Wendelle Stevens è un ex pilota di caccia USAF e ricercatore UFO dal 1949.
Nei suoi 54 anni di questa ricerca, ha raccolto più di 4000 fotografie di UFO.
Ha scritto oltre 18 libri su un'ampia casistica di contatti UFO.
Organizza anche il Congresso Internazionale UFO.
Nato e cresciuto in Minnesota, Wendelle Stevens si arruolò nell'esercito subito dopo il liceo.
Si laureò presso la Lockheed Aircraft Maintenance & Repair School, Aviation Cadet Training e Fighter Pilot Training Advanced come giovanissimo secondo tenente nella US Army Air Corps. Dopo frequentò l' Air Corps Flight Test Pilot School a Kelly Field, dove imparò a volare su tutti gli aerei della Air Corps, così come un paio di aerei della US Navy.
Durante la sua lunga carriera militare, uno dei suoi compiti era la supervisione di un team altamente classificato di specialisti e tecnici che stavano installando dei dati ad alta tecnologia di
raccolta su apparecchiature a bordo della SAC B-29 del progetto Ptarmigon, un progetto di ricerca che consisteva nel fotografare e mappare ogni centimetro del territorio e del mare artico. Questo
dispositivo venne progettato per catturare, registrare e analizzare tutte le emissioni di campi elettromagnetici nella regione artica, fotografare tutti i fenomeni anomali e registrare tutti i
disturbi nei sistemi elettrici e del motore del velivolo alla ricerca di influenze esterne causate da UFO. I dati poi venivano inviati di notte a Washington.
Incapace di possedere una di queste informazioni per se stesso, Stevens, al suo ritorno, iniziò la propria attività di ricerca e di raccolta, accumulando la più grande collezione privata
di fotografie di UFO in tutto il mondo. Iniziò a pubblicare relazioni sugli eventi e scrisse molti articoli illustrati per molte pubblicazioni UFO.
Disincantato dalla scarsità di dettagli sugli eventi e contatti UFO riportati in libri e riviste del tempo, iniziò la preparazione di report dettagliati delle sue indagini, pubblicando più di 22 libri. Continuò le sue indagini a proprie spese in cerca di risposte elusive alle tante domande poste da questo fenomeno. Wendelle è stato un direttore del Congresso Internazionale UFO sin dal suo inizio. Egli si occupò, tra l’altro, del de-briefing ai piloti coinvolti in avvistamenti di oggetti non identificati ed acquisì testimonianze dirette, filmati, fotografie e tracciati radar per conto dell’Air Force.
Al momento del pensionamento, nel 1963, la questione UFO divenne per lui una vera e propria passione, alla quale egli si dedicò per il resto della vita.
Viaggiando per vari Paesi, egli si rese conto della vastità e della realtà del problema, acquisendo nel tempo una delle più grandi ed invidiabili collezioni private di testimonianze e documenti riguardanti il contatto con più civiltà extraterrestri.
A differenza di coloro che sostengono la possibile pericolosità degli alieni e fini malevoli perpetrati attraverso le abduction, Stevens ha sempre sottolineato gli aspetti pacifici dell’interazione aliena ed il rispetto da parte di questi esseri dei diritti umani.
Per questo motivo nel 2006, durante una conferenza alle Hawaii, fu il promotore dell’emanazione di un documento noto come “Dichiarazione sulle relazioni pacifiche con civiltà extraterrestri”, che
doveva porre le basi per avviare un contatto pacifico ed ufficiale con le civiltà aliene che visitano il nostro pianeta.
Molto attivo come ricercatore, studiò numerosi casi di contatti ravvicinati e pose a disposizione del grande pubblico i risultati delle sue innumerevoli indagini.
Dopo anni di ricerca, prima con l’Air Force e poi privatamente, non vi era più alcun dubbio che l’umanità fosse visitata da razze extraterrestri: egli sapeva, per esperienza diretta, che i governi di tutto il mondo avevano condotto studi seri e segreti sugli UFO alla ricerca di prove, coprendo la verità al grande pubblico con menzogne e dichiarazioni fuorvianti.
