“La Dottoressa Karla Turner morì di tumore il 9 Gennaio 1996, dopo aver ricevuto delle minacce legate alle sue ricerche. Aveva solo 48 anni.
Come lei, molte altre persone coinvolte in indagini ufologiche hanno subito intimidazioni seguite da tumori molto particolari. Molti dei soggetti da lei studiati sono ormai deceduti.
Karla Turner era ed è ampiamente rispettata nella comunità degli ufologi per le sue investigazioni circa i rapimenti. La Turner, dopo aver conseguito un dottorato di ricerca in studi concernenti la tradizione inglese, fu docente all’università in Texas per più di 10 anni.
Nel 1988 però, la donna, suo marito ed il figlio, vissero una serie impressionante di esperienze che li costrinsero a riconoscere che erano stati rapiti.
La reazione della Turner fu quella di abbandonare la sua carriera all’interno dell’ateneo e di consacrarsi anima e corpo in una questione che la coinvolgeva direttamente.
Il suo primo libro, "Into the fringe" (1992), dipana i vissuti dell’autrice e dei suoi familiari.
Il suo secondo saggio, "Taken: inside the alien-human abduction agenda", (1994) riporta le storie di sequestri di cui furono vittime 8 donne, le cui vicissitudini, includono intrusioni sia esterne, sia umane, con risvolti tanto benefici quanto deleteri, in modo da illustrare la natura profondamente complessa del tema.
Il suo testo più recente, "Masquerade of Angels" (1994), fu scritto insieme con il sensitivo Ted Rice: il volume racconta la vita di Ted e degli incontri con strane creature, la cui identità aleggia in una regione di penombra tra angelico e il demoniaco.
Karla stava lavorando ad un altro libro, quando si ammalò al principio del 1995.
La biografia della compianta Karla Turner è emblematica del destino che attende gli xenologi, inclini a scavare in profondità per denunciare l’alleanza scellerata tra militari ed entità
mefitiche. Purtroppo, questo filone di ricerca, oltre ad essere oggetto dei tabù che circondano argomenti eccentrici è quasi del tutto eclissato dall’ufologia solare pullulante di “angeli in
astronave” e di salvatori scafandrati.
Nessuno nega l’articolazione e la contraddittorietà delle manifestazioni xenologiche.
E’ un dato di fatto però, che sono quasi sempre i ricercatori “pessimisti” ad essere vessati e neutralizzati, inscenando un improbabile suicidio con un infarto o qualche altra patologia.
All’ostracismo si associa la congiura del silenzio che, nei casi estremi, giunge sino all’eliminazione fisica.
Che cosa scoprì la Turner di tanto scottante da convincere qualcuno ad assassinarla?
Se si accoda alla linea ermeneutica tracciata da Jacques Vallée e da quegli ufologi che non credono nelle intenzioni benevole di razze aliene, la vera forza della Turner è proprio nella sua riluttanza a formulare un’interpretazione onnicomprensiva, nel bene come nel male.
In un suo lucidissimo ma interlocutorio articolo, “Alien abductions in the gingerbread house”, la Turner compie la seguente analisi.
“La Bartholic mi ha insegnato a diffidare di quei ricercatori che pretendono di avere tutte le risposte. Devo ancora sentire di una singola teoria o spiegazione che rappresenti tutti i
dati".
Alcuni ricercatori hanno messo in evidenza la successione degli eventi nell'esperienza del rapimento, come l'esame fisico, il prelievo di gameti e la presentazione successiva di un bambino ibrido
al rapito. Altri modelli includono l’avvertimento circa qualche disastro imminente su scala planetaria. Si è tentati di pensare che il chiarimento a proposito delle abductions potrebbe risiedere in questi schemi.
Così i ricercatori annunciano che il problema è risolto.
Gli "Altri" stanno compiendo esperimenti di ibridazione, oppure ci viene ripetuto che gli "Stranieri" sono qui per salvarci, affinché non distruggiamo noi stessi ed il nostro pianeta con la
violenza, l’uso di droghe, le malattie epidemiche, l'inquinamento e lo sfruttamento indiscriminato delle risorse. Non importa se questi problemi sono peggiorati da quando gli extraterrestri hanno
cominciato a visitare la Terra.
I ricercatori più esasperanti di tutti ci assicurano che gli extraterrestri non esistono, che ogni fenomeno dipende dal subconscio. Non importa che molti rapiti siano bambini, troppo piccoli per
essere affetti da disturbi psicologici.
Allora alcuni psicologi immaginano che gli alieni scaturiscano dall’inconscio collettivo, in modo da rispecchiare i nostri fallimenti e le nostre paure.
Questa teoria adora particolarmente l'archetipo del Grigio, perché il Grigio ricorda una qualche forma malata fetale di umanità e deve quindi essere un ammonimento oggettivato circa quello che la nostra specie potrebbe diventare, se non si pentirà.
Non importa se molti, molti rapiti non abbiano contatti con i Grigi, giacché sono vittime di Rettiliani e Insettoidi, senza dimenticare le creature dall'aspetto totalmente umano, bionde o more. No, troppi ricercatori sembrano aver trovato una teoria e si aggrappano ad essa a dispetto dei fatti che la contraddicono. Sono queste le idee che dominano l’ufologia.
Nondimeno, se il pubblico ha la possibilità di accedere ai dati grezzi, ai rapporti di prima mano dei sequestrati, in particolare, di quelli che non hanno alcuna dimestichezza con libri, pellicole e riviste del settore, troverà un modello esegetico molto meno strutturato.
Questi casi "vergini" (le persone non contaminate dalla letteratura ufologica) forniscono un quadro impressionante di contatti tra uomini ed alieni.
Così Karla Turner fu uccisa (poiché di omicidio si trattò), non tanto per le verità che aveva attinto e divulgato, ma per il sano dubbio con cui appannò le certezze di scienziati ed esperti. Sono
le sue perplessità a spronare ad un’inchiesta inesausta, mai paga dei risultati acquisiti, preludio di chissà quale sconvolgente rivelazione…
Si capisce, le teorie esaustive accontentano il pubblico, lo narcotizzano nell’illusione di aver conquistato il vero. Scoperchiare il vaso di Pandora è molto più scomodo che adagiarsi su un cuscino di convinzioni. Se il cuscino nasconde dei chiodi, pazienza, l’importante è che la fodera sia decorata. Oggi, complici le speculazioni sulla Nuova Era è soprattutto lo scenario dell’ufologia leziosa a riscuotere successo.
Nondimeno è una prospettiva in gran parte edulcorata, distorta, questo orientamento dominante ignora a bella posta tutte le tessere che non possono incastrarsi nell’idillico mosaico. Eppure, sono
proprio queste piccole petulanti incongruenze a definire l’intero soggetto dell’affresco. Barbara Bartholic è un'investigatrice ufologica che collaborò con il matematico ed astronomo Jacques Vallée. Morì di infarto all'età di 71 anni.
E se nessuno lo sapesse, firmato dalla ricercatrice Karla Turner, autrice di Into the Fringe, Taken (il cui titolo ha ispirato un serial tv di
Steven Spielberg) e Masquerade of Angels, trattano il controverso tema dei rapimenti UFO, ove, sono state girate delle serie molto
interessanti.
