Autore di decine di romanzi e di saggi tradotti in tutto il mondo.
Tra le sue opere tradotte in italiano spicca il visionario Communion (1991; portato sul grande schermo da Philippe Mora). Noto per le sue pionieristiche ricerche in campo ufologico, vive in Texas con sua moglie e una piccola colonia di gatti.
Louis Whitley Strieber (/ s t r I B ər /; è nato il 13 Giugno 1945 a San Antonio, Texas) è uno scrittore americano noto per i suoi romanzi horror.
Ha mantenuto una doppia carriera di autore di narrativa e sostenitore di concetti alternativi attraverso i suoi libri best-seller di saggistica.
❖ Communion e "i visitatori"
Strieber sostiene di essere stato rapito dalla sua casa nello stato di New York la sera del 26 Dicembre 1983 da esseri non umani. Ha scritto di questa esperienza ed esperienze relative a
Communion (1987), il suo primo libro di saggistica.
Anche se il libro è percepito in generale come un resoconto di rapimento alieno, Strieber non trae nessuna conclusione circa l'identità dei presunti rapitori.
Egli si riferisce agli esseri come "i visitatori", un nome scelto per essere il più neutrale possibile per intrattenere la possibilità che essi non siano extraterrestri e potrebbero invece
esistere solo nella sua mente.
Sia in copertina rigida che in versione tascabile di Communion ha raggiunto la posizione numero 1 nella lista del New York Times Best Seller (saggistica), con più di 2 milioni di
copie vendute collettivamente. Con Communion, un argomento esoterico, aveva raggiunto il mainstream culturale e Strieber si è trovato, forse inaspettatamente, come suo rappresentante. In seguito
alla popolarità del libro, l'account dell'autore è stato oggetto di intenso scrutinio e anche derisione. Nel corso dei prossimi 24 anni (dal 1987 la pubblicazione di Communion), Strieber scrisse
4 autobiografie supplementari che dettagliano le sue esperienze con i visitatori:
In Solving the Communion Enigma, Strieber riflette su come i progressi nella comprensione scientifica fin dalla sua pubblicazione del 1987 potrebbero far luce su ciò che ha percepito, notando:
"tra le altre cose, da quando ho scritto Communion, la scienza ha stabilito che gli universi paralleli possono essere fisicamente reali e che il viaggio nel tempo può in qualche modo essere possibile".
Il libro è un consolidamento di avvistamenti UFO e fenomeni connessi, tra cui, i cerchi nel grano, rapimenti alieni, mutilazioni e morti nel tentativo di discernere qualsiasi tipo di modello generale di significato. Strieber conclude che la specie umana è in corso crescita ad un livello superiore di conoscenza e di esistenza all'interno di un "multiverso" infinito di materia, energia, spazio e tempo. Egli scrive anche più candidamente circa gli effetti deleteri delle sue prime esperienze che hanno avuto su di lui durante il soggiorno presso New York nel 1980. Altri libri a tema di Strieber del visitatore includono Majestic -1989, un romanzo sull'incidente di Roswell UFO, The communion letter -1997, ristampato nel 2003, una raccolta di lettere da parte dei lettori di segnalazioni ed esperienze simili a di Strieber, Confirmation -1998, in cui Strieber recensisce una varietà di prove che è indicativa al contatto alieno e, considera ciò che di più sarebbe necessario per fornire "conferma", The Grays -2006 un romanzo in cui le sue impressioni di contatto alieno sono presentate attraverso una finzione narrativa Thriller / di spionaggio e, Hybrids - 2011, un racconto di finzione che immagina umani / alieni ibridi nati nel mondo moderno.
Ulteriori scritti visitatori a tema includono una sceneggiatura per il film del 1989 Communion, diretto da Philippe Mora e interpretato da Christopher Walken come Strieber.
Il film copre materiale dal romanzo Communion e Transformation.
Strieber ha dichiarato che non era soddisfatto del film, che aveva utilizzato scene di dialogo improvvisato e che comprendeva temi non presenti nei suoi libri.