Capì anche, che alcune agenzie governative avevano il compito diretto di veicolare le notizie da divulgare in modo da controllare sempre la reazione delle masse, rinviare la divulgazione ufficiale e mantenere l’ordine. Nelle sue ricerche, egli stilò i profili di numerose razze aliene che hanno interagito con l’umanità, sulla base delle testimonianze raccolte nel tempo.
La speranza che lo ha incentivato a continuare nelle sue ricerche e l’attività divulgativa anche negli ultimi anni, nonostante la veneranda età, è stata la convinzione di veder arrivare il momento in cui l’umanità, preparata adeguatamente per il contatto ufficiale, avrebbe interagito pacificamente con queste razze e con loro cooperato per l’innalzamento del livello coscienziale e tecnologico. Oggi, il compianto Col. Stevens, lascia al genere umano un‘eredità senza precedenti, ricca di documenti importanti, trascrizioni, libri, video, testimonianze che hanno il compito di preparare a quel contatto tanto sperato e spianano la strada all’umanità verso un futuro migliore.
Può parlarmi delle installazioni sotterranee negli USA e del caso Paul Bennevitz?
S. Wendelle:
Paul Bennevitz ha dichiarato di aver scattato alcune fotografie alle installazioni sotterranee dove era sistemato un nostro veicolo sperimentale schiantatosi, era simile a un veicolo ibrido alieno. Bennevitz, in seguito alle sue dichiarazioni, fu internato per 4 volte in un istituto psichiatrico e indotto ipnoticamente in uno stato alterato di coscienza.
Le fotografie, che egli continuava a mostrare a tutti, furono sequestrate e gli agenti vi sovrapposero l’immagine di una creatura aliena di loro creazione, con del sangue verde che fuoriusciva abbondante. La coscienza di Paul fu indotta in uno stadio alfa e ogni volta che egli guardava la sua fotografia, vedeva il corpo alieno con il sangue verde che gli fuoriusciva.
Ad un certo punto, si presentò un altro individuo che voleva documentarsi sulla storia di Bennevitz. Paul prese la fotografia e gliela mostrò, convinto dell’esistenza del corpo e indicando la fotografia, perché per lui la creatura era lì con il sangue verde che fuoriusciva, ma nessuno la vedeva, perché in realtà non c’era, era solo nella sua mente.
Quella persona, di cui non ricordo il nome, era intenzionata a prendere sul serio il suo racconto, ma di fronte a questo fatto, si sentì persa e pensò: mio Dio, Paul non è in sé e se ne andò a casa rifiutandosi di ascoltare la storia.
In realtà, almeno una dozzina delle foto contenute nei files di Bennevitz, fra le quali foto, anche quella dell’installazione sotterranea di Dulce, sono autentiche.
Ma nella mente di Paul si formano delle immagini indotte dell’essere con il sangue verde, mentre il suo interlocutore non riesce a vederle e ovviamente si domanda come possa fare a vederle Paul, inconsapevole del trattamento da lui subito in ospedale.
Quindi, i servizi segreti lo fecero divenire il peggiore testimone a proprio carico e non avevano più bisogno di preoccuparsi di lui in quanto Paul stesso stravolgeva la realtà con le sue visioni.
Vuoi sapere chi lo ha indotto in quello stato?
Il responsabile è Bill Moore.
Risponde a verità che un governo segreto ha gestito e compartimentalizzato le informazioni sugli UFO, come nel caso Roswell, sulla base di dichiarazioni ufficiali inesistenti, si veda la
versione dei manichini rilasciata il 24/06/1997, proprio in concomitanza con l’anniversario di Kenneth Arnold e in preparazione
della Roswell Convention per i primi di Luglio.
S. Wendelle:
È quello che hanno affermato. I manichini rinvenuti sul campo dei rottami (la fattoria di Mac Brazel, Roswell) probabilmente facevano parte del progetto di test sui crash dummies.