Durante il convegno del MUFON ad Austin, lei ha fatto delle considerazioni circa la connessione di incontri con gli alieni negli anni 60 e la "cultura" di allora.
Potrebbe spiegarci meglio?
K. Turner:
Sono convinta che negli anni '60, le sostanze psichedeliche e più in particolare, la marijuana, abbiano introdotto nella nostra generazione e in quelle successive, nuove percezioni che potrebbero servirci in maniera benefica.
Se tutto questo era già stato progettato per essere introdotto nella storia, non saprei dirlo.
Potrebbe anche essere, che questi farmaci abbiano scatenato un movimento di trasformazione nella nostra evoluzione, o perlomeno, nella nostra evoluzione psichica e che questa trasformazione
porterà in gioco nuove abilità.
Come se improvvisamente avessimo la capacità di percepire uno spettro ottico supplementare. Potremmo percepire energie aggiuntive di vario genere che in precedenza erano inosservate. Non ho
sviluppato questi pensieri in alcun modo formale ancora, ma, istintivamente, ho sentito tutto questo per anni, da quando per la prima volta negli anni 70 una frase è entrata nella mia testa:
''dopo di noi, i mutanti''.
Potrebbe esporci la sua idea di quello che lei definisce realtà virtuale?
K. Turner:
Uno scenario di questo tipo è presentato in maniera completa in "Masquerade of angels".
Penso che molto di ciò che i rapiti hanno ricordato, fossero dei ricordi indotti (una specie di realtà virtuale), ma senza indagini specifiche sarebbe sciocco per me tirare ad indovinare.
Anche l'esperienza di Giacobbe e Esaù, di cui parlai in passato, penso fosse una realtà virtuale.
Penso che possa venire attivata con degli impianti alieni che sono nel tronco cerebrale e quindi in grado di controllare tutta la nostra gamma di percezioni e delle azioni.
Sareste sorpresi di scoprire tutto ciò che il tronco cerebrale controlla nel corpo umano e credo sia questa la ragione perché gli impianti si trovano in questa particolare zona del
corpo.
Qual è l'ipotesi migliore tenendo conto di tutti dati e casi che ha analizzato?
K. Turner:
Ho discusso un'ipotesi molto interessante per spiegare i vari dati con Greg Bishop, che ha incluso l'intervista con me nell'ultimo numero di Excluded Middle.
Fondamentalmente siamo una risorsa importante per gli alieni, per vari motivi, tra cui la nostra energia, la nostra anima e il nostro fisico. Se c'è davvero qualche minaccia imminente per la
nostra sopravvivenza e quella del pianeta, allora sicuramente gli alieni starebbero lavorando furiosamente per garantire in qualche modo la sopravvivenza delle loro azioni e quindi anche la
nostra. Se gli esseri umani sono in effetti nel processo di sviluppo di nuove capacità percettive che consentono loro di vedere le attività aliene più chiaramente di prima, questo
rappresenterebbe per gli alieni una situazione complicata, che potrebbe spingerli a tentare di riportarci in uno stato di non - percezione.
Quali altre esperienze psichiche, anomale, paranormali, metafisiche hai sperimentato?
K. Turner:
Ho avuto diverse esperienze paranormali che non sembrano avere niente a che fare con gli alieni. Tra queste, ci sono visioni di eventi che avverranno.
La prima visione si è verificata 3 volte nei sogni per 3 notti di fila e si è compiuta il quarto giorno. È una storia molto personale, non vi annoierò con i dettagli, ma c'era un'altra persona e quando parlai con lui al quarto giorno, mi raccontò una visione pressoché identica da parte sua. Una seconda visione la ebbi verso le 4 del mattino, mentre ero seduta sul mio letto cercando di decidere se riaddormentarmi o no, sapendo che alle 6 avrei dovuto alzarmi.
Qualcuno bussò alla mia porta e quando risposi, un giovane era lì.
Io non lo conoscevo, lui mi disse che il suo nome era Jim e che era venuto per portarmi in India. Andai con lui e volammo su un aereo per l'India.
Poi mi portò con una jeep in campagna e mi mostrò un grande villaggio.
Egli mi mostrò la mia futura casa e mi spiegò come tutto dentro funzionava.
Non c'era niente di tutto quello che c'era nelle case americane: niente acqua corrente, niente cucina, niente elettricità, senza frigo, ecc... poi Jim mi portò a casa.
Mi resi improvvisamente conto che erano le 6 del mattino e io ero ancora seduta sul letto.
Pensai che potesse essere stato un sogno bizzarro mentre ero seduta.
Il mese successivo, andai con mio figlio in India per incontrare il mio fidanzato a Bangalore; una volta arrivati però, il mio fidanzato non c'era.
Ci volle quasi un giorno intero per trovare un posto dove stare e, alla fine, trovai un ragazzo che conosceva il mio fidanzato ma che non sapeva dove si trovasse in quel momento.
Conosceva però il villaggio dove viveva, anche se non era mai stato a casa sua.
Il ragazzo si offrì di prendere me e mio figlio a casa con lui fino a quando non sarebbe riuscito a trovarlo. Così, andammo con lui, caricò i miei bagagli nella Jeep e partimmo verso la campagna. Un'ora più tardi, avvicinandoci al villaggio, lo riconobbi come quello che avevo visto in sogno, allora guidai fino a casa che ricordavo senza problemi.
La casa aveva un lucchetto e nessuno rispondeva alla porta, allora lo convinsi a rompere il lucchetto, entrammo e, una volta dentro, trovammo alcune mie foto.
Quindi era la casa del mio fidanzato.
Soggiornai per 5 giorni prima che lui arrivasse.
Tutto questo perché lui pensava che io stessi volando verso Delhi e, di conseguenza rimase la ad attendermi. Se nel sogno, il ragazzo non mi avesse mostrato come far funzionare
le cose in questa casa, sarebbe stato molto difficile per me e mio figlio sopravvivere nel frattempo.
È vero che il tuo prossimo libro riguarderà gli angeli?
K. Turner:
Il mio nuovo libro, "Masquerade of angels" è la storia di Ted Rice, un noto psichico del sud e le sue esperienze avute con gli UFO e alieni che lo hanno portato alla scoperta di una serie di eventi paranormali di cui era stato testimone.
Penso che il titolo la dice lunga sugli inganni degli alieni impiegati su di lui e la storia dovrebbe servire come campanello d'allarme per tutti quei seguaci della New Age
Vi presentiamo questa interessante intervista di Contact Forum avvenuta nel 1995.
CF: Tu sei riconosciuta ampiamente come una degli esperti di punta nel campo della ricerca sugli UFO e dei rapimenti alieni.
Come hai cominciato a interessarti di queste cose?
KT:
La nostra famiglia non sapeva nulla del fenomeno quando cominciammo ad avvistare UFO e a subire rapimenti. Essendo una ricercatrice, cominciai a cercare nella letteratura ufologica per ottenere una spiegazione. Quando acquisii tutto quello che era disponibile, non trovai alcuna risposta che io sentissi essere verosimile.
Allora decisi che si trattava di un fatto importante per la mia famiglia (se non per tutto il mondo) e che l’unico modo per avere risposte era quello di ricercare per conto mio.