Strieber ha anche scritto una sceneggiatura per il suo romanzo Majestic, che non è stato girato a partire dal 2015. Whitley Strieber ha più volte espresso la frustrazione che le sue esperienze siano state prese come "contatto alieno", quando in realtà non sa cosa fossero.
Strieber ha riportato esperienze infantili anomale e ha suggerito che egli poteva aver subito una sorta di interferenza giovanile da intelligenza o agenzie militari.
E' stato ampiamente testato, per epilessia del lobo temporale e altre anomalie cerebrali su sua richiesta, ma il suo cervello è stato trovato a funzionare normalmente.
I risultati di questi test sono stati riportati nel suo libro Transformation.
❖ Il Maestro della chiave
Nelle ore prima dell'alba del 6 Giugno 1998, Strieber sarebbe stato visitato nella sua stanza d'albergo di Toronto da un anziano uomo caucasico misterioso, ma molto ordinario di aspetto, che ha
consegnato una lezione non richiesta che copre vari argomenti dalla spiritualità all'ambiente. Quando "interrogato", l'uomo con leggerezza suggerì che egli poteva essere chiamato "Michael", ma
Whitley si riferiva a lui come il "Maestro della chiave."
Strieber prima riportò la visita nel suo diario on-line nel 1998 e in seguito, diede un resoconto più completo nel suo libro auto-pubblicato The Key -2001.
Gli scettici sottolinearono che The key e il 1998, davano diverse (non contraddittorie e non sovrapposte) interpretazioni su ciò che l'uomo disse.
Citando il sistema personale di stenografia o abbreviato messo a punto da Strieber nel prendere appunti in un'intervista con George Knapp il 19 Giugno 2011, poteva almeno in parte spiegare questa apparente discrepanza su come l'autore avesse ricostruito l'intera conversazione di 45 minuti con il suo visitatore da una serie di scarabocchi, a malapena leggibili, che ha scoperto in albergo al risveglio da un sonno profondo più tardi quella stessa mattina. Strieber sostenne che lo straniero nella sua stanza lo informò che gli esseri umani hanno un elettrone galleggiante e che questo può effettivamente essere la loro anima.
Egli affermò anche che lo sconosciuto gli porse una fiala di liquido biancastro sconosciuto, che gli ordinò di bere e lui lo fece.
Prima di pubblicare The key, Strieber coautore, con Art Bell , The Coming Global Superstorm -1999, un libro sulla possibilità di un rapido e distruttivo cambiamento climatico.
Egli disse che si basò in gran parte sulle cose che il Maestro della chiave gli disse circa l'ambiente. Il libro servito da ispirazione per il film catastrofico The Day After Tomorrow -2004 ove Strieber successivamente scrisse un romanzo di quel film.
Un altro libro Strieber dice è stato ispirato dagli insegnamenti del Maestro della chiave, l'auto-pubblicato The Path -2002, che si occupa del simbolismo del Tarot of Marseilles.
Ps. Ci scusiamo per eventuali errori di traduzione e vi invitiamo a leggervi l'originale.
Sintesi e traduzione Silverland - Fonte
Sono partito da un articolo pubblicato su "Science Magazine" nell’Aprile 1977.
Diceva in sintesi che l’unica cosa che avremmo da offrire a una civiltà evoluta come quella dei Visitatori, sarebbe la "novità". Ma non dobbiamo essere mendicanti all’angolo della Strada Cosmica, con ben poco da offrire loro.
Non dobbiamo "ricevere", dobbiamo "prendere".
I Visitatori lo sanno e faranno di tutto per renderci le cose sempre più difficili, vanificando i nostri intenti di proiettarci fuori dal pianeta, stabilendo un nuovo "modus vivendi".
Per loro, se ci riuscissimo, sarebbe una tragedia.
Puoi spiegarti più chiaramente?
W.S.:
Il problema è che noi siamo intrappolati nel concetto mentale di Bene contro Male.