Con la stessa tecnica implicano che i corpi provenienti dal crash di Socorro venivano da Roswell. Ma non è così. I corpi dell’incidente di Roswell, sottoposti ad autopsia, si sono trasformati in manichini, escludendo di fatto il primo incidente e il secondo, avvenuto nel poligono di White Sands e facendoci concentrare su un terzo crash, situazione molto confusa perché comprende 2 siti: quello del campo di rottami (Foster Ranch) e quello della capsula (lo scafo contenente i corpi).
Il campo dei rottami ha avuto ampia pubblicità, il luogo dove venne rinvenuta la capsula no, perché era intatta e fu trasportata a White Sands sotto stretta sorveglianza.
Non sarà facile fare chiarezza sul crash di Roswell.
Non c’erano corpi sul campo di rottami al momento del recupero, evidentemente i corpi erano stati espulsi o separati da quell’area, mentre furono trovati a 8-10 miglia 10 giorni dopo, al sole
del deserto.
Nel libro “Il Giorno Dopo Roswell” del colonnello Corso, il ruolo del Maggiore Jesse Marcel cambia considerevolmente, perché
dichiara di aver visto i corpi?.
S. Wendelle:
Non è così. Marcel non vide mai i corpi, giacché lui intervenne sul campo dei rottami.
C’è un episodio ad esempio e sostenuto da Friedman, che parla dei cadaveri all’obitorio dell’ospedale della base di Roswell, altra storia inverosimile, perché non sarebbero stati trovati che 10 giorni dopo (una volta che i militari si erano assicurati la necessaria copertura trasferendo tutto non alla base di Roswell) per essere poi trasportati altrove per il trattamento medico, considerando che c’era poco da fare, perché erano in pessime condizioni visto che il sole di Luglio è a 45-50 gradi centigradi e senza ombra.
Erano anneriti e tremendamente decomposti.
(L’intervista si interrompe all’arrivo del sergente maggiore Robert Dean.
Wendelle accenna alle condizioni fisiche di Bob e alla storia dell’Assessment, un sommario e molte appendici).
Possiamo parlare di altri UFO crash?
S. Wendelle:
Siamo nel 1947, il Department of State è guidato da George C. Marshall, il quale istituisce la commissione sull’analisi della situazione: l’analisi concerne 3 incidenti e la necessità di un piano di emergenza. Per il caso noto come “uomo pomodoro”, al confine del Messico, la montatura di occhiali che si vede in una foto è stato accertato, ma pochi lo sanno e richiamano questo come elemento provante il falso, apparteneva ad un paio di occhiali di uno dei fotoreporter. Non è l’elmetto è il cranio dell’essere, c’erano centinaia di foto del recupero, prese tutte da un cameraman del White Sands Missile Test Range Laboratory, sviluppate al laboratorio. Quel cameraman, circa 25-30 anni dopo mandò 2 foto a Leonard Stringfield, riferendogli che ne avrebbe ricevuto altre se le avesse saputo gestire propriamente.
Leonard non ne parlò con nessuno, non è vero che andasse in giro a mostrarle (come si è vociferato spesso qui in Italia, N.d.R.), ne aveva fatto una dozzina di copie essendo un tecnico fotografico. Marshall, a quel punto, era sulla via della pensione e quindi ufficialmente costituì un gruppo dirigente, perché gli avvenimenti si accavallavano.
Questo nuovo gruppo era denominato Majestic Group, nome in codice Top Secret Majic.
Successivamente, ufficialmente denominato Majestic 12, si trattava di un’agenzia di copertura, di cui ogni membro aveva un numero.
Del Majic Group facevano parte alcuni degli scienziati più famosi, incluso Edward Teller e altri 2 connessi alla bomba atomica, si occupavano di tutti i materiali recuperati dai crash e custoditi presso i laboratori della Atomic Energy Commission, perché erano le installazioni al più alto livello di classificazione di segretezza.
Erano sotto la custodia di Edward Teller, che aveva un altro scienziato assistente senior di staff a Los Alamos. Il MJ Group riservava tutto in files separati e in classificazioni separate, una delle quali non era accessibile ad alcuno.
