Saturno è il sesto pianeta del Sistema solare in ordine di distanza dal Sole ed il secondo pianeta più massiccio dopo Giove. Saturno, con Giove, Urano e Nettuno è classificato come gigante gassoso. Il nome deriva dall'omonimo Dio della mitologia romana.
Il suo simbolo astronomico è una rappresentazione stilizzata della falce del Dio dell'agricoltura e dello scorrere del tempo (in greco, Kronos).
Saturno è composto per il 95% da idrogeno e per il 3% da elio a cui seguono gli altri elementi. Il nucleo, consistente in silicati e ghiacci è circondato da uno spesso strato di idrogeno
metallico e quindi di uno strato esterno gassoso. Le velocità dei venti nella atmosfera di Saturno possono raggiungere i 1.800 km/h, significativamente più veloci di quelle su Giove.
Saturno ha un esteso e vistoso sistema di anelli che consiste principalmente in particelle di ghiacci e polveri di silicati. Della sessantina di lune conosciute che orbitano intorno al pianeta,
Titano è l'unica luna del Sistema solare ad avere un'atmosfera significativa.
❖ Osservazione dalla Terra
Il momento migliore per osservare Saturno e i suoi anelli è l'opposizione (quando l'elongazione del pianeta è di 180º e si trova quindi nella parte di cielo opposta al Sole).
In tutti questi casi il diametro di Saturno è troppo piccolo per poterlo percepire a occhio nudo e il pianeta apparirà sempre come un punto.
È necessario un telescopio di modesta potenza (almeno 40 ingrandimenti, che pochi binocoli sono in grado di fornire) per poter distinguere il disco del pianeta e gli anelli e il materiale dal quale è costituito.
❖ Caratteristiche fisiche di Saturno
Saturno appare visibilmente schiacciato ai poli. I suoi diametri equatoriale e polare differiscono di quasi il 10% (120.536 km contro 108.728 km).
Questa forma è il risultato della sua rapida rotazione e della sua composizione chimica, con la densità più bassa del Sistema solare, facile a deformarsi.
Anche gli altri pianeti e i giganti gassosi in particolare, sono deformati in maniera analoga, ma in modo molto meno evidente. Saturno è anche l'unico pianeta del sistema solare con una densità media inferiore a quella dell'acqua: solo 0,69 g/cm³.
In realtà, il valore medio è una combinazione di densità molto basse nell'atmosfera del pianeta e densità più elevate all'interno, sicuramente maggiori di quella dell'acqua.
Per questi valori si presuppone che il pianeta abbia un nucleo di rocce e metalli non particolarmente massiccio.
❖ Parametri orbitali di Saturno
Saturno orbita attorno al Sole ad una distanza media di 1,427 · 109 km, percorrendo una rivoluzione completa in 29,458 anni terrestri. La sua orbita è inclinata di 2,488º rispetto all'eclittica
ed è eccentrica di un fattore 0,0560. Alla sua distanza, la luce del Sole appare 100 volte meno intensa rispetto alle misure effettuate da Terra.
Con una massa pari a 95,181 volte e un volume pari a 744 volte quello terrestre, Saturno è il secondo pianeta più grande del sistema solare dopo Giove.
L'asse di rotazione è inclinato di 26,731°, regalando al pianeta un ciclo di stagioni più o meno analogo a quello terrestre e marziano, ma assai più lungo.
Il periodo di rotazione di Saturno sul proprio asse varia a seconda della quota; gli strati superiori, nelle regioni equatoriali, impiegano 10,23378 ore a compiere un giro completo, mentre nucleo e mantello ruotano in 10,67597 ore.
❖ Atmosfera di Saturno
L'atmosfera di Saturno mostra bande simili a quelle di Giove, ma molto più deboli e più larghe vicino all'equatore.
Le formazioni atmosferiche (macchie, nubi) sono così deboli da non essere mai state osservate prima dell'arrivo delle sonde Voyager. Da allora i telescopi a terra e in orbita sono migliorati al punto da poter condurre regolari osservazioni delle caratteristiche atmosferiche di Saturno. Sono state trovate tempeste di forma ovale dalla lunga vita e molto simili a quelle di Giove. Nel 1990 il Telescopio Spaziale Hubble osservò un'enorme nube bianca vicino all'equatore del pianeta e un'altra fu osservata nel 1994.