L’unico modo per fare ricerche in questo campo era quello di andar fuori sul campo e confrontarsi con i casi di abduction.
CF: Fu “Into the Fringe” (il primo libro di Karla, non pubblicato in Italia; n.d.t.) il risultato di questa prima ricerca?
KT.
In realtà, “Into the Fringe” non è il risultato delle mie ricerche per ottenere risposte alle mie domande, ma si tratta piuttosto del racconto del risveglio della mia famiglia e della convivenza con queste esperienze durante il primo anno e mezzo, quando esse furono molto intense.
Fu solo successivamente che cominciai ad espandere i miei obbiettivi e a lavorare con altre persone. Ebbi modo di lavorare con Barbara Bartholic sul mio caso e della mia famiglia e cominciai a lavorare anche su altri casi assieme a lei.
Molte volte lei dovette venire in Texas dove io vivevo per preparare sessioni di lavoro di 4-5 giorni, durante i quali, la gente che doveva essere trattata da lei veniva a casa mia per essere sottoposta ad ipnosi regressiva. Io cominciai ad imparare da lei come sua assistente.
In seguito, il lavoro di Barbara divenne così pesante che lei non fu più in grado di sostenerlo.
Non ci volle più molto tempo per me, perché da assistente, effettuando solo i preliminari delle sedute, cominciai a lavorare da sola.
Fu così che il mio coinvolgimento si sviluppò progressivamente.
CF: Abbiamo notato in molti casi, che i genitori degli addotti, qualche volta i nonni, hanno avuto lo stesso tipo di incontri. Hai riscontrato una cosa simile anche nella tua
famiglia?
KT:
Si, certamente é "transgenerazionale" nella famiglia di Elton (Elton è il marito della Dott.ssa Turner a cui fu dato lo pseudonimo di “Casey” nei suoi libri “Into the Fringe" e "Taken"n.d.t).
Prima che la nonna di Elton morisse nel 1991, la famiglia si rese conto che lei era vicina alla fine dei suoi giorni. Così, le chiesero di raccontare qualcuna delle vecchie storie e videoregistrarono le sue risposte per conservarle in futuro.
Mia madre rifiutò di dire qualsiasi cosa perché era troppo terrorizzante per lei.
Non aveva ancora finito di leggere il mio libro “Into the Fringe” che ogni volta che leggeva una o due pagine diventava così triste da non poter più proseguire.
Questa circostanza mi suggerì che probabilmente c'era una ragione per questo suo comportamento. Ricordai che nel 1965, quando io ero al liceo, ci fu un grande UFO flap che venne menzionato tra le notizie nazionali.
Fu una delle poche volte nelle quali io prestai attenzione alle faccende degli UFO.
Un giorno, guardando la TV, mia madre ed io mentre stavamo facendo qualcosa in cucina, Walter Cronkite parlò dell’UFO flap e io dissi a mia madre che se l’UFO fosse atterrato nel cortile probabilmente sarei andata via con lui.
Mia madre, che era una persona estremamente gentile, benché mai avesse alzato la voce con me o mi avesse picchiato, interruppe quello che stava facendo, mi prese per le spalle e mi scosse fino a quando sentì come se i miei denti stessero per cadere uno ad uno di lì a poco.
Per tutto il tempo, mentre lo faceva, gridava a voce alta: “giurami che tu mai, mai e poi mai andrai su uno di quei cosi! Non ti azzardare a dire mai più una cosa del genere!”.
Che io sappia questo è l’unico scoppio d'ira che mia madre abbia mai avuto in tutta la sua vita.
Adesso, grazie alle mie ricerche, so che reazioni estreme come quella rispetto al fenomeno, sono un campanello di allarme che sta a indicare che una persona ha avuto simili
esperienze.
CF: Tu hai menzionato l’uso dell’ipnosi che è stata motivo di molte controversie.
Alcuni ricercatori hanno detto che molta gente sotto ipnosi può ricreare scenari che in realtà non sono avvenuti solo per compiacere l’ipnotizzatore.
Alcuni hanno detto anche che i molti livelli in cui può essere scomposta l'esperienza, in cui è possibile penetrare attraverso le iniziali memorie schermo per poi scoprire le vere memorie nascoste diverse dalle prime, altro non sono che artefatti del processo di ipnosi.
Quale è la tua opinione in proposito?
KT:
Penso che questa posizione sia assolutamente insostenibile.
Queste affermazioni nascono da quello che io chiamo "ricerca in poltrona"(…)
Questi parlano senza conoscere.
Loro parlano per ipotesi e le loro opinioni sono basate su un'errata comprensione del fenomeno, delle esperienze e del controllo esercitato dagli alieni sugli addotti durante queste esperienze. E' facile filosofare su qualsiasi tipo di possibile spiegazione, ma questo non significa che queste spiegazioni abbiano una relazione con quello che sta realmente avvenendo. Inoltre, ci sono buoni ipnotizzatori e cattivi ipnotizzatori.
Un buon ipnotizzatore non violerà mai la volontà di una persona, né cercherà di alterare la sua percezione della realtà, di inserire non richieste suggestioni post-ipnotiche nella mente dell’individuo, né tentare di far loro credere cose che essi non vorrebbero accettare in stato di piena coscienza. Questo è il pericolo dell’ipnosi.
Mentre è in questo stato un soggetto ipnotizzato è completamente alla merce dell’ipnotizzatore. Questo è il motivo per cui un ipnotizzatore che ha a che fare con memorie soppresse deve essere assolutamente affidabile.
Nessuno dovrebbe mai "farsi mettere sotto ipnosi” senza che ci sia almeno un altro individuo di sua assoluta fiducia nella stanza che controlli l’operato dell'ipnotizzatore.
L'ipnotismo è un affare serio e non dovrebbe mai essere effettuato da qualcuno che non è qualificato a praticarlo. Un cattivo ipnotizzatore probabilmente può pasticciare un certo numero di cose. Io so che persone che sono andate sotto ipnosi per problemi di fumo o di cattiva alimentazione hanno qualche volta sofferto ancora di più dopo l'ipnosi.
Ovviamente alcune cose possono essere mal trattate, ma la mia esperienza con l’ipnosi è che la somiglianza tra quello che è stato ricordato con quello che è accaduto in parecchi casi si è dimostrata essere precisa.(…) Concludo dicendo che l’ipnosi è uno strumento eccellente, se usato appropriatamente ed è assolutamente l’unico mezzo che noi abbiamo per portare allo stato cosciente alcuni pezzi di informazione immagazzinata nella mente.
CF: Tu hai o non hai riscontrato che possono esistere livelli multipli di ricordo come gli strati di una cipolla? Un addotto sottoposto ad ipnosi, da cui emerge un primo scenario che, se portato ad un livello più profondo supera il primo livello (tu diresti che si tratta di una memoria schermo) fa emergere uno scenario differente.
KT:
Si! E mi sembra che in qualche caso può essere raggiunto il livello base.
CF: Quanti livelli ci sono?
Quanto in profondità puoi andare e quale è la base?
KT:
Abbiamo fatto abbastanza ricerca per rispondere ad ognuna di queste domande senza correre il rischio di essere considerati filosofi da poltrona.
