❖ Breve biografia
Richard J. Boylan è uno scienziato comportamentale e sociale, professore di psicologia, antropologo delle culture stellari, ipnoterapeuta clinico in pensione, consulente e ricercatore.
È un consulente specializzato per Star Kids e Starseed adulti che cercano di comprendere meglio la loro piena origine, eredità stellare, identità e missione.
Fornisce istruzione in modo che Star Kids e Starseed adulti possano raggiungere la crescita interiore, lo sviluppo spirituale e comprendere meglio il loro percorso futuro.
Il suo compito:
promuovere un buon rapporto tra la Terra e i popoli dello spazio.
La carriera di Boylan ha attraversato 5 decenni di servizio come psicologo, ipnoterapeuta, assistente sociale, educatore e antropologo delle civiltà spaziali.
Ha insegnato come docente presso la California State University di Sacramento e l'Università Davis della California ed è stato professore presso la National University.
Dal 1989 il Dr. Boylan ha condotto ricerche sugli incontri umani con i Visitatori delle Stelle e ha fornito consulenza agli esperti. Ciò lo ha portato a creare lo Star Kids Project, per lavorare con questi giovani geneticamente aggiornati con abilità e caratteristiche avanzate e con le loro famiglie. Ha presentato articoli sulla sua ricerca alla MIT Abduction Study Conference del 1992, alla Conferenza internazionale sulle culture cosmiche del 1995 a Washington, DC e ad altre conferenze.
Il Dr. Boylan è autore di 5 libri:
Ha pubblicato oltre 50 articoli.
È Presidente dello Star Kids Project che fornisce programmi educativi e di formazione per Star Kids e Starseed adulti. Ha condotto diversi seminari per professionisti della salute mentale sulla consulenza specialistica per coloro che hanno sperimentato il contatto con i visitatori delle stelle. Ha tenuto numerose conferenze a conferenze regionali e nazionali ed è stato intervistato in numerosi programmi radiofonici e televisivi, di cui, 2 su Sightings della NBC, su Paranormal Borderline della Paramount Television Network, 3 volte sul programma Dreamland di Art Bell e altrettante volte su George Noory's Coast Programma To Coast AM.
Il Dr. Boylan è stato Presidente della Sacramento Valley Psychological Association.
Vive con sua moglie, Lee Boylan, MBA, a Diamond Springs, in California.
Hanno 4 figli grandi.
❖ Gli incontri ravvicinati con gli extraterrestri di Richard Boylan
Articolo tratto dal libro "Close Extraterrestrial Encounters" di Richard J. Boylan, 1994. (Edizione italiana, "Incontri ravvicinati tra umani ed extraterrestri", Richard J. Boylan, Gruppo Futura,1996) “Come fa uno psicologo a cominciare a parlare del contatto con gli ET?
Mentre scrivo queste pagine, nel Febbraio del 1993, sono ancora fortemente influenzato dall'atteggiamento di derisione, accuratamente costruito, che la cultura popolare riserva ai "contatti - contattati" con gli extraterrestri.
E ovviamente ho la mia posizione professionale da preservare.
Inoltre, il lavoro di divulgazione che svolsi sulle armi segrete e delle operazioni dei "fondi neri" del governo, mi hanno procurato decine di avvertimenti da parte di ex militari ed ex agenti segreti. Data l'attenzione della CIA e dell'intelligence della difesa sulla guerra psicologica, la psicotronica e il controllo mentale, non sto forse dando loro ulteriori chiavi della mia mente aprendo dettagli intimi delle mie esperienze sugli incontri ravvicinati?
Mi sento comunque ispirato da un senso di missione superiore per raccontare queste verità, qualunque siano le conseguenze. Mi è diventato sempre più chiaro che questo senso di missione deriva dai miei contatti extraterrestri.
Ma, per non sembrare una versione galattica del Candidato Manciuriano, lasciatemi affermare che probabilmente l'avrei fatto comunque.
Dire la verità di fronte alla Grande Bugia è sempre stato importante per me.
Quindi, eccomi qui.
Nel riportare gli Incontri Ravvicinati del Quarto Tipo (CE-IV), ometterò i possibili, ma non certi, incidenti della mia vita; che includerebbero un misterioso "elicottero" invisibile e silenzioso che proiettava un intenso raggio di luce bianca sulla nostra auto e sulla collina lungo la strada mentre io e la mia ragazza di allora stavamo guidando tra Mokelumne Hill e San Andreas, in California, sull'autostrada 49 in una notte d'estate del 1984.
Nel 1952 una luce intensa che illuminò il deserto della California orientale mi svegliò verso le quattro e mezza del mattino, quando io, ancora 12enne, ero in campeggio vicino alla frontiera con il Nevada insieme ad altri boy scout. Pensai che fosse la luce di un test sulla bomba atomica e che dovessero farla esplodere (parecchio distanti) quella mattina nel centro ricerche del Nevada. Tornai a dormire un po' intontito, per essere poi risvegliato circa un'ora più tardi dal lampo luminoso del flash della vera bomba atomica, accompagnata da un leggero rombo qualche secondo più tardi in direzione est.
Ricordo di essermi sentito confuso sui due "test" così ravvicinati tra loro, quando, normalmente, li facevano a settimane di distanza l'un dall'altro.
Tralasciando gli incidenti poco chiari, mi concentrerò su ciò che è certo.
I miei sicuri incontri ravvicinati sono 2, più alcuni incidenti "minori".
Entrambi gli incontri avvennero durante una mia ricognizione segreta di zone che erano state classificate come basi americane di armi per le Guerre Stellari contro gli UFO (UFO Star Wars). Per comprendere il mio primo incontro ravvicinato nella prospettiva corretta, dovete sapere che questo IR4 avvenne il 5° giorno dopo un intenso tour di basi segrete UFO, laboratori di armi USA per le Guerre Stellari e zone di sperimentazione segrete (poligoni) che feci. Avevo organizzato questa spedizione in grande stile dopo 4 mesi di intensi studi sulle ultime informazioni a riguardo. L'impulso ad andare in questa direzione proveniva da qualche fonte esterna alla mia abituale curiosità.
Durante la parte del tour, prima del mio incontro ravvicinato, avevo già perlustrato:
Dopo il mio incontro personale con i visitatori delle stelle (extraterrestri), ho completato, come previsto, la mia ricognizione dell'osservatorio nazionale di radioastronomia (Datil, NM), dove ho scoperto che il governo invia e riceve segretamente segnali di comunicazione da sorgenti intelligenti nello spazio; tunnel sotterranei segreti in preparazione vicino al sito di quella che doveva essere la struttura del radiotelescopio Very Large Array (Pietown, NM); e, gli stabilimenti di produzione di dischi volanti statunitensi altamente classificati di Northrop vicino a Lancaster nelle montagne Tehachapi, dove ho visto brevi voli di prova degli stessi dischi volanti statunitensi che ho visto ampiamente volare sopra l'Area 51, Nevada.
Per dettagli più completi sul Grand Tour di Richard Boylan (in inglese) clicca su: www.drboylan.com
Era dunque nel contesto di questa pericolosa ricognizione, finalizzata a scoprire i segreti delle basi di Guerre Stellari e di UFO più strane, protette e segrete, che fui intercettato a metà strada dagli extraterrestri (visitatori delle stelle).