A quel livello, era tutto sotto il loro controllo.
Quel gruppo di scienziati iniziò a crescere di statura, sino a… non avevamo la Central Intelligence Agency a quel tempo, fu creata in seguito, nel 1947, mediante il National Security Act. Le decisioni erano rapidissime, non venivano neppure discusse dallo staff e passavano ai gruppi operativi dislocati in Florida, nella West Coast, presso il Redgestone Arsenal.
Ma è questo il gruppo in possesso di un tale livello di segretezza da poter usare le altre agenzie, come la CIA, l’FBI, il Dipartimento del Tesoro, tutte le agenzie di polizia, tutte le agenzie militari come strumenti operativi, separatamente compartimentalizzate.
Non una di loro conosceva l’operato delle altre, eseguivano gli ordini.
Qual era l’agenzia maggiormente coinvolta? L’Aeronautica, la Marina?
S. Wendelle:
All’epoca c’era un senior ammiraglio a 5 stelle.
Era a capo delle agenzie di Intelligence prima della creazione della CIA, poi divenne capo della CIA. Era della Marina, Roosevelt presidente e già ufficiale di Marina, l’apparato della Marina gestiva ancora dei settori in comando con piene funzioni.
Si presero cura di queste nuove informazioni altamente classificate che si sviluppavano sotto la loro ala e, la Marina fece in modo che gli altri servizi non avessero di più di quanto effettivamente si dovessero occupare. Ecco parte del problema.
Ma ciò condusse la Marina nelle mani di questo MJ12 formato anche da scienziati civili che non avevano alleanze con alcun servizio segreto governativo.
Da quel livello usarono i servizi come strumenti di qualunque altra agenzia di intelligence.
I servizi e l’intelligence non ricevevano nulla di più rispetto al proprio compito.
Allora, i materiali vennero custoditi nelle installazioni atomiche a Los Alamos?
S. Wendelle:
Esatto. A Los Alamos. Quello che precipitò ad Aztec fu trasferito via terra a bordo di camion da Aztec a Los Alamos, poi altre parti vennero portate a Wright Field, altre all’Area 51 mediante veicoli da trasporto corazzati dell’esercito.
Esiste una foto di un oggetto discoidale posto sul pianale di un autocarro, a quale recupero si riferisce?
S. Wendelle:
Non ai primi, ad uno degli ultimi, non nel ’47.
Quel disco precipitò nel '53 - '54, suppongo fu trasportato da Paradise Valley, erano 2 dischi, di una trentina di piedi di diametro, furono in grado di sollevarli obliquamente e posizionarli sul pianale per il trasporto su autostrade. Gli altri erano più grandi, non potendoli smantellare completamente per farli passare attraverso i ponti autostradali, lo fecero parzialmente in sezioni da circa 60 piedi ciascuna.
E quei fotogrammi che mostrano un disco trasportato su un cargo ferroviario sino all’entrata di un hangar a Wright Patterson?
S. Wendelle:
Quello è un modellino creato dagli studios della Fox.
Hanno assunto un artista che ha realizzato il modello sulla base di fotografie di linee ferroviarie dell’epoca e di Wright Field. Lo ha fatto.
Il risultato è stato eccellente, ma abbiamo interpellato i Fox Studios e Bob Kiviat, personaggio importante del settore, che ha ammesso che lo hanno fatto loro per illustrare la situazione.
Bob Dean cercò di saperne di più; doveva partecipare ad una conferenza a Seattle e appena arrivato, aveva il nome e il nome numero dell’artista, lo chiamò e lo invitò.
Si incontrarono e l’artista gli diede il modello che è in suo possesso ancora oggi.
Comunque, la maggior parte del filmato è autentica, falsa è la scena che mostra il disco sul vagone ferroviario. Forse, la parte del filmato che mostra l’hangar dall’esterno è reale, quella dall’interno è certamente falsa è un modello.
La scena dell’hangar in sostanza è stata creata.
