Gresle è Nato il 16 Novembre 1932 a Aubervilliers.
Nell'Ottobre del 1951 si arruolò nell'esercito.
Nel 1952 divenne allievo pilota presso l' USAF North Carolina Junior Club.
Nel Giugno del 1953 ricevette le sue ali d'argento e licenza di pilota militare con la promozione 53D. Dopo aver svolto con successo la scuola sugli F-84 Thunderjet nella base USAF di Luke (Arizona), venne assegnato al 2/3 Champagne a Reims e poi a 1/22 Saintonge in Indocina dove, nel Settembre 1955 a Cap St. Jacques (VietNam), con un amico pilota di caccia, egli vide un'enorme palla gialla che assomiglia ad una Meteora, che scendeva a 45° verso l'orizzonte, per poi sembrare tornare indietro e lasciando dietro di sé una scia di un color verde intenso. Successivamente fu inviato a 3/10 a Creil.
Liberato dagli obblighi militari, si dedicò per un triennio alla ricognizione aerea (Airborne ricerca di materiali *fissili in Africa), così come il Commissario per l'energia atomica.
*un materiale fissile è un materiale che è in grado di sviluppare una reazione a catena di fissione nucleare.
❖ Pilota di linea
Dopo essersi preparato per l'esame di ammissione per entrare nella compagnia Air France, ci entro nel Settembre del 1963, iniziando come 2° pilota su Caravelle e Boeing 707.
Nel 1968 in Brasile, mentre si trovava ai comandi di un Boeing 707, in volo tra Rio de Janeiro e Florianópolis ad un'altitudine di 10800 metri, notò sul suo schermo radar un'eco a forma
di una goccia d'acqua.
Pur riuscendo a misurare la velocità dell'oggetto (stimato intorno a 5300 km/h) non riuscì mai ad avere alcun contatto visivo perché l'oggetto volava in uno strato di nuvole sotto il Boeing. Come Co-pilota di Air France, occasionalmente leggeva il rapporto Condon che era stato pubblicato a New York. La lettura era difficile e gli allegati/appendici lo convinsero che l'aeronautica e il progetto Blue Book non erano sinceri.
Incoraggiato in questa credenza da altri documenti, quali AFR-200-2 o il JANAP-146, o mostrando interesse per l'argomento da parte dell'esercito americano e dei servizi di intelligence, in contraddizione con la stampa e/o il pubblico; con l'accesso a 1600 pagine dattiloscritte dall'FBI, dice a chiunque voglia che vuole sapere come ottenerle.
❖ Airmiss
Venerdì 27 Luglio 1984 verso le 23:50, mentre pilotavo il volo Boeing 747 Combi di Air France AF 6842 che collega Los Angeles a Montréal con direzione nord della città di Detroit, la notte era perfettamente chiara e con un'eccellente visibilità.
Durante le fasi di avvicinamento alla rotta di volo prestabilita, a 11.500 metri di altitudine, nel finestrino laterale destro dietro la testa del copilota, vidi una scia luminosa attraversare l'aereo a gran velocità. Questo strano fenomeno, collegato ad un gruppo di 3 sfere dall'aspetto apparentemente metallico, seguiva una rotta di volo parallela alla nostra.
La loro altitudine era leggermente sopra l'orizzonte.
Un tempismo accurato ci consentì di vedere che gli oggetti raddoppiano in 15 secondi.
Allungando la mano e il braccio e allertando il mio equipaggio, ottenni precise misurazioni angolari del fenomeno. Nel momento in cui ebbi l'intenzione di chiedere spiegazioni al controllore di volo sul traffico improvviso da me riscontrato, fu lui a chiamarmi per chiedermi di descrivergli cosa ci aveva appena superato. Anche altri 2 voli commerciali, uno della Olympic Airways e l'altro della Lufthansa che operavano sulla stessa frequenza, confermavano la nostra osservazione. Chiesi quindi alla torre di controllo se i suoi radar visualizzavano questo curioso oggetto annunciando che avevo intenzione di presentare un "airmiss", una procedura prevista in caso di rischio di gravi collisioni.