Gli extraterrestri sembrano avere un interesse primario per la reazione tecnologica e bellica del governo americano verso quella stessa realtà di cui ha negato l'esistenza per oltre 45 anni: quel contatto con gli extraterrestri è un dato di fatto.
L'interesse così vivo dimostrato dagli extraterrestri, potrebbe essere dovuto al fatto che queste armi per le Guerre Stellari sono state preparate e usate/per usarle contro di loro.
❖ Il primo incontro ravvicinato con gli extraterrestri
Lascia che ora ti racconti cosa è successo nel New Mexico, quando ho avuto il mio primo incontro ravvicinato con un extraterrestre.
Parte di ciò che è accaduto è ancora nascosto da un blocco di memoria.
Questo a volte accade agli sperimentatori di IR4, a causa delle circostanze straordinarie degli incontri, oppure, per suggestioni post-ipnotiche indotte dagli extraterrestri, per cui, il soggetto non riuscirà a ricordare tutti i dettagli fino ad un momento successivo più adatto.
Presenterò dunque tutto quello che sono riuscito a ricordare finora, che certamente rappresenta la maggior parte dell'episodio reale.
Il 12 Aprile 1992, dopo aver lasciato Alamogordo, New Mexico, ho proceduto a ovest sulla strada interstatale 10 verso Deming, NM, con la mia Chevy Blazer S-10.
Lungo la strada, avevo la mia radio CB accesa, ascoltavo e parlavo con i camionisti delle condizioni della strada. A Deming svoltai sulla U.S. 180, dirigendomi a nord-ovest verso la mia destinazione per la notte, un campeggio nella foresta nazionale di Gila.
La U.S. 180 è una strada asfaltata a due corsie che corre in linea quasi retta per circa 85 km tra Deming e Silver City, attraversando il deserto di Sonora, che è assolutamente vuoto e uniforme. Si tratta per lo più di un terreno piatto, con qualche occasionale e moderato rialzo e, quella notte, c'erano in tutto 3 automobili oltre la mia sull'intero percorso.
Quando uscii dalla interstatale 10 a Deming erano passate da poco le 23.00 di sera, una serata senza nuvole con tante stelle in un deserto nero come la pece.
Mentre mi allontanavo dalla strada interstatale, il traffico audio CB si affievolì per la distanza.
Ero abbastanza stanco, ma abbastanza vigile da completare in sicurezza il mio viaggio verso il campeggio. Avevo calcolato che sarei potuto arrivare verso mezzanotte e mezza.
Mentre mi accingevo a quest'ultima tappa della mia lunga giornata al volante, notai che la strada si alzava leggermente dopo circa 24 km.
Erano quasi le 23:20 quando notai una chiazza bianca che brillava alla luce della Luna su un'altura sulla sinistra, a circa 200 metri dalla strada.
Ricordo di aver pensato che potesse essere una chiazza di neve.
(In seguito mi resi conto che non poteva trattarsi di neve, in questa zona così meridionale del deserto del New Mexico non avevo assolutamente visto neve da quando avevo lasciato le montagne ad ovest di Taos, circa 650 km più a nord).
A questo punto sentii una forte voce che pensavo provenisse dal mio CB e che diceva con il tipico accento nasale dell'Arkansas: "Attenzione ai fumosi! O, attenzione agli smokey" (o "Smokey", cioè, come vengono chiamate le guardie statali in *slang; non sono sicuro della parola esatta). La voce sembrava provenire dal mio orecchio sinistro. (ma, l'altoparlante del mio CB che era montato sotto il cruscotto davanti a me, leggermente sulla destra e, non era lui a parlare!). In un primo momento pensai che un camion davanti a me stesse segnalando la presenza di una pattuglia stradale sulla Highway 180.
Così accesi il trasmettitore e chiesi: "Dove sono i fumosi?" E con mia sorpresa non ricevetti alcuna risposta. Questa è l'unica volta, secondo la mia esperienza, in cui un operatore di CB non ha fornito informazioni dettagliate sulla posizione della pattuglia della Stradale dopo averne segnalata una. Ma le stranezze erano appena cominciate.
Quasi immediatamente, vidi quella che sembrava essere un'enorme nuvola luminosa, o quello che sembrava essere fumo e che si estendeva attraverso l'autostrada dalla parte più a sinistra dell'altura fino alla parte più a destra e che si estendeva limpida fino al cielo.
Ero convinto di essermi imbattuto in un incendio boschivo e che, per mia sfortuna, avrei dovuto superare.
Al che, al trasmettitore CB chiesi a chiunque si trovasse là fuori:
"dov’è il fuoco? Qualcuno sa qualcosa del fuoco sulla 180?".
Di nuovo un silenzio spettrale.
Nessuna risposta dall'accento nasale dell'Arkansas, né da chiunque altro.
Allora trasmisi di nuovo, poi mi arresi sconfortato, perché ero appena arrivato sull'orlo/perimetro della presunta nuvola di fumo.
Maledìi la sorte e calcolai rapidamente che razza di deviazione mi sarebbe toccato fare se il fuoco avesse bloccato completamente la strada; quindi, valutai come alternativa anche il rischio di guidare alla cieca attraverso il fumo, sperando che si trattasse soltanto di una trentina di metri di fumo e che avrei potuto attraversare facilmente arrivando fino alla sua fine. Quindi, mi tuffai nel fumo, togliendo il piede dall'acceleratore in modo da poter rallentare nel caso non riuscissi a sbucare fuori alla svelta dall'altra parte.
E non ne uscii, almeno per un'ora.
Sembrava che il fumo provenisse dal fianco della collina alla mia sinistra.
Non riuscivo a vedere la strada, né la linea divisoria della carreggiata; non vedevo più niente.
Così mi fermai. (In seguito, durante il recupero del ricordo sotto ipnosi, notai che non c'erano alberi o cespugli che bruciavano, non c'erano sterpaglie annerite o bruciate e non c'era nessun odore di fumo! Quale incendio non ha odore?)
Ma non poteva essere nebbia, almeno, non in primavera nell'arido deserto di Sonora che era secco e con la temperatura dell'aria che non si avvicinava nemmeno al "punto di rugiada".
Rimasi seduto in macchina, sconfitto, fermo sulla corsia di destra della highway180 nel mezzo di non si sa dove. Il vapore grigio-biancastro non si dissipava.
Così uscii dall'auto e, disorientato dal "vapore", mi diressi verso sinistra in direzione dell'altura. Ebbi l'impressione di vedere piccoli pini sparsi qua e là.
Saltai un fosso sul ciglio della strada e mi diressi verso dei cespugli senza riuscire a vedere nulla. (Credevo fossero dei piccoli pini. Un amico che aveva percorso quella strada più volte mi disse in seguito, che in quel tratto non ci sono pini).
Poi, inspiegabilmente, entrai in uno stato di paralisi.
Non potevo muovere il mio corpo.
Percepii l'avvicinarsi di 2 persone e che queste si ponevano ai miei lati.
Una volta in posizione, ognuno di loro mi afferrò fermamente dai miei avambracci.
