Il 23/06/2003 è morto Paul Bennewitz, uno dei primi propugnatori della teoria del "patto scellerato", in base al quale, il governo degli Stati Uniti d’America avrebbe stipulato un accordo segreto con gli alieni grigi provenienti dal sistema di Zeta Reticuli.
La singolare storia di Bennewitz, un ingegnere elettronico di Albuquerque New Messico, inizia nel 1979, quando ha modo di avvistare e filmare strane luci nel cielo nei pressi della base aerea Kirkland AFB di Manzano, che dista poche centinaia di metri dalla sua abitazione.
Bennewitz, membro dell’APRO (Aerial Phenomena Research Organization) in quel periodo, una delle più vecchie e prestigiose organizzazioni ufologiche americane, stava investigando su un caso di
rapimento da parte degli alieni riguardante una donna di nome Myrna Hansen, la quale sosteneva di aver avvistato,
assieme al giovane figlio, un UFO mentre stava guidando su una strada rurale nei pressi di Cimarron nel Nuovo Messico.
Coadiuvato da Leo Sprinkle, noto psichiatra ed ufologo, Bennewitz sottopose ad ipnosi regressiva la Hansen la quale raccontò un
storia allucinante.
In stato di ipnosi, la donna riferì di avere, in quell’occasione, avvistato diversi UFO, nonché, di essere stata rapita assieme al
figlioletto dagli alieni e quindi condotta in una *base segreta sotterranea.
*Nota Silverland:
era la stessa di Christa Tilton? Giudicate voi...
All’interno della base, aveva assistito, oltre che alla mutilazione ed al dissanguamento di capi di bestiame bovino, all’agghiacciante visione di contenitori con all’interno parti di corpi umani
galleggianti in un liquido.
La donna affermava inoltre, che gli alieni, prima di rilasciarli, avevano inserito nel suo corpo ed in quello del figlio degli impianti capaci di controllare le loro menti a distanza.
Convinto che tale episodio fosse in qualche modo collegato alle strane luci da lui avvistate sulla base di Manzano, Bennewitz cominciò a filmarle ricavandone diversi metri di pellicola.
Riuscì anche a registrare e decodificare, con un programma informatico di sua invenzione, dei misteriosi segnali elettronici provenienti, a suo parere, dalle navette aliene.
Bennewitz scrisse sulle sue esperienze una lunga relazione che denominò "Progetto Beta".
Poiché l’A.P.R.O. non prese molto sul serio la sua storia, Bennewit decise allora di rivolgersi all’USAF, la quale si mostrò invece molto interessata al suo materiale.
Infatti, in un documento USAF declassificato, si legge che i film ed i nastri magnetici che Bennewitz presentò al personale della base Kirkland alla fine del 1980 vennero analizzati dal sergente Richard Doty e da Jerry Miller, un ex consulente del Progetto Blue Book.
Le conclusioni furono che le immagini mostravano degli oggetti volanti non identificati, ma che non era possibile dire se questi costituivano una minaccia per la sicurezza della base. Solo nel 1982 l’A.P.R.O. decise di indagare sulle affermazioni di Bennewitz, affidando il caso ad uno dei suoi direttori, William Moore, il quale era già noto per aver investigato sul caso Roswell, ricavandone 2 anni prima un libro di successo in collaborazione con Charles Berlitz. Bennewitz riferì a Moore le conclusioni a cui era pervenuto intercettando i segnali extraterrestri. Dalle trasmissioni si evinceva un drammatico scenario; 2 tipi di razze extraterrestri avevano invaso gli Stati Uniti: i benevoli "Bianchi" ed gli ostili "Grigi".
Questi ultimi erano responsabili delle mutilazioni di bestiame e dei rapimenti di esseri umani.
I Grigi avevano inoltre stipulato un accordo con il governo USA, il quale aveva permesso loro di costruire una base segreta sotterranea sotto la riserva indiana degli Apache Jicarilla nei pressi di Dulce, New Messico. Gli alieni però erano sul punto di rompere il trattato.