Comunque, tornando al 1947 e al Gruppo Majic, era in crescita di potere nell’ombra rispetto al governo, divenendo un’entità indipendente al di là delle altre agenzie esistenti, ove iniziò a
ricevere fondi neri. I bilanci non ne facevano
menzione, il denaro proveniva da black projects e misero su una sorta di piccolo governo a sé stante dietro il governo eletto; e data la segretezza della questione, esercitavano un notevole
potere che influenzava tutto il resto.
Hynek ne era a conoscenza? No?
(sorride) S. Wendelle:
Hynek aveva cominciato come consigliere del Project Blue Book, che non si occupò di alcunché di valido. Il Progetto disponeva di un nullaosta di segretezza Confidential, come la corrispondenza militare ordinaria. Quindi tutto veniva spedito al piano di sotto.
Si parte dal Project Sign, il primo progetto locato proprio nello stesso edificio dove mi trovavo io. Io ero già stato assegnato in Alaska e, 2 mesi dopo, fu costituito il Project Sign, era in un ufficio al pianoterra, 2 porte sulla strada, come ufficio di pubbliche relazioni.
Gli impiegati del piano di sopra si occupavano di scremare i rapporti dalle informazioni più delicate e mandavano così le versioni purgate al piano di sotto, al Project Sign, che doveva rispondere alle domande del pubblico. Ma nacque un problema.
Quelli del Sign pensavano di avere tutte le informazioni, ma, quando si accorsero del contrario, ottenennero le informazioni direttamente dalla gente per posta.
Così iniziarono ad investigare indipendentemente e quando si resero conto di trovarsi di fronte a casi più complessi di quanto arrivava dal piano di sopra, iniziarono a prendere una posizione, attuando una politica diversa, politica che si rivelò controproducente perché generò un conflitto di interessi. Naturalmente, il Project Sign venne soppresso.
Chiusero la casella postale e tutti i fascicoli fuori gioco, ma i rapporti continuavano a giungere e la gente cominciò ad insospettirsi chiedendo risposte alla Air Force.
Cercarono allora di incaricare qualcun altro, nessuno volle assumersi la responsabilità, così, rinominarono il Progetto come Project
Grudge e la stessa cosa sarebbe accaduta ancora e ancora. Grudge durò poco. Subito dopo Hynek fu nominato consulente per
l’astronomia per il Project Grudge, aveva un nulla osta di Confidential, ma non poteva accedere ad alcun rapporto segreto. Successivamente, venne identificato da uno dei componenti del MJ, Donald
Menzel.
Menzel lo raccomandò, perché Hynek era un uomo brillante, che avrebbe seguito le regole, l’uomo giusto, che avrebbe amministrato le informazioni dal piano di sopra al piano di sotto fornendo le spiegazioni all’opinione pubblica. Questo era il compito di Hynek.
Hynek cercò comunque di ottenere i rapporti segreti, ma senza il nulla osta ciò non era possibile. Dopo la chiusura del Grudge, venne aperto il Progetto Blue Book e, ciononostante Hynek avesse ancora un nulla osta di Confidential, ottenne il permesso per andare al di là dei rapporti segreti,
anche se si trattava di rapporti di basso livello rispetto a quelli Top Secret come Majic e Eyes Only.
Non c’erano rapporti connessi con gli UFO crash, quindi?
S. Wendelle:
No. Erano oltre il Secret. Ad un certo punto Hynek obbiettò che non si potevano fornire spiegazioni senza avere conoscenza dei rapporti completi sui rapporti Secret.
Fu allora che lasciò l’incarico divenendo consulente dell’Air Force.
Ma a quel livello, non aveva ancora accesso ai rapporti più importanti.
Era una situazione frustrante. Per questo negli ultimi tempi voleva uscire da questo sistema di controllo ed investigare personalmente sui rapporti e divulgarli.
Fu allora che fu colpito da un tumore al cervello e morì.
Sospetta qualcosa in merito?
S. Wendelle:
Senz’altro, anche per troppe altre persone.