Solitamente, ma non sempre, il primo ricordo ha a che fare, nella maggior parte dei casi, con le informazioni già presenti allo stato di normale coscienza.
Quando il soggetto è portato al livello più profondo della trance e gli viene richiesto di focalizzare meglio, quello che sarà ricordato non è la stessa cosa del ricordo cosciente.
Poi comincia un processo diverso.
Il soggetto pensa: “questo non è preciso; sento che qualcosa è sbagliato, quando focalizzo la mia attenzione vedo che non è come io pensavo che fosse.”
Questo è un livello di transizione.
Ci potrebbero essere solo 2 livelli o anche 20 livelli, ma certamente c’è un livello coperto che giace sotto una base più solida. Se i soggetti sono aiutati a programmare il loro computer per penetrare attraverso le illusioni e per parlare soltanto con vere e accurate affermazioni, come Barbara spesso diceva: “chiarisci la visione”, allora essi si ricorderanno di scenari radicalmente diversi, non versioni ampliate del primo scenario, ma versioni fondamentalmente diverse delle quali la loro memoria cosciente non aveva alcuna traccia.
Esistono almeno 2 livelli, probabilmente 3.
CF: Le persone ci raccontano di poter passare di falso scenario in falso scenario fino a raggiungere il livello che coinvolge i rettiliani e questo è il massimo dove possono andare. Hai trovato anche tu che di questo si tratta?
KT:
Nei pochi casi con i quali ho molta familiarità quando la linea di base è stata raggiunta, erano sempre coinvolti i rettiliani.
CF: I Grigi sono sempre coinvolti nel livello più superficiale?
KT:
Qualche volta il primo livello coinvolge i Grigi, qualche volta gli umani, qualche volta i Pleiadiani, qualche volta strani animali.
CF: Gli addotti raccontano di vedere strane creature come per esempio angelici nordici e poi quando essi si concentrano e cercano di focalizzare sui loro ricordi queste creature
scompaiono e dietro di loro c’è il cosiddetto “popolo lucertola."
KT:
Non ho familiarità con un grande numero di casi.
Ho sentito di altri ricercatori che parlano delle stesse cose.
In un caso che racconto in “Into the Fringe”, James ha per la maggior parte ricordi coscienti e quasi senza ricorrere all'ipnosi regressiva. Egli ricorda di essere stato portato in prossimità da una bella donna “Lady Diana”, che era molto graziosa e seducente.
Lei voleva che lui la abbracciasse. Quando lui la abbracciò e pensò che lei stesse per baciarlo, quella sparì completamente e ciò che rimase al suo posto fu un personaggio di forma
irregolare, rosso-nero, abbastanza snello. Io incontrai lo stesso tipo di creatura in un paio di altri casi. L’entità era molto forte. Invece di abbracciare James, la creatura lo atterrò e gli
ficcò un tubo lungo 60 cm attraverso la gola nello stomaco e attraverso questo tubo aspirò i suoi succhi gastrici. Il giorno successivo, James aveva ancora il gusto della bile in bocca e
l’interno della sua bocca era arrossato. Scoprì inoltre di avere graffi a forma di artiglio intorno ai lati del collo dove era stato tenuto giù.
CF: Apparentemente queste creature hanno la capacità di proiettare immagini diverse.
KT:
Alcune persone dicono che si trasformano, mutano o cambiano la loro forma reale.
Io trovo che questo non sia vero. Non credo che essi abbiano realmente l’aspetto di un biondo, ma ritengo che facciano qualcosa per ingannarti per poi assumere improvvisamente l’aspetto rettiliano. Penso che quello che loro alterano sia la percezione che l'uomo ha della realtà.
Essi infatti possono proiettare false immagini, come per esempio fecero alla nonna di Ted (Ted Rice) alla quale fu mostrato suo marito morto, così che, lei acconsentisse ad avere un rapporto sessuale. Il nonno di Ted era morto da 6 anni e mezzo.
Abbiamo anche sentito delle storie che raccontano di militari che erano presenti durante i rapimenti, ma quando la gente si focalizza su di loro, essi cambiano.
Budd Hopkins racconta la storia di una persona che vide un poliziotto militare.
Egli cercò di capire il motivo per cui il militare fosse lì e provò a concentrarsi molto attentamente su di lui. Quando fece questa operazione, il militare si trasformò davanti a suoi occhi in un ufficiale di alto rango e poi in un ufficiale nazista.
Gli alieni non possono permettersi di avere rapporti con noi nel nostro normale stato di coscienza, perché noi proveremo a mantenere il nostro autocontrollo e questo non è quello che loro
desiderano.
“..gli fu detto: se non cooperi noi ti sostituiremo con questo e nessuno si accorgerà della differenza. Quando Ted era un teenager lui ed un certo numero di altri teenager furono rapiti
insieme e gli furono mostrate le copie dei loro corpi.
Anche in questo caso i cloni furono usati come minaccia.”
“Ted ricordò un processo durante il quale il suo corpo originale fu ucciso.
Essi prima gli diedero una sostanza amara verde e luminosa da bere.
Questa sostanza gli procurò una forte sensazione di nausea.
Immediatamente dopo vomitò e così loro tagliarono la sua testa e il suo fluido vitale fu raccolto dal suo corpo e messo in un contenitore. Quando la sua energia vitale o comunque la vogliate chiamare uscì dal suo corpo, rimase attaccata a questa luminosa area liquida.
Sembrava non potersi staccare da quella cosa.
Gli alieni la risucchiarono in una piccola scatola nera che fu poi messa su un bancone mentre loro preparavano il suo nuovo corpo clonato.
Quindi, inserirono alcune sonde nelle spalle, nel collo e nei piedi del nuovo corpo per attivarlo.
Una volta che questo cominciò a respirare, l’energia dell’anima venne rimessa al suo interno.
La sua energia vitale che era stata conservata nella piccola scatola nera, quando uccisero il suo primo corpo, fu introdotta nel nuovo corpo e siccome il corpo stava respirando, rimase lì
intrappolata”.
“Personalmente credo che qualcuno possa controllare i leaders politici molto facilmente con gli impianti. Se gli alieni volessero usare una delle loro anime per controllare il corpo di un
politico e lavorare full-time attraverso di esso, questo potrebbe essere fatto.
Forse, potrebbero semplicemente asportare la sua anima e inserirne un'altra.
Loro hanno la capacità di salvare quella che noi chiamiamo anima, conservarla in un contenitore e rimetterla in un altro corpo.
Possono metterla in qualsiasi altro corpo loro desiderino”.
In risposta alla domanda sulla la natura di vampiri psichici degli alieni Karla sostenne:
KT:
...Si, arriviamo ora a quello che potrebbe essere il motivo fondamentale della "mietitura."
Può essere che queste creature non soltanto abbiano bisogno di energia, ma che, una frazione di loro, usino veramente i corpi fisici. Essi stanno cercando con forza di farci staccare dai nostri corpi dicendoci che sono solo contenitori, perché loro mangiano i nostri corpi.
Se una mucca sapesse che tu stai per mangiarla, tu racconteresti a quella mucca: “il tuo corpo non è importante, non importa."