Non ricordo di averli visti arrivare.
Avevano delle dita lunghe e avevano solo 3 dita e che non sembravano umane.
Non avevano giunture ossee, sembravano una specie di cartilagine continua all'interno di un involucro imbottito di carne. La stretta era prodotta da 2 dita sopra il mio avambraccio e un dito posto al di sotto, dita non molto più larghe/grosse di quelle umane, ma piuttosto lunghe.
Era chiaro che sarei andato con loro.
Non avevo comunque un'idea migliore su cosa fare al momento.
Fui guidato in avanti verso sinistra nella direzione di quella che avevo creduto una "chiazza di neve" luccicante al chiaro di Luna che avevo visto prima.
Ben presto invece arrivammo di fronte a un veicolo metallico e mi fermai davanti alla metà del lato più lungo, a circa un metro e mezzo di distanza.
Il veicolo aveva la forma di un arco appiattito con le estremità arrotondate, la parte inferiore sembrava più piatta, forse perché era parzialmente sprofondato nella sabbia.
Sembrava metallico, del colore di quei moduli abitativi (roulotte) Airstream, ma non altrettanto brillante (forse satinato).
* Slang: Lo slang americano è quindi il linguaggio prevalentemente orale (da non usare nei temi a scuola!) utilizzato in un contesto amichevole e non formale, che si parla negli Stati Uniti.
È il risultato della trasformazione continua dell'inglese standard, e in particolar modo delle parole e delle frasi di uso quotidiano.
Credo fosse lungo sui 10-15 metri e, nel mezzo, era alto tra i 3 metri e i 3 metri e mezzo.
(Una persona che conosco e che consulto a volte per le sue facoltà di visione a distanza, mi disse che l'astronave si era trovata in difficoltà ed aveva impattato duramente a terra, ove, uno dei 3 membri dell'equipaggio era rimasto ferito).
Un'apertura rettangolare "apparve letteralmente" sul lato del veicolo.
La cosa successiva che ricordo è di essermi seduto su una sedia in una stanza all'interno del velivolo, mi sentivo intontito e intorpidito. Mi resi conto gradualmente, di essere solo in quel posto; quelli che mi avevano condotto li erano andati via.
L'illuminazione interna era fioca e l'aria all'interno aveva una temperatura neutra, non fredda, come l'aria del deserto di notte. C'era poi un odore di stantio, come l'aria riciclata che si respira su un aereo di linea durante un volo intercontinentale.
Dopo un po' tornarono. Quello sulla mia destra, che aveva una stretta più forte (quando mi prese), mi sembrava un maschio.
Mentre rientrava nella stanza, diedi una rapida occhiata alla sua faccia, era tondeggiante, ovale, con 2 grandi occhi ovoidali, orizzontali, ma che non erano inclinati e non si allungavano sui lati. I suoi occhi erano tutti neri, senza iridi o pupille, ma solo neri fino in fondo all'occhio, inoltre, non notai alcun naso.
Non vedendo chiaramente, ebbi come l'impressione di notare una piccola bocca, un busto e degli arti esili-sottili per un'altezza del soggetto che stimerei intorno a 1,5 metri.
Sicuramente non era umano, ma, incontrovertibilmente, una forma di vita intelligente.
L'altro extraterrestre aveva avuto una presa più gentile (ma ferma) sul mio avambraccio sinistro durante il nostro primo incontro. La sensazione che ebbi, fu quella di un personaggio più leggero, più gentile, forse una donna.
Fui scortato dal maschio in un'altra stanza, anch'essa poco illuminata e venni posto in una posizione sdraiata, qualcosa come su una poltrona da dentista o da astronauta.
Avvertii una strana sensazione ronzante, stimolante e risonante in un'area triangolare dalla sommità delle sopracciglia e dal ponte del naso.
La sensazione era focalizzata a circa mezzo centimetro più o meno verso l'interno dalla superficie della pelle. (Questa è sensazione diventerà abbastanza familiare nei giorni e mesi a venire). Poi, provai un senso di pressione nel naso, come se un piccolo oggetto venisse introdotto all'interno dei condotti nasali o anche un po' più in alto.
(In seguito per 4 o 5 giorni ho avuto la sensazione di persistere una leggera pressione lì, insieme a una sensazione di risonanza ronzante e pressione generalizzata nella mia testa simile a un mal di testa, ma non del tutto).
Poi, ebbi come una sensazione di rilascio delle restrizioni intorno alle mie caviglie; non vincoli fisici, ma più immateriali, tipo un campo di forza.
A quel punto capì che gli extraterrestri avevano finito ed ero libero di andare, quindi mi alzai.
Il prossimo segmento di memoria che ricordo è quello di essere stato fuori dall'astronave nella notte fluttuando in posizione orizzontale verso il mio veicolo.
Dopodiché, mi ritrovai al volante della mia auto e al di sotto del limite di velocità.
Man mano che procedeva, quel "fumo si dissipava" e, conseguentemente, intravidi la via d'uscita dalla "nuvola di fumo" che poi imboccai.
Quindi ripresi il mio viaggio sulla Highway 180 verso il campeggio nella foresta nazionale di Gila, dove mi accampai per il resto della notte.
La mattina dopo, quando mi svegliai, non avevo alcun ricordo del mio Incontro Ravvicinato, ma solo della strana comparsa della nuvola di fumo.
(Solo dopo l'ipnosi successiva riemersero i dettagli che ho appena raccontato).
Notai anche alcune cose strane. Ebbi come una strana sensazione di pienezza e pressione nella zona del condotto nasale superiore e, un quasi mal di testa cupo: questi sintomi non li avevo mai avuti prima. Inoltre, mentre mi mettevo i calzini, notai anche 2 minuscoli segni, uno accanto all'altro sulla parte superiore del mio alluce destro, ciascuno simile a un cratere poco profondo. Rimasi sorpreso, perché non sono estraneo alla letteratura sui segni del corpo associata agli incontri con gli alieni.
Questa letteratura descrive i segni come un campionamento effettuato dagli alieni sul tessuto cutaneo superficiale. Da parte mia c'era incredulità e negazione, quindi tra me e me dissi: "Nah, non può essere quello !"
Poi, riflettendo meglio, presi coscienza del fatto che al campeggio ci arrivai con almeno un'ora dopo l'orario previsto. E sulle strade aperte del New Mexico, dove un minuto può equivalere a un miglio, ero diventato abbastanza preciso nel calcolare il tempo di viaggio.
Quindi qualcosa non tornava, c'era del tempo mancante (missing time).
In quarto luogo, notai con una certa curiosità, che, durante la notte (del 12 Aprile), il mio atteggiamento nei confronti dei Visitatori delle Stelle era tornato all'atteggiamento placido e accettante che avevo in precedenza. Era svanita la paura che albergava in me dopo aver finito di leggere il libro spaventoso di David Jacobs "Secret Life".
Notai che quel sentimento era stato sostituito da un pacifico "vivi e lascia vivere".
E cominciai a sentirmi dispiaciuto per gli ET, pensando al monumentale programma di offensiva bellica da Guerre Stellari che avevo visto preparare contro di loro.