Morte per le stesse cause tumorali al cervello, che possono essere indotte.
Bob mi ha detto qualcosa, Steven Schiff ha un tumore al cervello.
(il congressman Schiff del New Mexico sarebbe deceduto poco tempo dopo, N.d.R .)
S. Wendelle:
Sì, è un gioco pericoloso. Ho chiesto a Corso se non si sentiva in pericolo e che cosa stava facendo, lui ha vissuto nella stessa epoca ed è stato amico del Dr. R.I. Sarbacher, ne parla anche nel suo libro. Corso è l’unico testimone di eventi riferibili al suo nome.
Gli altri sono troppo spaventati, possono solo essere parafrasati. Sarbacher disse:
“Oh, sono cose che risalgono a 25 anni fa, non sono più importanti adesso”.
Quando Whitley Strieber lesse il libro, mi chiamò e gli diedi il numero di Sarbacher che viveva a Melbourne in Florida. Sai cosa è successo? Che lo chiamò un lunedì, fissando un’intervista per il venerdì sul tema degli UFO precipitati e del loro recupero.
Il giovedì sera, Strieber era pronto per partire quando telefonò nuovamente per confermare l’appuntamento e la moglie dello scienziato Sarbacher gli disse che il marito era morto la notte precedente per un attacco cardiaco. Ecco come vanno certe cose.
Sai come? Usano una sostanza polverosa che può essere posta sul volante della tua auto, oppure sul pomello della porta di casa o sul pulsante dello sciacquone, che poi entra nella
circolazione sanguigna e viene attivata a distanza mediante un dispositivo molto semplice, in pratica, congela il sangue, causando così l’infarto. Vedi, Sarbacher non aveva alcun problema di
cuore ed è morto proprio il giorno prima di concedere l’intervista a Strieber.
(parliamo di Mario Cingolani, lo scomparso Presidente CUN)
I casi più importanti di vittime del cover-up?
S. Wendelle:
Un classico caso di questo tipo. Donald Keyhoe era a capo del NICAP.
C’era un giornalista radiotelevisivo di Washington, Frank Edwards, già autore di un libro, intenzionato a tirar fuori una sensazionale storia sugli UFO (d’accordo con Keyohe) da portare al Congresso, per proporre l’istituzione di un comitato che analizzasse la situazione.
Così si rivolsero al congressman (deputato) Rausch, che era interessato al fenomeno e che presiedeva alcune sessioni della commissione parlamentare.
I 3 si accordarono per organizzare una riunione giornalistica di vasta portata: Keyhoe avrebbe prodotto le prove ed Edwards avrebbe trasmesso un notiziario la mattina dopo, mentre il congressman avrebbe convocato la stampa nella sua sala riunioni e improvvisamente avrebbe alzato il volume della sua radio facendo ascoltare il comunicato a tutti, dichiarando poi che si trattava di un problema di cui il parlamento avrebbe dovuto occuparsi.
Era tutto pianificato. La sera prima Keyhoe aveva passato le notizie ad Edwards, il quale, mentre stava preparando il servizio da trasmettere la mattina dopo venne stroncato da un attacco cardiaco. Rausch e Keyhoe conoscevano il contenuto del servizio e tentarono di ripetere la cosa 3 giorni dopo e, il giorno prefissato, senza che Edwards potesse più fare l’annuncio, decisero di affidarlo ad un altro giornalista, ma toccò a Rausch, presidente del comitato parlamentare a morire di infarto.
E fu allora che Keyohe decise di ritirarsi, per via di quei segnali inequivocabili.
Troppo pericoloso e comunque ormai era solo, aveva perso i suoi amici.
Altri ricercatori iniziarono a temere il peggio e rinunciarono a farsi avanti a livello di stampa.
Proprio come noi stiamo parlando in questo momento, avevo 2 miei colleghi con cui lavoravo sugli incidenti UFO. Avevamo un pezzo di metallo recuperato da un UFO alla penisola di Baja (o Baha), ed un altro dal New Mexico.