Negli anni 80 le 2 sonde del Programma Voyager fotografarono una struttura esagonale presente nei pressi del polo nord del pianeta, che è stata osservata anche dalla sonda Cassini. Non si conoscono ancora le cause della presenza di questa forma geometrica regolare, ma sembra che non sia collegato con la radio-emissione di Saturno e con la sua attività delle aurore polari. L'atmosfera di Saturno, molto simile a quella di Giove ed è composta principalmente di idrogeno ed elio; quella di Saturno contiene tuttavia una percentuale di idrogeno leggermente maggiore, oltre ad una quantità di fosforo ed arsenico circa 10 volte superiore. Anche nel caso di Saturno, come per Giove è stato possibile individuare tramite la spettroscopia agli infrarossi la presenza di concentrazioni infinitesimali di monossido di carbonio, fosfina, idruro di germanio ed arsina.
Forse questi composti chimici, che normalmente non potrebbero esistere in un'atmosfera a base di idrogeno ed elio, si originano in reazioni chimiche sconosciute e sono poi spinti fino al livello
atmosferico visibile del pianeta da forti moti convettivi.
Una sostanziale differenza fra le atmosfere di Giove e Saturno è la presenza di bande chiare e scure, specialmente presso l'equatore, molto evidenti nel primo ma estremamente soffuse e poco
contrastate nell'altro. Il motivo è probabilmente la minore temperatura atmosferica di Saturno ( 130 K nell'alta atmosfera ), che favorisce la formazione di nubi ad una profondità maggiore
rispetto a Giove. Ciò nonostante l'atmosfera saturniana è percorsa da venti fortissimi, che soffiano fino a 1.800 km/h presso l'equatore.
Sono inoltre presenti cicloni, soprattutto alle alte latitudini, dalla durata relativamente breve e dalle dimensioni massime di circa 1.200 km.
❖ Struttura interna di Saturno
Saturno possiede una struttura interna molto simile a quella di Giove; come l'altro gigante gassoso, presenta una composizione affine a quella del Sole, essendo costituito per il 75% di idrogeno
ed il 25% di elio, con tracce d'acqua, metano ed ammoniaca.
Nello strato esterno è presente un'atmosfera dove si alternano fasce chiare e scure parallele all'equatore con perturbazioni cicloniche e formazioni di nubi; il tutto degrada nella zona
sottostante, un oceano liquido di idrogeno molecolare ed elio che sovrasta un involucro tra 0,2 e 0,5 raggi planetari sottoposto ad una pressione di 3 milioni di atmosfere dove domina l'idrogeno
metallico liquido ad una temperatura di circa 20.000 °C.
Successivamente, al centro del pianeta è presente il nucleo, che misura 0,2 raggi planetari, circa le dimensioni della Terra, con una temperatura di circa 12.000 °C ed una pressione di 8 milioni
di atmosfere, formato da silicati ferrosi e ghiaccio.
Siccome Saturno, al pari di Giove, irradia nell'infrarosso una energia all'incirca doppia di quella che riceve dal Sole, si pensa che l'elio essendo più pesante dell'idrogeno sprofondi
nell'oceano liquido, si comprima e di conseguenza liberi calore che per convezione migra verso l'alto fino all'atmosfera, dove può sfuggire nello spazio.
❖ Campo magnetico di Saturno
L'esistenza della magnetosfera di Saturno è stata accertata dalla sonda Pioneer 11 (1979) e successivamente magnetico terrestre, attualmente anche la sonda Cassini sta fornendo importanti dati.
La sua origine, come per il pianeta Giove è dovuta allo strato di idrogeno liquido all'interno del pianeta, ove si producono frequenti scariche elettriche, ed alla elevata velocità di rotazione.
Il suo orientamento è quasi coincidente con l'asse di rotazione (con uno scarto inferiore all'1%). La magnetosfera è composta da fasce di radiazione a forma di toroide nelle quali si ritrovano
elettroni e nuclei atomici ionizzati. Il tutto si estende per oltre 2 milioni di km e anche oltre nella direzione opposta a quella del Sole.
