questo è ovvio e non può impedirmi di ricercarla. Del resto, non ho mai saputo notizia di eminenti ufologi che abbiano richiesto al mondo classico scientifico di essere inseriti come materia scientifica, cosa fatta altresì dai propugnatori del cosiddetto disegno intelligente.
Oberg ci spiega come vengono condotte le ricerche ufologiche:
secondo lo scettico, gli studi si basano su una piccola percentuale di fenomeni che non hanno spiegazione prosaica; gli ufologi partendo dal fatto che alcuni avvistamenti
non sono spiegabili scientificamente, teorizzano l'esistenza aliena, ovvero, un metodo che tende a formulare l'ipotesi giusta finale, scartando quelle non possibili.
Leggendo l'articolo, si ha l’impressione che questo metodo sia una stregoneria inventata dagli ufologi per poter dare certezza alla loro ipotesi, nulla di tutto più sbagliato,
questo metodo è chiamato induzione per esclusione, fu utilizzato in antichità per dare una regola alla scienza, in parole semplici, stabilisce che qualsiasi cosa resti, per quanto improbabile,
deve essere la verità. Metodo che è stato destituito proprio perché le teorie che si possono fare su un fenomeno almeno in linea di principio sono infinite.
Ma per i fenomeni di avvistamento è possibile avere infinite teorie?
Per gli scettici si, per la scienza forse no.
Lo stesso Oberg stabilisce un numero non significativo di fenomeni che non possono essere spiegati, però sempre nello stesso articolo stabilisce che, causa di mancanza dati, si sarebbero potuti spiegare allo stesso modo di quei fenomeni spiegati che hanno grosso modo la stessa caratteristica per cui potrebbero essere spiegati semplicemente con coincidenze bizzarre, da limitazioni della percezione e della memoria, oppure, da eventi naturali rari o non documentati.
Ulteriori fonti di avvistamenti non spiegati potrebbero essere attività umane che non sono mai state rese pubbliche per ragioni di sicurezza militare, di attività illegali o dalla pura e semplice ignoranza dei loro autori umani di aver causato un simile putiferio.
In realtà, i casi che sono stati smascherati da cause simili a quelle cui sopra e quelli in cui non si sa niente, presentano o hanno presentato gli stessi dati, per cui è palese sostenere che questi casi non spiegabili sono chiamati così non per la mancanza di dati, ma proprio perché non è possibile spiegarli in base all’esperienza attuale della scienza e quindi di conseguenza se si considera un caso inspiegabile è proprio perché sono finite tutte le possibili teorie derivate dall'esperienza, allora, giustamente, Oberg sostiene che questi avvistamenti potrebbero essere benissimo spiegati con altre pseudo teorie, messe sullo stesso piano di diverse pseudo teorie che potrebbero spiegare il fenomeno alla pari di quelle ufologiche quali le "proiezioni psichiche", "macchine del tempo", una qualche civiltà terrestre o una forma di vita non ancora scoperta o molte altre possibilità altrettanto bizzarre.
Penso, che "La proiezione psichica" di Oberg non sia quella di Freud o Gustav Jung, che è difficile individuarla come causa per spiegare l'origine degli UFO, ma comunque è già considerata come Scienza, cioè derivata dall'esperienza scientifica, quindi, se considera un caso non spiegabile è perché non è possibile spiegarlo neanche con la proiezione.
Probabile che si riferisca alle proiezioni olografiche, che comunque hanno origine extraterrestre, anche la macchina del tempo è teoria extraterrestre, in quanto, si suppone che un tipo di invenzione possa essere posseduta solo da creature con tecnologia esageratamente avanzata, la macchina del tempo in realtà è una teoria che dovrebbe spiegare come gli extraterrestri riescono a superare il limite della velocità della luce stabilito da Einstein, civiltà terrestre? Che si nascondono?
Anche qui è una teoria che ha come oggetto sempre gli extraterrestri, ovvero, secondo taluni, esisterebbe una città sotterranea abitata da persone o forme di vita che provengono da un altro
pianeta, incredibile Oberg nel smentire la teoria extraterrestre riguardo avvistamenti non spiegabili in cui cita teorie che hanno lo stesso oggetto: gli alieni.