Un tenente colonnello in congedo dell’esercito era riuscito ad entrare in possesso di un frammento, mi chiamò da San Diego dicendomi di essere pronto ad incontrami a Tucson la notte stessa con la sua auto. 3 ore dopo una telefonata della moglie che mi avvisava che il marito non mi avrebbe raggiunto perché era stato trovato morto all’interno della macchina appena fuori San Diego con un colpo di pistola alla testa esploso da una persona certamente mancina, cosa che lui non era, non aveva neppure un’arma con sé.
La sua borsa era scomparsa e la macchina era stata ripulita.
E McDonald?
S. Wendelle:
Naturalmente, dovrei parlare di James McDonald, che conoscevo molto bene.
Ero fra quanti lo avevano preparato, fornendogli 5 rapporti circostanziati, con solide testimonianze che non erano stati inclusi nel Project Blue Book.
Era convinto che tutto finisse al Blue Book, ma gli provammo il contrario.
Si rese conto, che i casi da lui nuovamente investigati accuratamente, provavano che erano reali, quindi richiese al Blue Book perché non li avesse analizzati, gli risposero che non ne sapevano nulla, poi si rivolse a diversi Generali, uno dei quali, gli confermò di essere a conoscenza di quei rapporti e di averli ottenuti dalla Divisione Tecnologia Straniera (la stessa di Corso). McDonald replicò che ci si era appena rivolto (alla Divisione Tecnologia Straniera) e il Generale gli chiese: “con chi ha parlato?”
E lui rispose: "con quelli del Blue Book"... ...e il Generale: “ma quelli non sanno niente, sono solo un ufficio di pubbliche relazioni, deve parlare con il colonnello tal dei tali”… ma fu inutile, allora McDonald andò al Pentagono con in mano un paio di nomi che gli aveva fatto il Generale.
All’epoca, il Presidente, non ricordo chi fosse, era solito invitare per la prima colazione nel suo ufficio, accanto alla stanza ovale, un paio di deputati ed un paio senatori insieme ai suoi più stretti collaboratori di gabinetto. La procedura prevedeva che i consiglieri presentassero una dichiarazione, poi toccava agli altri per fare insieme il punto sugli affari della giornata e infine, invitava un ospite dei deputati e dei senatori ad intervenire, dicendo ciò che ritenevano più opportuno. McDonald era ospite di uno dei deputati dell’Arizona.
Dopo le dichiarazioni dello staff, il parlamentare presentò McDonald, che si alzò in piedi e dichiarò di avere in mano quei 5 rapporti che gli avevamo dato, che erano più che sostanziali ma che non apparivano nel Blue Book o altrove.
Nessuno fiatò, assunsero tutti un’espressione strana e, uno dopo l’altro, lasciarono l’ufficio.
La colazione terminò. Non ottenne alcunché.
Nel giro di 2 settimane, capì non che non ne sapevano nulla e che non volevano far nulla.
Perché era politicamente malsano parlare di quelle cose.
Tornò a casa felice per aver toccato un nervo scoperto.
Era un attivista, un tipo che portava i suoi studenti a visitare le postazioni missilistiche di Tulsa.
Ma il suo suicidio?
S. Wendelle:
Il primo suicidio fu nella sua auto, nel parcheggio dell’università.
Con la pistola ficcata in bocca ed il proiettile penetrato sino al cervello senza danneggiarne i lobi, ma troncando il nervo ottico destro e bloccando le sue funzioni visive periferiche.
Poteva solo vedere dei punti sfocati davanti a sé con l’occhio sinistro.
Era cieco al 90% e in condizioni critiche.
Fu ricoverato e, all’ospedale, tentarono di rimuovere il proiettile dal cranio e di stabilizzarlo.
Era nel reparto terapia intensiva in un letto d’ospedale controllato 24 ore su 24.
Non aveva vestiti o scarpe. Nel cuore della notte, alle 2 del mattino, scomparve dal suo letto volatilizzandosi. Più tardi venne trovato in mezzo al deserto, da solo, con il cranio stavolta trapassato da un colpo di pistola alla tempia.