In risposta ad una domanda sulla natura spirituale dei Grigi e dei Rettiloidi Karla disse:
KT:
Non credo che i Grigi abbiano un'anima, essi assomigliano più a Frankenstein o/a Zombie o/a qualsiasi altro termine tu voglia usare per un indicare un morto vivente.
Quando sono stata con loro, ho avuto la fortissima sensazione che essi non siano vivi ma morti.
Roberto Terzaroli
Fonte
Fonte 2
Sul "Mufon Ufo" Journal del Dicembre 1994, l'oggi scomparsa Karla Turner, autrice di "Into the Fringe" e "Masquerade of Angels", nonché ispiratrice del serial di Steven Spielberg, ipotizzò un aspetto menzognero delle abductions operate dai Grigi.
Il valido lavoro di Budd Hopkins dimostra come ricorrano dei protocolli genetici sui rapiti dagli UFO, sia a bordo del disco che all'interno di basi segrete gestite dai non-umani.
Dato che i resoconti riuniti dagli emuli di Hopkins hanno confermato questo dato, cioè, che lo scopo essenziale degli E. T. è incrociare o ibridare dei soggetti per ottenere un nuovo tipo di umano o di alieno, esso è diventato un, a priori, assioma dell'ufologia.
Ma si tratta di un dato reale o supposto?
L'insieme degli indizi su cui si basa questa ipotesi è triplice:
Tutti questi racconti sono stati forniti in stato di veglia o con regressione ipnotica.
A tutt'oggi, tuttavia, non esistono bambini ibridi custoditi da genitori terrestri e quindi, tutti questi "fatti" si basano solo su racconti. L'esattezza di questi rapporti è dubbia, vista la natura dello scenario del rapimento UFO. In ogni "incontro", la percezione sensoriale globale del rapito viene spesso controllata e alterata, manipolata facilmente per fornirgli un avvenimento "costruito" da ricordare, da un punto di vista sensoriale, emotivo ed intellettuale.
Questo significa che ciò che i rapiti pensano e ricordano, non necessariamente riflettono con esattezza quanto avvenuto. Certi ricercatori prendono assolutamente alla lettera i racconti di rapimento UFO ma, anche ammettendo la veridicità degli stessi, resta il problema dell'esistenza di un programma di ibridazione orchestrato dagli alieni.
Esistono delle spiegazioni plausibili, suscettibili di rendere conto degli indizi riferiti che servono a scartare la teoria dell'ibridazione.
Il materiale genetico prelevato dai rapiti potrebbe essere utilizzato per altri fini, non che il miglioramento di una eventuale razza aliena.
Si rammenti, che alcuni rapiti hanno detto di aver visto dei cloni di aspetto assolutamente umano, generalmente nudi ed inerti o comunque immobili.
Il materiale genetico prelevato potrebbe essere utilizzato per la costruzione di questi cloni.
Un'altra possibilità sarebbe, secondo quanto è stato detto o mostrato a certi rapiti, che i piccoli schiavi "Grigi" siano dei robot umanoidi prodotti in serie e non dei singoli individui con
un'anima, il che, li escluderebbe dalla categoria degli "esseri viventi".
I Grigi, secondo molti testimoni, hanno un'anatomia decisamente fetale; potrebbero essere allora dei corpi grossolanamente alterati di bambini umani, privati di ciò che chiamiamo "anima" e
programmati mentalmente come obbedienti computer.
Allo stesso modo, i feti osservati durante i rapimenti potrebbero essere stati destinati ad altri scopi che non l'ibridazione. Non bisogna dimenticare che non esiste alcuna prova che i feti in questione siano il frutto di un incrocio fra umani e alieni; si tratta solamente di un'ipotesi fondata sull'aspetto e i racconti degli ET.
Fra parentesi, i racconti di inserimenti temporanei di feti nei corpi dei rapiti sono particolarmente bizzarri dal punto di vista medico.
Abbiamo racconti di uomini che sostengono di aver subito l'inserimento di un feto, nel retto o nell'addome. In entrambi i casi, i feti sono stati recuperati, come è avvenuto anche con i rapiti
donna. Lo stesso sarebbe avvenuto con bambini in fase pre-puberale.
Ci sono poi ulteriori indicazioni di feti che, quale che ne sia la reale origine, non vengono trattati con i dovuti riguardi. Rapiti hanno detto di aver visto distruggere deliberatamente i feti in una sorta di "ospedale fetale". A un rapito, venne detto che il feto non era propriamente vivo e che il tessuto sarebbe stato riutilizzato, a un altro, venne spiegato che i feti venivano utilizzati per confezionare dei Grigi "lavoranti" in vista di un tempo (futuro) relativo alla distruzione della Terra. Essi avrebbero bisogno di lavoranti privi di emozioni.
Ci sono diverse interpretazioni per la "presentazione dei neonati" (con questo termine, si indica il momento in cui gli E. T. mostrerebbero alla rapita inseminata artificialmente l'ibrido sviluppatosi nel suo ventre, prontamente estratto dagli E. T. e mostrato alla "madre" a mo' di giustificazione del rapimento; N.d.T.).
Potremmo avere un rapimento reale ma il neonato potrebbe non essere un ibrido ma un bebè. Molte donne non hanno provato affetto per il bebè.
Una di esse assicurò di non credere che questa presentazione servisse a creare un legame affettivo, quanto piuttosto a torturare emotivamente la vittima del rapimento.
Lo scenario della presentazione del neonato, d'altra parte, potrebbe non essere reale ma virtuale. Il bebè potrebbe essere ben altro rispetto a ciò che sembra, anche una sorta di proiezione
olografica. Il che potrebbe essere usato per ingannarci sulla vera natura di questo programma di ingegneria genetica, pena il fallimento dell'esperimento.
Per rendere le cose ancora più confuse, gli E.T. avrebbero fornito 4 spiegazioni contraddittorie sui loro bisogni genetici:
Viste le differenti spiegazioni possibili, la massa di indicazioni che sembra sconfessarle, le contraddizioni che esistono fra le diverse versioni proposte dagli E.T., occorrerebbe accogliere con
grande scetticismo ciò che essi dicono.
Le testimonianze dimostrerebbero, nel loro insieme, che gli E. T. estrarrebbero da noi degli elementi di differente natura, sia da un punto di vista emotivo che energetico o fisico.
Ci sono poi racconti, provenienti da testimoni digiuni di letteratura ufologica, circa cadaveri umani preparati come bestie da macello.
Se noi siamo veramente un giacimento polivalente di risorse sfruttabili dagli ET, non potrebbe essere che essi manipolino geneticamente per modificare il proprio bestiame (cioè noi) per renderlo
più soddisfacente? Niente esclude una simile possibilità.
Dobbiamo dunque fornire qualche dato in grado di spiegare perché questi cambiamenti siano necessari in questo momento della nostra storia.
Se per esempio gli E. T. sapessero di catastrofi geofisiche o di un'apocalisse distruttrice delle loro scorte, potrebbero sforzarsi disperatamente nel creare delle riserve, magari una nuova varietà di esseri umani maggiormente adatti a sopravvivere in ciò che diverrà il nostro pianeta. È noto, che gli E.T. si divertano a predire catastrofi geofisiche, insistendo sul carattere altruista della loro intrusione genetico-genitale.