L'interazione tra la magnetosfera e la ionosfera provoca aurore polari che circondano i poli.
Queste aurore sono state fotografate anche dall'HST.
Altre interazioni dovute al campo magnetico sono state osservate tra i suoi satelliti: una nube composta da atomi di idrogeno che va dall'orbita di Titano fino all'orbita di Rhea e un disco di
plasma, anche questo formato da idrogeno e ioni di ossigeno, che si estende dall'orbita di Tethys fino quasi all'orbita di Titano. Il plasma ruota in sincronia quasi perfetta con il campo
magnetico di Saturno.
❖ Satelliti naturali di Saturno
Saturno possiede un elevato numero di satelliti naturali: 61, di cui se ne conoscono 49 tra confermati e probabili, 12 dei quali scoperti solo nel 2005 grazie al telescopio giapponese Subaru;
solo 30 sono attualmente dotati di nomi propri.
Non sarà mai possibile quantificare con precisione il loro numero, perché tecnicamente tutti i minuscoli corpi ghiacciati che compongono gli anelli di Saturno sono da considerarsi satelliti. Il
satellite saturniano più interessante è di gran lunga Titano, l'unico satellite del sistema solare a possedere una densa atmosfera.
Il gran numero di satelliti e la presenza degli anelli rende molto complessa la dinamica del sistema di Saturno. Gli anelli sono influenzati dai movimenti dei satelliti, che causano marcate
divisioni o lacune, e l'interazione mareale con Saturno porta effetti perturbanti sulle orbite dei satelliti minori.
❖ Anelli di Saturno
Saturno possiede un magnifico sistema di anelli planetari, composti da milioni di piccoli oggetti ghiacciati, della grandezza che varia dal micrometro al metro, orbitanti attorno al pianeta sul
suo piano equatoriale e organizzati in un anello piatto.
Poiché l'asse di rotazione di Saturno è inclinato rispetto al suo piano orbitale, anche gli anelli risultano inclinati. Questa natura "granulare" degli anelli fu dimostrata per via teorica fin
dal 1859 dal fisico scozzese James Clerk Maxwell.
Gli anelli iniziano ad un'altezza di circa 6.600 km dalla sommità delle nubi di Saturno e si estendono fino a 120.000 km, poco meno di un terzo della distanza Terra-Luna.
Il loro spessore è mediamente pari ad appena 10 metri.
La loro scoperta è dovuta a Christiaan Huygens, nel 1655; in precedenza già Galileo Galilei aveva notato delle insolite protuberanze ai lati del pianeta, ma la scarsa potenza del suo telescopio e
la particolare posizione di Saturno all'epoca, con gli anelli disposti di taglio per un osservatore terrestre, e quindi periodicamente invisibili, non gli avevano permesso di distinguerne la
forma con chiarezza. Gli anelli sono divisi in sette fasce, separate da divisioni quasi vuote. L'organizzazione in fasce e divisioni risulta da una complessa dinamica ancora non ben compresa, ma
nella quale giocano sicuramente un ruolo i cosiddetti satelliti pastori, lune di Saturno che orbitano all'interno o subito fuori dell'anello.
L'origine degli anelli è sconosciuta. Ci sono 2 ipotesi principali:
Queste due teorie però, probabilmente, andranno presto riconsiderate, invero, esse si basano sul presupposto d'instabilità degli anelli, condannandoli ad una vita relativamente breve
(dispersione, o caduta sul pianeta, nel giro di pochi milioni di anni); tuttavia studi recenti hanno ipotizzato che la loro massa sia maggiore di quanto creduto, facendo così spostare la
datazione della loro nascita a miliardi di anni indietro.
Nell'ottobre del 2009 grazie al telescopio spaziale Spitzer, è stato scoperto il più grande anello di Saturno mai osservato prima di oggi.
Questo enorme anello si trova alla periferia del sistema di Saturno, in un'orbita inclinata di 27º rispetto al piano del sistema di sette anelli principali.