Spiegami come può un uomo praticamente cieco, nudo, controllato 24 su 24, scendere dal letto, raggiungere l’unico ingresso piantonato continuamente, ed uscire dall’ospedale senza destare alcun sospetto?.
Come può aver fatto?
S. Wendelle:
Secondo la versione della stampa, McDonald avrebbe raggiunto la sua casa, avrebbe preso una seconda pistola che aveva nascosto in una scatola in un armadio della camera da letto mentre la moglie dormiva senza svegliarla.
Poi, non si sa come, se accompagnato da qualcuno o meno, si sarebbe recato nel deserto dove si sarebbe sparato. Nessuno ha visto nulla. Lo hanno trovato steso lì.
Niente macchina, niente mezzi di trasporto accanto al corpo. Nulla.
Ma di quale suicidio stiamo parlando?
Non ci fu alcuna inchiesta, nessun sospettato, il risarcimento assicurativo stabilito immediatamente. Ecco, un altro punto problematico.
L’assicurazione avrebbe dovuto indagare sulle circostanze della morte ed invece sistemarono tutto molto velocemente. Niente autopsia.
Fu sepolto il giorno dopo e la cosa più orribile è che a tutt’oggi nessuno ha investigato niente, niente intervento delle autorità, niente polizia, nessun pubblico ufficiale.
Il caso è stato chiuso come suicidio.
Il giorno dopo il decesso, mentre preparavano il corpo per la sepoltura, degli agenti governativi si recarono presso la sua abitazione e spiegarono alla moglie che James lavorava a progetti classificati e che volevano prendere i suoi documenti, confiscarono quasi tutto e poi le restituirono circa un terzo delle cose prese dentro un armadietto; dopo aver preso quello che volevano. Ora, è importante essere noti al pubblico se si vogliono ottenere dei risultati.
Sia chiaro però, che nel momento in cui un ricercatore famoso divulgherà qualcosa di delicato, il potere tenderà a non confermare le sue dichiarazioni, non possono fare altrimenti e cercano di evitarlo. La loro strategia è il discredito, come hanno fatto con me, con accuse inerenti a crimini sessuali, crimini odiosi, cui la gente reagisce con ribrezzo e possono creare qualsiasi cosa a tuo carico, sono grandi esperti, vivono di questo, creare prove.
Cosa è accaduto al maggiore Virgil Armstrong?
S. Wendelle:
Non sono solito e non mi piace criticare il lavoro di altri ricercatori, hanno la loro propria verità.
Ma la storia di Virgil è cambiata troppe volte.
L’ho incontrato verso la fine degli anni '60, inizio '70 in California, quando lasciò l’Esercito.
Anch’io ero in congedo. All’epoca si congedò come Capitano dell’Esercito e mi disse di aver lavorato come operation staff officer nell’intelligence.
Una notte era di servizio, quando un dispaccio arrivò e subito dopo un altro messaggio cablo arrivò dicendo di interrompere immediatamente la trasmissione.
Si trattava dell’incidente di Roswell e il messaggio che veniva da un servizio di intelligence ordinava l’interruzione della comunicazione, sino a riprenderla sulla base di nuovi ordini.
Questo è quanto. Non mi aveva detto di suoi contatti, ne di essere stato a bordo di un’astronave, tutte le cose che sta dicendo oggi.
Avrebbe potuto parlarmene allora, non credi?
Eravamo nello stesso ambiente, per giorni, durante una conferenza come questa.
Oggi il suo repertorio è molto vasto. La sua storia è cresciuta con il tempo.
Fra i rivelatori, connessi con le agenzie o con gli apparati di intelligence, John Lear è ormai persuaso dal suo scenario apocalittico, di un futuro tremendo per l’umanità che finirà schiacciata da una dittatura aliena, con la nostra società crollata.
Non la vedo affatto così. Però è un buon amico ed un eccellente pilota.
Il 7 settembre 2010, Wendelle Stevens ci lascia per passare a miglior vita.
Ciao Wendelle