Mercurio è il primo pianeta del sistema solare in ordine di distanza dal Sole e il più piccolo in dimensioni. Si tratta di un pianeta terrestre di dimensioni modeste, con un diametro inferiore alla metà di quello terrestre; appare pesantemente craterizzato, anche a causa della mancanza di un'atmosfera apprezzabile che possa attutire gli impatti meteorici o coprirne le tracce; per questo, il suo aspetto ricorda da vicino quello della Luna.
Mercurio è dunque il più piccolo dei pianeti rocciosi del sistema solare interno.
Il suo nome deriva da quello dell'omonima divinità romana; il suo simbolo astronomico consiste di una rappresentazione stilizzata del caduceo del dio.
Nelle culture dell'Estremo Oriente il pianeta è designato come l'astro dell'acqua (水星), uno dei cinque elementi fondamentali.
Il pianeta è sprovvisto di anelli e satelliti naturali,
così come il pianeta Venere.
❖ Osservazione
Trattandosi di un pianeta interno rispetto alla Terra, Mercurio appare sempre molto vicino al Sole (la sua elongazione massima è di 28,3°), al punto che i telescopi terrestri possono osservarlo
solo di rado. La sua magnitudine apparente oscilla tra -0,4 e +5,5 a seconda della sua posizione rispetto alla Terra e al Sole. Durante il giorno la luminosità solare impedisce ogni osservazione
e l'osservazione diretta è possibile solamente subito dopo il tramonto, sull'orizzonte ad ovest, oppure poco prima dell'alba verso est. Inoltre, l'estrema brevità del suo moto di rivoluzione
(solamente 88 giorni) ne permette l'osservazione solamente per pochi giorni consecutivi, dopodiché, il pianeta si rende inosservabile da Terra.
Come nel caso della Luna e di Venere, anche nel caso di Mercurio è visibile da Terra, un ciclo delle fasi, sebbene con strumenti amatoriali sia abbastanza difficoltoso rendersene conto.
❖ Parametri orbitali di Mercurio
L'orbita di Mercurio risulta essere ellittica solo in prima approssimazione; è infatti soggetta alla precessione del perielio, effetto che mise in difficoltà gli astronomi del XIX secolo, tanto
da ipotizzare che ci fosse un pianeta gemello, Vulcano.
Esso risulta spiegabile al momento attuale solo tramite la teoria della relatività generale, che proprio su questo fenomeno ha avuto uno dei suoi banchi di prova.
Mercurio si muove su un'orbita di eccentricità 0,2056 a una distanza dal Sole compresa fra 46.000.000 e 69.000.000 km, con un valore medio di 58.000.000 km (rispettivamente 0,307, 0,466 e 0,387 unità astronomiche).
Il periodo siderale di Mercurio è di 88 giorni, mentre il periodo sinodico è di 115,9 giorni.
Il piano orbitale è inclinato sull'eclittica di 7º. L'orbita di Mercurio è soggetta a variazioni, dovute alle perturbazioni da parte degli altri pianeti; il fenomeno è particolarmente studiato e
conosciuto per quanto riguarda il moto della linea degli apsidi, che fornisce una delle prove sperimentali della teoria della relatività generale.
La velocità media siderale del pianeta è pari a 48 km/s; si tratta della più alta fra i pianeti del sistema solare. Il moto di rotazione mercuriano, al contrario, è molto lento: esso impiega 58,6
giorni per compiere un giro su se stesso e completa quindi 3 rotazioni ogni 2 rivoluzioni (un chiaro esempio di risonanza orbitale), questo fa sì che la durata del giorno siderale (176 giorni)
sia il doppio della durata dell'anno (88 giorni); Mercurio è il solo pianeta del sistema solare sul quale la durata del giorno è maggiore del periodo di rivoluzione.
❖ Atmosfera di Mercurio
Analogamente alla Luna, per via della sua bassa attrazione gravitazionale Mercurio è sprovvisto di una vera e propria atmosfera come quella terrestre, fatta eccezione per esili tracce di gas
probabilmente frutto dell'interazione del vento solare con la superficie del pianeta. La composizione atmosferica è stata determinata come segue:
( 31,70% ) potassio
( 24,90% ) sodio
( 09,50% ) ossigeno atomico
( 07,00% ) argon
( 05,90% ) elio
( 05,60% ) ossigeno molecolare
( 05,20% ) azoto
( 03,60% ) anidride carbonica
( 03,40% ) acqua
( 03,20% ) idrogeno
La pressione atmosferica al suolo, misurata dalla sonda Mariner 10, è nell'ordine di un millesimo di pascal. A causa dell'assenza di un meccanismo di distribuzione del calore ricevuto dal Sole e
della sua rotazione estremamente lenta che espone lo stesso emisfero alla luce solare diretta per lunghi periodi, l'escursione termica su Mercurio è la più elevata finora registrata nell'intero
sistema solare; l'emisfero illuminato raggiunge i 600 K (n700 K nelle zone equatoriali), quello in ombra scende spesso fino a 90 K.