Molto imbarazzato, il controllore confermò che l'aereo di Air France era il più vicino al fenomeno, ma che non era mai stato inferiore a una distanza dei 9 km regolamentari per giustificare tale procedura. Questa distanza minima ci permise di valutarne le dimensioni e la velocità. I calcoli mostravano che questo fenomeno/oggetto si stava muovendo a una velocità superiore a 3400 km/h.
Il gruppo di oggetti sferici che precedevano la scia luminosa, che poteva avere un diametro di circa 100 metri, molto densa, opaca e luminosa per tutta la sua lunghezza, si estendeva per circa 2 Km, viaggiavano a 10 Km dal Boeing 747 e volavano con una velocità tra i 3300 - 3400 Km/h contro i 900 Km/h del nostro aereo; le sfere avevano un diametro di circa 40 a 50 metri.
❖ Osservazione
La sera del 5 Novembre del 1990 a Gretz-Armainvilliers (Senna e Marna), lasciando un corso con gli amici, Jean vide una struttura rettangolare con molte luci rosse che si spostava verso est. Con la forma di un braccio di una gru, nella parte anteriore aveva 2 luci/fari che proiettano una luce bianca. La lunghezza apparente dell'oggetto fu stimato in 400 metri con uno spessore di circa 80 metri o un po' più grandi di quelli della Torre Eiffel.
La velocità dell'oggetto era abbastanza bassa (tra 150 e i 300 km/h), ma la cosa più impressionante era il silenzio con cui si muoveva.
Dopo 39 anni di aviazione e 17500 ore di volo, Gresle ormai in pensione scrisse vari libri che documentavano le sue indagini e le esperienze personali con gli UFO.
Egli continuava a mettere in discussione, non sulla materialità del fenomeno - come ampiamente dimostrato - ma sulla sua origine.
Disse:
nel complesso le mie osservazioni possono riguardare le tecnologie umane mantenute segrete dal personale militare o dei fenomeni legati a una scienza di cui l'umanità non dispone ancora.
Nel 1995, lui e Alain H. Boudier si unirono ad altri esperti per la preparazione e sviluppo del rapporto sugli UFO del DRM.
Quell'anno, Bernard Thouanel, che fornì un numero di VSD HS 1 dedicato all'argomento, ma che non conosceva molte persone della comunità ufologica francese, contattò quindi Greslé che lavorò con un settimanale sul caso dell'"autopsia di Roswell".
Greslé, con Boudier, che diventò consulente della rivista, propose per il 1° numero temi legati all'ufologia, come le anomalie lunari e la faccia di Marte che però non convinsero la redazione. La serietà scientifica ufficiale della rivista arrivò nel 1998 durante un dibattito avuto in occasione della preparazione di un nuovo numero a pranzo presso il ristorante parigino. Fouquet a Febbraio, in cui Greslé e Boudier vennero invitati come consulenti accanto a figure interessate al fenomeno UFO come: Jean-Jacques Vélasco, François Louange , Jean-Claude Ribes, Bernard Norlain.
Nel Maggio 2013, pubblicò un nuovo libro difendendo la tesi di un segreto di stato.
Successivamente, Greslé diede l'avvio a lezioni in cui mostrava come prova di cover-up/occultamento ufficiale, un documento che descriveva la gestione degli UFO/OVNI" da parte delle Direzioni del SGDN.
PS. vi invitiamo a leggere il testo originale e ci scusiamo per eventuali errori di traduzione
Membro della Commissione 3AF (Société Savante Française de l’Aéronautique et de l’Espace) – SIGMA/PAN (Phénomènes Aérospatiaux
Non Identifiés), Jean Gabriel Greslé ha concesso, il giorno 4 Marzo 2012, al sito web “UFO et Science” una interessante intervista, che noi proponiamo tradotta qui di seguito.
Nato nel 1932 del secolo scorso, Jean Gabriel Greslé fu arruolato nell’Esercito nel 1951.
Fu allievo pilota della USAF (United States Air Force).
Nel 1963 entra nella compagnia nazionale dell’Air France e diviene comandante di bordo per 20 anni. Cadetto-aeronautico nel momento del sorvolo di UFO al di sopra di Washington DC (ndr nel flap estivo del 1952), fu testimone dell’avvistamento di 3 fenomeni aerei inesplicabili che lo hanno oggi condotto a diventare uno degli storici più conosciuti del problema.