Il nuovo anello, che si ritiene sia originato da Febe è composto di ghiaccio e di polvere allo stato di particelle alla temperatura di -157 °C. Pur essendo molto esteso questo anello è rilevabile solo nello spettro infrarosso, perché non riflette la luce visibile.
La massa dell'anello comincia a circa 6 milioni di Km dal pianeta e si estende su 11,9 milioni di Km. La scoperta potrebbe essere decisiva per risolvere il problema legato alla colorazione del satellite Giapeto: gli astronomi ritengono che le particelle dell'anello, che orbitano Saturno in modo retrogrado (proprio come Febe), vadano a collidere contro la superficie di Giapeto quando esso, durante il suo moto orbitale, attraversa l'anello.
❖ Esplorazione di Saturno
Saturno fu visitato per la prima volta dalla sonda statunitense Pioneer 11 nel 1979, e nei 2 anni seguenti dalle sonde Voyager 1 e Voyager 2. Tutte e 3 le sonde eseguirono dei fly-by, ovvero si
limitarono a passare accanto al pianeta e proseguire oltre.
La sonda Cassini-Huygens ha come scopo principale l'esplorazione del sistema di Saturno e in particolare della sua luna Titano. Essa è arrivata il primo luglio 2004 ed è da allora in orbita attorno al pianeta. La stessa missione ha permesso di osservare, nel 2005, laghi e fiumi di metano liquido sulla superficie di Titano, e nel 2006 sbuffi di vapore d'acqua emessi dalla superficie del satellite Encelado: si tratta della prima osservazione certa di acqua non ghiacciata al di fuori della Terra.
Strani oggetti sfrecciano velocissimi attraverso uno dei più bizzarri anelli di Saturno, quello indicato con la lettera F, e si lasciano dietro una 'coda' luminosa.
Le prime immagini di questo fenomeno davvero insolito, previsto da tempo ma mai osservato, sono state inviate a Terra dalla sonda Cassini, la missione congiunta fra NASA, Agenzia Spaziale Europea (ESA) e Agenzia Spaziale Italiana (ASI).
Le immagini vengono presentate a Vienna, nel convegno dell'Unione Europea di Geoscienze. "L'anello F di Saturno è molto particolare e molto più dinamico di quanto si pensasse", ha osservato il britannico Carl Murray, della Queen Mary University di Londra, che lavora ai dati della missione Cassini. ''Questo anello, ha aggiunto, è uno zoo affollato di oggetti bizzarri che vanno da un diametro di un Km a circa 100 Km, come la luna Prometeo, protagonisti di spettacoli meravigliosi''. Scoprire questi oggetti, che sembrano essere grandi "sassi" ghiacciati, non è stato facile. ''Abbiamo setacciato 20.000 immagini raccolte in 7 anni da Cassini e abbiamo trovato circa 500 esempi di questi oggetti'', ha rilevato Nick Attree della Queen Mary University. Era noto che il passaggio di oggetti relativamente grandi, come Prometeo, può increspare l'anello F, creando canali, onde, vortici e mulinelli.
Ma è la prima volta che questi ''bolidi'' cosmici vengono osservati.
L’effetto osservato nelle immagini inviate da Cassini ricorda quello delle palle di neve lanciate a tutta velocità. I dati di Cassini mostrano inoltre che alcuni di questi oggetti vengono
distrutti dalle collisioni con gli altri frammenti ghiacciati che costituiscono l'anello, ma altri sopravvivono. Le collisioni producono scintillanti particelle di ghiaccio che formano una "coda"
luminosa che si allunga da 40 a 180 Km e che i ricercatori chiamano "mini getti".
Per Linda Spilker, del Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA, ''al di là della bellezza dell'anello F, il suo studio ci aiuta a comprendere che cosa succede quando i sistemi solari evolvono
a partire da dischi di polveri simili agli anelli di Saturno, ma ovviamente molto più grandi''.
Fonte
In una intervista al Dott. Norman Bergrun, da parte di un ricercatore e giornalista di UFO Magazine è trapelata la notizia che:
Il segnale captato dalla sonda Cassini proveniva dalle astronavi aliene in orbita su Saturno!!
❖ Chi è Normann Bergrun?