Gli alieni sono buoni o cattivi? Ci aiuteranno o no?
È un discorso inutile. Sarebbe meglio parlare ad un muro.
Difatti non ti ho posto domande sul Bene e sul Male.
W.S.:
Certo, ma quello che rende tutto più difficile da capire è: come possono apparirci così ostili mentre in realtà cercano di aiutarci? La risposta è che vogliono rafforzarci.
Ci fanno fare esercizio, ci fanno flettere i muscoli, creando, ad esempio, domande per noi insostenibili e senza risposta. Questo rende più forti.
Invece, se aspettiamo che atterrino in massa, come nel film "Contact", ci indeboliamo.
Ci fa male. Questa è ostilità. Sai come capiremo se sono ostili?
Se vedremo atterrare alieni simpatici, affabili e gentili venuti dallo spazio per darci la chiave dell’Universo. E sono anche pericolosi.
Invece, quelli ostici, che non ti promettono nulla e che si espongono personalmente per darti modo di farcela da solo, bene, quelli sono nostri amici.
Dobbiamo farcela con le nostre forze, o è meglio lasciar perdere.
Mi è appena venuto in mente (non voglio metterla in termini moralistici, per carità) che il vero significato di "Israele" è "colui che combatte con il suo Creatore".
W.S.:
Questo è assolutamente giusto. Noi tutti SIAMO "Israele".
Whitley, vorrei parlare di quelle persone che hanno la sensazione di essere "per metà aliene", il cui senso d’identità è come offuscato, nei fai cenno nel tuo libro, vero?
W.S.:
Esatto.
Convivere con una personalità aliena?
W.S.:
L’ho sperimentato molte volte, sai, realizzando che "loro" pensano attraverso te e tu provi il loro pensiero. Sarebbe ovvio che, in questi casi, il proprio senso d’identità venga "spento".
E invece non accade mai: qualcosa mi tiene là, come un'entità umana cosciente, a dispetto di tutti gli spiriti o qualsiasi cosa mi attraversi certe volte.
A tutt’oggi non abbiamo idea di cosa significhi tutto ciò.
E l’incognita centrale della questione è che non sappiamo bene "cosa" siano i Visitatori.
Anche se sono alieni provenienti da altri pianeti, accadono cose a diverse persone che ci suggeriscono che continuiamo ad ignorare cosa siano "realmente".
Se "loro" riescono in qualche modo ad alterare la realtà, allora siamo in alto mare e dobbiamo aspettarci qualsiasi tipo di "effetti collaterali" davvero difficili da interpretare o
capire.
C’è una cosa che mi ha spaventato parecchio: Katharina Wilson (una famosa addotta, ndr.) mi ha spedito alcuni testi che parlano
dello stesso problema.
Inizi a provare un "peculiare senso di non-esistenza", come se tu non fossi reale, l’Universo non fosse reale, ti guardi allo specchio e continui a non sentirti reale.
Sono condizioni psicologiche altamente dissociative e collegate a diversi tipi di stress.
In questo caso particolare, hai a che fare con un tipo di stress difficilmente catalogabile.
È come se, andando solo un centimetro oltre, potresti cadere in uno stato catatonico, non esistere affatto.
W.S.:
È interessante notare che di solito negli Incontri Ravvicinati la gente non viene ferita.
Ma ho molte testimonianze di gente che si è sentita danneggiata.
Non si tratta necessariamente di ferite è solo che è dannatamente strano...
W.S.:
Sì è una questione di ordine psicologico. Nel corso delle mie investigazioni ho avuto modo di rilevare che le persone più danneggiate a livello psicologico dagli Incontri Ravvicinati sono i
fondamentalisti cristiani, gente che normalmente va in giro a predicare e spargere il terrore per motivi pseudoreligiosi. Sono loro di solito che hanno le esperienze di rapimento più terrificanti
da raccontare. Non voglio intendere che l’esperienza in sé non sia difficile o traumatica.