Che succederebbe, poi, se gli E.T. si accorgessero che il loro bestiame umano stia cambiando in un modo da loro non apprezzato?
Essi potrebbero lavorare per arrestare questo processo di trasformazione?
Traduzione di Alfredo Lissoni
Fonte
dal "UFO Notiziario" Nuova Serie - N. 14 del Luglio/Agosto 2000.
Uteri presi in prestito, maternità imposte, gravidanze monitorate: essere rapite e fecondate dagli alieni. Troppe ormai le testimonianze agli atti. Sarà vero?
E se fosse vero, perché?
La compianta Dott.ssa Karla Turner scrisse un libro eccezionale, "Taken", apparso in traduzione italiana (Edizioni Mediterranee, Roma) con il titolo "Rapite dagli UFO".
In tale lavoro l'autrice analizza vari casi di donne coinvolte nel controverso e sconvolgente trauma dei "sequestri da UFO" (abductions).
Le "rapite", da lei intervistate e seguite, ci danno scorci inquietanti sulla natura e finalità delle loro esperienze, che, indubbiamente, escono dalla sfera del soggettivo e che sottintendono
l'intervento di intelligenze non umane tese a svolgere sui soggetti prelevati un vero e proprio "programma" personalizzato tutt'altro che lasciato al caso.
Molti degli episodi si collegano così ad eventi dimenticati e verificatisi nella giovinezza, o addirittura nell'infanzia, con i misteriosi "rapitori" impegnati ad orientare la stessa esistenza
delle protagoniste. E lo scenario potrebbe anche essere ritenuto da incubo:
rapimento dei soggetti, analisi anatomo-biologica dei loro corpi, prelievo di campioni organici, inserimento di corpi estranei (impianti) presumibilmente utili per monitorare l'organismo, vari tipi di manipolazioni di carattere genetico, ivi incluso l'uso dell'apparato genitale per fini di "procreazione assistita".
In altri termini, inseminazione artificiale e gestazione di feti che, prematuramente, verrebbero poi prelevati nel corso di successive "abductions" dai "rapitori".
Questi sono fin troppo spesso inquadrabili nella tipologia umanoide dei cosiddetti "grigi", esseri esili e macrocefali, glabri, calvi, con grandi occhi, con assenza di padiglioni auricolari e di bassa statura. Ma i feti in questione non sono del tutto umani e rappresenterebbero un qualche tipo di incrocio tra l'"Homo Sapiens" e i fantomatici rapitori alieni.
Non c'è bisogno di dire che tutto ciò apre prospettive allucinanti.
Ma se è vero che eminenti autori come David Jacobs gettano un grido di allarme ed evocano prospettive apocalittiche di controllo e conquista aliena del nostro pianeta, altri la vedono diversamente. Lo psichiatra John Mack e lo scrittore Whitley Strieber, ad esempio, considerano questa "comunione" umano-aliena un'occasione di crescita epocale per la nostra specie e le intenzioni dei "rapitori" tutt'altro che cattivi.
Analogamente, l'operato di un veterinario su animali, ignari ma bisognosi di cure, non è affatto negativo, nonostante la paura di questi ultimi nel corso dei necessari interventi.
Infatti, se alieni malintenzionati avessero voluto intervenire in termini sgradevoli per noi, lo avrebbero certo fatto ben prima e senza tanti scrupoli.
Di qui l'atteggiamento cosciente e talvolta sereno - al di là dello shock dell'abduction - dimostrato da alcuni soggetti. E, curiosamente, fra i tanti "addotti", appaiono più spaventati i soggetti maschili. Le "rapite" invece, hanno un atteggiamento di maggiore apertura e responsabilità verso le rispettive esperienze. Considerate, in fondo, anche come qualcosa in grado di dilatare la visione della realtà e della vita.
❖ Loro l'hanno "prescelta", per noi è Angela C.
1999, 29 maggio.
È in corso il 7° Simposio Mondiale di Ufologia a San Marino e chi scrive, in qualità di organizzatore della manifestazione, va e viene fra la sala congressuale e l'atrio del Teatro Titano. Ad un certo punto, mi ferma una sorridente donna bruna con occhi penetranti che mi dice:
"Dottor Pinotti, io sono una rapita e devo dirle una cosa importante!".
"Cosa?" le chiedo.
"Gli extraterrestri mi hanno detto che ci sarà un tremendo terremoto in Turchia, con tanti morti...".
"Ah, interessante..." - taglio corto io - "Però deve scusarmi, ora non posso occuparmene, c'è un congresso in corso. Magari ne riparliamo...".
E la lasciai. Poi non la vidi più e la dimenticai.
Fino a che, per una serie di impensate circostanze, un bel giorno mi capita a casa con il marito e il particolare mi torna alla mente: era passato un anno da quando la donna mi parlò e quel terremoto in Turchia c'era stato davvero.
Quando me la ritrovai davanti la guardai con un minimo di sconcerto.
"Si presentò: mi chiamo Angela".
Oggi Angela ha 46 anni. Lavora in proprio col marito e ha un'istruzione media.
Vive in una località del Grossetano, la provincia più estesa d'Italia.
La notte fra il 6 e il 7 Settembre 1997 si alzò dal letto e vide una grande luce che la spinse a salire fino alla terrazza che dominava la sua abitazione di allora.
Quando fu all'aperto, scorse in cielo un corpo luminoso ovoidale di colore giallo-verde-azzurro e che non emetteva alcun rumore.
Al termine dell'avvistamento, la donna ebbe l'impressione di avere osservato l'oggetto per un periodo di tempo lunghissimo. "Una cosa irreale - dice - come se fossero trascorse ore...".
Il corpo ruotava su sé stesso ed emetteva un fascio luminoso ondeggiante che si proiettava sul suolo. Poi, tale fascio di luce si ritirò e l'UFO si allontanò velocissimo.
Angela non fu però la sola a vedere quello spettacolo.
Le segnalazioni di luci celesti anomale quella notte furono infatti molteplici in tutta la provincia, l'intera Toscana e anche altrove.
Fatto è che da allora la donna iniziò una serie di esperienze più che degne dell'attenzione dell'ufologo. Tutto cominciò con la constatazione di insolite "presenze" all'interno della sua stessa abitazione: da alcune sferette luminose evoluenti a mezz'aria all'apparizione di entità umanoidi del tipo "grigio" nella sua camera da letto.
E tali "bedroom invaders" non mancarono di rassicurarla, facendole capire che sarebbero ritornati. All'inizio le creature presero a manifestarsi solo ad Angela, successivamente, anche al marito, Francesco, che vide i fantomatici intrusi.
Via via i visitatori le rivelarono che l'avevano seguita passo passo dall'infanzia, assistendola nel suo sviluppo. Sì, perché Angela sarebbe un "ibrido" e la madre biologica (la donna ha una madre adottiva) l'avrebbe concepita con l'intervento dei "Grigi".
La sua graduale presa di coscienza ebbe infine consentito loro di manifestarsi senza effetti negativi per lei. Nel corso degli ultimi 3 anni "loro" anticiparono ad Angela vari eventi futuri
successivamente verificatisi: "per loro lo spazio e il tempo hanno valori diversi".