Bergrun ha lavorato come ricercatore alla NASA per 12 anni, poi alla Lockheed Missili e Space Company (ora Lockheed Martin), dove era responsabile della pianificazione e analisi delle prove di
volo per la Marina di lancio dei missili Polaris.
Durante i suoi 13 anni alla Lockheed, egli ha anche servito in qualità di scienziato responsabile per le applicazioni satellitari e spaziali.
Norman Bergrun aveva intrapreso uno studio dettagliato di immagini della NASA provenienti dalle sonde spaziali Voyager 1 e Voyager 2 inerenti fotografie degli anelli di Saturno.
Egli ha scoperto come gli anelli sono formati da emissioni elettromagnetiche emergenti da gigantesche veicoli (EMV) e che questi sono controllati da una forma di intelligenza extraterrestre. In
uno studio pubblicato sul suo libro "Ringmakers of Saturn" mette in risalto ricerche effettuate su molte immagini fotografiche a colori provenienti da Saturno, ma di fonte NASA. Al
Dott. Bergrun vanno le congratulazioni della comunità di ricercatori, per le sue migliaia di ore di studio e la documentazione delle sue conclusioni.
Su Saturno ci sono giganteschi velivoli spaziali!!
"I misteriosi segnali captati dalle sonde spaziali come le vecchie Voyager 1 e 2 e la super tecnologica Cassini Huygens, sono la dimostrazione della presenza di giganteschi veicoli spaziali che
sono operanti nelle vicinanze di Saturno, il secondo pianeta più grande del nostro sistema solare. E non solo! La presenza di tali veicoli ET è sicuramente uno dei più importanti ... segreti e di
scoperte fatte nello spazio.
Grandi veicoli cilindrici, appartengono ad una sconosciuta e altamente sofisticata civiltà extraterrestre; questi sono presenti anche nelle regioni di Marte e Luna." (N. Bergrun)
Nel 1996, il nostro grande telescopio spaziale Hubble era alla ricerca di nuove Lune su Saturno e Giove, ma quel giorno il telescopio ha avuto modo di fare delle fotografie a infrarossi di Saturno e proprio sulle quelle fotografie, sono stati scoperti misteriosi veicoli di origine sconosciuta, che potrebbero essere Astronavi madri o comunque, un certo tipo di grandi vettori di trasporto alieni.
Una di queste misteriose astronavi sembra avere un diametro vicino a quello della Terra e un altra ha più di cinquanta mila Km di lunghezza!
Nel suo libro "Ringmakers of Saturn" il Dott. Norman R. Bergrun, in collaborazione con Walter Vincenti, professore emerito di aeronautica e astronautica presso la Stanford University, ha descritto gli anelli di Saturno e che in realtà non sono del tutto naturali, ma artificialmente costruiti dalle gigantesche astronavi cilindriche ET, veicoli operanti nelle vicinanze di Saturno.
Chi sta facendo/creando questi anelli e altri dispositivi artificiali nel nostro sistema solare?
Quale è il motivo di tutto questo?
Non dimentichiamoci che il Colonnello Philip Corso nel 1947 ebbe un incontro con un essere ET. In questo incontro, Corso chiese da quale pianeta venissero e quali erano i loro scopi.
La risposta era: noi siamo "I CREATORI".
Noi siamo anche chiamati "I GRIGI".
Loro sono quindi i creatori di Mondi?
Se leggiamo gli antichi testi Sumeri (Enuma Elish) i famosi Nephilim erano descritti come i Guardiani e Creatori dei Mondi.
Non sembra che desiderano contattarci per ora.
Ma qualcosa si muove nella direzione giusta. Tutti sappiamo che si tratta di esseri, civiltà extraterrestri, altamente avanzate in grado di creare cose incredibili nel nostro sistema solare e hanno enormi veicoli che possono essere misurati in diametri di pianeti come la Terra. Un veicolo ET di una tale enorme dimensione, ha la capacità di sostenere tutta una civiltà. Sono anche in grado di creare anelli intorno a pianeti enormi come Saturno o Giove e di creare satelliti o lune intorno ad essi. Sembra che anche noi siamo parte di questo grande progetto.