Anzi. È un’esperienza difficile e più i Visitatori si mostreranno al pubblico e più diventerà difficile. Se continueranno ad intensificare la loro attività, ci saranno intere aree dove il livello di dissociazione psicologica sarà altissimo e la gente comune sarà spaventata a morte e le persone più colpite cadranno davvero, come hai detto prima, in una sorta di catatonia.
Potrebbe accadere facilmente. Dobbiamo essere pronti a questo rischio, c’è una maniera per affrontare la situazione. I Visitatori hanno sempre guidato la mia attenzione sulla meditazione.
Ho scoperto che tutte le persone maggiormente in grado di gestire la situazione facevano meditazione. Così erano in grado di acquisire la giusta prospettiva, perché, come dico nel libro, il
conflitto è necessario alla nostra coscienza perché la realtà sia percepita in forme per noi comprensibili, porta l’ego a sentirsi come annichilito.
Esatto.
W.S.:
Puoi porre termine a ciò semplicemente spostando la tua attenzione al di fuori della tua mente e del tuo ego. Ti rilassi immediatamente e tutto diventa molto normale.
Quello che fino a poco prima sembrava un mostro ora appare come una stanca, piccola creatura che sembra lottare con qualcosa che a volte trova difficile, a volte noioso e molto triste. Giusto per la cronaca, io sono un Cristiano liberale.
E credo che i Visitatori siano fondamentalmente positivi.
Hai letto l’intervista a Monsignor Balducci che ho posto nel mio libro?
W.S.:
No.
Quanto dichiara il prelato vaticanense Corrado Balducci credo rappresenti l’inizio di una vera e propria politica della Chiesa sull’argomento. Balducci è uno
specialista in demonologia, ma dall’intervista si evince che non confonde affatto i 2 argomenti.
W.S.:
Buono a sapersi.
Michael Hesemann lo ha intervistato per la sua rivista (Magazine 2000, ndr.) e Balducci ha gentilmente consentito di riprodurre
l’intervista nel mio libro.
Vuoi aggiungere qualcosa, una tua dichiarazione?
W.S.:
Sì, che è compito della comunità scientifica porre tutto questo in termini razionali e comprensibili. Esistono strumenti e tecniche che ci permetterebbero di affrontare l’argomento in maniera scientifica e di rispondere ad alcune delle numerose domande che sorgono.
Come quella basilare: è tutto reale o no?
Se la comunità scientifica non sarà in grado di rispondere a tale quesito, vuol dire che c’è un difetto particolarmente grave nell’intelletto umano.
Perché ti garantisco che nei prossimi 50 anni ci saranno tali danni ambientali che le nostre possibilità di rispondere a un quesito come questo diverranno molto limitate,
allora.
Sempre in merito alla comunità scientifica affermi che siamo ad un punto in cui la scienza ufficiale nega il fenomeno, ma si riesce ad intravedere una transizione tramite la quale verrà
gradualmente accettato?.
W.S.:
Certo. Peter Straub è un perfetto esempio di questa transizione.
C’è un gruppo di scienziati qualificati alle sue spalle che lavora proprio a questo fine.
Sì, credo che ci sia un cambiamento in atto, ma è lento.
Adesso andiamo "fuori dalle righe".
Presto intervisterò Rio D’Angelo, l’unico sopravvissuto della setta di Heaven’s Gate.
W.S.:
Davvero?
Sì, lasciò il gruppo un mese prima del suicidio collettivo.
Ultimamente sta parlando molto con i media, deve andare anche al Larry King Show (l’intervento di D’Angelo è stato poi cancellato, ndr.).
W.S.:
Che tipo di domanda gli faresti?
Vorrei chiedergli qualcosa sul futuro, sulle prospettive.
W.S.:
Non so cosa pensare su tutto l’accaduto. Credo che alla base di questa tragedia ci sia un vero e proprio fallimento della scienza o, per meglio dire, dell’immaginario della scienza che non sa spiegare tante di quelle cose che alla fine le persone trasformano il tutto in superstizione.