❖ Superficie di Mercurio
Le prime fotografie della superficie si devono all'astronomo greco-francese Eugène M. Antoniadi (1870 - 1944) che all'inizio del ventesimo secolo disegnò delle mappe di questo pianeta. Similmente
alla Luna, il suolo mercuriano è ampiamente craterizzato a causa dei numerosi impatti di asteroidi che hanno contrassegnato il suo passato e presenta bacini riempiti da vecchie colate laviche,
ancora evidenti a causa della mancanza quasi assoluta di un'atmosfera. Alcuni crateri sono circondati da raggi.
Si esclude la presenza sul pianeta di placche tettoniche. In verità, non soltanto Mercurio e la Luna hanno subito urti con meteoriti; è tuttavia normale che i pianeti in possesso di un'atmosfera consistente risentano in misura assai minore dell'effetto degli impatti, poiché i corpi incidenti vengono fortemente erosi dall'attrito atmosferico. Inoltre l'atmosfera stessa erode lentamente la superficie del pianeta, cancellando le tracce dell'urto.
Oltre all'atmosfera ci sono diversi elementi che cancellano i crateri causati da asteroidi che non sono infatti presenti su mercurio, come il vento e l'acqua. Inoltre un così ampio numero di crateri induce molti studiosi a presupporre che il pianeta, come la Luna, manchi da numerosi secoli di attività interna. I crateri più piccoli di Mercurio hanno diametro minore di 10 km, quelli più grandi superano i 200 km e prendono il nome di bacini.
Al centro di molti crateri, spesso riempiti da antiche colate laviche ancora evidenti, s'innalzano piccole formazioni montuose. Il bacino più grande e più noto è il Mare Caloris, dal diametro di circa 1400 km: si tratta di una grande pianura circolare circondata da anelli di monti. Questo bacino deve il suo nome al fatto che si trova sempre esposto alla luce del sole durante il passaggio di Mercurio al perielio e pertanto è uno dei punti più caldi del pianeta.
La superficie di Mercurio presenta infine dei corrugamenti e delle faglie che attraversano il bordo dei crateri: queste ultime sono state probabilmente provocate dalla contrazione della crosta.
La ridotta distanza di Mercurio dal Sole e l'assenza di atmosfera lo rendono un pianeta con una grande escursione termica, con temperature superiori a 350 °C nella zona esposta al sole, mentre
nella parte in ombra arrivano a -170 °C. Inoltre l'insolazione media della superficie mercuriana è pari a circa 6 volte e mezzo quella della Terra; la costante solare ha un valore di 9,13
kW/m².
Sulla superficie di Mercurio l'accelerazione di gravità è mediamente pari a 0,377 volte quella terrestre. A titolo di esempio si potrebbe affermare che un uomo dalla massa di 70 kg che misurasse
il proprio peso su Mercurio facendo uso di una bilancia tarata sull'accelerazione di gravità terrestre registrerebbe un valore pari a circa 25,9 kg.
Da recenti calcoli dati dal primo passaggio della sonda MESSENGER, si è rilevato un rimpicciolimento del pianeta di circa 5 Km.
❖ Struttura interna di Mercurio
La densità di Mercurio, pari a 5,43 kg/dm³, si discosta molto da quella lunare e al contrario è molto vicina a quella terrestre. Questo lascia supporre, che, nonostante le somiglianze con la
Luna, la struttura interna del pianeta sia più vicina a quella della Terra, con un nucleo particolarmente massiccio (fino all'80% del raggio mercuriano) formato da elementi pesanti.
Ricerche pubblicate nel 2007 su Science, condotte con radar di alta precisione negli Stati Uniti e in Russia, hanno confermato l'idea di una frazione liquida nel nucleo di ferro-nichel.
È quindi possibile distinguere un nucleo interno solido ed un nucleo esterno liquido.