Lo scenario che si delinea è tanto complesso quanto chiaro.
Ci troveremmo di fronte all'intrusione sulla Terra di più razze extraterrestri umanoidi, generalmente tutte interagenti fra loro, a parte poche eccezioni.
Si tratterebbe di un "bestiario" estremamente vasto:
dai classici "Grigi" agli angelici "Nordici", a piccoli umanoidi pelosi, nanerottoli di aspetto vagamente asiatico dai grossi zigomi alla mongola fino a entità di taglia quasi lillipuziana dalla pelle verde-olivastra e, al contrario, a creature longilinee di altissima statura e ad esseri che ricordano gli insetti dal volto simile a quello di una mantide...
Originari di diversi pianeti extra-solari, questi alieni seguirebbero da tempo l'evoluzione dell'Uomo, evoluzione in cui oggi sarebbero coinvolti in modo più deciso e diretto.
Così come un tempo, essi avrebbero agevolato lo sviluppo della vita sulla Terra, oggi, il loro piano - il "Programma" - prevederebbe infatti la creazione di "individui-ponte" fra noi e loro, nell'intento di elevare la razza umana ad una dimensione cosmica.
Di qui le manipolazioni genetiche, di cui sarebbero variamente responsabili, tese a salvaguardare e rafforzare, con una serie di "selezioni mirate" di soggetti idonei, i lati migliori del DNA umano, in grado di produrre individui psicologicamente ed eticamente "positivi".
E gli altri? Meno saranno, meglio le cose andranno per l'umanità.
L'uomo infatti sarebbe da loro visto come una specie giovane e imperfetta, ma anche in grado di sviluppare, accanto a facoltà negative, notevoli potenzialità che, unite al loro bagaglio biologico
e genetico, potrebbero contribuire ad originare soggetti migliori.
In questo contesto rientrano le esperienze di tante "rapite" in tutto il mondo, quali strumenti consenzienti di questo "Grande Esperimento" di perfezionamento della razza umana.
Tale esperimento sarebbe guidato da questi esseri, in quanto, essi avrebbero una maggior esperienza e coscienza, frutto di milioni di anni di evoluzione.
Ma Angela sarebbe anche una "impiantata":
sostiene infatti di avere ben 3 "impianti" alieni (un quarto sarebbe stato espulso dal suo organismo un anno fa circa) nel cranio.
Tali strumenti la monitorerebbero costantemente.
In particolare, avrebbero lo scopo di consentire l'individuazione della sua persona, la possibilità di ricevere e trasmettere messaggi telepatici e di tutelarla da rischi o pericoli per la propria incolumità fisica. In conseguenza di una serie di interventi periodici di ingegneria genetica sul suo organismo, Angela avrebbe portato avanti varie gestazioni indotte dai suoi "amici" alieni, che, le avrebbero anche mostrato le creature successivamente nate al di fuori del suo utero in seguito al sistematico prelievo dei feti.
La donna accetta con serenità la sua condizione di "tramite" bio-genetico fra uomini e alieni e non ha mai fatto resistenza al "Programma".
Il "padre biologico" alieno delle creature ibride che ha portato in grembo è stato sempre lo stesso, in quanto evidentemente compatibile con lei.
Come lo sarebbe stato, nel 1956, Akon, il "partner" extraterrestre della "contattista" sud-africana Elizabeth Klarer, sedicente madre di un "ibrido" umano-alieno.
Colpisce comunque l'atteggiamento positivo, equilibrato e affettuoso del marito di Angela, Francesco. "È consapevole della situazione e, da compagno cosciente e responsabile, sa essermi vicino" - dice Angela. E gli alieni? Nonostante l'uso che hanno fatto di lei - pur con il suo consenso - la donna guarda a loro in termini sostanzialmente positivi, anche se conferma che le varie razze extraterrestri, pur in genere caratterizzate da unità di intenti nei nostri confronti, hanno in parte delle finalità non del tutto coincidenti col "Programma".
Naturalmente si riferisce in positivo ai suoi interlocutori diretti, e non ad altri con cui non ha avuto relazioni. Curiosamente, Angela è senza figli e, come abbiamo detto, il marito ne condivide in toto il ruolo di "individuo-ponte".
La donna - che pure vuole evitare ogni forma di pubblicità e tutelare la propria privacy - ritiene che sia giusto parlare della sua esperienza per "preparare la gente a capire".
Bisogna anche essere pronti all'incontro con "Loro", che ci sarà comunque e forse a non lunga scadenza.
"Ditelo - ci ha detto - lo non voglio essere studiata, ipnotizzata e brutalizzata dalla curiosità dei giornalisti. È per questo, proprio perché ho visto come opera gente di pochi scrupoli che
si accosta all'argomento UFO, che mi sono rivolta al CUN.
Non ho nulla da chiedere e nulla da dare, al di là della mia testimonianza e del mio desiderio che la gente sappia...".
Si potrà dubitare o dissentire e sostenere che si tratta tutt'al più di un soggetto "paranormale" magari dotato di facoltà precognitive (il che spiegherebbe la faccenda della "predizione" del
terremoto in Turchia ). Ma non crediamo sia possibile, o tanto meno onesto, ignorare o sottovalutare la sua storia. Una replica italiana di tante altre.
❖ Angela e Karen - San Marino, 1999: 7° Simposio Mondiale di Ufologia.
Angela avvicina privatamente la giovane "rapita" statunitense Karen Austin della Florida, che il Prof. John Mack, il famoso
psichiatra dell'Università di Harvard, portò con sé e che colpì l'uditorio per la sincera commozione con cui ha rivissuto le sue scioccanti esperienze di "abduction". "Mi ha detto tante cose
che sostanzialmente confermano quanto mi hanno rivelato 《Loro》 - dice Angela - E io le ho detto cose che mi ha detto di avere saputo dai suoi rapitori..."
❖ Dai diari di Angela
Angela ha tenuto diligentemente dei diari delle sue esperienze con "Loro".
Ne riportiamo qui solo un piccolo esempio, a carattere indicativo.
Era la notte del 24 Marzo 1998. 2 di loro dinanzi a me, tutti e 3 in piedi...
Tante foto sparse su un tavolo, le mie e uno di loro aveva in mano i miei scritti...
Leggeva e mi guardava.
Sai leggere? - chiedo.
Sì, capisco la tua scrittura.
Io aspettavo paziente.
Tutto giusto quello che hai annotato, ma non potrai dire queste verità che a persone giuste.
Altrimenti ti mancherà la parola...
E così è stato.
❖ Da dove vengono e dove sono installati
"I loro mondi di origine sono molteplici in varie costellazioni.
Mi hanno, fra l'altro, parlato di quella di Orione, dell'Orsa Maggiore e del Reticolo..."
"Dispongono di basi sia sulla Terra che nel cosmo per le loro navi spaziali - dice Angela -.