È terribile. E triste. È un peccato e mi auguro solo che la tua intervista possa servire ad impedire che quella tragedia aumenti ad inquadrare nella maniera sbagliata il problema UFO.
Elaine Pagels ritiene che a causare il fenomeno UFO sia la soppressione di impulsi religiosi nella nostra società. O meglio, dell’impulso a cercare una realtà trascendente, una benevola
intelligenza superiore.
W.S.:
È interessante, ho sempre addebitato tale tendenza repressiva all’attività dell’establishment scientifico. Però, devo dissentire dal punto di vista della Pagels, perché secondo lei nulla del fenomeno UFO è reale. Ma gli UFO non sono solo frutto di un impulso religioso deviato, esistono moltissime prove della loro esistenza attorno a noi.
E questo è un problema, perché chiunque con abbastanza carisma può sfruttare tali prove per convincere le persone a seguire un particolare culto basato sugli UFO.
Come risultato hai questa gente e la setta di Heaven’s Gate non è l’unica.
Ci sono moltissime sette e culti in giro che diffondono storie assurde.
Come quella che i Grigi proverrebbero da Zeta Reticuli.
Come siamo giunti a tale conclusione? Tramite una vaga e ipotetica ricostruzione basata su un ricordo, una ricostruzione che potrebbe essere giusta come errata.
Invece è qualcosa che tutti danno per scontato, come se fosse scritto nella pietra.
Ma è solo fantasia, superstizione. La scienza non si ferma a valutare queste cose, i fatti si trasformano in fantasia e nascono cose come Heaven’s Gate.
La comunità scientifica è da biasimare.
Ho sentito anche altre persone dubitare che le abduction fossero eventi "reali":
nessuno di loro (i rapiti in IR4, ndr.) ha mai visto davvero un’astronave o cose del
genere.
Credo che la maniera migliore di affrontare il problema dei rapimenti sia trattare con gli addotti che possiedono impianti. Non
basta che una persona affermi di essere stata rapita.
Gli "impiantati" sono abbastanza facili da trovare.
Io sono uno di loro… abbiamo apparecchiature in grado di dirci se i loro ricordi derivano da una esperienza fisica reale e di che tipo di esperienza si tratti.
Vedi, immagina che un rapito dichiari di aver visto una grande luce, o addirittura una figura.
Mentre il soggetto ricorda, con alcuni macchinari, possiamo stabilire se c’è una forte attività nella zona del cervello preposta agli organi visivi o nell’ippocampo (area del telencefalo dei vertebrati, ndr.), il che confermerebbe che si tratta di un’esperienza realmente vissuta e non solo immaginata. Abbiamo solo bisogno della collaborazione di alcuni scienziati, a loro volta dotati della giusta attrezzatura. E questo è un bel problema.
Ne conosco 5 o 6, ma non permetterebbero mai a un addotto di entrare nei loro laboratori per come stanno le cose oggi.
Possiamo includere anche te nella lista degli "indesiderati"?
W.S.:
Assolutamente sì; mettimi nel gruppo.
OK. Hai letto il libro di David Jacobs "The Threat"?
W.S.:
Sì.
Le sue conclusioni sono opposte alle tue.
W.S.:
No, non esattamente. Non posso dire se le sue conclusioni siano corrette o meno, perché non esistono prove sufficienti a riguardo. Jacobs basa tutte le sue ipotesi sui ricordi ottenuti sotto ipnosi dagli addotti. Per come la vedo,
finché non lavoriamo con prove solide e inoppugnabili, stiamo passando dal vuoto al nulla. Noi non abbiamo idea di che cosa si tratti.
Parlando di "conclusioni opposte alle tue", mi riferivo alla tesi di Jacobs, secondo la quale le abductions celerebbero una invasione aliena...
W.S.:
Quali alieni? Ci sono alieni qui in giro?
Fammi terminare: chiunque ci sia dietro, Jacobs nota che è un’invasione in atto, mentre noi iniziamo ad andare in giro per il sistema solare senza che loro interferiscano... Capisci cosa
intendo?