Semplicemente, i ricercatori ufologi davanti al fenomeno si comportano come qualsiasi altro ricercatore, ovvero, hanno già un'idea di come il fenomeno si esplica, cercano prove per consolidare le
proprie tesi, ma non escludono le altre per far prevalere la propria, se qualcun altro mi propone una diversa ipotesi che si contrappone alla mia è ragionevole provarne la sua consistenza. È
ovvio che stiamo parlando solo in termini di ipotesi è ben diverso se questa mia ipotesi voglio trasformarla in legge o modello, in questo caso, devo sottopormi a un rigido controllo da parte
della scienza.
Ma inutile ricordare che la ricerca ufologica non ricerca un modello, cerca solo prove.
Una delle accuse dello scrittore è quello di sostenere che gli ufologi non si sottopongono alla prova di falsificabilità, dovremmo capire cosa intenda per falsificabilità o metodo
scientifico.
Il metodo scientifico, non è come inteso da Oberg e scettici, un dogma insormontabile, anzi è principio filosoficamente errato in quanto è giusto che un fenomeno venga considerato inesistente o
falso perché non è prevedibile scientificamente ?
Ovvero, perché non esiste nessuna legge che lo spiega?
In definitiva, il metodo che oggi utilizziamo per fare scienza è quello che logicamente ritenuto più valido per determinare il massimo della verità e quindi difenderci dalle superstizioni. Ma è possibile dedurre che un fenomeno esiste per il numero delle volte che si verifica? Considerare il numero di avvistamenti non spiegabili un residuo poco significativo è un dato prettamente soggettivo, sarei d'accordo che se nel corso della storia ci fosse stato un solo avvistamento e che questo fatto non si fosse ripetuto durante gli anni.
I dati statistici riferiscono che ogni anno fino al 2012 si verificano un certo numero almeno costante di avvistamenti non spiegabili meritevoli di essere inseriti in questa particolare
classifica. E' quindi possibile sostenere che un numero, sebbene ridotto, che si verifichi costantemente in tutti gli anni, anzi, in tutti i mesi degli anni, sia un numero effettivamente poco
significativo? Questo è un concetto che esiste solo nella testa di uno scettico.
Tanto per dare un'idea di sofisma del residuo, termine che non ha nessun significato, basterebbe solo sofisma per indicare una affermazione apparentemente valida ma fondata in realtà su errori
logici formali. Immaginate se con un turbante e bastone fumando un buon sigaro mi trovassi a passeggiare lungo il corso di una città, all'improvviso noto con grande sorpresa un oggetto di forma
ovale che volteggia zigzagando nel cielo, cosa faccio?
Siccome statisticamente questo tipo di avvistamento non è significativo, mi giro dall'altra parte e considero che l'oggetto non esiste, credo che un atteggiamento di questo genere sia meritevole di uno studio approfondito della psicologia e sociologia.
Si potrebbe dunque dire che basterebbe il fatto che io vada girando con bastone e turbante fumando, per stabilire che io tanto normale non sia, chissà cosa direbbe Oberg.
Oberg sostiene che il ufologi utilizzano trucchetti psicologici o pubblicità per strappare il consenso o dimostrare la validità dei loro studi:
Il ricorso all’autorità.
Cita l'esempio del famoso avvistamento dell'ex presidente USA Carter: gli ufologi, per dare prestigio e valore ai loro studi fanno ricorso ad una personalità prestigiosa che abbia anche lui avvistato un UFO o crede negli stessi. Peccato che non si accorga che la gran parte dei divulgatori scientifici porta come esempio o come dato statistico, personalità scientifiche, forse per meglio spiegare il proprio concetto.
Dovremmo cioè considerare che chi ha pubblicato l'articolo di Oberg nel Web, utilizzi l'autorità e prestigio dello stesso per avallare le sue tesi anti/UFO e lo stesso Oberg fa ricorso alla autorità del filologo Hudson Hoagland e giornalista aeronautico Philip J. Klass per strappare consensi?