Il mantenimento di un nucleo liquido per miliardi di anni richiede la presenza di un elemento più leggero, come lo zolfo, che ne abbassi la temperatura di fusione dei materiali.
L'idea che il nucleo di Mercurio potesse essere liquido era già stata avanzata per spiegare la presenza di un debole campo magnetico attorno al pianeta (rilevato per la prima volta dal Mariner 10 e quantificato in un centesimo di quello terrestre).
Il campo rimane comunque difficilmente spiegabile, date le piccole dimensioni di Mercurio e la sua moderata velocità di rotazione. Si suppone che il nucleo sia circondato da un mantello e da una
spessa crosta. Mercurio inoltre possiede un debole campo magnetico, di intensità simile ad un 1/6 di quello terrestre. Questo da la conferma, che Mercurio disponga di un nucleo metallico fluido
elettricamente conduttore.
❖ Esplorazione di Mercurio
Mercurio è stato visitato per la prima volta nel 1974-75 dalla sonda statunitense Mariner 10, che ha teletrasmesso a terra fotografie registrate nel corso di tre successivi sorvoli.
Concepito per l'osservazione di Venere e Mercurio, il Mariner 10 venne lanciato il 3 novembre 1973 e raggiunse il pianeta nel 1974. La sonda statunitense si avvicinò fino ad alcune centinaia di
chilometri dal pianeta, trasmettendo circa 6.000 fotografie e mappando il 40% della superficie mercuriana. La NASA ha lanciato nel 2004 la sonda MESSENGER, il cui primo passaggio
ravvicinato di Mercurio, avvenuto il 14 gennaio 2008 è stato seguito dallo fly-by di ottobre 2008 ed è stato replicato il 29 settembre 2009 prima dell'ingresso in orbita attorno al pianeta
previsto per il 18 marzo 2011.
In seguito al primo fly-by di Mercurio, la sonda MESSENGER ha inviato a terra le prime immagini dell'emisfero "sconosciuto" di Mercurio.
Per il 2013 è invece previsto il lancio, da parte dell'ESA, della missione spaziale BepiColombo, così battezzata in onore dello scienziato, matematico e ingegnere Giuseppe Colombo (1920-1984),
volta esclusivamente all'esplorazione del pianeta più interno.
È un oggetto enorme, delle dimensioni di un pianeta.
È apparso sui monitor degli astronomi intenti ad analizzare le sequenze di un’espulsione di massa coronale diretta verso Mercurio. La sequenza è stata ripresa dal telescopio della Nasa SOHO, ma
gli scienziati sono quasi tutti concordi con l’affermare che si tratti semplicemente di un effetto creato dall’elaborazione sequenziale delle immagini.
I cacciatori di UFO, dal canto loro, si stanno chiedendo se si tratti di una nave aliena o di qualcosa di molto simile. Nel video, contemporaneamente al bagliore provocato da Mercurio, appare
inconfondibile un oggetto tondo, le cui proporzioni e forma sembrerebbero il prodotto di qualcosa di artificiale. Nonostante ciò, gli ufologi continuano a sostenere che, al momento, non si
conosce nessuna razza aliena nascosta nel nostro Sistema Solare.
Ad ogni modo, nulla è lasciato al caso. Gli esperti dell'U.S. Naval Research Laboratory, guidati dall’ingegnere Nathan Rich, stanno comparando le immagini dei giorni precedenti al fine di fornire
delle spiegazioni plausibili e quanto più vicine alla realtà.
Sicuramente un fenomeno bizzarro, che ha letteralmente sollevato un’onda di curiosità emotiva attraverso il web. Solo su Youtube, il video è stato visto da 100.000 utenti in poche ore e ha
superato la quota 2 milioni in tutto il mondo.
L’astronomo Heather Couper afferma che si tratterebbe “sicuramente di un difetto nell’elaborazione delle immagini. Mercurio ha le dimensioni della nostra Luna.
Come potrebbe un astronave aliena avere le dimensioni di un pianeta?
È assurdo!”. L’affermazione è stata smentita da una notizia giunta proprio nei giorni scorsi, secondo la quale, nella nostra galassia esisterebbe un buco nero della grandezza pari a 21 miliardi di volte il Sole. Dunque, va da sé che, in proporzione, nello spazio profondo potrebbero celarsi pianeti nettamente più grandi di quelli finora conosciuti.
E, probabilmente, abitati da esseri viventi proporzionati al loro habitat e con astronavi della grandezza dei pianeti che noi conosciamo.