IUS (Investigations UFO et Science):
Ci può spiegare come avete fatto ad addentrarvi nel mondo dell’Ufologia e perché?
John Gabriel Greslé:
Non mi sono veramente addentrato in toto nell’Ufologia, ma piuttosto nell’aspetto storico del problema. Ho avuto la possibilità di studiare dei documenti militari inviati dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti d’America, grazie ad una legge d’accesso all’informazione, il FOIA; e li ho utilizzati.
IUS: Le ricerche attuali cosa hanno portato di nuovo per quanto riguarda il “fenomeno UFO“?
John Gabriel Greslé:
Le ricerche avanzate in merito hanno dedotto la materialità dei mezzi chiamati UFO e USO (ndr Unidentified Submerged Object – Oggetti Sommersi Non Identificati) e ciò è stato stabilito da un documento ufficiale francese.
Parallelamente, dal 1° Ottobre 2008, una commissione creata in seno alla Association Aéronautique Astronautique de France studia il problema in tutte le sue componenti.
IUS: Le autorità si sono evolute in merito a questo tema scottante a livello di declassificazione?
John Gabriel Greslé:
In effetti, si potrebbe davvero pensare che sia così.
Le conclusioni della commissione COMETA, nel 1999, già rappresentavano una forma di divulgazione. Il titolo del loro rapporto: “Les OVNIS et la Défense” (ndr “Gli UFO e la Difesa”) già lasciava pochi dubbi sulla concretezza delle manifestazioni studiate.
Questo testo fu scritto da ex revisori dell’Istituto degli Alti Studi della Difesa Nazionale (ndr Institut des Hautes Etudes de Défense Nationale), per lo più ex ufficiali.
IUS: Il rapporto COMETA non ebbe l’effetto desiderato, perché?
John Gabriel Greslé:
Prima di tutto, i redattori si prospettavano un effetto diverso.
Si attendevano una adesione immediata dei media e del pubblico, ma non fu così!
La ragione è da ricercarsi, probabilmente, nell’esistenza di un sistema di credenze diffuse che non concede alcuno spazio a degli esseri potenzialmente superiori agli esseri umani.
L’uomo, secondo queste credenze, rappresenta l’apice dell’evoluzione sulla Terra e intende difendere la sua posizione.
IUS: Possiamo richiedere, in qualità di cittadini, lo scoperchiamento del segreto attraverso una legge approvata al Senato o da un tribunale, un po' come succede con la Corte Suprema
negli Stati Uniti d’America?
John Gabriel Greslé:
In primo luogo dovevamo provare l’esistenza di un tale segreto. Ed è stato fatto.
Teoricamente, ora è possibile chiedere al Consiglio Costituzionale di consentire che le informazioni custodite dai responsabili della Difesa, nell’Esecutivo francese, siano comunicate al
potere legislativo e giudiziario, in conformità ai principi della Costituzione francese.
IUS: Anche gli Oggetti Sommersi Non Identificati (USO) sono riportati da alcune testimonianze. Ci sono 2 tipologie di USO, ossia oggetti che hanno delle capacità performanti senza eguali
e sconosciute in velocità, che viaggiano sia sotto l’acqua, sia sull’acqua. Esiste, secondo la sua conoscenza, un legame con quelli che escono dall’acqua per involarsi e scomparire nel cielo o,
nel senso opposto, che precipitano dal cielo e si immergono e si muovono nell’acqua?
John Gabriel Greslé:
Sappiamo ormai che esistono degli Oggetti Sommersi Non Identificati, dal momento che esiste un particolare nulla osta su questo argomento, ma ignoriamo cosa ricopra questo nulla osta. Secondo
alcune testimonianze, sembrerebbe che una parte degli oggetti volanti in questione siano in realtà “anfibi” e ciò risponde alla sua domanda.
IUS: La Marina francese ha da qualche parte dei rapporti, delle testimonianze concernenti gli USO?
John Gabriel Greslé:
Molto probabilmente si, giacché la nota dello SGDN (ndr Secrétariat Général de la Défense et de la Sécurité Nationale) parla di accesso a queste testimonianze.