W.S.:
Sì e mi domando chi abbia ragione.
Anch’io.
W.S.:
Bene, fino adesso non c’è stato alcuno sforzo per determinare se tutto questo sia vero o no.
E mi dispiace che quel tipo della setta Heaven’s Gate verrà intervistato da Larry King, perché verrà sicuramente usato per gettare discredito sul settore ufologico.
La cosa strana è che io non posso andare al Larry King Show per parlare del mio libro, ci fanno passare sotto silenzio. Continuerò a parlare per la ristretta cerchia dei "convinti" del
fenomeno... La nostra voce viene soffocata di continuo dai media.
Si sente una sola campana.
W.S.:
Esatto. È già un miracolo se certi argomenti giungono in radio grazie a programmi come l’"Art Bell Show". Ma è incredibile che scienziati qualificati abbiano ottenuto dagli addotti oggetti fisici come gli impianti di cui non ne sappiano spiegare la provenienza e che il grande pubblico ne rimanga all’oscuro (queste motivazioni hanno poi indotto Strieber a collaborare con la rete televisiva NBC alla creazione del documentario "Confirmation", che si incentrava sullo studio degli impianti, ndr.).
Al contrario, ai bambini verrà spiegato che l’ufologia è male e che bisogna tenersene lontano o si commette suicidio. E se davvero c’è un Satana, stai sicuro che sta lavorando duramente per confonderci e spaventarci tenendoci lontano dalla verità.
Perché questa è la nostra vera strada verso la salvezza:
solo uscendo al di fuori del pianeta Terra la razza umana sopravviverà.
Altrimenti ci estingueremo. Il prossimo secolo ce lo dirà.
Una volta ho ricevuto una e-mail da un tipo che si dichiarava satanista, con lo pseudonimo "666"... mi intimava di lasciar perdere gli UFO, una velata minaccia...
W.S.:
(Ridendo) Non penserai di aver ricevuto una e-mail dal Diavolo?
Dal Diavolo no, ma da uno dei suoi, magari...
W.S.:
Beh e chi lo sa? Ma non credo che sia tutto così ovvio, Sean...
Ad ogni modo condivido il tuo scetticismo sui media.
W.S.:
Sì, la cosa mi fa stare male. Non si tratta solo dei media, ma della comunità scientifica.
Credo che il mio libro non la smuoverà di uno iota. Né i media.
È terribile, come vivere in un paese di ciechi ed essere in grado di vedere.
Questo ti rende un pericoloso ed odiato rivoluzionario.
È come tornare al Medioevo, quando nei tribunali dell’inquisizione nulla di ciò che dicevi poteva salvarti, e sia il tuo silenzio che le tue parole erano interpretate come un’ammissione di
colpa.
Credici o no, ho appena terminato un corso sull’argomento intitolato "Storia della Stregoneria Europea e della sua Persecuzione".
W.S.:
È terrificante, perché è lo stesso processo. Ogni volta che scendo per strada mi domando se sarà la volta buona che mi lapideranno a morte. Perché se inizieranno ad essere scagliati sassi, Sean, io sarò il primo a riceverli perché sono dannatamente in vista.
Tutti conoscono il mio viso. E diverse persone nella comunità ufologica sarebbero contente se sparissi. Sono tra i pochi a cercare di coinvolgere la comunità scientifica in maniera chiara.
Vedi, il MUFON (famoso gruppo ufologico USA, ndr.) ha provato a ricoprirsi di una patina di scientificità, ma mancano le credenziali di chi ha autentici dottorati scientifici.
Inoltre il MUFON pubblica le sue ricerche scientifiche sugli UFO solo nel suo organo "The MUFON Journal", ad uso interno dei soci e non su riviste nazionali quali "Science" o "Nature".
E questa è una sfortuna.
Capisco cosa intendi dire. Grazie per l’intervista.
Buona fortuna per il tuo lavoro.
W.S.:
Grazie, e arrivederci.