Cominciai anche a riflettere sulla mia ricerca personale.
Tutte le persone che interrogavo, dopo aver superato lo spavento iniziale, affermavano generalmente che gli alieni fossero affettuosi, gentili, anche decisi e preoccupati per valori come l'ecologia, l'eguaglianza sociale, l'educazione dei bambini, lo sviluppo della consapevolezza e gli obiettivi spirituali/metafisici.
Notai che i contatti IR4 affermavano che, benché alcune procedure ginecologiche o urologiche sembravano intese al prelievo di materiale riproduttivo, in molti altri casi, queste procedure venivano eseguite per curare malattie, manipolare geneticamente le ovaie o il feto per migliorare le facoltà del feto stesso o dei discendenti futuri del soggetto, oppure, per reinserire un feto migliore nella madre per il completamento della gravidanza e all'educazione dei figli.
Più tardi, stabilì che il libro di "ricerca" di Jacobs era una palese falsa distorsione dei fatti.
E appresi dall'autrice Karla Turner che aveva scartato casi che non si adattavano ai suoi preconcetti, "cucinando" (a suo modo) così le sue "scoperte".
Ebbi anche modo di sentire da alcuni personaggi che lo avevano consultato e che, secondo loro, Jacobs aveva distorto ciò che gli dissero, a tal punto da riconoscere a malapena il loro racconto riportato e letto sul suo libro.
Come già detto poc'anzi, il libro di David Jacobs, Secret Life è basato sulla paura, deliberatamente ingannevole e orientato alla propaganda.
In questo libro Jacobs pretende di presentare i casi investigativi che ritraggono i Visitatori delle Stelle come rapitori e stupratori uniformemente crudeli, predatori, rapaci, insensibili, invadenti, che si aggirano continuamente per invadere le menti e le cavità del corpo delle loro vittime umane, terrorizzandole e cercando l'ovulo e campioni di sperma in modo che possano allevare orribili mostri ibridi.
Mi ha colpito quanto fossero distorti e fuorvianti i resoconti di David Jacobs e Budd Hopkins, con i loro racconti sulla "minaccia grigia".
Invece, ho ritenuto opportuno pensare come l'antropologo per cui mi ero formato:
"che sosteneva che quello che stiamo vivendo qui è un contatto tra le civiltà".
Mi sono anche sentito dedito all'obiettivo che questo contatto con la Terra da parte di un Visitatore Stellare non finisse in una situazione simile al film Cool Hand Luke: "con una mancata comunicazione".
Così, un piccolo sospetto su quella notte delle nuvole di "fumo" cominciò a farsi strada nella mia testa, dicendo a me stesso che le drammatiche scoperte di guerre stellari e dei veicoli antigravitazionali che avevo visto mi stavano facendo tendere a drammatizzare eccessivamente queste anomalie.
È stato solo dopo essere tornato a casa dall'intero viaggio e dopo aver avuto quella pressione nasale, quel mal di testa, malumori insoliti e quell'instabilità emotiva che persistevano per 5 giorni che ho rivisto tutto e mi sono reso conto che anche questi erano segnali psicologici di conseguenze comuni relativi ad un possibile Incontro Ravvicinato represso dalla memoria cosciente.
A quel punto, ho fatto spazio alla possibilità di aver effettivamente avuto un incontro ravvicinato. Consultai anche un ipnotizzatore-psicologo e un esperto psichico per esplorare questa possibilità. Quando in una sessione l'ipnotizzatore mi fece annusare il "fumo" e non notando alcun odore, fu la goccia che fece traboccare il vaso, sbriciolando la mia negazione. Tutto quello che emerse dalle sessioni con questi esperti è quanto ho delineato sopra. Da questo primo Incontro Ravvicinato la mia vita cambiò.
Come molti altri sperimentatori, sperimentai l'acquisizione di alcune capacità psichiche, o forse, di un potenziamento di alcune capacità latenti.
Come quando squillava il telefono sapendo già chi c'era dall'altra parte.
O la capacità di sapere non vedendo (da dietro gli angoli) se c'era un posto auto coperto libero. Oppure sapere se avevo dei messaggi in segreteria ancor prima di entrare e guardare etc. Dal punto di vista fisico, mi svegliai alcune volte con piccole macchie di sangue nel naso (segni di procedure ad opera degli alieni) e io non avevo mai avuto il naso sanguinante.
E a volte notai strani segni, come un minuscolo taglio rimarginato in linea retta, come se fosse stato fatto da un laser ma che non c'era la notte prima.
Questo mi portava ad avere la sensazione di essere stato visitato la sera prima.
Oppure, potrei essere esausto dalle pressioni della vita, tra famiglia, matrimonio, lavoro come psicologo, consulente ipnoterapeuta, il mio lavoro di ricerca e pubblicazione sul fenomeno della presenza degli alieni, andando a letto esausto.
Sul fronte astronomico, tra la fine dell'estate e l'inverno del 1992, un oggetto intensamente luminoso apparve immobile nel cielo di Sacramento in California per diverse notti alla settimana e per diverse ore. Soprannominato da me "The Twinkler", l'oggetto lampeggiava bellissime luci di diversi colori: dal rosso, al verde acqua, al giallo, al bianco bluastro a una velocità di circa 6 cicli al secondo.
Nel corso dei mesi prese posizione nei diversi punti cardinali della bussola, a volte, spostandosi leggermente e generalmente splendendo da un'ora dopo il tramonto fino a mezzanotte variando nella sua "programmazione".
Altri membri della famiglia e non solo, videro lo stesso oggetto, sebbene non sia mai stato riportato sul giornale.
Ho avuto anche un paio di sottili micro-incontri.
Una volta, mentre uscivo d'impulso di notte dalla porta d'ingresso, udii e vidi un fruscio e un rapido movimento tra le siepi sulla destra accanto alla porta d'ingresso, che poi "saltò" davanti a me e iniziò ad arrampicarsi su in cima alle siepi alla mia sinistra che si estendono lungo tutto il lato della casa. Era come se qualcosa di grosso e pesante, come un grande scimpanzé invisibile attraversasse di corsa, sopra e lungo le siepi alte sei piedi.
So che gli alieni possono o nascondersi nell'invisibilità o creare nella mente dello spettatore umano una visualizzazione sostitutiva per se stessi.
In un'altra occasione, mentre mi trovavo sulla porta del bagno nella nostra camera da letto, lanciai un'occhiata verso la porta del corridoio e intravidi rapidamente la metà posteriore di una figura vestita di bianco che si girava ed usciva dalla porta in fondo al sala.
La chiamai "Lee" pensando che fosse mia moglie, ma non ricevetti alcuna risposta.
Andai nel corridoio e non vidi nessuno. Scesi in cucina e anche lì niente.
Alla fine la trovai nel bagno (mia moglie) dall'altra parte della casa e le chiesi se era appena scesa in camera da letto, la risposta fu ovviamente no.
Tutte le porte esterne erano chiuse. Nessun altro era a casa quella notte.
Almeno, nessun essere umano lo era.
Per quanto riguarda l'effetto mentale, a volte mi sveglio con informazioni o coscienze o intuizioni "avanzate" che prima non avevo. Tali informazioni possono avere a che fare con la "conoscenza" di eventi futuri o principi scientifici che non ho mai studiato.