Ci accusa di raccontare aneddoti sulla vita di Galileo Galilei o Giordano Bruno per far percepire alle persone il fatto che la scienza voglia creare una nuova scienza (scusate il gioco di parole ma è quello che vuole specificare Oberg) senza capire o accorgersi che anche egli utilizza questo presunto metodo, ovvero, riferisce che la scienza, anzi, le regole della scienza, hanno stabilito che:
affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie, sembra strano che non sappia che questa non è una regola scientifica, ma una massima, una citazione di Carl Sagan, considerato come il padre del scetticismo moderno, una massima la sua che estremizza il pensiero scientifico, discutibile, discussa e reputo non necessaria, è provato storicamente che la straordinarietà di alcune ipotesi o affermazioni è un carattere del tutto soggettivo, la storia ha dimostrato che alcune affermazioni o ipotesi ritenute straordinarie sono state provate con semplici e banali esperimenti o nell'evidenza dei fatti pensate che la legge di gravità che all'epoca rappresentava una teoria straordinaria è provata semplicemente con la caduta di una mela, ma questo trucchetto psicologico è ancora più astuto rispetto a quello che sospetta lo stesso Oberg riguardo gli ufologi.
Infatti stabilendo che la frase di Sagan sia una regola scientifica e considerando che Sagan sia uno scettico, potrebbe dare la percezione che lo scetticismo sia scienza, oppure, che lo
scienziato sia egli stesso scienza, la scienza in quanto tale, essendo perfetta nella sua definizione e soprattutto per il fatto che non dà certezza non sbaglia mai, lo scienziato per sua natura
può affermare cose sbagliate; è inutile elencare esempi di affermazioni sbagliate di scienziati per altro molto famose e non è proprio da considerare che una posizione filosofica da sola
autarchicamente possa essere scienza, potremmo ripetere l'errore fatto dalla chiesa di voler tradurre la stessa.
L’esperienza di Oberg in merito alle ricerche ufologiche si basa esclusivamente sul caso di Jimmy Carter, in effetti esistono altre importanti personalità che dichiarano o hanno dichiarato di
aver avvistato degli UFO, il presidente americano Ronald Reagan per esempio.
Sostiene in modo autarchico che sono stati gli scettici gli unici ad avere indagato sul caso del presidente e che il caso sia stato risolto scientificamente dal non più giovane Robert Sheaffer. Ma, affermazioni straordinarie pretendono prove straordinarie, infatti, la teoria che siano stati gli scettici gli unici ad
indagare è smentita dal fatto che nel 1973, il NICAP, ovvero il comitato di investigazioni nazionali sui fenomeni aerei (che non si chiama
centro di ufologia e che purtroppo ha chiuso i battenti) tramite il suo investigatore Harry Lederman investigò sul caso, il rapporto fatto dallo stesso su questa segnalazione firmato da Jimmy
Carter è prova di indagine.
Quanto segue sono le domande e risposte essenziali del documento NICAP:
Nome: Jimmy Carter
Occupazione: Governatore
Indirizzo: Capitale dello Stato, Atlanta
Titolo di studio: Laureato in Fisica Nucleare
Servizio militare: Marina
"Carter e 10 membri del Lions Club di Leary, Georgia, osservarono un UFO poco dopo il tramonto, 30 gradi sopra l'orizzonte occidentale nell'Ottobre del 1969.
Il gruppo di persone osservò l’oggetto per 10 o 12 minuti, a partire dalle 7:15 EST.
L'oggetto era brillante quanto la Luna. Esso cambiò dimensione, colore e luminosità.
Era perfettamente delineato ed autoluminescente.
L'oggetto si avvicinò, si allontanò, poi si avvicinò, poi si allontanò.
Era all'incirca delle stesse dimensioni della Luna, forse un po' più piccolo e variava da più brillante/grande del pianeta all'apparente dimensione della Luna.
L'oggetto si portò a distanza, poi scomparve.