La Marina Nazionale non è menzionata come titolare del nulla osta, ma essa è, ovviamente, la prima fonte di informazioni su questo tema.
IUS: Una vita extraterrestre viene presa seriamente in considerazione quando si confrontano le prestazioni osservate e confermate (per alcune di esse) dal radar.
Potrebbe quindi esisterne una che definirei “subacquea” (forma di vita evoluta intellettualmente e tecnologicamente) e che potrebbe trovarsi in qualche parte dei nostri fondali
marini?
John Gabriel Greslé:
Non so nulla su ciò, ma sembra plausibile che dei visitatori estranei al nostro pianeta possano trovare rifugio nelle profondità degli oceani,… se possiedono una tecnologia capace di resistere alla pressione che in quel posto regna.
Ma non sarebbe, necessariamente, un rifugio definitivo.
IUS: Esistono delle basi sottomarine nei nostri oceani?
E’ possibile tutto questo? E se sì, da parte di chi?
John Gabriel Greslé:
E’ la stessa risposta che ho dato alla domanda precedente.
IUS: Il fatto che noi manipoliamo l’atomo nelle nostre centrali nucleari, che ci ha fatto progettare delle testate atomiche e seguire delle ricerche, come per esempio quelle allo LHC (ndr
Large Hadron Collider), presenta di fatto un certo pericolo per il nostro pianeta.
Questi elementi si possono abbinare con le osservazioni di UFO?
John Gabriel Greslé:
Le attività umane nel campo del nucleare e, in particolare, la fabbricazione di bombe atomiche, non sono sfuggite ai nostri visitatori. Numerosi documenti declassificati provano che i principali siti di ricerca nel Nuovo Messico e nel Texas furono sorvolati tra il mese di Novembre 1948 e il mese di Maggio 1949.
Il rapporto La Paz (ndr Lincoln La Paz, astronomo americano presso l’Università del New Mexico, pioniere nello studio delle meteore e che fu incaricato dal Governo USA nello studio delle
misteriose “Green Fireballs”), destinato alle più alte autorità scientifiche degli Stati Uniti d’America, fornisce dei dettagli in merito.
IUS: Le “abductions” e le mutilazioni di bestiame sono considerate seriamente dalle autorità?
John Gabriel Greslé:
In Francia non credo.
IUS: Gli astronauti sono stati testimoni di alcuni fenomeni sconosciuti.
Con i viaggi spaziali che si svilupperanno durante questo secolo, pensa che la divulgazione verrà effettuata prima che troppe persone assistano a cose mozzafiato?
John Gabriel Greslé:
Io non penso che le osservazioni fatte dal pubblico siano la causa principale di una divulgazione. In effetti, dal momento che questa divulgazione è attualmente ben avviata, sarà la
lungimiranza dei cittadini francesi che sarà determinante.
IUS: Resta il problema dei viaggi spaziali. Non è strano che ancora oggi si utilizzi una propulsione chimica per viaggiare nello spazio?
John Gabriel Greslé:
Noi non abbiamo la capacità di spingere dei mezzi spaziali in modo diverso alla propulsione a reazione. La scienza attuale non conosce nessun altro metodo di propulsione se non nel vuoto (e ciò resta nel campo teorico) con l’utilizzo di una sorta di vele spinte attraverso il vento solare. Il primo metodo è molto costoso in energia e necessita di una massa reattiva.
Non esiste, al momento, nessun metodo in grado di lottare contro la gravità o di spostare il centro di gravità di una nave spaziale nello spazio.
IUS: Il fatto che il segreto sia mantenuto dalle autorità mondiali, non può essere (secondo lei) un modo di preservare l’ordine e la sicurezza nazionale nei paesi, piuttosto che la
divulgazione di una faccenda che l’essere umano potrebbe non digerire e controllare?
John Gabriel Greslé:
Secondo me, la discrezione esagerata che nasconde l’esistenza stessa, in certi paesi, del problema può avere delle molteplici cause. Quella che lei ha proposto è certamente una di queste.