O quale sarebbe stata la prossima strategia del governo nei confronti del contatto tenuto segreto (Cover-Up) sui visitatori delle stelle.
Stranamente, altri "sperimentatori o addotti" con cui sono entrato in contatto potrebbero aver ricevuto le stesse informazioni nello stesso giorno o nella stessa settimana.
Per spiegare meglio questo concetto usando un'espressione nell'uso dei computer è come se qualcuno avesse scaricato un disco pieno di dati sul mio disco rigido mentre dormivo.
Ma arrivano anche le intuizioni diurne.
E ho sicuramente ricevuto anche una serie successiva di forti sentimenti di "missione".
Ad esempio, per superare e incoraggiare altre persone che erano entrate in contatto con gli alieni a superare il fattore vergogna e nell'uscire allo scoperto.
O per rendere pubblico il piano omicida di guerre stellari del Governo Ombra contro gli alieni.
Dal punto di vista spirituale, ho sperimentato, da quando ho fatto ricerche sugli incontri con gli extraterrestri, un graduale aumento della mia preesistente attrazione verso lo sciamanesimo e la spiritualità dei nativi americani.
Sembra che ci sia una connessione enfatizzata da parte dei nativi americani e degli alieni sul rispetto per la Terra come un organismo prezioso inestricabilmente intrecciato con i nostri processi vitali e quello di tutte le nostre relazioni viventi (l'animale, il pesce, l'uccello, il vegetale, il microbico, etc.).
❖ Il secondo incontro ravvicinato con gli extraterrestri
Ora condividerò la mia seconda grande esperienza di incontri ravvicinati.
Ciò avvenne la notte del 30 Novembre 1992, mentre io e altri esperti stavamo partecipando al Congresso UFO internazionale di Las Vegas come relatori invitati.
Prima di andare al Congresso, ebbi la forte attrazione per rivisitare il complesso Nevada Test Site di Nellis AFB Gunnery Range-Tonopah Test Range-Area 51 e S-4.
Questo complesso federale off-limits si trova da 30 a 100 miglia a nord-ovest di Las Vegas. Tra il discorso di lunedì pomeriggio sulla mia ricerca sugli incontri degli alieni e il mio discorso di martedì mattina sul Grand Tour delle basi segrete di UFO e Guerre Stellari che avevo completato ad Aprile, l'attrazione per visitare l'Area 51 è diventò irresistibile, nonostante l'evidente pericolo.
Al Congresso UFO erano presenti numerosi agenti dell'agenzia di intelligence e, in vista dei miei articoli pubblicati sulle attività dell'Area 51 e il modello di intercettazione della posta, del monitoraggio telefonico e trucchi sporchi da parte di alcune Agenzie che avevo sperimentato, era chiaro che qualsiasi movimento che avessi fatto verso l'Area 51 sarebbe stato sotto sorveglianza. "Ricevetti" anche il messaggio che ci sarebbe stato un comitato di "benvenuto" umano ostile in attesa nell'Area 51 se avessi tentato di ripetere la mia quasi penetrazione del confine della Riserva, come avevo già fatto ad Aprile.
In origine, un paio di altri esperti e io stavamo perlustrando l'Area 51 insieme.
Ma, verso l'ora di cena, uno si sentì male e un altro si offrì volontario per restare indietro e per offrirgli assistenza. La mia intenzione era quella di prendere la strada più breve per l'Area 51, tramite la I-15 e la U.S. 93.
Comunque, quando arrivai allo svincolo con l'I-15, presi l'uscita per la statale 95, anche se avrei giurato di aver letto "93". Questo genere di deviazioni "accidentali" sono state riscontrate da molti "contattati". Sembra che gli extraterrestri le usino quando vogliono che una persona percorra un strada diversa per dei loro motivi specifici.
Così, presi la strada a ovest, che mi condusse tutto intorno al complesso federale riservato (Nevada sito test). Continuai a guidare con il binocolo sottomano alla ricerca di eventuali anomalie. Mentre mi dirigevo a nord sullo svincolo Scotty sulla 95, notai che il Centro Sperimentale SDI Tonopah del Dipartimento dell'Energia era sulla destra (sebbene l'ingresso principale fosse più avanti, sulla statale 6).
Ben presto una strana luce si alzò dal crinale da quella parte, discese vicino alla base di una fila di cactus e proseguì alla mia destra per 2 o 3 Km, parallela alla mia auto.
Dopo 5 minuti la luce sparì. A Tonopah svoltai a est sulla statale 6 per proseguire lungo il confine nord del Centro Sperimentale del Nevada (NTS).
Dopo essere passato davanti all'ingresso del centro, notai che il traffico sulla strada era diventato molto scarso, quasi inesistente.
Fu allora che vidi una macchina a circa un chilometro e mezzo dietro di me che non mi raggiungeva e non si allontanava. Visto che in quei tratti attorno al NTS non ci sono praticamente mai controlli della polizia stradale, viaggiavo a velocità sostenuta e tutto questo era davvero insolito. In base alla mia vasta esperienza di guida negli spazi aperti, qualsiasi auto abbastanza veloce da sopraggiungere improvvisamente, generalmente viaggia ad una velocità sufficiente per superarmi in breve tempo; a meno che, non sia un'auto della polizia stradale. Un'automobile non rallenta per rimanervi dietro alla stessa velocità e quella non era un'auto della stradale...
Originariamente chiamata "Sandy" per via della sua lunga distesa di sabbia, Rachel è la città più giovane del Nevada ed è considerata la "Capitale mondiale degli UFO".
La città prende il nome da Rachel Jones, la prima bambina nata nella comunità fondata dal DC Day nel 1978. La comunità è stata descritta in riviste, libri, programmi televisivi e molti giornali importanti come il centro dell'attività UFO, attirando fan di fantascienza e visitatori da tutto il mondo. Il risultato di questa pubblicità è stata la ridenominazione della Highway 375 come "The Extraterrestrial Highway" dalla legislatura dello stato del Nevada.
Per i curiosi, parte del Nevada Test Site si trova nel sud-ovest della contea di Lincoln, vicino a Rachel. Tuttavia, per ovvi motivi, non ci sono visite guidate e vengono affissi segnali di avvertimento per i visitatori un po' troppo curiosi.
Con solo un centinaio di persone in tutta la valle, Rachel non ha nemmeno un ufficio postale.
C'è, tuttavia, una stazione di servizio/minimarket ad una estremità della città, un ristorante/bar/motel all'altra e un parcheggio per camper.
...Osservai la sua velocità per circa mezz'ora, per essere sicuro di aver valutato correttamente la situazione è continuando a pensare tra me e me: "penso mi stiano seguendo". In quel momento sospettai di un gruppo di sorveglianza del controspionaggio.
Persi di vista l'auto allo svincolo di Warm Springs e svoltai sulla Nevada 375.
Avevo pensato di fermarmi al Little A'Le'Inn a Rachel, circa 100 km più avanti, per poi proseguire per altri 35 km fino alla strada che portava all'area 51.
Mentre ero su quel tratto, cominciai a notare che la "macchina" che avevo dietro di me stava compiendo delle cose strane. Mentre si avvicinava e poi si assestava alla mia stessa velocità a circa 800 metri dietro me, i suoi "fari" sembravano una luce sola, grossa e brillante, come un gruppo di 5 luci alogene legate insieme in modalità abbagliante.
A volte, quando la strada curvava, la luce procedeva in linea retta attraverso il deserto all'altezza dei cespugli e ricongiungendosi alla strada dopo la curva.
In altri momenti, una seconda luce, una sfera violacea di piccole dimensioni, le correva parallela a circa 150 metri verso sud, sempre all'altezza dei cespugli.
La seconda sfera scompariva ogni tanto, per poi riapparire di nuovo.
Guardavo nello specchietto retrovisore e ogni tanto mi voltavo per osservare queste manovre "impossibili". A quel punto, ero ormai convinto che non fosse la CIA.
Avevo come l'impressione che gli alieni mi stessero "scortando".
Mi aspettavo che il locale (che vedevo già da una certa distanza ) Little A'Le'Inn fosse aperto, ma era tutto buio, quando, improvvisamente, un enorme coniglio completamente bianco e grosso come un cane collie saltò attraversando l'autostrada proprio davanti alla mia auto, con un'andatura quasi da cartone animato. Frenai repentinamente e sterzai a destra per evitare di urtarlo, in quella manovra, il mio sguardo ricadde sul locale oscurato poiché era nel deserto buio e entrai nel parcheggio di questo locale che serve i dipendenti di basso grado dell'Area 51 e costituisce un vero e proprio museo di immagini di UFO, alieni, oggetti dell'Aviazione e specialmente dell'Area 51.
Il locale era chiuso, perciò mi avvicinai alla finestra per guardare dentro e, improvvisamente, da dietro l'edificio sbucò un pastore tedesco.
Ebbi paura che fosse un cane da guardia aggressivo, di quelli che sono comuni nelle proprietà isolate del Nevada, anche se prima di allora non avevo mai visto cani al Little A'Le'Inn. Con mia grande sorpresa, il cane si dimostrò insolitamente amichevole.
Mi accolse come se fossi un grande amico, strofinandomi contro la testa, annusandomi e cercando carezze. M'incamminai verso la strada e vidi il veicolo di prima "che mi scortava" fermo a circa 400 metri da dove avevo parcheggiato. La luce proveniente da un lampione autostradale mi permise di vedere di che cosa si trattava.
Non c'era nessun telaio di automobile dietro la serie di grossi fari: c'era soltanto una sfera molto brillante, grossa e luminosa, come se la parte anteriore di grosso furgone fosse stata trasformata in un unico faro dalla luce intensa. Era un UFO.
Mi chiesi se l'improbabile coniglio che mi aveva impedito di passare oltre la trattoria senza vederla e il cane da guardia così socievole non fossero piuttosto alieni che proiettavano mentalmente una forma "schermo".
Proseguii quindi verso l'Area 51, svoltando sulla famosa strada di accesso in terra battuta di Groom Lake che non aveva più l'infame cassetta delle lettere nera come punto di riferimento. La sensazione di pericolo aumentò mentre guidavo per quella strada, perché avvertivo che le "allegre guardie di sicurezza di Wackenthut dal grilletto facile con cui mi ero già scontrato ad Aprile, erano la fuori e aspettavano di fare nuovamente un po' di tiro al bersaglio con il sottoscritto. Quindi, spensi i fari e fermai l'auto.
Poco dopo essermi fermato, l'anomala "macchina" di scorta, o se vogliamo, la luce, uscì dalla strada principale e prese la strada di Groom Lake a circa 100 metri dietro di me.
Ora, mostrava 2 normalissimi fari. Dopo un attimo di pausa momentanea, indietreggiò come un colpo (ripartendo a folle velocità in una notte nera come la pece), facendo dietro front dirigendosi a ovest sulla 375, la strada da cui era venuta, dando così l'impressione alle guardie che osservavano da lontano che l'auto intrusa avesse cambiato idea sul tentativo di percorrere la strada verso l'Area 51. In seguito, pensai che questo "trucco" da parte degli alieni aveva come scopo quello di ingannare gli agenti al fine di evitare che mi molestassero, nonostante la zona attorno al perimetro dell'Area 51 pullulasse di agenti.
Uscito dall'auto stabilì che nessun disco volante di fabbricazione americana stava effettuando delle esercitazioni di volo quella notte. Poi, feci la cerimonia della pipa degli indiani d'America, chiedendo protezione a Tunkashila, Unce Maka e allo spirito delle Quattro Direzioni. Pregai anche per cancellare il karma di morte emanato dai programmi di armamento nelle Area 51 e S-4. Ero nervoso e non avevo molta voglia di fermarmi a lungo per via delle guardie lì attorno. Mentre mettevo in moto la macchina per ripartire, la luce della mia "scorta" si riaccese in una posizione diversa, a circa 3 Km e mezzo più avanti e circa 800 metri sulla destra della strada per l'Area 51. Mi sentivo come se fosse rimasta lì a proteggermi e pensai che si fosse accesa per mostrarmi la sua approvazione per il fatto che ripartivo. Mi diressi ad est, sulla 375 verso la statale 93 per completare il giro e tornare a Las Vegas e la luce che mi scortava non era più dietro di me.
Ma ben presto, riapparve circa un Km e mezzo davanti a me.
Stavo per percorrere una strada con molte curve e canyon e, a volte, la perdevo di vista.
Poi, ogni tanto, un veicolo si avvicinava dalla zona in cui avevo visto la luce e mi superava.
Pensai di essermi sbagliato sul fatto che la luce davanti a me fosse la mia scorta protettiva UFO, perché invece era un veicolo che arrivava da dove avevo visto la luce.
Cercai di evitare di fare troppe congetture su quella luce, ma poi cominciarono a succedere altre cose strane. Pensai di aver visto un veicolo di passaggio che sembrava essere un furgone, ma poi, notai che passò un'autocisterna.
Gradualmente, mi resi conto che il traffico si stesse sviluppando all'improvviso su quel tratto di strada. Iniziai a nutrire l'idea che gli extraterrestri potessero trasmettere delle immagini mentali per nascondere il vero aspetto del loro velivolo e che forse, non si preoccupavano di trasmettere la stessa immagine ogni volta. Mi resi però conto, che forse questo significasse anche che potevano "guidare" accanto alla mia auto da molto vicino, così vicino che avessi messo un braccio fuori (se ero disposto a perderlo) avrei potuto toccare il veicolo (l'UFO camuffato). Poi, quando giunsi in un lungo rettilineo dell'autostrada con un'ottima visibilità, tornai a vedere molte miglia di strada.
In quel frangente, vidi la luce brillante avanti a me a circa 1 Km e mezzo che si avvicinava, si spegneva e riappariva con la forma di 2 fari (poi, avvicinandosi, apparve come un veicolo completo). In un primo tempo, attribuii la scomparsa di uno dei fari a qualche avvallamento del terreno lungo la strada, ma, ad un certo punto, su un rettilineo senza avvallamenti, divenne evidente che la luce singola si era spenta e poi si era riaccesa come 2 fari distinti.
Ad un certo punto apparve come 2 coppie di fari, una dietro all'altra, ma quando le luci si avvicinarono alla mia auto, vidi che c'era soltanto un veicolo con una coppia di fari.
Inoltre, una volta incrociato il veicolo, le sue "luci di coda" restavano visibili soltanto per circa 200 metri per poi scomparire molto prima di eventuali avvallamenti o svolte che potessero spiegare tale fenomeno. Da notare, su questo tratto di strada non c'erano strade secondarie o punti per uscire dalla strada che stavo percorrendo.
Sorrisi pensando che gli extraterrestri stessero "giocando" con me.
Poi, la luce/UFO scomparve davanti a me per riapparire poco dopo dietro di me, ma non più a livello della strada, ma a circa 50 metri di altezza e in rapido avvicinamento.
A questo punto, ero nei pressi dell'Area 51 super segreta Coyote Alpha, a nord-ovest dell'Area 51. "Sentivo" intensamente l'intenzione dell'UFO di entrare in contatto con me e mi chiesi:
"sei pronto per un incontro con gli alieni?".
In un primo momento ero un po' spaventato e nervoso, ma molto eccitato.
Dopo circa un minuto mi dissi: "Certo, perché no?".
Persi poi di vista la luce/UFO nel mio specchietto retrovisore, quindi continuai a guidare per svoltare a breve sulla statale 93 verso la I-15 e Las Vegas.
Mentre percorrevo la 93 verso sud, mi riposai per un po' da quella specie di caccia al topo con le luci. Mentre mi avvicinavo allo svincolo con l'I-15, vidi che i miei "amici alieni" avevano un'altra sorpresa per me (anche qui un altro esempio di come gli extraterrestri ti fanno sapere in altri modi che sono in giro.) La grossa luce brillante riapparve a circa 1 Km e mezzo davanti a me, ma a circa 300 metri sopra il deserto e a circa 300 metri sulla sinistra della strada. Stavo scendendo da un'altura e potevo vedere liberamente la distesa del deserto per chilometri e chilometri. La luce discese verticalmente al livello dei cespugli, si spostò orizzontalmente a destra fino ad allinearsi con la corsia opposta della strada e cominciò a dirigersi verso di me come una sola luce al livello della strada.
A circa un miglio davanti a me, cambiò in un istante in 2 fasci di fari convenzionali, poi, alcuni istanti dopo, mi superò con l'aspetto di un'autovettura ultimo modello!.
Gli extraterrestri mi avevano mostrato chiaramente che e come potevano mascherare un UFO con un oggetto terrestre.
Completata l'ultima tappa del viaggio di ritorno sulla I-15 fino a Las Vegas, la luce brillante riapparve ben presto a circa un chilometro e mezzo dietro la mia auto, sulla carreggiata, come una forte luce singola. Dietro di me c'erano altri veicoli che la sorpassavano e non sembravano notare niente di strano. La luce mi seguì sulla I-15 per tutta la strada fino a Las Vegas, fino a quando imboccai l'uscita che portava verso il mio albergo dall'altra parte della città. Quella notte vidi uno sciame di "lucciole" nella mia stanza da letto e sentii molto forte la presenza degli alieni. Il mattino dopo, avevo delle macchioline di sangue nel naso.
Quella mattina raccontai agli altri contattati che cosa avevo vissuto e, anche loro avevano una storia da raccontare su una visita degli alieni avvenuta la notte precedente.
Ci guardammo in faccia l'un l'altro, scuotendo la testa e sorridendo.
Questi contatti hanno fatto qualcosa che credevo ormai impossibile per me.
"Ma hanno fatto fare un salto da gigante alla mia capacità di meravigliarmi.”
C’è un noto psicologo americano, Dr. Richard Boylan, che ha avuto il “coraggio” di prendere in esame e analizzare, con serietà e senza pregiudizi di sorta, le esperienze di decine e decine di “addotti” (persone che dicono di essere stati rapiti da extraterrestri) ed esporsi, così, alla severa critica della comunità scientifica internazionale a tutt’oggi, in gran parte, del tutto scettica verso il fenomeno. Il libro da lui scritto "Incontri ravvicinati tra umani ed extraterrestri" è il risultato appunto dello studio accurato fatto sulle “abductions” (=rapimenti) con l’intento principale di determinare delle caratteristiche comuni nelle dichiarazioni rese dagli “addotti” stessi dopo le loro incredibili esperienze (o presunte tali).
Gli studi dello scienziato su tale fenomeno hanno avuto inizio nel 1989 e hanno coinvolto ben 104 casi di presunti rapiti e contattati da extraterrestri che sono stati accuratamente da lui analizzati. Richard J. Boylan può ritenersi uno dei pionieri di questo tipo di analisi, ma, ricordiamo anche il Dr. R.Leo Sprinkle, il Dr. Richard Haines, la Dottoressa Edith Fiore e l’indimenticato John Mack i quali hanno fornito la loro assistenza terapeutica a persone che hanno vissuto (o credono di aver vissuto) esperienze di contatto con “alieni”.
I risultati degli studi del Dr. Boylan sono stati pubblicati in occasione della Conferenza scientifica sui “Rapimenti alieni”, tenutasi al Massachussettes Institute of Technology, nel Giugno del 1992. Riportiamo, sinteticamente, le notizie più interessanti riguardanti i risultati di questi studi anticipando alcune constatazioni del Dr. Boylan, ovviamente dedotte dai racconti dei suoi “pazienti” e cioè che :
1) Tra questi si è creata una sorta di sinergia che ha permesso loro di superare lo shock emotivo del contatto e di aver trovato conforto nella comprensione reciproca, spesso è assai difficile da ottenere da parte degli altri “comuni” mortali data l’eccezionalità dell’esperienza vissuta; la continua sensazione di solitudine, di isolamento e spesso di scherno è certamente assai pesante e così la messa in comune delle idee sulle proprie esperienze ha contribuito al superamento dell’ostacolo più grande: la consapevolezza della realtà dell’evento.
2) Una notizia assai tranquillizzante dedotta dai racconti riferiti da tali “rapiti” sta nel fatto che l’atteggiamento degli extraterrestri nei confronti dei terrestri è assai amichevole e positivo.
Ciò che ha determinato nella mente degli involontari “addotti”, dopo il superamento del comprensibile e inevitabile shock iniziale è un senso di profondo rispetto per le “persone aliene” e per i messaggi da loro trasmessi
3) Ciò che sembra “stia a cuore” più di ogni altra cosa a questi abitatori di altri spazi è lo stato di salute del pianeta Terra, in quanto, preoccupati delle conseguenze catastrofiche a cui l’attività scriteriata dell’uomo moderno potrebbe portare se non saranno modificati al più presto gli scellerati sistemi di sfruttamento delle preziose ma limitate risorse naturali.
❖ A) Caratteristiche generali di un IR4(= Incontri Ravvicinati del 4 tipo)
Secondo Boylan, la statistica riguardante gli IR4 è assai allarmante:
dal sondaggio “Ropel Poll” del 1992 sulle “insolite esperienze personali” si deduce che negli USA avvengono in media addirittura 3.000 incontri ravvicinati ogni 24 ore!!!
[Ricordiamo che la popolazione degli USA conta più di 250 milioni circa di abitanti]
Gli alieni non privilegiano particolari classi sociali o particolari orari per i loro “incontri” con i terrestri. Sembra invece che sia preferito l’incontro con un singolo terrestre piuttosto che con un gruppo, così che al momento di essere contattato, il singolo che si trovi eventualmente in compagnia, sente la necessità di doversi isolare e allontanarsi dagli altri; oppure, senza allontanarsi, subisce una sorta di “black out relativo” rispetto agli altri presenti.
Vuoti di memoria e vuoti temporali sono le caratteristiche di quasi tutte le esperienze narrate e ciò concorda con messaggi telepatici con cui gli alieni spiegano ai loro “rapiti” che riusciranno a riprendersi regolarmente e a ricordare il loro incontro solo in seguito, in un momento più opportuno. Un’alta percentuale di “addotti” ha testimoniato di aver visto una forte luce sprigionarsi nella propria stanza e sentito al contempo uno strano ronzio intorno proveniente da qualcosa però esterna alla casa.
Allarmi e antifurti sono risultati inefficaci a tali manifestazioni.
Ma lo scenario più comune comunque riguarda non la città, ma le zone rurali più o meno isolate il che probabilmente semplifica le modalità di contatto senza allarmare masse di individui e in più la tranquillità del luogo faciliterebbe nell’addotto una ripresa più rapida della sua scioccante esperienza.
❖ B) Fuga di notizie
Una curiosità assai significativa sta nel fatto che molti contattati hanno ricevuto telepaticamente il messaggio “ora è il momento di ricordare” fra il 1992 e il 1993; secondo le teorie di Boylan, in questo periodo, al governo americano è sfuggito di mano il controllo delle informazioni sugli UFO; tutto ciò forse dovuto ad un tentativo di accelerare la “rivelazione” definitiva della presenza aliena sulla Terra, in virtù delle proprie prove segrete conservate in un’ala “top secret” della Casa Bianca accessibile solo a pochissimi addetti militari oltre che al Capo dello Stato. Comunque una Conferenza tenutasi al palazzo delle Nazioni Unite il 2 Ottobre 1992 è la prova più concreta che il problema riguardante le presenze “aliene” è qualcosa di veramente serio e di portata mondiale, non solo americana.
Che il governo americano abbia deciso di pilotare una fuga di notizie mirata alla lenta presa di coscienza degli americani della presenza aliena sulla Terra? Solo il tempo ce lo dirà…
❖ C) Chi sono i rapiti
Quale categoria di persone è più a rischio di un rapimento da parte degli E.T. ?
Secondo una statistica, il 46% dei rapiti è di sesso maschile e il restante 54% di sesso femminile. Sembra che ci sia una forte preferenza verso i nativi d’America (Indiani d’America); forse ciò è da porre in relazione con la storia antica degli indiani (Sioux, Hopi, Dakota, ecc…) nella cui cultura era ed è sempre viva l’idea della discesa sulla Terra di esseri (Kachina) venuti da altri mondi per istruire gli uomini.
Nella casistica delle “abductions” è spesso presente anche la correlazione tra genitori e figli; accade cioè che anche i figli dei “rapiti” vengano a loro volta più tardi rapiti e contattati e ciò probabilmente per comprendere meglio la visione mentale di un padre e del proprio figlio, forse, per studiare i legami intellettivi tra familiari.
Anche le sensazioni e i segnali di approccio sono importanti; solitamente c’è un input che avverte l’individuo di un imminente contatto: visione di globi di luce, avvistamento di UFO, luci abbaglianti o uno strano formicolio nel corpo.
L’elemento successivo a tali segnali è il contatto vero e proprio, il quale può essere telepatico oppure fisico-visivo; comunque sembra che il primo messaggio che gli alieni mandino in questa fase delicatissima, sia proprio quello di tranquillizzare e calmare il “rapito” che, verosimilmente, si trova in uno stato psicologico di panico e confusione assoluta.
❖ D) Le analisi
Qual è lo scopo delle “abductions”?
Sembra che gli alieni siano interessati al nostro DNA e alla funzione dei nostri organi riproduttivi. Molti “rapiti” raccontano di aver subito piccoli interventi, non dolorosi, con strani apparecchi e con biopsia di materiale organico preso dai genitali.
Durante questi interventi gli alieni comunque hanno sempre continuato a tranquillizzare il “paziente”; certamente lo scopo di tali analisi è di monitoraggio e di diagnostica.
In genere, in tale circostanza si avverte una paralisi parziale (non si comprende ancora se fatta in via ipnotica o con ausilio di campi energetici): lo scopo probabilmente è quello di evitare all’addotto movimenti bruschi e pericolosi che possano causargli danni fisici; comunque le funzioni vitali e celebrali rimangono attive ed inalterate.
Ma altri “addotti” hanno parlato invece di una totale libertà di movimento e alcuni hanno raccontato di aver potuto camminare e cambiare stanza all’interno dell’astronave.
Interessante è anche il metodo di trasporto del terrestre sull’astronave che ha un diametro variante dai 9 ai 15 metri di larghezza con forma rettangolare o conico-rovesciata o semplicemente discoidale (ma esiste anche una buona incidenza di casi nei quali il rapito è stato condotto non su una navicella spaziale, ma all’interno di cavità montuosa terrestre nascosta da porte mimetiche o in basi sotterranee); gli alieni accompagnano l’addotto a piedi fino alla stanza delle analisi oppure, nel caso di disco volante sospeso in aria, sollevando il terrestre fino all’interno del veicolo spaziale tramite un raggio antigravitazionale (traente). Se l’incontro ravvicinato avviene all’interno dell’UFO vengono effettuati esami di tipo medico e terapeutico, ma sono possibili anche solo comunicazioni telepatiche e visualizzazioni d’immagini subliminali.
❖ E) La comunicazione
La comunicazione telepatica è forse l’elemento più comune utilizzato negli IR4: gli addotti, sotto regressione ipnotica ricordano di aver conversato con gli alieni senza che questi avessero aperto bocca; raramente sono state date testimonianze di dialoghi svolti secondo frequenza acustiche umane. Gli argomenti poi di tale comunicazione hanno un campo molto ampio di interessi: dal semplice ammonimento ai terrestri di non distruggere la natura, ad informazioni sulla loro provenienza o ancora sull’evoluzione della vita sulla Terra.
Ciò che accomuna tutti i messaggi sembra essere “un sentimento di affetto” per gli individui terrestri, tanto che quasi tutti gli addotti esprimono il grande desiderio di poter riprovare questa eccezionale esperienza con un nuovo incontro.
Gli studi e le analisi compiute dal Dr. Boylan hanno aiutato molto a chiarire le caratteristiche generali di un IR4. Egli continua a tenere conferenze, soprattutto in America e, molti suoi “pazienti” hanno ripreso a vivere una vita normale grazie proprio al suo aiuto; la maggior parte di tali esperienze sono state richiamate dal Dr. Boylan nel bellissimo libro intitolato “Incontri ravvicinati tra umani ed extraterrestri”.
Gianluca Santaniello