La distanza stimata dell'oggetto era difficile da stabilire, forse 300-1.000 iarde*, circa 30 gradi sull'orizzonte.
Firmato Jimmy Carter 09/18/1973
*Una iarda è pari a 0,9144 metri, e corrisponde a 3 piedi, ovvero 36 pollici.
Su quali fondamenti scientifici o logici Oberg può affermare che l’avvistamento di Jimmy Carter sia stato smascherato per certo dal lavoro dello scettico Sheaffer?
Qual è il metodo scientifico adottato da Sheaffer:
semplicemente quello che il fenomeno non esiste perché non deve esistere: utilizzando i termini di Oberg, dovremmo stabilire che il lavoro di Sheaffer sia una falsa gravidanza, perché le sue conclusioni si basano su premesse errate.
E' possibile stabilire che la veridicità del fenomeno UFO dipenda dall’ora in cui si è verificato, una speculazione del tutto inutile; è possibile stabilire che mentre le dichiarazioni del presidente sono fallaci, quelle di alcuni testimoni (non tutti) sono genuine, al di là del prestigio della persona, si dovrebbe mettere tutte le testimonianze sullo stesso piano. Quando si effettua una ricerca ufologica si stabilisce il fatto che una persona sia in grado di riconoscere i pianeti e non scambiarli per UFO.
Ha la certezza che il testimone a favore della sua tesi abbia queste conoscenze?
Il fatto che Jimmy Carter si sia laureato in ingegneria nucleare, ovvero, che qualcuno gli abbia spiegato i pianeti e provenendo dalla marina (è noto il fatto che essa dedica molto tempo allo
studio del cielo proprio perché rappresenta un antico è sempre valido metodo per orientarsi durante la navigazione), presuppone almeno conoscenze basilari in possesso del presidente, ma
lo scettico avvalora le testimonianze di altre persone e non quella del presidente che a distanza di anni ancora conferma l'accaduto, esclude cioè a priori prove a favore avallando
quelle a sfavore un sofisma neanche ben riuscito, una teoria che si basa solo su speculazioni, ma per Oberg gli studi di ricerca dello scettico sono scienza senza nessun fondamento scientifico e
di logica.
Del resto, lo stesso Oberg notò qualcosa di strano riguardo le ricerche dello scettico giornalista, ovvero, che questi studi non siano stati pubblicizzati in maniera giusta dai Mass media nei
quali presuppongo inserisca anche diverse riviste scientifiche e, guarda caso, giustifica il fatto con una inconscia censura da parte dei mezzi di comunicazione.
Oberg non si accorge nemmeno che commette gli stessi errori di ufologi/complottisti, egli stesso accusa ufologi di complottismo quando questi sostengono che il governo USA censuri la verità sugli
UFO, mentre il suo non è complottismo quando parla di inconscia censura dei Mass media.
Per essere più chiaro: ritiene insussistente la teoria di censura ufologica del governo, ma allo stesso tempo crea o aderisce ad ipotesi di censura inconscia dei Mass media nei confronti dello
scettico Sheaffer, non valuta l'idea che i Mass media considerino l'ipotesi dello stesso non meritevole di essere menzionata proprio per inconsistenza scientifica idonea
a smentire le dichiarazioni di Carter.
Anche qui Oberg dimostra di aderire alla teoria dei 2 pesi e 2 misure.
Allora perché gli ufologi continuano a citare il falso avvistamento di Carter?
Sfruttano cioè l’autorità dello stesso per strappare consensi o per certificare i loro studi?
Del tipo: è vero perché l'ha detto lo scienziato tizio, o il filosofo Caio, un incredibile errore di logica, penso che se anche Piero Angela un giorno sosterrebbe di credere agli UFO, ciò non varrebbe come prova scientifica della loro esistenza e non sarei costretto a credere ciò che egli sostiene, probabile che gli ufologi elenchino (non solo Carter, ci sono scienziati, piloti di aerei, astronauti, filosofi e giornalisti che aderiscono o quanto meno tollerano l'ipotesi di UFO) le personalità o anche il numero di coloro che credono agli UFO per difendersi da un'accusa lanciata da chissà chi?
Che gli UFO siano una serie di stramberie create ad hoc da un gruppo isolato di fanatici pazzi sottosviluppati mentali e culturalmente impreparati, il fatto che una alto numero di persone (per
Oberg la maggioranza degli americani) appartenenti a diverse estrazioni sociali, con diverso grado di istruzione, quali analfabeti, studenti, impiegati, operai, scienziati e politici, miliardari
e poveracci sono convinti degli UFO, smentisce l'ipotesi che il fenomeno sia rappresentato soltanto da suonati come Oberg.
Affermazioni di conseguenza ("L’Universo è talmente grande che altre civiltà devono esistere da qualche parte!").
Questa affermazione in pratica è stata provata dalla formula di Drake: uno dei pochi meriti della ricerca
ufologica e di aver combattuto una superstizione di stampo religioso che riteneva l'uomo al centro dell'universo, l'unico in grado di meritare di esistere al quale sembra aderire una parte di
quelli che si credono scienziati, infatti, molti di essi sfidando la logica sono estremamente convinti di essere gli unici, a qualcuno non garba proprio la formula, c’è chi addirittura inverte i
risultati di questa formula stabilendo che dà ad essa ci sono poche probabilità di esistenza aliena, ma allora perché l’autore della formula crede nell'esistenza di altre intelligenze
nell'universo?
Non è un'affermazione, di conseguenza è una logica affermazione cui molti illogicamente non credono:
– il riferimento alla massa ("la maggior parte degli americani crede agli UFO").
ho già giustificato ampiamente il motivo di questo riferimento
– l’appello alla congiura ("il governo sa tutto, ma sta nascondendo la verità").
Premesso che lo stesso Oberg soffre di questo tipo di appello ed è stato smentito proprio dal fatto che molti governi hanno declassificato e pubblicato documenti UFO,
essendo questi ex documenti segreti, si può logicamente dedurre che in passato le preoccupazioni di ufologi erano del tutto giustificate, del resto, perché non rendere partecipe
la collettività riguardo studi che solo ora sono stati resi pubblici?
– il richiamo alla salvificazione ("gli extraterrestri ci tireranno fuori dalle nostre stesse miserie").
Forse Oberg ci scambia con movimenti filosofici di tendenza new age, i quali a loro volta confondono religione con UFO (rispetto le loro teorie ma non le condivido) in ogni caso, la gran parte
degli ufologi tende ad ipotizzare la presenza extraterrestre sulla Terra per motivi del tutto materiali, ovvero, per reperire risorse, per studi scientifici, per esperimenti o per semplice gita
turistica culturale. Nel mio sito ho spesso sottolineato il
pericolo che si corre confondendo la soprannaturalità con gli extraterrestri, che non dovrebbe essere fantasma o angelo, ma simile a noi, solo con una tecnologia molto più avanzata.
lo scettico Oberg sostiene che il numero ridotto di avvistamenti non spiegabili non sarà mai spiegabile, per cui, non è necessario fare ipotesi ufologiche.
Ci accusa di essere poco scienza, ma non sa che la scienza non ritiene impossibile che fenomeni misteriosi possano essere risolti?
Forse è proprio questo il motivo della sua attività: capire cose nuove oltre che consolidare quelle vecchie, in ogni caso, non dà proprio certezze, pone sempre una piccola incognita anche per quelle leggi scientifiche che sono ritenute valide e consolidate.
Oltretutto, per spiegare meglio il suo concetto, sostiene per esempio che l'esistenza di un crimine irrisolto non può provare l'esistenza di criminale.
La logica mi permette di capire che se siamo in presenza di un crimine irrisolto è facile intuire che ci sia un criminale che l'abbia compiuto, se no che perché chiamarlo crimine, in ogni caso,
il fatto che la polizia non abbia ancora scoperto il colpevole dovrebbe impedirle di tentare di scoprirlo? O quantomeno, avere la speranza di scoprirlo?