Perché, in effetti, inquietare i cittadini rivelando l’esistenza di un problema che nessuno sembra in grado di gestire? Allo stesso modo, i responsabili della Difesa sono senza dubbio
riluttanti a rivelare, ai contribuenti, la loro totale impotenza davanti a incontrollabili manifestazioni.
IUS: Secondo lei, il fatto d’aver inviato in mezzo al nulla nel cosmo le nostre coordinate stellari, con il nostro messaggio “genealogico” in codice binario “0 – 1” inviato d’Arecibo,
potrebbe essere un errore come affermato dal cosmologo Stephen Hawking e da altri scienziati?
John Gabriel Greslé:
Questo invio potrebbe essere stato da imprudenti, se la nostra esistenza non fosse nota a nessuno. Ma noi sappiamo che il contatto scoperto alla fine della Seconda Guerra Mondiale era in corso già dal XIX° secolo e, in ogni caso, prima dell’invio del messaggio da Arecibo e di questa placca incisa trasportata da un vascello cosmico terrestre.
La nostra esistenza e la posizione del nostro pianeta, assieme alle sue caratteristiche, sono probabilmente conosciute da secoli, se non da millenni.
IUS: Cosa consigliare per i nostri siti internet?
Cosa possiamo fare nel nostro piccolo?
John Gabriel Greslé:
Potete finalmente confermare la concretezza, la realtà di una presenza estranea al nostro ambiente. Potete spiegare che la vostra certezza si fonda sui documenti ufficiali, dalle osservazioni confermate soventemente dal radar e dalle testimonianze multiple.
Inoltre, potete affermare che non si tratta di credenze, ma di conclusioni logiche, che si appoggiano su degli elementi concreti. Potete, ovviamente, consigliare la lettura di qualche libro ben documentato. Infine, mostrate un po' di compassione per i vostri detrattori.
Essi sono spesso terrorizzati all’idea di una presenza estranea.
E se possibile, tentare nel rassicurarli.
IUS: L’ufologia attuale si evolve correttamente? Cosa possono apportare attualmente gli ufologi e quale dovrebbe essere, in questo momento, il loro approccio?
John Gabriel Greslé:
Ho l’impressione che l’ufologia non si sia affatto evoluta.
Essa resta anedottica e, soprattutto, non tenta abbastanza nel collegare le differenti testimonianze per cercare di elaborare delle teorie e tentare di comprendere le cause.
Implicitamente gli ufologi sembrano considerare la maggior parte delle osservazioni come dei fatti casuali, facendo in modo che non ci possa essere più il caso in questione.
In questo altro campo, ora che le prime prove della esistenza concreta degli UFO sono disponibili, gli ufologi potrebbero spiegare la solidità del loro approccio, rassicurare i neofiti, in
modo da avere una funzione didattica per sostenere la divulgazione che viene messa in opera ed evitare che essa non sbocchi su delle credenze o sulle superstizioni.
IUS: Vuole aggiungere qualche altra cosa al fine di completare al meglio questa intervista?
John Gabriel Greslé:
Se degli alieni ci osservano, sono a conoscenza delle nostre caratteristiche più odiose, come il nostro egoismo collettivo ed individuale, il nostro disprezzo dei più deboli, la nostra endemica violenza, la nostra intolleranza per la diversità, la nostra difesa delle tradizioni più primitive, le nostre credenze irrazionali. La certezza di essere osservati da degli osservatori intelligenti, dovrebbe portarci a rimettere in discussione alcune delle nostre convinzioni più radicate e la buona opinione che abbiamo su di esse. Un ultimo punto.
Noi siamo persuasi dal fatto che i nostri visitatori siano qui per osservare le nostre discutibili personalità, ma, sicuramente, non è il motivo predominante.
Il nostro apice biologico (la totalità della vita sulla Terra) è di una incomparabile ricchezza.
E’ possibile che ci siano milioni di specie viventi prosperanti sul nostro pianeta, che sono minacciate dalle nostre sfrenate attività e che sono l’oggetto dell’attenzione dei nostri
visitatori. In questo caso ci osservano, non come una fonte di ammirazione o per proteggerci, ma come una potenziale minaccia. Può essere che sanno, forse, anche come farlo estinguere, se
l’essere umano sarà ancora incapace di limitare il suo appetito.
Traduzione a cura di Antonio De Comite