Sul nostro pianeta ne abbiamo sotto terra e nelle profondità oceaniche e non hanno nulla a che fare con una cosa come l'Area 51, dove
avvengono incontri e confronti fra loro esponenti e tecnici militari USA in virtù di una forma di accordo: tecnologia in cambio del diritto di utilizzazione senza problemi dei cieli del
nostro pianeta controllati dagli americani e dell'impegno a non rivelarsi ufficialmente al mondo. Almeno per ora..."
"Hanno basi sulla Luna, su Marte e nel sistema di Giove..."
❖ Una "Repeater" che non necessita di ipnosi regressive
I limiti dell'ipnosi regressiva sono dati dal fatto che, seppur caratterizzati dalla sincerità del soggetto, i "ricordi"
dell'ipnotizzato non possono essere nettamente distinti da aspettative, tendenze, opinioni o fantasie - sempre, beninteso, in perfetta buona fede - del protagonista posto in esame.
Solo nel corso di un "doppio rapimento" (caso Hill, 1961 e caso Hickson- Parker, 1973) si possono accettare senza riserve eccessive i dati desunti dalle esperienze di ipnosi regressiva. Nel caso di Angela non c'è problema.
Nessuno - sebbene qualcuno vi abbia tentato - è riuscito a ipnotizzarla.
I suoi ricordi sono diretti e consapevoli e propri di un "repeater" classico (con tale termine in USA si indicano i "rapiti" caratterizzati da esperienze continuate e periodiche).
❖ Una "previsione extra terrestre": 2001, l'anno del Polo
Angela ci ha anche confidato alcuni elementi che i suoi pretesi interlocutori alieni le avrebbero fornito in rapporto al prossimo futuro.
"Sono esseri che si spostano nello spazio-tempo - dice - ecco perché visualizzano a breve il nostro futuro. Circa l'Italia, mi è stato detto che nel 2001 le elezioni politiche vedranno il crollo del Centro-Sinistra e la vittoria del Polo.
E ciò già un anno fa. Da allora D'Alema è già uscito di scena..."
Beh! questo e in molti l'avevamo previsto, anche noi terrestri!
❖ Antonio Villas Boas: il primo esperimento di "esogamia"
È il primo caso - maschile - di esperimento genetico indotto dai piloti degli UFO.
Nel 1957 il giovane agricoltore brasiliano fu prelevato e portato di peso a bordo di un veicolo alieno da "esseri" scafandrati, che lo sottoposero ad una serie di test clinico-biologici finalizzati all'accoppiamento con un essere femminile umanoide della stessa specie dei misteriosi rapitori. Eseguito quanto necessario, l'uomo fu rivestito ed estromesso dal velivolo che decollò scomparendo nel cielo.
Da allora Antonio Villas Boas vive nel timore di vedere tornare i suoi sequestratori e forse anche suo figlio: un sangue misto umano-alieno.
Non c'è bisogno di dire che il modus operandi di chi avesse voluto verificare concretamente le possibilità di un connubio fecondo fra 2 specie diverse non avrebbe potuto essere stato più idoneo:
in primis, il prelievo di un maschio ad hoc; in secundis, vistane l'idoneità biologica, il suo più o meno forzato accoppiamento con una femmina dell'altra specie; infine, il suo rilascio e la
possibilità di controllare e seguire lo sviluppo dell'esperimento nell'utero della donna-cavia.
❖ Un universo fatto di "corridoi"
Gli extraterrestri di Angela si spostano con le loro navi spaziali bypassando il limite costituito dalla velocità della luce, di 300.000 km. al secondo.
"Escono dalla nostra realtà lungo "corridoi spaziali" in cui tempo e spazio non hanno più i valori che dovrebbero avere". Ma dispongono anche di altre tecnologie.
"Per spostamenti meno impegnativi alcuni di loro utilizzano la propulsione ionica...".
❖ Betty Hill
È stata la prima "rapita" di cui il mondo abbia saputo, attraverso il "best-seller" di John Fuller negli anni Sessanta. Vittima della
prima "abduction" documentata, con il marito Barney, Betty fu sottoposta a bordo dell'UFO ad una visita anatomica e ginecologica, ivi incluso un test di fertilità, per quello che se ne può
dedurre.
Gli alieni si esprimevano telepaticamente, manifestavano una profonda difficoltà a concepire concetti quali il tempo come noi lo vediamo e la morte e fecero capire alla donna che lei e il marito sarebbero da allora stati costantemente seguiti da loro.
Parecchi anni dopo, in effetti, Betty vide e fotografò un UFO.
L'uso dell'ipnosi regressiva nel caso Hill, introdotta dallo psicologo Benjamin Simon, vide i 2 coniugi, in sedute distinte e separate, riferire la stessa incredibile esperienza: che non può, a
questo punto, che avere valenze sostanzialmente oggettive.
❖ Betty Andreasson
Nel 1977, nel corso di una seduta di ipnosi, l'americana Betty Andreasson ricordò nei dettagli la propria esperienza di "abduction".
La donna aveva letto, 2 anni prima, un appello rivolto dal Prof. Joseph Allen Hynek del "Center for UFO Studies" a chi avesse avuto
esperienze ufologiche e si era sentita spinta a rispondere.
L'ipnosi rivelò così un mondo insospettato.
Betty era stata ripetutamente sequestrata da alieni macrocefali dai grandi occhi e l'intrusione degli esseri aveva interessato anche gli altri componenti della sua famiglia.
La sua esperienza aveva finito con l'assumere valenze spirituali, con tanto di "messaggi" per l'umanità. L'esame psichiatrico cui Betty si sottopose escluse "sintomi di disordine mentale o
problemi psichiatrici".
❖ Pat
Nome convenzionale attribuito da Karla Turner ad una donna di Floyd's Knob (Indiana) che, nel 1954, avrebbe vissuto il trauma dell'"abduction" unitamente alla famiglia (madre, patrigno, nonna,
fratello e sorella).
Alla comparsa di entità rispondenti alla classica anatomia dei "grigi" si alternarono, all'interno dell'UFO, esseri luminosi e un biondo personaggio di apparenza "angelica" che la protagonista
associò all'immagine di Gesù Cristo.
Nel corso dei ripetuti incontri con gli alieni e, in conseguenza del prelievo di campioni biologici dal suo corpo, a Pat fu detto:
"Stiamo facendo una nuova te stessa" con implicito riferimento alla clonazione.
"Sei un angelo?" chiese poi Pat ad uno degli alieni.
E la risposta fu: "Sì, ma non come ti è stato insegnato".
❖ Angie
È anche questo un nome convenzionale assegnato da Karla Turner ad un'altra "rapita", residente in Tennessee. Nata nel 1966, l'esperienza di "abduction" ebbe inizio nel 1988.
Angie fu "risucchiata in un lungo tunnel di luce" e teletrasportata all'interno dell'UFO.
A bordo, con i "Grigi", un uomo biondo che la "visitò" più volte.
Le dissero di essere fra i prescelti per "conquistare il mondo mediante il dominio del potere di infiltrazione". In un'altra occasione, ad Angie furono mostrati un "clone" di bambino e 9 bimbi
"ibridi" che sarebbero stati usati per "preparare gli umani ai cambiamenti".
Quali? "La trasformazione spirituale degli umani", fu la risposta.
In seguito Angie scoprì che l'interesse degli alieni per lei risaliva alla sua vita intra-uterina.
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