Bennewitz, sempre più spaventato dalle sue scoperte, cercava di avvertire le autorità (deputati e senatori, scienziati, militari e ufologi come John Lear e Linda Howe) del pericolo imminente. Nel frattempo William Moore, che era stato avvicinato dal sergente Richard Doty, il quale gli aveva rivelato come a partire dal 1980 e per quasi 3 anni, gli agenti di varie agenzie governative avevano messo in atto una campagna di disinformazione contro Paul Bennewitz, con lo scopo di confonderlo e di screditarlo agli occhi dell’opinione pubblica.
Doty si servì inoltre di Moore, per propinare al povero Bennewitz ogni sorta di materiale fasullo preparato dall’ AFOSI (l’ufficio speciale investigazioni dell’Air Force).
Lo stato mentale di Bennewitz finì col deteriorarsi progressivamente: dormiva pochissimo, si barricava in casa armato fino ai denti ed aveva allucinazioni di alieni intenti a far esperimenti su
di lui. Di li a poco, Bennewitz venne ricoverato in un ospedale psichiatrico a causa di un forte esaurimento nervoso. Solo nel 1989, in occasione di un convegno del MUFON, Moore confessò ad una
platea di ufologi di aver preso parte alla campagna di disinformazione che aveva portato al collasso psichico il povero Bennewitz.
Disse di non aver idea del perché l’AFOSI avesse orchestrato tutto ciò e che poteva fare solo delle ipotesi.
Moore cercò di giustificarsi affermando di essere stato al gioco delle agenzie governative allo scopo di guadagnarsi la loro fiducia per ottenere quindi informazioni classificate sugli UFO. A quanto pare però, il governo aveva colto 2 piccioni con una fava, in quanto, anche lo stesso Moore, come Bennewitz, uscì ingloriosamente dalla scena ufologica abbandonando il salone del convegno tra i fischi e le urla di disapprovazione dei presenti.
Cosa aggiungere sul caso Bennewitz?
Io ritengo che le sue teorie, pur se contaminate dalla disinformazione, avessero alla base un fondo di verità. Altrimenti non si spiegherebbe il grande impiego di energie e di personale da parte dei servizi di intelligence per screditarne le sue affermazioni.
Coloro che hanno visionato il suo materiale filmato, dichiarano che esso contenga realmente immagini di oggetti volanti non convenzionali. Inoltre, le sue affermazioni sulle abduction sono state successivamente confermate da ulteriori attenti studi, i quali, hanno anche svelato la natura fondamentalmente ostile di alcune razze aliene.
Ora Paul Bennewitz ha lasciato questo mondo per sempre, ma la verità non è stata sepolta con lui e tutti noi abbiamo l’obbligo morale e civile di perseguirla, costi quel che costi.
❖ A.P.R.O.
La Aerial Phenomena Research Organization (APRO) fu un gruppo di ricerca privata del fenomeno UFO fondato nel 1952 da Jim e Coral Lorenzen.
Questo gruppo, la cui base era a Tucson in Arizona, disponeva di molte succursali negli altri stati rimanendo attivo fino al 1988. Grazie al il suo approccio scientifico, l'APRO, aveva il supporto di uno nutrito staff di consulenti, Ph.d e scienziati.
Fra di loro vi era James E. McDonald dell'Università dell'Arizona, conosciuto come fisico dell'atmosfera, ma probabilmente una delle maggiori autorità scientifiche nel campo dell'Ufologia del nostro tempo. Tra gli altri, possiamo annoverare il Dr. James Harder, dell'Università della California di Berkeley, un civile, professore di ingegneria idraulica, che ne fu anche il Direttore dal 1962 al 1982.
McDonald e Harder furono fra i 6 scienziati che testimoniarono sul fenomeno UFO presso la Camera dei Rappresentanti del Comitato sulla Scienza e Astronautica nel 1968.
Anche se, i diversi gruppi correlati al fenomeno UFO attraevano persone entusiaste ma prive di senso critico e, spesso, anche qualche tipo stravagante.
L'astronomo J. Allen Hynek citò nel 1972 l'APRO e il NICAP come i 2 migliori gruppi di studio del loro tempo, in grado di analizzare lucidamente e seriamente il fenomeno UFO.
Nel 1969, una parte consistente dei membri eletti dell'APRO formarono un nuovo gruppo, il MUFON.
Qui sotto, troverete una parte dell'ampia collezione disponibile in formato PDF dell'APRO bullettin. Tutti gli altri li potete trovare su: