Robert Charroux, pseudonimo di Robert Joseph Grugeau (Payroux, 7 Aprile 1909 Charroux, 24 Giugno 1978).
È stato uno scrittore, saggista, pseudoscienziato, giornalista e fotografo francese, che deve la sua fama ai suoi scritti nel campo della teoria degli antichi astronauti di cui è considerato pressoché il primo esponente assieme a Jean Sendy dell'archeologia misteriosa.
Charroux è stato un pioniere nell'ambito di tali teorie, pubblicando almeno 6 opere di saggistica in questo tema nell'ultimo decennio della sua vita, tra cui:
Cento mila anni di storia sconosciuta dell'uomo (1963, 1970), Il libro dei segreti traditi (1963), Forgotten Worlds (1973), Masters of the World (1974), The Gods Unknown (1974) e Legacy of the Gods (1974), ispirando autori come Erich von Däniken e altri; fu altresì un teorico del pancelticismo, ideologia etnonazionalista dei Paesi celtici.
❖ Biografia
Robert Grugeau, che in seguito assunse lo pseudonimo Charroux dall'omonimo paese dove risiedeva stabilmente dagli anni '50, durante la sua vita lavorò come impiegato delle poste francesi. È quindi una leggenda quella che lo vuole in un ruolo politico, addirittura come Ministro degli affari culturali durante il governo di Vichy, il regime collaborazionista filo-nazista durante la seconda guerra mondiale.
Durante l'occupazione tedesca della Francia, lavorò anche come impiegato museale e fu assegnato dai musei nazionali al deposito di Lavoûte (Haute-Loire), con il compito di preparare l'evacuazione dei reperti. Nell'Ottobre del 1944, la direzione dei musei lo nominò a capo del deposito nel castello di Verteuil (Charente), dove mantenne la carica fino ad un anno dal ritorno delle collezioni nel loro luogo di origine.
Tornò poi a lavorare per le poste nel 1945.
Dopo la guerra si dedicò al giornalismo, lavorando a Parigi come freelance e per Destin, Ici Paris, Tout savoir, !Noir et blanc, Mirror of History.
Dal 1947, divenne un fotoreporter. L'anno successivo salvò dalla distruzione le sale della Villa di Charroux (XVI secolo), dichiarate monumento storico dalla Direzione Generale delle Arti e delle Lettere. Come autore scrisse inizialmente 8 opere di narrativa tra il 1942 il 1946 utilizzando lo pseudonimo di Saint-Saviol.
Si occupò anche di sceneggiatura per un fumetto francese, Atomas, un supereroe a propulsione atomica apparso sul settimanale Mon Journal alla fine degli anni '40.
Per la stessa rivista Charroux scrisse un'avventura di fantascienza in forma seriale, L'isola volante del Prof. Barthelemy. Iniziò a usare lo pseudonimo Charroux nel 1942, che divenne il suo nom de plume regolare dal 1962 in poi.
Charroux sposò Yvette Bernuchot nell'Aprile 1930.
Vissero in rue St. Sulpice a Parigi fino alla fine degli anni '50.
Nel 1976 si ritirò definitivamente a Charroux e, quando morì improvvisamente (1978), al ritorno di un viaggio che lo aveva spossato (probabilmente per problemi cardiaci), a 69 anni, fu sepolto nel cimitero locale in una tomba a forma di menhir che aveva fatto sistemare pochi giorni prima.
❖ Celticismo e teoria degli antichi astronauti
Le teorie di Charroux sugli antichi astronauti non godono di alcun credito nella comunità scientifica e furono criticate dall'archeologo francese Jean-Pièrre Adam nel 1975.
Le sue opere sono state descritte come opere di pseudostoria e pseudoscienza.
Pur richiamandosi verbalmente e formalmente alla scienza, egli di fatto criticò pesantemente la "scienza accademica ufficiale" dichiarandola perlopiù falso scientismo senza mezze misure. Egli vide le proprie ricerche come scienza di confine, vera e propria protoscienza non ancora riconosciuta. Alcuni considerano le sue opere come esempi di pan-celticismo culturale, un movimento simile al nordicismo e all'arianismo pan-germanico; il pancelticismo era un'ideologia etnonazionalista, erede della celtomania, abbastanza diffusa in alcune zone della Francia (come la Bretagna) e in altri paesi di storia celtica all'inizio del XX secolo, negli ambienti del nazionalismo.
Charroux ha ipotizzato nel suo libro Lost Worlds: Scientific Secrets of the Ancients che i Maya e gli antichi peruviani discesero da antichi migranti celtici.
Fece diversi viaggi, tra cui, parecchi sulla Cordigliera delle Ande alla ricerca di presunte prove. Secondo Charroux, il Candelabro o Tridente delle Ande e le Linee di Nazca sarebbero stati creati da una civiltà preceltica, forse la stessa degli autori dell'Uomo di Wilmington nel Sussex in Inghilterra.
L'autore ha anche messo in relazione gli dei dalla pelle bianca menzionati nel Popol Vuh - come Kukulkán, divenuto poi il Quetzalcoatl azteco ed il Viracocha degli Incas - agli antichi celti provenienti da Iperborea, che viene qua a rappresentare una versione ufologica del mito esoterico-occulto di Thule come luogo originario della razza ariana (come propugnato dall'ariosofia della Società Thule e di ambienti della teosofia blavatskiana), mito che nella teoria di Charroux è spogliato sostanzialmente dello spiritualismo di questi gruppi.
Charroux fu tacciato di aver dato visibilità nuova a teorie esoteriche razziste sotto una forma esoterico-popolare. Secondo Charroux, Iperborea fu la prima patria dei nordici, poi trasferitisi ad Atlantide. Questa teoria ripresa dalla teosofia, fu avanzata per la prima volta nel XVIII secolo dall'astronomo illuminista Jean Sylvain Bailly.
Nel suo libro Lost Worlds Charroux respinse la teoria dell'evoluzione umana e sostenne invece una sorta di devoluzionismo per cui la maggioranza degli umani sarebbero di origine aliena, superiore agli ominidi, ma regrediti.
Charroux sosteneva, come Esiodo e studiosi tradizionalisti quali Evola, che l'Homo sapiens regredisse da millenni con gli incroci, mentre era superiore nel passato in termini di evoluzione fisica e mentale; sosteneva inoltre che "Atlantide e Mu non erano sogni di spiritualisti, ma realtà di un'era misteriosa".
Ha inoltre affermato che gli atlantidei e gli iperborei (che sarebbero anche gli abitanti della Terra cava, di Agarthi e Shamballa), erano gli antenati degli esseri umani moderni e che i primi umani intelligenti sulla Terra erano originariamente extraterrestri o loro figli.
Gli europoidi ("bianchi", in cui include "ariani", indoarii, ebrei, slavi ma anche i giapponesi) sarebbero puri alieni o da loro derivati (con incroci con uomini autoctoni), gli asiatici (da lui chiamati "rossi" e "gialli"), comprendenti anche i nativi americani, sarebbero derivati da europei sottoposti alle radiazioni ionizzanti di una guerra nucleare tra fazioni extraterrestri, più incroci tra alieni con uomini e alcuni animali compatibili (Charroux cita il mito pre-incaico Tiahuanaco dei 70 figli generati da Orejona con umani e tapiri, per Charroux questa dea madre era un aliena venusiana), mentre i neri sarebbero derivati dagli autentici umani autoctoni, quindi dagli ominidi africani come Homo erectus, senza l'apporto di DNA extraterrestre o mutazioni indotte (in questo caso ammette una qualche forma di evoluzione naturale).
Secondo Charroux, l'Iperborea era situata tra l'Islanda e la Groenlandia e fu la prima terra d'insediamento degli alieni nordici, resi famosi nell'immaginario popolare dai contattisti George Adamski e Billy Meier, e da cui sarebbe discesa la razza nordica, provenienti da un pianeta freddo situato lontano dal Sole, Ummo o Baavi (protagonisti di famosi casi di lettere false a sfondo ufologico diffuse tra gli anni '50 e '60), mentre una seconda venuta di alieni sarebbe provenuta da Venere.
«Le dottrine teosofiche insegnano che i Signori di Venere fondarono la Grande Loggia dell'Iniziazione non appena ebbero raggiunto la Terra; la loro attuale dimora è chiamata simbolicamente con l'antico nome di Shamballa.
La leggenda del Regno Sotterraneo dove sono custoditi gli archivi segreti del mondo e dove vivono i Maestri è una gloriosa realtà.» - (Robert Charroux, 1969)
Diversamente dalla maggior parte dei teorici della paleoastronautica, Charroux ebbe un grande interesse per il razzialismo e il razzismo scientifico, sostenendo che l'aspetto potesse essere influenzato non solo dalla genetica, ma dal luogo di nascita.
Sempre nella Storia sconosciuta degli uomini, ipotizza che alcuni alieni nemici dei Nordici siano viaggiatori temporali in possesso di tecniche scientifiche avanzatissime di controllo mentale, possessione e possibilità di "reincarnazione":
«Infine, non è impossibile immaginare altre spiegazioni.
La più fantasiosa tra tutte, ma che non si dovrebbe scartare deliberatamente e che un giorno potrebbe essere vera, come sono divenute vere la trasmissione della parola e dell'immagine attraverso lo spazio, la disintegrazione e la reintegrazione del suono e della luce, la più fantastica spiegazione e senza dubbio questa: "gli extraterrestri sono tra noi. Noi li conosciamo senza riconoscerli".
La vittoria sullo spazio e sul tempo suppone, presso gli uomini dello spazio, una conoscenza, una scienza della quale noi non abbiamo che un'idea approssimativa e nella quale si può includere il segreto del viaggio nel tempo per disintegrazione e reintegrazione.
Secondo questa ipotesi, i viaggiatori del cosmo potrebbero reintegrarsi per sostituzione, cioè, venire ad abitare un corpo o uno spirito di un terrestre senza una modifica sensibile dell'aspetto esteriore di quest'ultimo. Ipotesi ardita, ma che è più ragionevole nella sua stravaganza che il tentativo di cercare di attribuire agli extraterrestri una personalità simile alla nostra. In questo caso, i viaggiatori del cosmo, all'insaputa anche del personaggio fisico che abitano, potrebbero essersi installati alle leve di comando dei nostri governi dei quali dirigono il destino».