Fatto sta, che anche dopo tanti anni, talvolta si scopre il colpevole, per cui, il fatto che un fenomeno sia adesso inspiegabile mi deve impedire di risolverlo?
A questo punto pongo alcuni quesiti:
Cari ufologi non avete ragione e se il caso comunque vi dovesse dare ragione, avreste comunque torto.
Grazie perché in base a queste massime si capisce perché il movimento ufologico ha un così alto consenso.
Lo scettico afferma che grazie all'intervento di qualche fanatico e dell'industria cinematografica il fenomeno UFO è percepito dal pubblico come reale.
Dovremmo però anche sottolineare, che ufologia fa campare un po' tutti visto che Carl Sagan che fa parte della sua stessa scuola filosofica e centro anti-UFO, aumentò la sua popolarità e
il conto in banca grazie ad un libro e conseguente film che trattava il tema ufologico, il sogno di tutti gli ufologi: un incontro ravvicinato del terzo tipo.
Del resto, non molti ufologi hanno fatto soldi grazie ai loro studi, si pensi, che molti centri hanno dovuto chiudere o stanno per chiudere proprio per mancanza di soldi, molti ancora
sopravvivono grazie a collette raccolte tra membri stessi dell'organizzazione, molti non hanno potuto abbandonare il lavoro per dedicarsi completamente a questi studi, altrimenti si
sarebbero letteralmente morti di fame.
Del resto anche il caro Oberg ha vinto un prestigioso premio proprio per aver scritto l'articolo in questione anti-UFO, chissà se non "esistessero gli UFO" se avrebbe vinto lo
stesso, non ci sono controprove scientifiche. Quindi onore alla ricerca ufologica che in tempo di crisi potrebbe addirittura parzialmente risolverla...
Sarebbe un atteggiamento di ribellione inconscio nei confronti della scienza moderna meritevole di un approfondito studio sociologo e psicologo… non merita nessun tipo di risposta, invece di dare improbabile risposte perché non cerca di chiederlo a chi ha questa passione, sebbene non richiesta, potrei spiegare che il ricercatore UFO è un eterno romantico sognatore che non ha bisogno di consensi o di far parte di qualcosa perché proprio la solitudine come un nuovo pioniere di lontane terre è la sua vanità: il suo motivo è la ricerca di un qualcosa di cui è convinto, verrà prima o poi trovato ma che non se ne potrà godere, dialogando con un mio collega di passione riguardo le sensazioni che dovremmo provare se un giorno verranno scoperti di extraterrestri, il collega in questione affermò che sarebbe stato estremamente felice di questa scoperta, al contempo, sarebbe stato estremamente malinconico, perché logicamente il suo viaggio sarebbe giunto al termine per passare giustamente mano alla scienza.
La ricerca è un viaggio che mi ha portato a meravigliarmi davanti alla bellezza della scienza, alla bellezza di coloro che hanno contribuito ad aumentare le nostre conoscenze, non solo scienziati, ma anche uomini eccezionali; paradossalmente, grazie all'ufologia, ho potuto amare l'astronomia, la fisica, la storia, l'archeologia con le quale confrontarmi e ricavare da essi qualche straccio di prova .
❖ Sono pazzo e felice di esserlo
Caro Oberg, la massima attribuita da Samuel Johnson quando seppe del secondo matrimonio di un amico: "Ah! Il trionfo della speranza sull'esperienza".
È solo pura ironia, del resto, se non c'è speranza non c'è scienza, come se non c'è amore non c’è vita. Immagini che in realtà vincesse l'esperienza sulla speranza.
Quante malattie oggi sarebbero ancora mortali …
...SE E' QUESTA LA SUA SCIENZA.
ADDIO PROGRESSO SCIENTIFICO... FORSE E' MEGLIO ESSERE PSEUDO MA GRANDE AMATORE O CON LA GRANDE SPERANZA DI ESSERLO, NON LE PARE?
...SENZA UN PO' DI SPERANZA SI RISCHIA L'ESTINZIONE CARO OBERG E QUESTO E' UN FATTO SCIENTIFICO.
Il pazzo d'autore